Sono passati mesi ormai, eppure il movimento Black Lives Matter non sembra volersi fermare. La “rivoluzione” da sempre rimasta sottotraccia e finalmente esplosa dopo la morte di George Floyd ha mostrato al mondo la faccia malata di un sistema spesso corrotto e dittatoriale, e la fotografia è stata capace di documentare tutto quello che è accaduto. Vediamo ora, in questo articolo, 5 fotografi che parlano dell’importanza del movimento Black Lives Matter.
5 fotografi Black Lives Matter: un movimento importante
La vita di un individuo non ha prezzo, e non deve assolutamente essere valorizzata o meno dal colore della sua pelle. Da sempre, nel mondo, le persone di colore sono state discriminate, soggiogate e trattate come inferiori da un sistema che ha sempre finto di aiutarli per poi rivoltarglisi contro alla prima occasione possibile. Questa non è una problematica nuova perché esiste fin dall’alba dei tempi ma, dopo la morte di George Floyd avvenuta per mano di quello che mi viene davvero difficile definire poliziotto, le proteste si sono fatte sempre più forti e decise, arrivando a sensibilizzare il mondo intero sulla situazione di tutte quelle persone che “non hanno la fortuna di essere bianche”. La fotografia, come sappiamo, è un mezzo di comunicazione e documentazione potentissimo ed è per questo che 5 fotografi hanno deciso di esprimere il loro parere sull’importanza del movimento Black Lives Matter.
Tahiti Abdul, Aaron Agyapong, Roger S. Echegoyen-Araujo, Duane Garay e Andy Jeronimo: questi i nomi dei 5 fotografi che hanno scelto di dire la loro sull’importanza del movimento Black Lives Matter, tutti con il loro stile fotografico ma la stessa convinzione: quella che questa rivoluzione sia necessaria tanto quanto rilevante per il mondo intero. Tutti provenienti da comunità minoritarie, sono consapevoli dell’importanza della fotografia come mezzo di comunicazione e documentazione di un periodo storico, anche per il fatto che sono parte attiva delle proteste e non solo fotoreporter che restano distaccati dal contesto in atto. Come dichiarano nel video che potete vedere allegato ad inizio articolo, la fotografia riguardo Black Lives Matter si trasformerà in un documento per i posteri, per coloro che verranno e non avranno vissuto in prima persona quanto accaduto. L’utilizzo del colore o del bianco e nero è irrilevante: ognuno di loro ha il proprio stile fotografico, quello che conta davvero è il messaggio che si trasmette, quelle parole non scritte che la fotografia è in grado di racchiudere, quel rumore assordante dentro un’immagine che, essendo tale, non ha suono. Questa, è la forza della fotografia.
5 Fotografi Black Lives Matter: conclusioni
Sembro anche ripetitivo a volte, però sono davvero convinto che la fotografia sia una forma di linguaggio capace di raccontare, emozionare, spaventare, indirizzare e ricordare. Non esiste nulla di più impattante di uno scatto che mostra, rivela nascondendo e nasconde rivelando. I 5 fotografi che si sono esposti su Black Lives Matter sono consapevoli di questo, della sua importanza, e il loro lavoro verrà ricordato negli anni permettendoci di non dimenticare e mostrando a chi verrà ciò che è stato. La forza della fotografia è tutta qui, nel ricordarci quanto accaduto per non farci sbagliare più.