Dal teatro al cinema, dal cinema all’eternità: questo il nostro addio a Jacques Perrin, attore classe 1941 che ci saluta all’età di 80 anni dopo aver realizzato oltre 70 pellicole e vinto diversi premi, sia come attore che come produttore. Ora è lui il ragazzo con la valigia, pronto per un nuovo viaggio.
Addio Jacques Perrin: una carriera eterna
Nato il 13 luglio 1941 a Parigi, Jacques Perrin ci saluta all’età di 80 anni dopo una carriera eterna. A dare il triste annuncio i suoi famigliari, tramite l’agenzia France Presse. Attore, regista e produttore cinematografico, fin da piccolo ha vissuto a stretto contatto con l’arte grazie a suo padre Alexandre Simonet, regista teatrale, e sua madre Marie, attrice. Dopo aver frequentato il Conservatore national d’art dramatique de Paris, ottenne i suoi primissimi ruoli grazie al regista italiano Valerio Zurlini. Indimenticabili, tra questi, “La ragazza con la valigia” e “Cronaca familiare“. Nello stesso periodo, inoltre, Perrin creò un fortissimo legame con il teatro, interpretando per più di 400 volte “L’Année du bac“.
I riconoscimenti non tardarono ad arrivare: nel 1966 vinse due premi come miglior attore al Festival di Venezia per il film italiano “Un uomo a metà” e per il film spagnolo “La busca“. Sul finire degli anni sessanta creò uno studio cinematografico e co-produsse “Z- L’orgia del potere“, in cui apparve anche come attore. La pellicola vinse il premio Oscar al miglior film straniero nel 1970 e il suo impegno politico continuò con i film “L’Amerikano“, “L’affare della Sezione Speciale” e “La guerre d’Algérie“, documentario sulla rivolta algerina. La consacrazione definitiva arrivò nel 1976, quando interpretò Salvatore da adulto nel film cult “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore. Tutto questo senza dimenticarsi le sue interpretazioni in “In nome del popolo sovrano” e altre pellicole.
Addio Jacques Perrin: conclusioni
L’addio di Jacques Perrin fa male, e lascia un profondo solco nel mondo del cinema e dell’epoca che fu. Un attore, produttore e regista ricco di talento, che ha dedicato la sua intera esistenza alla settima arte. E, senza nessun dubbio, la settima arte ha ricambiato rendendolo eterno.