Siamo qui riuniti per celebrare la vita, non la morte, di un software che salutava sempre, cordiale, onesto, sincero ma, sebbene non fosse apprezzato da tutti, sappiamo con certezza che lascerà un’impronta nei nostri cuori. Lo ricordano cari e amici tutti, i funerali si svolgeranno il 31 dicembre 2020. Va bene, forse ho un po’ esagerato, ma la verità è proprio questa: Adobe ha annunciato la “morte” digitale del noto Flash Player, un software, disponibile anche e soprattutto come plugin web, per la creazione e la riproduzione di animazioni. Adesso mettetevi comodi e ripercorriamo un po’ di storia in onore del (quasi) defunto Flash Player.
Adobe Flash Player: sapevamo già il tuo destino
Ricordate quell’era in cui aprivate un sito web e vi uscita una piccola finestrella con scritto “per vedere questo contenuto devi installare Macromedia Flash”? Parlando in questo modo sembra davvero che sia passato un secolo, in realtà “solo” 20 anni, 20 anni che però, tecnologicamente, equivalgono praticamente ad un secolo. La “belle epoque” del web, il logo di Windows 98, i primi siti internet pieni di disegnini strani fatti in Paint ed esportati in Bitmap, i mouse e le tastiere “bianco plasticoso” che diventavano in pochi mesi “giallo impossibile da rimuovere e quindi te la tieni così, ciaone”. Ne abbiamo passate tante di storie simili, e sono estremamente felice di aver potuto vivere in prima persona alcuni particolari sviluppi tecnologici. Un particolare software che ha fatto parte della mia “adolescenza” nel web era proprio Flash Player, ben prima che diventasse parte del gruppo Adobe. La prima release di questo software fu infatti il primo gennaio del 1996, quasi un anno dopo il mio “approdo” nel mondo a 56K così lento e affascinante, pieno di rumorini di connessione e pagine “scarne” e sperimentali piene di iframe e script che ad oggi farebbero ridere parecchio. Quell’anno, un’importante invenzione che arrivava dalle menti di Charlie Jackson e Jonathan Gay, fondatori dell’azienda “FutureWave” che poi sarebbe stata acquisita da Macromedia, era destinata a cambiare completamente le sorti del web. Si parlava infatti di “animazione”, un concetto che era noto nel mondo del cinema, seppur ancora in forma piuttosto sperimentale (all’epoca era già Pixar una delle aziende più “avanti” in termini di animazione a computer, e Pixar era un’azienda di Steve Jobs, non dimentichiamolo).
Le prime versioni di “Macromedia Flash” erano molto promettenti e permettevano di creare poligoni animati, elementi in movimento e così via. Di lì a poco nacquero contenuti di ogni tipo realizzati proprio grazie alla tecnologia “Flash”: siti web con transizioni in pieno stile Windows Movie Maker, giochi di ogni tipo, intere applicazioni realizzate con questa tecnologia e molto altro. Ricordo intere giornate passate su alcuni siti che raccoglievano link a cui era possibile giocare a giochi sviluppati con Flash, titoli comunque di rilievo e “presi” dal passato come il classico Space Invaders. Ce n’erano davvero tantissimi, e se non sbaglio anche PaperBoy era uno di quei titoli che era stato agilmente “riconvertito” in Flash per poter riportare in auge un titolo storico del passato.
Adobe Flash Player: una vita difficile, piena di nemici e tecnologie migliori
Nel corso degli anni, quella piccola idea nata in America diventò estremamente importante, tanto da attirare l’attenzione di un colosso come Adobe che, infatti, completò l’acquisto di Macromedia nel 2005, permettendo così al progetto di espandersi notevolmente in più dispositivi e sempre più “case” e “uffici”. Mentre gli utenti e i dispositivi crescevano, superando anche il miliardo di utenti, crescevano allo stesso modo anche i problemi. Lentezza, mancanza di sicurezza, poca compatibilità con altre tecnologie erano solo alcuni dei problemi noti. Furono moltissime le volte in cui, effettivamente, Flash Player ebbe problemi di “backdoor”, cioè quella “porta sul retro” lasciata aperta per sbaglio che permise l’exploit da parte di alcuni hacker al fine di violare la sicurezza e creare non pochi problemi. Una delle aziende che più si “accanirono” con Adobe Flash Player fu Apple: indimenticabile la lotta di Steve Jobs contro Flash Player, motivo per cui, ad oggi, non abbiamo e, a questo punto non avremo mai più in nessun modo, questo tipo di tecnologia su iOS.
Quando Steve Jobs annunciò il primo iPhone nel 2007 (si, sono già passati 13 anni, ragazzi e ragazze), Adobe non era ancora pronta in nessun modo per portare l’ormai propria tecnologia su un dispositivo mobile, ma ci stava provando. Jobs, che aveva ben chiara la situazione e comprendeva rischi, problemi, poche possibilità e altri limiti di tale tecnologia, non menzionò nemmeno la possibilità di avere Flash Player sui dispositivi mobili della mela morsicata (che all’epoca non avevano “iOS”, si chiamava ancora iPhone OS”, sebbene molti erano convinti che si chiamasse semplicemente “Mac OS”. Ad ogni modo, Jobs scelse praticamente da subito la “via” dell’HTML 5, una tecnologia che si stava affacciando in maniera timida nel mondo ma che mostrava un grande potenziale: era arrivato il primo vero rivale importante di Flash Player, quello che, alla fine, avrebbe avuto la meglio.
HTML 5 era più leggero, fluido, integrabile, dinamico, supportato…insomma, fin dalle prime release mostrava un potenziale incredibile, quasi completamente sconosciuto al mondo, motivo per cui Apple decise di “sposarlo” e integrare fin da subito, e tra le prime aziende in assoluto al mondo, questa tecnologia nei vari dispositivi. Ciò significava però, all’epoca, che una grandissima percentuale di siti web non era visibile su iPhone OS, anche se questo non costituiva ancora un reale problema. In un’epoca in cui il mondo stava cambiando ma non tutti avevano uno smartphone, a pochi importava realmente il fatto che nessun sito realizzato in Flash era visibile su iPhone, perché iPhone era ancora una nicchia, non faceva “paura”. Steve Ballmer, ex CEO di Microsoft, addirittura scherniva iPhone e pensava che sarebbe stato un fiasco (apritelo pure il link e guardate il video, così vi rendete conto di chi era il CEO di una delle aziende tecnologiche più importanti al mondo).
D’altro canto però, Adobe era interessata a portare la propria tecnologia su iPhone OS, ma i tentativi andavano davvero male anche “solo” con i dispositivi Android. Circa tre anni dopo la presentazione del primo iPhone, quindi nel 2010, gli utenti “Apple mobile” iniziavano ad aumentare a dismisura e tra questi c’ero anch’io, arrivai “solo” nel 2008 con iPhone 3G, mancando iPhone 2G (all’epoca ero convinto che nessuno potesse battere il Nokia N95, mi sbagliavo – in parte). Per tale motivo, contando che su Mac OS X (all’epoca non si chiamava ancora “macOS”) era tranquillamente possibile sfruttare Flash Player sui vari browser, gli utenti iniziavano a chiedersi (e a chiedere) il motivo di tale assenza. Maggiori vendite = maggiori utenti che utilizzano il tuo prodotto e ancora = maggiori utenti che scoprono che l’esperienza di navigazione è troppo diversa da mobile. Indipendentemente dal fattore dimensioni dello schermo, un’ovvietà nella differenza di UI, il vero problema degli utenti dell’epoca era il fatto che il 60% dei siti web era realmente realizzato in Flash o con elementi Flash, motivo per cui non riuscivano fisicamente ad aprirlo su iPhone, e questo costituiva una lamentela nei confronti di Apple.
Le lamentele si spinsero ad un punto così importante che, sempre nel 2010, Steve Jobs fu costretto a pubblicare una lettera aperta nella newsroom di Apple indicando i veri motivi per cui l’azienda non supporta e non avrebbe supportato mai Adobe Flash Player, motivazioni convincenti, ma forse non per tutti. Ricordo bene quella vicenda, ricordo quelle giornate in cui non si parlava praticamente di altro nella “nerd community”, eppure io mi trovavo d’accordo con Steve Jobs (non succedeva mai eh, ma mai proprio <- inserire frase retorica qui); ero convinto che Flash Player fosse pesante, non sicuro e diventato ormai obsoleto. Non era la prima volta in cui Steve Jobs scriveva o diceva delle “massime” assurde e veniva pubblicamente deriso dalla stampa e da tanti altri (uno su tutti Steve Ballmer, che nella vita aveva come attività preferite quelle di sudare, rendersi ridicolo e prendere in giro la concorrenza che sapeva ovviamente fare meglio di lui su tutto). Secondo Jobs, Flash Player sarebbe stato destinato a morire entro il decennio, il tutto in favore di HTML 5, una tecnologia migliore, più avanzata, una scelta giusta su tutto. Immaginate se oggi dovessi scrivere pubblicamente che secondo me entro 5 anni moriranno i lungometraggi in favore delle webseries e delle dirette su Twitch, certo, verrei deriso, ma se poi si realizzasse davvero? Tornereste da me a chiedermi scusa? Io non credo.
Ridendo e scherzando però, Steve Jobs nel 2010 aveva ragione su tutto: 10 anni fa, l’ex-ceo di Apple aveva ragione su ogni cosa, come se avesse previsto tutto, come se avesse una sorta di sfera per vedere il futuro. Se non l’avete mai fatto e vi interessa la questione, vi consiglio di leggere la lettera di Steve Jobs in cui “spezza” punto per punto Adobe Flash Player in un modo in cui solo lui sapeva fare, con lo stesso umorismo satirico da Keynote storico.
Steve descriveva Flash Player come “ingordo di CPU”, incapace di gestire i consumi energetici, sistema chiuso, non fruibile da mobile, lento, obsoleto e destinato a morire.
“Flash è stato creato nell’era dei PC, per i computer da usare con il mouse. Flash è un sistema di successo per Adobe, e noi possiamo capire il motivo per cui l’azienda desidera spingere il software oltre i computer. Ma l’era dei dispositivi mobili riguarda dispositivi a basso consumo energetico, interfacce touch e standard web aperti – tutte aree di utilizzo in cui Flash fallisce facilmente” – Steve Jobs, 2010
Sette anni dopo, nel 2017, Adobe ha annunciato ufficialmente che Flash Player morirà il 31 dicembre del 2020, continuando a ricordarcelo anche nel 2020, e che tutti gli “sforzi” ingegneristici dell’azienda si concentreranno su HTML5 a partire da subito. Pertanto, nonostante Adobe abbia pesantemente attaccato Steve Jobs in passato a causa delle sue affermazioni, si è lentamente trovata costretta ad “abbandonare la nave” in quanto Steve aveva ragione e il mondo intero, inconsapevolmente, si è adattato ad una nuova tecnologia, l’HTML5, che ha permesso incredibili apporti tecnologici rispetto ad Adobe Flash Player, anche se, all’inizio, quando questa cosa la diceva Jobs, in pochissimi ci credevano e tutti gli davano del matto. E questa è la storia dei folli, solitari e ribelli, quelli che non si adattano, quelli che non ci stanno, quelli che vedono le cose in modo differente, quelli che non seguono le regole. Potete essere d’accordo con loro oppure no. Potete glorificarli o diffamarli, ma l’unica cosa che non potete fare è ignorarli, perché cambiano le cose. Spingono la razza umana in avanti. E mentre qualcuno li considera folli, noi li consideriamo dei geni, perché solo le persone che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo sono quelle che lo cambiano davvero (cit. Steve Jobs).
Adobe Flash Player: la situazione oggi
Se fino a dieci anni fa il web era in maggior parte sviluppato con contenuti Flash o addirittura, molti siti, completamente in Flash, oggi fortunatamente non è più così (o quasi), motivo per cui la maggior parte di voi non dovrà preoccuparsi fin troppo. In sostanza, a partire da questo momento sono certo che non ci sarà una corsa all’ “OMG devo chiamare il cuggino webmaster per togliere Flash dal mio sito” perché dovreste banalmente pensare al fatto che tale tecnologia non è mai arrivata su iPhone e iPad, motivo per cui, praticamente dal 2007 e in maniera sempre più importante, ha costituito una scelta importante per quanto concerne lo sviluppo di un nuovo sito web. Allo stesso modo, Adobe Flash Player è morto su Android già nel 2012, dopo circa tre anni di esperimenti e fallimenti continui nei confronti di una tecnologia che, guarda caso, era lenta, inadatta per il mobile, con consumi eccessivi, difficile da adattare al touch e tante parole già sentite da qualcuno a caso, ma non ricordo proprio chi, anni prima. Ad ogni modo però, bisogna rendersi conto che oggi, nel 2020, che vi piaccia o no, quasi il 90% del traffico web è da mobile: i social network hanno sicuramente contribuito ad aumentare il traffico da mobile, per lo stesso motivo, se all’inizio su Facebook erano disponibili giochi in Flash da desktop, essi, dopo aver creato problemi di sicurezza e di incompatibilità (ricordate, che so, ad esempio Cambrige Analytica?) sono scomparsi totalmente e il supporto ad Adobe Flash Player è stato rimosso in favore di HTML 5.
Ridendo e scherzando però, mi capita ancora oggi, nel 2020, di notare alcuni siti web fatti in Flash Player. Di solito mi succede quando parlo con un Cliente che deve rifare il sito web, magari un signore anziano, un padre di famiglia titolare di un’azienda a gestione familiare, un piccolo negozio in periferia e così via. Avete presente? Quelle attività che fortunatamente sono ancora in piedi per miracolo, che via via, purtroppo, stanno sparendo, ma che, nonostante tutto, hanno deciso di fare un sito web. A questo punto, i casi sono sempre due:
- È un sito web in Adobe Flash Player fatto più di 10 anni fa e mai aggiornato (e ha addirittura ancora le scritte che si muovono a “slider” da destra verso sinistra per dire le promozioni attive in quel negozio con scadenza 30/08/2002)
- È un sito web realizzato in Adobe Flash Player fatto dopo il 2010 da uno sviluppatore sostenitore di questo sistema e che voleva opporsi inutilmente all’HTML 5, motivo per cui ha chiesto uno sproposito per realizzare quel sito web pieno di animazioni e il titolare d’azienda, senza esperienza in merito e senza conoscenza di tecnicismi, si è fidato e ha fatto fare il lavoro
Ovviamente queste sono ipotesi che si basano su alcuni motivi per cui ad oggi esistono ancora siti web in Flash Player e basati esclusivamente sulla mia esperienza personale. Ad ogni modo, con questa lunga digressione volevo semplicemente indicarvi che se avete paura che il vostro sito web contenga elementi Flash a vostra insaputa, potete fare una verifica con questo pratico tool, oppure addirittura mandare il link di questo articolo ad un vostro potenziale Cliente con un sito web in Flash Player che non vuole convincersi a farvi rifare il sito con standard più moderni (ma giusto leggermente eh).
Adobe Flash Player: le mie conclusioni
Pensate, inizialmente questo articolo doveva essere una semplice news per annunciarvi che Adobe stava ricordando al mondo che spegnerà completamente Flash Player il 31 dicembre 2020, poi però, scrivendo, mi sono accorto che la cosa mi stava “appassionando” e c’erano fin troppe esperienze basate sulla mia vita, perché è la verità. Ho avuto il piacere e l’onore di vivere tutta la vita di Adobe Flash Player, dal principio, dalla questione “Macromedia” passando per “Shockwave“, dai primi problemi, dalle decisioni di Apple e così via.

C’erano anche molti fotografi che facevano siti web con Flash Player convinti che “l’animazione di scatti scannerizzati da pellicola unitamente alla divulgazione di audiovisivi su piattaforme moderne può essere utile”, cose in cui non ho mai creduto, soprattutto per la parola “audiovisivi” che mi fa pensare agli anni ’60 e ai Beatles. Ad ogni modo, ricordo che feci il mio primo sito web con iWeb ’09: era il 2009 ed eravamo già in piena lotta Apple VS Adobe Flash Player, motivo per cui avevo comunque preferito la scelta di realizzare un sito tramite un programma di Apple che avesse già il supporto a standard futuristici e fosse fruibile ovunque. Ripensando a quei momenti sorrido e un po’ mi scende la lacrimuccia, perché, tutto sommato, era un mondo più semplice in cui le mie preoccupazioni erano queste, non ciò che viviamo oggi. Ad ogni modo, tranquilli, ho abbandonato Apple iWeb tempo fa per passare a WordPress e integrare sempre di più HTML5 nei miei progetti.
Voi? Che scelta avete fatto?