Il rumore dei tacchetti che riecheggia nel tunnel che porta al campo. Le urla di vittoria, le grida di rabbia per un risultato ormai compromesso. Gli allenamenti, ma anche la vita famigliare, il rapporto umano, le paure e le angosce di esseri umani visti come idoli invincibili da molti di noi: tutto questo è “All or Nothing: Juventus”, e questa è la nostra recensione in anteprima.
All or Nothing Juventus recensione: un viaggio unico
Prima di iniziare, una piccola premessa: sono juventino dalla nascita, da quando mio nonno, nella villa di casa sua situata a meno di cinquanta metri da me, mi faceva giocare con il pallone tra i piedi decantandomi le imprese di Baggio, Platini, Boniperti e Scirea. Mi ha fatto diventare juventino, in poche parole, e abbiamo passato tantissimi momenti incredibili davanti al televisore a guardare le partite. Abbiamo sofferto con la squadra quando, nell’ormai lontano 2006, è retrocessa in Serie B dopo lo scandalo Calciopoli, e abbiamo gioito insieme, quando nella stagione 2011/2012 la nostra squadra è tornata a vincere un campionato. Abbiamo seguito insieme un ciclo più unico che raro in cui la Juventus ha trionfato per 9 anni di fila in Serie A, portandosi a casa anche diverse Coppe Italia e Supercoppe Italiane. Ma, nonostante i trionfi, abbiamo sofferto per le due finali di Champions League perse contro Barcellona e Real Madrid, per i risultati scadenti degli ultimi due anni nel torneo più ambito nel mondo del calcio. Sono juventino e lo sento dentro, anche se non mi reputo un tifoso sfegatato.
Questa piccola premessa era necessaria perché questa stagione di All or Nothing parla proprio della squadra di cui mi sono innamorato e le cui gesta mi hanno fatto gioire e piangere da ventinove anni a questa parte. Per me è stato un piacere immenso quando Amazon Prime Video ci ha dato l’anteprima della serie, così da farne una recensione per voi. Non vorrei, però, che il mio essere juventino possa trarvi in inganno: è un fattore del tutto irrilevante nella mia valutazione di questo prodotto. Anzi, vi dirò di più: “All or Nothing: Juventus“ è una serie che, indipendentemente dalla bandiera, può piacere e piacerà a tutti perché ci mostra un mondo sconosciuto fatto di discussioni, amicizie, litigi, momenti di tensione e di cooperazione. “All or Nothing: Juventus” ci catapulta dentro quei retroscena che tutti gli amanti del gioco del calcio sognano di scoprire, ci mostra come lavorano i dirigenti di una squadra, mette a nudo i pensieri di un allenatore e dei suoi giocatori. Ci racconta la storia di professionisti chiamati a far gridare migliaia di tifosi, ma al contempo ci parla di uomini (ragazzi, per meglio dire) che devono trionfare per non sentirsi perdenti. “All or Nothing: Juventus” è una serie che parla della Juventus in senso stretto, ma che può parlare di qualsiasi società di calcio esistente e che può ammaliare anche i tifosi delle altre squadre (sì, anche gli interisti, fidatevi).

Per questo motivo reputo “All or Nothing: Juventus” un viaggio unico: una produzione capace di sviscerare un mondo che ci appare dorato e distante anni luce da noi, mostrandoci quanto, nonostante le differenze economiche, quei calciatori e uomini che reputiamo eroi siano in realtà uguali a noi. Questa è la forza di questa produzione, oltre ad una qualità indiscutibile della messa in scena.
Ora, dopo tutta questa manfrina iniziale, direi che possiamo partire con la recensione di “All or Nothing: Juventus”.
All or Nothing Juventus recensione: un nuovo capitolo
All or Nothing è una serie di documentari sportivi distribuiti su Amazon Prime Video e prodotti da Amazon Studios, di stampo antologico. Ogni stagione, infatti, riguarda un club sportivo professionista o nazionale sportiva diversi. Il primo capitolo di questa prolifica e intrigante produzione è datato 2016, quando uscì: “All or Nothing: A Season with the Arizona Cardinals“. Da allora, tante sono state le squadre integrate in questo progetto: Carolina Panthers, Philadelphia Eagles, Dallas Cowboys e Los Angeles Rams per quanto riguarda la Football League. Manchester City, Tottenham Hotspur, Bayern Monaco, Arsenal (uscirà nel 2022) e Juventus per quanto concerne il mondo del calcio.


All or Nothing segue una squadra sportiva professionistica per un intera stagione, svelando i retroscena di ciò che succede “dietro il sipario”. Racconta l’inizio del nuovo anno, i momenti salienti, le vittorie e le sconfitte, le considerazioni finali quando ormai tutto è concluso. Non si nasconde, rivela ma senza essere invadente: se c’è una cosa che ho apprezzato tantissimo di questa produzione è la capacità di essere “invisibile” agli occhi di coloro che vengono filmati. Potrebbe sembrare qualcosa di irrilevante, ma fidatevi che essere indiscreti è il primo passo per realizzare un buon documentario e non influire su ciò che accade.
“All or Nothing: Juventus” non fa eccezione ed eleva al massimo quanto di buono fatto in questi anni: la mia percezione, guardando la serie, è l’importanza dell’esperienza acquisita nel corso delle stagioni passate. Si vede il talento, la regia, un montaggio capace di emozionare e tenere sulle spine una persona come me che già sapeva tutto della stagione 2020/2021 della Juventus. Questo non è affatto facile ed è indissolubilmente sintomo di qualità dello storytelling.


All or Nothing Juventus recensione: 8 episodi da divorare
“All or Nothing: Juventus” è composta da 8 episodi della durata di circa 60 minuti. Fin dai primi istanti si percepisce la grande qualità della regia e della messa in scena, in un mix perfetto tra interviste e momenti catturati silenziosamente dalle cineprese. Non si ha mai la sensazione di stare guardando qualcosa di finto e preparato a puntino, nemmeno quando i protagonisti si rivolgono direttamente a coloro che li stanno riprendendo. Anche il ritmo della serie risulta perfetto, capace di enfatizzare le partite decisive per il percorso della squadra ma senza dimenticarsi di quelle “normali”.
Poco prima di vedere in anteprima la serie abbiamo avuto il piacere di partecipare alla conferenza di presentazione in streaming, e vorremmo condividere con voi alcuni dati molto importanti: come dichiarato da Dante Sollazzo, Head of Unscripted Originals Amazon Studios Italia, il team creativo ha filmato per oltre 40 settimane e per montare ogni singola puntata ci sono voluti circa 40 giorni.
“Abbiamo raccontato tutti: la società, il mister, i giocatori, i tifosi. Abbiamo anche affrontato la situazione Covid e per completare il progetto abbiamo dovuto vivere in vere e proprie bolle lavorative con oltre seimila tamponi fatti. Una macchina produttiva di grande talento e successo, in cui abbiamo lavorato con fiducia perché era la chiave di volta per un buon prodotto. All’inizio eravamo noi a chiedere se potevamo partecipare a meeting e fare domande, col tempo grazie alla fiducia abbiamo fatto tutto in sinergia e ad un certo punto non si capiva più chi proponeva cosa a chi. E’ stato bellissimo, un lavoro di squadra”. Dante Sollazzo

Il lavoro di squadra si vede e “All or Nothing: Juventus” è una serie che si divora letteralmente in una giornata: la qualità è altissima e quando arriverete a fine puntata ne vorrete ancora e ancora, arrivando in men che non si dica a concluderla. Questo sia che siate fan della Juve ma anche, semplicemente, appassionati di calcio: perché siamo esseri umani e, in quanto tali, permeati di curiosità. Sarà impossibile per un amante del pallone fermare la voglia di scoprire tutti i retroscena della puntata successiva, facendo di “All or Nothing: Juventus” una vera e propria droga da consumare in un pomeriggio. Anche per questo motivo, durante la recensione non vi faremo alcuno spoiler (sempre che di spoiler si tratti, in fin dei conti).
All or Nothing Juventus recensione: l’arte del racconto
Tutti questi discorsi non reggerebbero un minuto se non ci fosse qualità nel prodotto: “All or Nothing: Juventus” è realizzata divinamente in ogni aspetto, dalla regia delicata alle musiche sempre azzeccate. Inquadrature che faranno impazzire ogni amante del calcio, slow-motion che creano tensione ed esaltano i momenti salienti, suoni ed effetti audio di alta fascia. Ogni singolo aspetto di questa serie è curato nei minimi dettagli ed è anche per questo motivo che, poco sopra, ho scritto che si vede l’esperienza pregressa: non ho mai visto la mia stagione di questa serie di documentari sportivi, ma sicuramente con il tempo l’esperienza aumenta e porta a realizzare prodotti sempre più qualitativi sotto ogni aspetto.
Una cosa che ho amato di “All or Nothing Juventus”, e che non posso assolutamente non citare in questa recensione, è l’importanza data ai tifosi: in ogni episodi conosceremo un fan diverso della Vecchia Signora. Andremo a casa sua, conosceremo le sue speranze, i suoi parenti e i suoi amici. Osserveremo le sue reazioni mentre guarda la partita, magari stringendo una maglietta storica tra le mani. Senza farvi troppi spoiler, uno dei momenti più belli ed emozionanti di tutta la stagione riguarda un padre che ha fermato Gianluigi Buffon fuori dal centro sportivo per fargli firmare una sua maglietta e delle figurine. Il portiere non si è tirato indietro e, sorridendo, ha messo il suo autografo. Il padre ha poi portato il tutto da suo figlio come regalo di compleanno, facendolo emozionare. Un momento bellissimo che fa capire quanto lo sport sia qualcosa capace di abbattere le barriere generazionali e i conflitti famigliari.
Per quanto concerne i giocatori, All or Nothing: Juventus si concentra su alcuni elementi precisi della rosa della Vecchia Signora: Gianluigi Buffon, portiere eterno, Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci, due difensori veterani della squadra, l’attaccante Alvaro Morata, Weston McKennie e Federico Chiesa, due nuovi arrivati. All or Nothing ci porta a casa loro, ci mostra gli uomini dietro gli idoli. Vedere Chiellini che chiacchiera con suo fratello a cena è emozionante, così come ammirare Morata e Bonucci che giocano con i rispettivi figli. Per non parlare di Federico Chiesa che si confronta con Buffon siccome quest’ultimo, ai tempi delle riprese 42enne, giocò con suo padre tanti anni fa. Non mancano ovviamente i cosiddetti “cazziatoni”, ossia le ramanzine che i veterani fanno ai giovani per fargli capire l’importanza di vestire la maglia di un club così titolato.
All or Nothing, però, si concentra anche su un’altra figura importantissima della stagione passata della Juventus: il mister Andrea Pirlo. Arrivato sulla panchina della Vecchia Signora al posto di Maurizio Sarri dopo aver seguito i corsi di allenatore a Coverciano ma senza aver mai allentato, Pirlo, da ex giocatore della squadra, sente la juventinità dentro di sé e pretende molto da quelli che un tempo erano anche i suoi compagni di gioco. Vederlo confrontarsi con Buffon, Chiellini e Bonucci, suoi compagni dal 2011 al 2016, è stato emozionante e fa capire anche quanto trovare delle ancore in uno spogliatoio sia importante. Un uomo che, a prima vista, sembrerebbe essere senza emozioni ma che nella serie è capace di mostrare un lato solitamente nascosto alle telecamere.
All or Nothing Juventus recensione: i retroscena che tutti sognano
In questo momento mi rivolgo a voi, voi che siete fan sfegatati di calcio: vi siete mai chiesti cosa dice un allenatore ai suoi giocatori durante l’intervallo di una partita che stanno perdendo? O ancora, vi siete mai domandati come due dirigenti affrontano la tematica del calciomercato per migliorare la rosa? “All or Nothing: Juventus” svela questi retroscena mostrandoci Fabio Paratici e Pavel Nedved, rispettivamente DS e Vice Presidente della squadra (Fabio Paratici, oggi, si è trasferito al Tottenham) mentre discutono sugli acquisti da fare per rinforzare la rosa e avere più possibilità di competere in tutte le competizioni. Ci mostra Cuadrado che si sfoga dopo essere stato espulso, Bonucci che urla ai suoi compagni di squadra per fargli tirare fuori il coraggio di andare a vincerla.
Le urla improvvise di Andrea Pirlo negli spogliatoi durante l’intervallo di una partita che vede la Juventus sotto nel risultato, la rabbia di Cristiano Ronaldo che afferma con forza che si “sta giocando di merda”, mentre Juan Cuadrado cerca di tranquillizzarlo. Ancora Bonucci con il compagno e amico Giorgio Chiellini immersi in una sessione ortopedica per recuperare il prima possibile da un infortunio, la gioia di alzare due trofei in una stagione complicata sotto tanti punti di vista. Chi segue il calcio (e in particolare la Juve), sa quanto l’anno scorso per i bianconeri sia stato difficile: non voglio fare troppi spoiler perché se qualcuno non seguisse il calcio ma volesse gustarsi questa serie rischierei di rovinargli la visione, però tra Covid e difficoltà varie la Juventus lo scorso anno ha fatto una vera e propria battaglia.
All or Nothing Juventus recensione: le nostre conclusioni
Arrivati a questo punto, cosa dire? “All or Nothing: Juventus” è una serie di indiscutibile qualità che ci catapulta in un mondo sconosciuto, nei retroscena più ammalianti di uno sport di squadra. Ci racconta la vita di quei calciatori che idolatriamo stando seduti sul divano di casa davanti al televisore o in curva allo stadio, ci rivela le paure e le speranze di ragazzi e uomini che, come tutti noi, sognano di scrivere la storia. Se proprio devo trovare dei difetti a questa produzione, forse negli ultimi due episodi c’è un cambio di ritmo rispetto a quelli precedenti che porta a velocizzare il tutto. Potrebbe essere una mia percezione, però, e infatti non la reputo una cosa influente per il voto finale. Ah, sì: 8 episodi sono troppo pochi, ne avrei voluti altrettanti. A parte gli scherzi, penso che 8 puntate siano perfette per questo format.


“All or Nothing: Juventus” non è una serie che piacerà solo ai tifosi della Vecchia Signora perché ha una qualità talmente alta da lasciare ammaliato chiunque, basta solo superare le barriere della tifoseria sfegatata. Mi rivolgo a tutti voi, interisti, milanisti, napoletani, fiorentini: fidatevi di me, mettete da parte l’astio che comprendo per gustarvi una produzione di altissimo livello che svela i segreti del mondo del calcio e di una delle società (obiettivamente, questo) più importanti del mondo. Fidatevi, non ve ne pentirete. Mentre a coloro che come me sono juventini, dico solo questo: esce oggi, non aspettate manco un minuto ad iniziarla.
Recensione in breve
All or Nothing: Juventus
All or Nothing: Juventus è una serie di altissima qualità, un prodotto imperdibile per tutti gli amanti della Vecchia Signora e del calcio. Svela i retroscena che tutti vorremmo conoscere, ci racconta professionisti che, come noi, nutrono sogni e ambizioni. Ogni singolo elemento è posizionato perfettamente sulla scacchiera, dalla regia al montaggio fino alla fotografia. Una serie incredibile, da divorare in una o due giornate.
PRO
- Svela i retroscena di una squadra di calcio
- Regia, montaggio, musiche, fotografia
- Crea adrenalina anche a chi già conosce i fatti raccontati
- L'importanza data ai tifosi, vera linfa vitale di questo sport
CONTRO
- Forse, una certa fretta negli ultimi due episodi