Apple ha appena annunciato che controllerà le foto su iCloud con un nuovo potente algoritmo. La finalità è nobile, cioè proteggere i minori da eventuali abusi subiti e documentati, ma rimangono dubbi per la possibile violazione della privacy. Scopriamo insieme tutti i dettagli della vicenda.
Apple controllerà le foto su iCloud: una lotta contro gli abusi sui minori
È tutto vero, non si tratta di un titolo clickbait, l’azienda di Cupertino scansionerà tutte le foto caricate su iCloud. Apple ha ufficializzato un nuovo potente algoritmo che, tra le altre funzioni, scansionerà tutte le foto caricate su iCloud. Ma qual è la motivazione di questa scelta? La motivazione è una e di certo è un’ottima causa per cui spendersi, stiamo parlando della protezione dei più piccoli. La nuova tecnologia messa a punto di nome CSAM effettuerà un controllo degli elementi multimediali caricati nel proprio spazio online e impedirà la ricezione e l’invio di immagini esplicite vietate sia dalla legge che dall’etica umana. Il CSAM è direttamente in contatto sia con le forze dell’ordine sia con il NCMEC, ovvero il centro nazionale dei bambini scomparsi o sfruttati. Apple ha inoltre spiegato che prima che un’immagine finisca in iCloud, verrà controllata e confrontata con risultati illegali noti.
In questo passaggio una tecnologia crittografica dovrebbe capire se esiste una vera e propria violazione. In caso di risposta affermativa, la foto viene automaticamente decrittografata e inviata alla autorità competenti. Ma questa nuova tecnologia non si occuperà solo di foto e video, ma anche di tutto ciò che interagisce con le ricerche online anche attraverso Siri. Il software si accorgerà di qualunque materiale esplicito e di tutto ciò che riguarda la tutela dei minori.
Apple controllerà le foto su iCloud: dubbi e conclusioni
Sicuramente le intenzioni sono nobili, ma è davvero un metodo necessario e infallibile? Apple sostiene che c’è una possibilità su un trilione all’anno di segnalare erroneamente un determinato account. Un’altra cosa che salta all’occhio riguardo questo nuovo annuncio è la direzione inversa in cui si muove rispetto alla posizione dell’azienda riguardo alla protezione dei dati personali.
L’azienda guidata da Tim Cook negli ultimi anni si è sempre professata una paladina nella protezione dei dati, dando diverse possibilità agli utenti per ridurre al minimo il tracciamento delle proprie abitudini e dati nell’utilizzo del proprio iPhone. C’è da aggiungere che questa scelta stupisce fino ad un certo punto, visto che già in passato Apple si è dimostrata attenta alla censura di certi tipi di contenuti. Un esempio riguarda Telegram, patria di molti gruppi illegali o immorali non raggiungibili attraverso device Apple proprio per questa attenzione ai contenuti espliciti. Queste nuove funzioni saranno attive a partire dagli USA entro la fine dell’anno negli aggiornamenti di iOS 15, iPadOS 15, watchOS 8 e macOS Monterey e non potranno essere rifiutate.