Dopo un lungo giro in alcuni dei festival più importanti d’Europa, Atlantide di Yuri Ancarani darà il via al Filmmaker Festival di Milano il prossimo 12 novembre. Il film del noto regista indipendente, designato Film della Critica 2021 dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI, sarà distribuito nelle sale italiane dal 22 al 24 novembre. Ecco il resto dei dettagli.
Atlantide Yuri Ancarani: film d’apertura al Filmmaker Festival
A qualcuno potrà sembrare l’ennesimo nome di un aspirante regista pronto a sfondare nel difficile e complicato mondo del cinema. Ma agli addetti ai lavori e ai cinefili più incalliti, questo nome non è certo una novità. Stiamo parlando di Yuri Ancarani, cineasta e videoartista; autore di opere come San Siro, Il Capo o Da Vinci, nate da una continua commistione tra documentario, cinema e arte. Con The Challenge ha vinto a Locarno, ed è stato segnalato da Indiewire tra i nove film indipendenti da non perdere, mentre il New York Times lo ha inserito tra i nove nuovi registi al mondo da conoscere.
Ecco allora che Atlantide, l’ultima fatica di Yuri Ancarani, sarà il film d’apertura del Filmmaker Festival di Milano, dopo aver esordito alla Mostra del Cinema di Venezia e proiettato alle kermesse di Vienna, Roma e Salonicco. Insieme al regista ravennate, alla proiezione sarà presente anche Sick Luke, l’autore della colonna sonora del film che arriverà poi nelle sale italiane il 22, 23 e 24 novembre, grazie alla distribuzione di I WONDER PICTURES.
Atlantide Yuri Ancarani: film della critica 2021
A suscitare ulteriore interesse per Atlantide e per il suo regista Yuri Ancarani è anche la sua designazione come Film della Critica 2021 dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI. Come si legge nella presentazione del premio, si tratta di un «marchio di qualità attribuito dai critici cinematografici italiani ai film riconosciuti di particolare livello estetico e culturale». Ogni anno, dunque, la commissione di giornalisti e critici d’arte cinematografica, coordinati da Adriano De Grandis, individua alcuni titoli per la forza del loro messaggio e per la capacità di saper raccontare storie con il potere delle immagini. Come avvenuto quest’anno, ad esempio, per l’Europa di Haider Rashid, o per il sorprendente Sesso sfortunato o bugie porno di Radu Jude o le Madres paralelas di Pedro Almodóvar.
Nel comunicato stampa è stata quindi riportata la motivazione: «Sondando la quotidianità di un gruppo di adolescenti delle isole della laguna veneziana, il regista porta il giovane Daniele a simbolo di una generazione smarrita, attratta dalla forza e dalla velocità a bordo di barchini truccati che sfrecciano come bolidi sull’acqua. Una nuova gioventù bruciata, che il videoartista coglie tra solitudini, disagi, speranze e la visionarietà di una Venezia immaginifica». Infatti Atlantide racconta la storia Daniele, un giovane di Sant’Erasmo, isola ai margini della Laguna di Venezia, che vive del suo ingegno. Isolato anche dal suo gruppo di coetanei intenti ad esplorare un’esistenza gaudente espressa nel culto del barchino, sogna di avere un giorno un barchino da record. Una storia di iniziazione maschile, violenta e predestinata al fallimento, che esplode trascinando la città fantasma in un naufragio psichedelico.
Atlantide Yuri Ancarani: le parole del regista e il cast
«Atlantide – dice il regista Yuri Ancarani – è un film nato senza sceneggiatura. I dialoghi sono rubati dalla vita reale, e la storia si è sviluppata in divenire durante un’osservazione di circa quattro anni, seguendo la vita dei ragazzi. Questo metodo di lavoro mi ha dato la possibilità di superare il limite di progettazione tradizionale nel cinema: prima la scrittura e poi la realizzazione. Così il film ha potuto registrare in maniera reattiva questo momento di grande cambiamento di Venezia e della laguna, da un punto di vista difficile da percepire, attento allo sguardo degli adolescenti. Il desiderio di vivere così da vicino le loro vite, dentro i loro barchini, ha reso possibile tutto il resto: il film si è lentamente costruito da solo».
Ad arricchire il lavoro dell’autore è la colonna sonora firmata da Sick Luke, uno dei più giovani e prolifici producer d’Italia insieme a Lorenzo Senni e Francesco Fantini. Il cast è composto da Daniele Barison, Bianka Berényi, Maila Dabalà, Alberto Tedesco e Jacopo Torcellan. Non resta che aspettare l’uscita al cinema, o prenotarsi al Filmmaker Festival, per osservare questo ritratto adolescenziale contemporaneo con lo sguardo creativo e originale di un regista indipendente.