Uno scatto che sembra quasi uscito da un film della Marvel, o da una produzione fantascientifica che ci mostra l’arrivo di una forza extraterrestre sul nostro pianeta: Alexandre Correia è riuscito a immortalare, tramite un autoritratto, l’aurora boreale e i pilastri di luce che si innalzano al cielo, ottenendo un risultato davvero fantasioso. Ecco come ci è riuscito.
Aurora boreale Alexandre Correia: la tecnica
Durante il viaggio in Norvegia, mentre si trovava vicino a Kautokeino la notte dell’8 febbraio, il fotografo brasiliano Alexandre Correia è riuscito a realizzare un autoritratto davvero unico che lo immortala davanti all’aurora boreale, con pilastri di luce calda simili a scie luminose che sembrano innalzarsi al cielo. Un’immagine davvero ben riuscita, dalla composizione fotografica decisamente bilanciata, che ci fa assaporare un’atmosfera quasi fantascientifica, tipica dei film che sbancano il botteghino.
Kautokeino è tra le città più fredde della Norvegia, con la temperatura media annuale che permette di ammirare lo splendido fenomeno naturale. Quella notte, ricorda il fotografo, la temperatura era scesa a -37° C. Nonostante questo non si è tirato indietro: si è posizionato davanti alla macchina fotografica, ha innalzato le braccia verso il cielo e ha scattato una singola foto con un obiettivo 14mm a f/1.8 e 8OO ISO.
“Un paio di ore prima del buio completo ho deciso di indossare dei vestiti più pesanti e uscire, ovviamente per evitare il congelamento. La maggior parte delle volte scattavo foto guardando da un lato perché le luci erano più forti, ma poi, sulla via del ritorno, ho notato che le luci della città si modellavano come pilastri di luce e ho capito che avrei potuto realizzare una bella fotografia. Era come un film Marvel, o qualcosa inerente gli dei nordici” – Alexandre Correia.
Aurora boreale Alexandre Correia: la scienza
Per chi non lo sapesse, le aurore boreali si formano nel cielo notturno quando il vento solare, ossia le particelle cariche espulse dalla corona solare, entrano in contatto con la magnetosfera terrestre. Questo provoca l’emissione di fotoni e lo spettacolo conseguente di luci può avere colori e intensità differenti in base a determinati fattori.

Per quanto concerne i pilastri di luce, invece, si formano quando la luce proveniente da varie fonti viene riflessa dai cristalli di ghiaccio presenti in aria. Questi fasci di luce si estendono sopra e sotto le sorgenti luminose, e possono espandersi per un bel po’, arrivando ad essere ammirati anche da grandi distanze.
Sembra proprio che, quella notte dell’8 febbraio, il vento solare, la luce, i cristalli e le particelle si siano messe d’accordo per far ottenere ad Alexandre Correia una grande fotografia. Noi vi consigliamo di leggere le nostre dettagliate guide sull’autoritratto e la fotografia notturna.