Aurora HDR in offerta
Aurora HDR è un software dell’azienda Skylum che ho avuto la possibilità di provare per potervi scrivere la recensione che vi apprestate a leggere. Prodotto di punta dell’azienda, insieme a Luminar A.I., è un software di fotoritocco che si propone come perfetto per lo sviluppo delle fotografie HDR. Ma come funziona? É un programma che mi avrà convinta? Scopriamolo insieme.
Aurora HDR: l’azienda Skylum
Skylum nasce nel 2008 in Ucraina con un nome diverso, Macphun Software, dall’impegno dei due co-fondatori Paul Muzok e Dmitry Sytnik, due sviluppatori di videogiochi appassionati di fotografia che volevano creare nuove applicazioni per Mac. Inizialmente i loro prodotti spaziavano in innumerevoli ambiti, ma, analizzando i software di maggior successo, iniziarono a specializzarsi in quelle riservate al photoediting.
Negli anni, Skylum ha sviluppato numerosi prodotti, come Snapheal, Focus, Tonality, Intensify, Noiseless e FX Photo Studio, anche se è universalmente nota come l’azienda che ha creato Luminar (che abbiamo avuto l’occasione di provare, potete leggere la recensione qui) e Aurora HDR. Aurora HDR, della quale vi state apprestando a leggere la recensione, viene lanciato nel novembre 2015 grazie alla partnership con il fotografo Trey Ratcliff, paesaggista specializzato in HDR, e risponde alla necessità di creare un software di fotoritocco pensato apposta per editare le vostre fotografie HDR. La fotografia High Dynamic Range è una tecnica molto usata specialmente nella fotografia paesaggistica e che, permettendovi di superare la gamma dinamica della vostra fotocamera, ha come risultato il permettervi di ottenere un’immagine il cui intervallo dinamico (ossia l’intervallo tra le aree visibili più luminose e quelle più buie) sia più ampio rispetto ai soliti metodi di scatto. Si realizza effettuando diverse esposizioni dello stesso soggetto, in genere 3 o 5, ciascuna con un diverso valore di esposizione, partendo da un valore corretto e sovraesponendo e sottoesponendo più o meno leggermente, in un processo che si chiama bracketing. Le varie foto vanno poi fuse in uno scatto singolo che in questo modo possiede una gamma dinamica maggiore rispetto a quella presente in un solo fotogramma. Naturalmente se vi trovate all’interno della recensione di un software specifico per l’HDR come Aurora HDR, do per scontato che sappiate padroneggiare questa tecnica, ma qualora desideriate approfondire questo argomento vi suggerisco di consultare la nostra guida dedicata, che potete trovare a questo indirizzo: fotografia HDR.
Inizialmente i programmi dell’azienda erano disponibili solo per Mac, ma visto il successo di Aurora HDR e di Luminar, nel 2017 arrivò la decisione di sviluppare software anche per Windows (per mia fortuna) e fu necessario rinominare l’azienda che fino ad allora aveva un nome troppo orientato verso i prodotti Apple, trasformandola in Skylum, che attualmente ha sede a Washington. I due prodotti di punta dell’azienda sono stati insigniti di numerosi premi, in particolare nel 2019, Aurora HDR 2019 ha conquistato uno dei 4 Gold Awards meritatamente ottenuti al Digital Camera Grand Prix da Skylum.
Aurora HDR: il software
Il software, giunto ormai alla sua quarta generazione, funziona come stand-alone (ossia impiegabile da solo) o in associazione, cioè come plug-in per applicazioni come Adobe Photoshop, Adobe Photoshop Lightroom, Adobe Photoshop Element e Apple Foto oppure all’interno dell’altro importantissimo software dell’azienda, Luminar A.I.
Questo software è in grado di lavorare immagini singole o esposizioni multiple, affermandosi come valida risorsa per i fotografi più o meno esperti e capaci nella post produzione, generando un flusso di lavoro rapido e preciso, perfetto per chi vuole lavorare le proprie foto il meno possibile o, in alternativa, qualificandosi come una comodissima integrazione per tutti i perfezionisti più minuziosi.
Le opzioni di unione iniziali cambiano a seconda del numero di immagini caricate sul programma. Selezionando solo un solo fotogramma sarà possibile solo la funzione di riduzione dell’aberrazione cromatica, mentre un numero maggiore di esposizioni vi offrirà anche le opzioni allineamento e riduzione dell’effetto ghost. L’allineamento può essere controllato se le immagini multiple sono state realizzate senza l’ausilio di un treppiede. L’opzione ghost reduction serve ad eliminare le immagini fantasma provocate da soggetti in movimento fra i vari frame, come ad esempio persone o auto di passaggio. In fase di creazione dell’HDR è possibile, inoltre, rimuovere l’aberrazione cromatica e ridurre il rumore.
Qualora abbiate un quantitativo consistente di immagini HDR da generare, potrete optare per l’elaborazione batch; inserendo un numero maggiore di file il programma genererà contemporaneamente più fotografie HDR, riconoscendo automaticamente i bracketing.
Una volta generata la nostra immagine passiamo ad analizzare come si presenta l’interfaccia del programma.
Aurora HDR: l’interfaccia e i preset
L’ampia finestra per l’anteprima è sormontata dalle varie opzioni e dai menu a tendina che riportano i comandi utilizzati più frequentemente e le principali impostazioni del software, inclusa l’opzione per modificare la lingua del programma. Al momento Aurora HDR è disponibile in inglese, tedesco, spagnolo, francese e giapponese. La mancanza dell’italiano è una pecca sulla quale gli sviluppatori dicono di star lavorando da due anni, ma in tutta onestà devo dire che mi sono sempre trovata molto bene con il linguaggio inglese in tutti i programmi di post-produzione, visto inoltre il grande quantitativo di tutorial presenti in rete, registrati spesso in lingua inglese.
Troviamo anche i controlli per lo zoom, i comandi per visualizzare la cronologia e annullare le ultime azioni e il bottone che comanda il crop. Ho tenuto per ultimi i due pulsanti che ho apprezzato di più, Quick Preview che una volta premuto vi farà vedere la foto originale e Compare, che visualizzerà una linea divisoria verticale, mostrandovi il prima e il dopo del fotogramma. Questa linea è spostabile a destra o a sinistra, per permettervi di vedere in tempo reale le modifiche fatte allo scatto, con l’originale nella parte sinistra e il lavoro svolto a destra. Adoro questa funzione, la possibilità di vedere in tempo reale i cambiamenti che abbiamo apportato è davvero comoda.
Nella parte sottostante troviamo sotto la scritta “Collection” Aurora HDR Looks Panel, una ben fornita serie di preset, per arricchire le foto donando un aspetto creativo e altamente personalizzabile. Le opzioni sono raggruppate in 8 sezioni, Essential, Landscape, Architecture, Dramatic, Artistic e le 3 serie di preset create in collaborazione con i fotografi che hanno contribuito alla realizzazione del programma, ossia Trey Ratcliff, fotografo di fama internazionale e co-sviluppatore del software, Serge Ramelli che si occupa di fotografia di viaggi e Randy Van Duinen, esperto di interni e di architettura. Presente inoltre la collezione per i preset preferiti dall’utente e per quelli che abbiamo creato. Ogni gruppo di preset contiene alcuni look in grado di fornire un’iniziale post-produzione automatica alla vostra foto, per permettervi di personalizzarla al meglio.Non vi elencherò tutti i preset per brevità, ma semplicemente per darvi un’idea, all’interno della selezione “Essential” troviamo: Natural, Vivid, Detailed, Bright Sun, Glowing, Deep, HDR Look 1, HDR Look 2, Tonal Compression, Hight Contrast, Fix Dark e Modesto. Per un totale di 85 (se non ho contato male) preset disponibili e a portata di click. Fondamentalmente appena installerete Aurora HDR, proprio come me, passerete una giornata intera a guardare cosa succede selezionando tutti i diversi preset. Ma nessun problema, anche se, come mi è successo, arriverete all’ora di cena senza aver concluso granché, è tempo ben speso, perché alcuni look sono davvero interessanti e molto adatti a determinate tipologie di fotografie. Ogni preset ha un livello selezionabile per andare ad attenuare la potenza dell’effetto generato sul vostro scatto. Una volta scelto il look desiderato, è possibile nascondere il pannello Aurora HDR Looks Panel tramite il pulsante apposito in alto a destra.
Aurora HDR: le regolazioni
Sul lato destro della schermata troviamo il Side Panel, con la visualizzazione delle informazioni dello scatto, dell’istogramma, dei livelli (potrete crearne fino a 9, 4 se avete scaricato la versione per Mac App Store), la regolazione degli strumenti trasformazione e correzione lente e l’elenco dei Filters, ovvero tutte quelle microregolazioni che andremo ad applicare sulla foto.
È possibile salvare le microregolazioni effettuate sotto forma di nuovo preset, che si andrà ad aggiungere a quelli preimpostati, all’interno della sezione “User Aurora HDR Looks”. Anche gli utensili che troviamo su Aurora HDR sono numerosi, sembrano essere progettati per sviluppare le vostre fotografie HDR al meglio e per permettervi nuovamente una gran personalizzazione, producendo immagini di forte impatto.
Potrete optare per un aspetto più naturale o per un’immagine più irreale, dosando con attenzione la qualità degli effetti regolati. Grande comodità è il fatto che ogni effetto sia editabile, permettendoci di inserire il numero desiderato senza dover spostare il livello con il mouse. Ma vediamo tutti gli effetti insieme.
- HDR Basic: dove potete effettuare le regolazioni più basilari, come il bilanciamento del bianco, regolare ombre e luci, il contrasto, sistemare l’esposizione e modificare bianchi e neri;
- Color: per modificare i livelli di saturazione, vividezza e del contrasto del colore;
- HDR Enhance: qui potrete regolare la chiarezza, la struttura e il micro-contrasto della vostra fotografia, generando scatti “più nitidi”;
- HDR Denoise: riduce il rumore e gli artefatti nell’immagine, problemi inevitabilmente creati dal processo di unione delle immagini HDR, oltre a rendere più uniforme il risultato;
- Lut Mapping: sezione familiare ai professionisti, la mappatura di LUT, consente l’applicazione di una gradazione del colore e di simulazioni di pellicola cinematografica per un risultato estremamente creativo;
- Image Radiance: assicura ai vostri scatti un aspetto “dreamy”, attenuando la luminescenza e incrementando contrasto e saturazione;
- Polarizing Filter: simula l’effetto di un filtro polarizzatore (se non avete ben chiaro di cosa si tratti vi consiglio di leggere la nostra guida a questo indirizzo), generando una maggior profondità di colore e riducendo la foschia atmosferica, creando un cielo più ricco e più blu;
- HDR Details Boost: (potenziamento dei dettagli) aumenta i dettagli dell’immagine a livello globale o all’interno delle luci e delle ombre;
- Glow: fornisce un bagliore all’immagine, lavorando sulle alte luci;
- Adjustable Gradient: in questo pannello potrete regolare separatamente esposizione, ombre, luci, contrasto e vividezza nelle aree superiori e inferiori della foto;
- Tone Curves: fornisce il controllo sulla gamma tonale dell’immagine lungo la classica linea diagonale. Può essere regolata trascinando la linea nella sua interezza o tramite i canali RGB presenti sopra al grafico;
- HSL: per regolare la tonalità, la saturazione e la luminanza di un determinato canale di colore;
- Color Toning: per schiarire e far risaltare alcune tonalità di colore;
- Dodge and Burn: per schiarire o scurire selettivamente alcune zone dell’immagine mediante l’uso di un pennello;
- Vignette: per inserire nello scatto una vignettatura in grado di indirizzare lo sguardo verso il centro dell’immagine.
Ogni tool ha la possibilità di essere annullato separatamente da tutti gli altri e in qualunque momento, senza perdere tutti i passaggi successivi, potrete inoltre vedere cosa è cambiato con la modifica delle regolazioni presenti in quel determinato blocco di strumenti, premendo sull’icona a forma di occhio di fianco al nome della sezione scelta.
Come potete vedere, si tratta di un software pensato per essere liberamente fruibile da tutti, rimanendo sulla linea tradizionale di comandi, filtri e regolazioni che sono state introdotte da Adobe con Camera RAW anni fa e che sono diventati quasi uno standard all’interno dei programmi di fotoritocco. Se siete abituati ad altri software non proverete nessuno spaesamento aprendo il programma, la sensazione è quella di entrare in un luogo familiare, seppur diverso e dalle grandi potenzialità.
Aurora HDR: le applicazioni possibili
I file modificabili da Aurora HDR sono JPEG, RAW e DNG di quasi tutti i produttori di macchine fotografiche, salvando in un formato nativo (.auh) potrete riprendere il lavoro dopo aver chiuso e salvato i file, potrete esportare file in tutti i principali formati di immagine, come JPG, PNG, TIFF, JPG-2000, Photoshop e PDF.
In un mondo sempre più interconnesso, da Aurora HDR potrete creare file da condividere direttamente su piattaforme come 500px, Smugmug, Flickr e su social network come Facebook o Twitter, oppure inviare per e-mail il risultato della vostra post-produzione per trasmettere con immediatezza a qualunque dispositivo esterno il vostro lavoro.
Le applicazioni di Aurora HDR sono impensabilmente ampie, non commettete l’errore di destinare un programma valido come questo esclusivamente alla post-produzione di fotografie di paesaggi. Anche i fotografi di interni, di architettura, chi adora la street photography, la food photography e persino la fotografia ritrattistica potranno usufruire di un’applicazione efficace che andrà a potenziare la gamma tonale e a perfezionare i vostri scatti.
Aurora HDR recensione: le prestazioni
Installare Aurora HDR è stato estremamente divertente. Una volta scaricato il programma installer l’ho avviato e con disappunto mi sono accorta che l’istallazione falliva poiché mi segnalava un problema di connessione internet, che ovviamente era presente e funzionante. Un rapido giretto su Mr. Google mi ha tranquillizzata, si tratta di un problema noto da un paio di anni, scaricando un installer differente sono riuscita ad installare il programma rapidamente. Il fatto che fossi incappata in una problematica conosciuta da così tanto tempo e non ancora risolta e che stessi per scrivere una recensione di un software rilasciato nell’ottobre 2018 non aveva creato aspettative astronomiche in me, in fondo lo sappiamo, un paio di mesi corrispondono a secoli nel mondo dell’informatica, vale la pena di acquistare un prodotto che si chiamava “2019” e che fatico ad installare? Siccome era ormai tarda serata, la mia soglia dell’attenzione era piuttosto scarsina, ma chi mi conosce sa che io sono più curiosa di una scimmia, quindi, terminata l’installazione di Aurora HDR ho preso letteralmente l’ultima foto che avevo scattata e l’ho aperta nel programma. Non si trattava di un paesaggio, di un bracketing o nulla di adatto, era solo uno scoiattolo che si pappava beato una noce americana sul suo albero. L’ultima foto sulla quale vi verrebbe in mente di fare un HDR insomma. Non sono mai stata più sconvolta. In pochissimo tempo Aurora HDR ha generato in completa autonomia un buon HDR e, sorpresa dall’efficienza dell’algoritmo sfruttato dall’intelligenza artificiale del programma e dalla rapidità del processo, ho deciso di ritardare la buona notte per esplorare un po’ meglio il software. Mi sono accorta subito di quanto fosse intuitiva e completa l’interfaccia, e ho prontamente bypassato il problema/non problema dei comandi in lingua inglese, che invece a mio parere forniscono ad Aurora HDR un aspetto più professionale, a differenza di quello che, sempre secondo me, accade con Luminar, dotato della lingua italiana, del quale potete leggere la nostra recensione qui. Il quantitativo di regolazioni mi ha stupita, in un programma pensato per lo sviluppo degli HDR non mi aspettavo la possibilità di intervenire su tutte le microregolazioni che caratterizzano un software meno specifico, corredato dalla possibilità di annullare le azioni di ogni singola sezione, senza perdere tutto il lavoro fatto, vedendo al contempo immediatamente il prima e il dopo.
Aurora HDR: le nostre conclusioni
Il flusso di lavoro organizzato con Aurora HDR è rapido, intuitivo e fluido, con un’intelligenza artificiale estremamente efficace che vi permette di avere un valido punto di partenza nello sviluppo delle vostre fotografie. Il Quantum HDR EngineTM con tecnologia A.I. (nome importante per una tecnologia davvero valida) lavora in maniera sorprendentemente efficace, riuscendo nella non facile missione di riconoscere i migliori dettagli di ogni selezione di fotografie che compongono il bracketing.
Il look è minimal e molto carino, vi permetterà di concentrarvi sul flusso di lavoro in maniera esclusiva, mentre la varietà di preset è veramente elevata; in attesa di crearsi un proprio stile personale, prenderne in prestito uno prodotto da altri è un ottimo punto di partenza, e vedere le differenze più o meno evidenti fra i diversi look disponibili allena l’occhio a scoprire cosa succede modificando determinati parametri. In fondo il progressivo diffondersi del quantitativo di fotografie prodotte dai vari utenti, con qualità che vanno da quelle realizzate con uno smartphone fino a fotocamere medio formato, ha comportato la necessità di portare il processo di post-produzione e le sue regolazioni più elementari anche ai fotografi meno esperti, per i più puristi o per coloro che semplicemente hanno meno tempo a disposizione. Il rischio di farsi un po’ trasportare e di esagerare nell’ampliare l’intervallo dinamico è sempre dietro l’angolo, proprio come accade con la saturazione: le prime volte i risultati potrebbero essere eccessivi, ma con il tempo si affinerà l’occhio e la tecnica.
Infatti, intervenire successivamente sulla fotografia così ottenuta applicando alcune microregolazioni è estremamente comodo ma non obbligatorio, il prodotto generato in automatico dal software sarà più che sufficiente per una post-produzione rapida, immediata ma senza troppe pretese. Per i più perfezionisti, Aurora HDR si integra in maniera egregia con applicazioni per il fotoritocco rinomante, come Photoshop e Lightroom per realizzare un prodotto di qualità professionale.
La possibilità di salvare le immagini lavorate in un formato proprietario è fantastica per ripensamenti successivi, permettendovi di interrompere il lavoro di elaborazione in qualunque momento e di riprenderlo in seguito senza perdere traccia delle regolazioni apportate, senza sovrascrivere dati all’interno del file RAW originale.
Se vogliamo proprio impegnarci per trovare un difetto, o un suggerimento da portare agli sviluppatori per il prossimo aggiornamento, è la mancanza di un sistema di anteprima dei RAW delle fotografie da aprire. Abituata a Lightroom, mi è dispiaciuto essere costretta ad aprire le foto con un altro programma, segnarmi i numeri delle foto da importare e aprirli con Aurora HDR. In effetti, potendo impiegare Aurora HDR come plug-in per Lightroom, il modo migliore per sfruttare questo programma potrebbe essere quello di aprire le immagini sul software di casa Adobe, applicare le prime regolazioni generali, come il ritaglio e raddrizzare alcune linee e poi, successivamente, lanciare il prodotto di Skylum ed effettuare le modifiche necessarie, poiché Aurora HDR risente della mancanza di strumenti come i pennelli correttivi.

Ad ogni modo se state cercando un programma per editare i vostri scatti HDR, sicuramente Aurora HDR è un prodotto da tenere in grande considerazione e che sarà un perfetto punto di partenza per il vostro workflow.
Se questa recensione vi ha convinti, potete acquistare Aurora HDR qui, ad un prezzo di 99 euro cliccando qui. La licenza è valida per tutta la vita e vi offre l’utilizzo del programma su un numero massimo di 5 computer differenti. Il pacchetto Aurora HDR + Luminar 4 ha invece un costo compressivo di 149 euro anziché 188 ed è acquistabile cliccando qui. In questo caso il numero di dispositivi sui quali è possibile installare i due programmi scende a 2. Se invece di acquistarlo preferite provarlo e farvi un’idea personale, potete scaricare la versione di prova a questo link e che vi darà accesso alle opzioni base del programma, senza limite di tempo. Naturalmente per le funzioni più avanzate di fotoritocco e per un programma più prestate dovrete acquistare la licenza, ma dubito ve ne pentirete.
Recensione in breve
Aurora HDR
Nonostante il termine HDR sia così rilevante in Aurora HDR da essere integrato anche nel nome, questo software è molto di più e vi offrirà uno strumento incredibilmente rapido e prestante per lo sviluppo delle vostre fotografie. Da solo o affiancato come plug in ad altri programmi con Photoshop o Lightroom, con Aurora potrete esaltare i vostri scatti e accentuare o generare atmosfere da sogno. Si tratta sicuramente di un programma da avere tra i plug in installati sul computer di ogni fotografo che adori lo stile degli HDR.
PRO
- Potente e veloce
- Tantissimi preset per velocizzare il flusso di lavoro
- Molti strumenti per rifinire lo scatto
- Possibilità di utilizzare il programma come plug-in o stand-alone
- Comparazione dello scatto prima e dopo davvero immediata
- Licenza acquistabile life-time
CONTRO
- Non disponibile in italiano
- Manca il browser per i RAW