Sono sicuro che vi sarà capitato, almeno una volta nella vita, di scattare una foto e poi vedere che il risultato avesse una predominante calda o fredda non esattamente uguale alla luce del momento immortalato. Dico che ne sono sicuro perché, come tutti quanti, ci sono passato sottovalutando il bilanciamento del bianco, uno degli elementi cardine della fotografia, che va capito e utilizzato nel modo migliore per partire con una marcia in più e avere dei colori, già in partenza, molto più fedeli alla realtà. In questa guida andremo a scoprire cos’è il bilanciamento del bianco, come funziona e perché è così importante utilizzarlo nel modo corretto.
Bilanciamento del bianco: cos’è, a cosa serve e come funziona
Il bilanciamento del bianco (chiamato anche WB, abbreviativo inglese di White Balance) è uno degli aspetti che i fotografi di oggi tendono a sottovalutare – se non a tralasciare completamente – commettendo un gravissimo errore: non saperlo gestire in manuale o lasciarlo gestire alla propria macchina fotografica potrebbe causare una serie di problemi che possono rallentare il proprio flusso lavorativo. Per farvi capire meglio, è essenziale darvi la definizione di bilanciamento del bianco: è il processo grazie al quale è possibile correggere le dominanti di colore presenti nello scatto in modo da rendere il risultato finale il più accurato possibile alla realtà fotografata, nonché delle sue dominanti di colore e tonalità.
Dovete sapere infatti che ogni sorgente luminosa influenza in maniera diversa i colori degli elementi presenti nella scena, e se mentre il nostro occhio si adatta alla velocità di Usain Bolt a questi cambiamenti, la fotocamera non è in grado di farlo con altrettanta destrezza e necessita di un bilanciamento del bianco accurato, soprattutto quando ci sono diverse fonti di illuminazione contemporaneamente. Potrebbe capitarvi una situazione difficile da gestire per la fotocamera e il solo regolare la temperatura potrebbe non bastare per risolvere il problema e ottenere una riproduzione accurata: in questi particolari casi, la regolazione del bilanciamento del bianco passa anche per la cosiddetta regolazione delle tinte che serve per ovviare al problema e avere una scena maggiormente precisa.
Come si calcola la temperatura colore di una scena? Viene misurata in gradi Kelvin e l’intervallo preso in considerazione va dalla luce arancione (1000K – 2000K), passando per la luce del sole (5000K – 6000K) e arrivando a quella bluastra di un mare invernale (9000K – 10000K).
Bilanciamento del bianco: come impostarlo
Ad essere totalmente onesti, al giorno d’oggi, le fotocamere offrono un bilanciamento del bianco automatico che riproduce fedelmente le tonalità presenti al 90%, ma come macchine (intese come strumento elettronico) potrebbe capitare che calcolino male, soprattutto tra i modelli non propriamente di punta, con un risultato che poi potrebbe essere diverso da quello previsto. Per farvi un esempio, è possibile che i toni caldi di un tramonto vengano scambiati per quelli di una lampada del vostro salotto mentre i freddi colori del mare d’inverno (si, continuo a ripeterlo perché lo amo) potrebbero essere scambiati per la luce neon di un negozio. Casi estremi attenzione, ma plausibili.
Un altro fattore molto importante è il formato di registrazione in cui scatterete: se scattate in formato RAW, ossia grezzo, questo problema oggigiorno non esiste più perché i software di editing fotografico permettono di andare ad agire manualmente, durante la fase di post produzione, sul bilanciamento del bianco. Optando per un formato compresso come il JPEG, contrariamente, il risultato che otterrete in camera sarà molto più difficile da modificare. Attenzione: ho detto difficile e non impossibile perché, come vi abbiamo spiegato nella guida dettagliata sul JPEG, andare a ritoccare questo formato compresso in post produzione crea tutta una serie di problematiche, tra cui un degrado non irrilevante dell’immagine e la possibile comparsa di aloni o artefatti, quindi vi sconsiglio caldamente di ritoccare il WB.
Detto tutto questo, se con il RAW avete sicuramente dei margini di errore molto più ampi per non dire illimitati, con il suo “fratellino minore” non vi sarà permesso sgarrare nemmeno di un virgola e diventa fondamentale impostarlo nel modo corretto. Questo discorso riguarda la fotografia ma vale anche per i video, con la differenza che nei filmati risulta molto più difficile modificarlo in seguito ed è di vitale importanza fare tutto bene prima di iniziare le riprese.
Per impostare direttamente in camera il bilanciamento del bianco ci vengono offerte due strade: la prima è scegliere uno dei preset presenti nella macchina fotografica, come “luce ad incandescenza” o “flash“(con la possibilità di regolare in parte la temperatura). La seconda tangenziale percorribile riguarda degli strumenti, e dei trucchetti, che ora andrò a spiegarvi per bilanciare in modo ancora più accurato il WB: alcuni dei mezzi più utilizzati, soprattutto tra i videomakers, sono i pannelli di calibrazione colore comunemente chiamati ColorChecker, che permettono di calcolare la temperatura in base al grado di fedeltà dei colori presenti su di loro. Un altro trucco, molto efficace, è di sfruttare un foglio grigio neutro (grigio al 18%) scattandogli una foto col colore che riempie l’intero fotogramma, facendo in modo che la fotocamera calcoli la giusta temperatura basandosi su di esso. Una cosa molto importante che dovete assolutamente tenere a mente è che ogni volta che la luce cambierà dovrete ripetere questi procedimenti.
Un’altra soluzione per impostare bene il bilanciamento del bianco è quella di impostare direttamente la temperatura Kelvin. Questa possibilità non viene purtroppo offerta da tutte le fotocamere ed è destinata solo a chi utilizza delle apparecchiature particolari in grado di calcolare la temperatura della luce presente, ambientale o artificiale, o a chi conosce molto bene le gradazioni di colore e sa gestirle nel modo corretto per ogni situazione.


Bilanciamento del bianco: preset interni alla fotocamera
Ecco tutti i tipi di preset che potete trovare nella vostra macchina fotografica e che potrebbero aiutarvi a bilanciare bene il WB:
- Automatico: lascerà gestire completamente al processore della macchina fotografica;
- Tungsteno/Incandescenza: modalità adatta per le scene illuminate da fonti luminose come lampadine al tungsteno;
- Fluorescente: può essere utilizzata per sistemare il WB in presenza di luci come i neon;
- Solare: come suggerisce il nome, serve a regolare la luce solare nelle ore più “calde”
- Nuvoloso: agisce esattamente come il preset Solare, ma in condizioni atmosferiche grige e cupe;
- Flash: modalità adatta per essere utilizzata mentre si usa un flash
Bilanciamento del bianco: deve essere sempre giusto?
Che senso ha questo titolo Luca, dopo 1000 parole a spiegarci quanto sia importante correggere il bilanciamento del bianco? Questo paragrafo nasce da un’esigenza particolare, ossia quella che la fotografia è un linguaggio soggettivo. Attenzione a non fraintendermi: ottenere il corretto WB è la cosa giusta da fare nel 90% dei casi, ma se il risultato che volete ottenere con la vostra sessione fotografica richiama un’atmosfera artistica, surreale o particolare, non è da denigrare la scelta di impostarlo in un modo diverso. Faccio un esempio banale: giornata normale al mare, ne grigia ne soleggiata. Voglio provare a dare un effetto invernale (e ridaccè Lù) senza passare dalla post produzione, come posso fare? Posso optare per impostare una temperatura del WB bluastra così da richiamare, in parte, quella particolare atmosfera. Questo, ovviamente, è possibile farlo anche scattando in RAW e cambiandolo a proprio piacimento durante la fase di post produzione.
Quindi, a conti fatti, il bilanciamento del bianco è importante ma, in alcuni casi, è possibile gestirlo “creativamente” se si punta ad ottenere uno specifico risultato. Per fare questo è essenziale conoscere a mena dito le caratteristiche del vostro corpo macchina fotografica, avere una confidenza tale da avere tutto sotto controllo.

Bilanciamento del bianco: conclusioni
Arrivati alla fine di questa guida penso che abbiate capito l’enorme importanza che il WB ha in fotografia. Capire cos’è, come funziona e come si imposta al meglio è fondamentale per ottenere i risultati desiderati, e fidatevi che dopo un iniziale possibile spaesamento sarete in grado di scegliere l’opzione giusta in base alle diverse situazioni in cui vi ritroverete a scattare. L’unico caso in cui vi sarà possibile soprassedere è scattando in RAW, ma non è detto che tutte le fotocamere permettano di fotografare in questo formato quindi imparare a conoscerlo vi eviterà di incorrere in scatti difficili da correggere o addirittura irrecuperabili.
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