Come recita un famoso detto, la necessità aguzza l’ingegno, ed in questo particolare contesto la necessità per gli Stati Uniti d’America era raccogliere informazioni su possibili bersagli nella vecchia Unione Sovietica durante la guerra fredda: ecco nascere Bird Camera Program. La soluzione che la C.I.A. trovò per portare a termine questo compito, come avrete intuito dal titolo, è alquanto peculiare: vennero creati, o meglio, addestrati, dei piccioni fotografi che volando indisturbati ed inosservati avrebbero dovuto raccogliere informazioni scattando delle fotografie. Vediamo insieme come i servizi segreti americani riuscirono nel loro intento!
Bird camera program: di cosa si tratta
Bird camera program è come la C.I.A. decise di chiamare questo particolare progetto, mentre il nome non necessita di molte spiegazioni, non si può dire lo stesso delle modalità con le quali i servizi segreti trasformarono dei piccioni in fotografi; naturalmente il compito dei piccioni era semplicemente volare mentre la piccola fotocamera della quale erano equipaggiati si occupava di scattare le immagini, ma andiamo con ordine. Come appena anticipato il piccione di turno aveva il compito di volare da un punto A a un punto B, cosa che per i volatili è naturale, la vera sfida per coloro che si occuparono di addestrarli fu insegnare agli uccelli a stare in un contenitore completamente oscuro e abituare i pennuti a volare con una fotocamera assicurata tramite una piccola imbragatura al loro corpo.
Nulla fu lasciato al caso, nemmeno il modo in cui i piccioni sarebbero stati liberati per partire per la loro missione: gli scenari previsti dalla C.I.A. furono 3: il primo scenario prevedeva che i volatili sarebbero stati rilasciati dal finestrino di un’automobile che viaggiava circa a 80 Km/h, in alternativa sarebbero stati fatti volare fuori da un cestino da picnic, oppure un’ulteriore possibilità era che i piccioni sarebbero fuoriusciti dallo zaino di un paracadutista in volo. La notizia a nostro parere più sorprendente è che nel caso i piccioni non venissero utilizzati per qualche settimana, per renderli di nuovo operativi era necessario solamente una sorta di “ripasso”, i pennuti infatti non dimenticavano mai ciò che gli è stato insegnato.
Bird camera program: la fotocamera
La C.I.A. collaborò con l’azienda Minox per sviluppare i vari prototipi di fotocamera, per via della specializzazione di quest’ultima in macchine fotografiche per spionaggio e le precedenti collaborazioni con i servizi segreti americani, lo sviluppo dei rullini fu invece affidato a Kodak. Gli ostacoli e le sfide che gli ingegneri dovettero superare furono principalmente legate alle dimensioni del dispositivo e alla riduzione delle vibrazioni causate dal volatile in movimento. Dopo varie iterazioni e tentativi l’intero sistema nella sua versione finale aveva un peso di 40g in totale, comprese batterie, rullino, fotocamera e imbragatura. Dopo varie modifiche nelle dimensioni della pellicola fotografica, si optò per utilizzarne una da 16 mm con la capacità di scattare 140 foto a colori, oppure 200 in bianco e nero.
La fotocamera era programmata per scattare una foto ogni secondo per tre minuti ad una massima apertura del diaframma di f/2.5 ed un tempo di esposizione di 1/1400 s, così da evitare di ottenere foto mosse per via delle vibrazioni in volo. Purtroppo la documentazione rilasciata dalla C.I.A. è scarsa dato che molti dettagli sono ancora tenuti segreti, sappiamo che però successivamente venne tentata la stessa impresa con dei falchi, anche se le informazioni su questa ultima missione non sono ancora pubbliche.