Il bracketing deriva dall’inglese “bracket”, ovvero raggruppare, ed è una tecnica fotografica che consiste nello scattare più foto dello stesso soggetto con impostazioni diverse. Viene utilizzato perlopiù per la fotografia HDR, ma negli ultimi anni i produttori hanno iniziato a sperimentare diversi tipi di bracketing. Scopriamo insieme come funziona nello specifico questa tecnica.
Bracketing: cos’è e come funziona
Il bello della fotografia digitale è che possiamo vedere subito le foto che abbiamo scattato e possiamo renderci conto all’istante di cosa non va bene nella fotografia appena scattata. Inoltre abbiamo a disposizione decine di gigabyte di memoria, quindi possiamo scattate migliaia di foto senza preoccuparci. Sarà capitato a tutti di guardare una foto appena scattata al tramonto e rendersi subito conto che non è uscita come speravamo. E magari abbiamo continuato a scattare tantissime foto senza mai riuscire a raggiungere il risultato desiderato. Purtroppo il sensore fotografico non è in grado di scattare immagini che rappresentano in tutto e per tutto quello che vedono i nostri occhi, in quanto ogni sensore ha una gamma dinamica più o meno estesa. Questo vuol dire che è in grado di impressionare una luminosità definita. Tornando all’esempio della foto del tramonto, spesso succedono due cose: o il cielo è bellissimo dal punto di vista dell’esposizione e dei colori mentre il paesaggio sottostante è completamente nero, oppure il paesaggio è ben esposto mentre il cielo è completamente bianco e bruciato. Allora come si fanno a realizzare fotografie super dettagliate dei paesaggi che abbiamo davanti? Semplice, si utilizza il bracketing. Questa tecnica consiste nello scattare diverse foto, minimo 3, con esposizioni diverse. Solitamente si utilizza la stessa sensibilità ISO e lo stesso diaframma per tutte le foto, mentre si cambia il tempo di esposizione per sovraesporre o sottoesporre alcune immagini. Scattando tre immagini si avrà una foto correttamente esposta per avere i dettagli delle luci medie, una foto sovraesposta per i dettagli delle zone più scure e una foto sottoesposta per avere i dettagli delle zone molto luminose. Si tratta di un processo che può essere fatto manualmente come spiegato poco sopra, oppure tramite l’apposita funzione presente su quasi tutte le fotocamere. Utilizzando questa seconda funzione la macchina fotografica permette di decidere quante foto si vogliono scattare e con quanti stop di differenza (es. 1EV, 2EV, 3EV ecc.). Spesso le fotocamere permettono di unire le foto direttamente in camera per avere una fotografia HDR (High Dynamic Range), ma si possono utilizzare anche dei software fotografici sul proprio computer, operazione che permette di avere un controllo e un risultato finale sicuramente migliore.
Per alcune fotografie paesaggistiche in cui si vogliono ottenere tantissimi dettagli, si scattano anche decine di foto a diverse esposizioni, così da avere tantissime informazioni in più su cui lavorare. In questo modo è possibile scattare fotografie fantastiche come quella che vedete qui sotto, la quale presenta una gamma dinamica molto estesa e si possono ammirare ottimi dettagli in praticamente tutte le zone della fotografia.
Bracketing: come unire diverse foto
Come abbiamo descritto in modo approfondito all’interno della nostra guida alla fotografia HDR, ci sono diversi modi per lavorare delle foto scattate grazie alla funzione bracketing. Si può utilizzare la modalità “unione HDR” su Lightroom che permette di ottenere risultati decenti in modo semplice, l’applicazione Photomatix che consente di ottenere risultati professionali, oppure tramite la funzione “lighten” di Photoshop che permette di avere risultati altissimi ma non è molto semplice da utilizzare.
Tutti i metodi permettono di unire le foto scattate a diverse esposizioni per poi controllare varie zone della foto: alte luci, ombre e esposizione generale. Per ottenere risultati professionali è anche possibile cambiare tantissimi altri parametri che vanno ad agire su particolari della foto, come colori, chiarezza e molto altro.
Bracketing: non solo esposizioni
Fin’ora abbiamo parlato di questa tecnica come l’unione di più foto con diversa esposizione, ma negli ultimi anni si sono sviluppate altre tecniche di bracketing che non riguardano solo la luminosità dell’immagine. Una delle tecniche più utilizzate è quella del fuoco, la quale consiste nello scattare tante foto spostando il punto di messa a fuoco. Unendo tutti gli scatti si otterrà una foto con una profondità di campo elevatissima e tutti i particolari della foto risulteranno perfettamente nitidi. Anche questa tecnica è molto utilizzata nella fotografia paesaggistica, ma anche nello still life e nella fotografia macro. Altra tecnica di bracketing presente molto spesso sulle fotocamere odierne è quella del bilanciamento del bianco, grazie alla quale è possibile scattare tre foto in JPEG contemporaneamente avendo un bilanciamento del bianco diverso per ogni foto. Si tratta di una tecnica che può tornare utile a quei fotografi che scattano solo in JPEG e preferiscono avere 3 diversi bilanciamenti del bianco per essere sicuri di ottenere il risultato desiderato.
Infine capita che alcuni produttori integrino nelle loro macchine fotografiche altri tipi di bracketing, come ad esempio Fuji che consente di scattare 3 diverse foto con simulazione pellicola Fujifilm diverse. Anche in questo caso si tratta di fotografie in formato JPEG, le quali avranno tre diverse simulazioni pellicola. Quindi è possibile avere 3 JPEG della stessa foto, di cui una in banco e nero, uno con colori molto tenui e uno con colori molto accesi, ad esempio. Può succedere che alcuni produttori permettono di scattare in bracketing con sensibilità ISO diverse o anche con impostazioni esclusive di quel determinato modello.
Bracketing: conclusioni
Abbiamo quindi visto che il bracketing è una tecnica molto utilizzata per la fotografia paesaggistica e la fotografia macro. Grazie a questo sistema è possibile realizzare fotografie fantastiche, piene di dettagli e con una gamma dinamica o una profondità di campo elevatissime. Questa tecnica è ormai talmente utilizzata che alcuni produttori integrano nei propri modelli un tasto dedicato, in modo che il fotografo può entrare in modalità bkt in modo veloce e semplice, senza doversi recare nei vari menu. E voi? Utilizzate questa tecnica per le vostre foto? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto.