Come tutti sappiamo, gli ultimi modelli di fotocamera rilasciati da Canon soffrono di surriscaldamento per via delle dimensioni compatte e delle risoluzioni altissime che questi prodotti sono in grado di offrire, per evitare che questi ultimi si danneggino o si usurino prematuramente con l’utilizzo, la casa madre ha imposto dei limiti al tempo di registrazione video. Alcune persone hanno però trovato dei metodi che permettono di “disattivare” questi limiti e non notando nessun danno o particolare problema, è sorto il dubbio che l’azienda giapponese abbia imposto queste limitazioni solo per preservare il mercato di altri modelli da lei prodotti, ecco la risposta di Canon.
Canon accusata di complotto: di cosa si tratta
Come prima accennato, le controversie nascono dalla limitazione del tempo di registrazione imposto dalla casa produttrice per evitare il famigerato surriscaldamento negli ultimi modelli di fotocamera mirrorless Canon EOS R5 e Canon EOS R6. Il fatto che bypassando queste limitazioni non si notino evidenti danni alle fotocamere ha fatto insospettire un gruppo di persone, che ha cominciato ad accusare Canon di aver volontariamente limitato gli ultimi modelli per evitare che le vendite su altre linee di prodotti diminuissero.
Per fare chiarezza sulla questione, Johnnie Behiri di CineD ha intervistato Katsuyuki Nagai-san, product manager europeo di Canon, che ha smentito queste voci, spiegando anche le ragioni per cui le accuse sono insensate.
“Questa è un’accusa che abbiamo già ricevuto e appartiene alla “catasta delle teorie complottiste“, non ha semplicemente senso dal punto di vista del business fare una scelta del genere, dato che gli utenti sarebbero più propensi a cambiare sistema rispetto a pagare molto di più per ottenere le stesse prestazioni comprando un modello superiore della linea EOS”
Insomma, per riassumere il senso generale dell’intervista è che Canon non ha assolutamente deciso di limitare i prodotti volontariamente, questi “impedimenti” sono invece dovuti a ragioni tecniche e a scelte di progettazione che sono state fatte durante l’ideazione dei prodotti per garantire un giusto equilibrio tra prestazioni, costo e dimensioni.
Canon accusata di complotto: dobbiamo fidarci?
I più scettici giustamente staranno pensando che la spiegazione di Nagai-sun sia solo una copertura per i loschi affari del brand, a nostro parere invece le dichiarazioni sono veritiere, perché uno degli asset più importanti di una azienda è l’immagine, ovvero come l’organizzazione viene percepita dal mercato, e di conseguenza dai clienti, futuri e attuali. Si tratta della famosa “reputazione” del marchio, che viene costruita sulla qualità dei prodotti e sulle pubbliche relazioni, è infatti molto semplice intuire che nel caso una azienda diventi conosciuta per un comportamento scorretto o per prodotti di dubbia qualità, nel giro di poco tempo nessuno comprerebbe più la merce che offre.
Oltretutto viviamo in un mondo fortemente connesso dove la scelta dei prodotti non è più limitata dalla locazione geografica come accadeva qualche decennio fa, oggi praticamente chiunque ha la possibilità di scegliere tra una vasta gamma di produttori, non avrebbe quindi senso per Canon farsi attribuire una cattiva reputazione spingendo i possibili clienti a comprare dalla concorrenza. Fateci sapere cosa pensate di questa vicenda nei commenti, siamo curiosi di sentire la vostra!