Il movimento Black Lives Matter sta cambiando il mondo con una forza d’urto dirompente, e la fotografia non poteva restarne fuori: Canon ha deciso di abbandonare le terminologie “Master” e “Slave”. Un piccolo gesto, che però fa capire quanto il produttore ci tenga a questa causa scatenata dopo la morte di George Floyd.
Canon Black Lives Matter: piccoli gesti per grandi cause
La morte di George Floyd, avvenuta il 25 maggio 2020, sta cambiando il mondo: l’effetto domino ha fatto venire a galla una serie di abusi verso gli afroamericani che fino a prima venivano tenuti nascosti, per quanto tutti noi avessimo sempre saputo e riconosciuto l’esistenza del problema. In seguito alla sua tragica morte, l’intero pianeta si è mobilitato incurante della pandemia di Covid-19 per dare voce ad un movimento che vuole, più di ogni altra cosa, dare dignità alle persone di colore e a tutte quelle che subiscono, quotidianamente, soprusi da parte delle forze dell’ordine (che definirle così mi sembra quasi errato, perché sono effettivamente mele marce all’interno dei corpi di polizia). Black Lives Matter è stato, ed è tutt’ora, uno tsunami senza precedenti, un movimento abbracciato da tantissime persone e figure di spicco all’interno della società e che, in un modo o nell’altro, sta cambiando le cose. La fotografia, da sempre fonte di informazione, non poteva restare distante da tutto questo e Canon ha deciso di abbandonare ufficialmente le terminologie “Slave” e “Master”, utilizzate soprattutto quando si usano i flash.
Cosa sono queste due nomenclature? Per chi di voi non lo sapesse, il master è il trasmettitore mentre lo slaver è il ricevitore, più banalmente tradotto in “schiavo”, e sono due strumenti necessari per utilizzare i flash quando si realizzano sessioni fotografiche che ne richiedono l’utilizzo. In realtà, potremmo dire che Canon ha “abbracciato” il movimento Black Lives Matter già da molti anni, dato che ha iniziato a rimuovere queste diciture già dai prodotti rilasciati dal 2017 in poi, anche se ora in via totalmente definitiva.
Canon Black Lives Matter: cosa ne pensiamo
Questa notizia può solo confermare come Canon sia vicino a cause di questo tipo, dimostrandosi da sempre in prima linea sui diritti civili delle persone. Potreste dirmi che questa è una sottigliezza, che non farà chissà quale differenza, ma io vi potrei rispondere che non è affatto così: i grandi cambiamenti sono generati dai tanti piccoli gesti che, uniti insieme, formano un mosaico di resistenza e cambiamento. Per quanto possa sembrare banale la rimozione definitiva di queste diciture, e sono fermamente convinto che per molti di voi possa sembrarlo, è un piccolo tassello in una battaglia più grande e solo compiendo piccoli passi si può ambire ad arrivare all’obiettivo. Un gesto importante, a mio avviso, che va riconosciuto ed ammirato.