Canon è tra i più grandi produttori al mondo di fotocamere e vanta una grande diffusione di fabbriche nell’aera giapponese e limitrofa, eppure, nonostante tutto, anche questo colosso è stato colpito dalla diffusione del nuovo Coronavirus COVID-19. Questa problematica che sta interessando il mondo intero, è diventata ora un problema per cinque fabbriche di Canon, che hanno dovuto chiudere, seppur temporaneamente.
Canon chiude cinque fabbriche in Giappone
L’azienda nipponica ha annunciato, tramite un comunicato ufficiale, che, a partire dal 2 marzo e fino al 13 compreso, verranno chiuse cinque fabbriche nella regione di Kyushu. Tutte le fabbriche interessate producono fotocamere e prodotti correlati, come obiettivi, stampanti e affini. Questa problematica, come afferma il produttore, è derivata dalla incessante presenza del Coronavirus nella zona asiatica e, soprattutto, in Cina.
Questo provvedimento è stato deciso in quanto la fornitura della componentistica necessaria per assemblare i vari prodotti arriva proprio dalla Cina e potrebbe diventare “instabile”. L’azienda tra i leader nel settore della fotografia spera inoltre di poter mantenere tutte le varie scadenze concordate per quanto concerne la produzione, cosa sicuramente non facile contando che, comunque, i disagi sicuramente non saranno pochi.
Pertanto, si parla di un totale di cinque fabbriche collocate tra Oita, Miyazaki e Nagasaki che subiranno importanti modifiche agli orari, chiusure, aperture e, ovviamente, al flusso di lavoro. Il produttore ha inoltre dichiarato che c’è grande severità nel controllo delle normative igieniche ed è con orgoglio che, al momento, non si sono verificate infezioni di alcun tipo tra i dipendenti delle varie fabbriche.
Canon chiude cinque fabbriche: le conclusioni
Sicuramente chiudere cinque fabbriche è un’operazione molto rischiosa ed onerosa, perché il ciclo produttivo si interrompe, le scadenze si sovrappongono, il lavoro rallenta e, di conseguenza, lo stress degli operai aumenta a causa di ciò che dovranno affrontare una volta tornati a lavoro. Sono sicuro però che Canon troverà una soluzione valida al problema e, sicuramente, la decisione di chiudere ben cinque fabbriche è un gesto molto responsabile per evitare problematiche ai dipendenti delle varie fabbriche, cosa sicuramente notevole e importante da segnalare.
La stessa problematica ha colpito anche Ricoh, altro noto produttore di macchine fotografiche ed accessori vari, che ha chiuso le fabbriche a partire dal 21 febbraio. Tale chiusura era prevista fino al 28 febbraio, ma, a causa di varie complicazioni per quanto concerne la diffusione del Coronavirus, è stato tutto protratto fino a data da destinarsi, un po’ come succede con i ristoranti giapponesi nella mia zona (sono lombardo).
Siamo certi che tutto si risolverà presto e la situazione tornerà alla normalità: Canon potrà tornare a produrre fotocamere e obiettivi e io potrò tornare a mangiare nei ristoranti asiatici.