EOS R3 in offerta
Canon EOS R3 recensione è la nostra prova definitiva della prima ammiraglia (con la A maiuscola) presentata dal produttore nel corso della fine dell’anno 2021. È passato un po’ di tempo dall’uscita di questo modello e abbiamo dovuto aspettare l’effettiva disponibilità per poterla provare nel modo giusto (la scarsità di silicio è ancora un problema), ma siamo finalmente pronti a dirvi cosa ne pensiamo delle varie caratteristiche e novità del prodotto che, almeno per adesso, non va a sostituire la serie EOS 1D X ma da cui prende diversi spunti, a partire dall’estetica. Come si sarà comportata?
Il 2021 è stato sicuramente l’anno che verrà ricordato, almeno in fotografia, come il momento in cui i due “big” storici di questo mercato hanno scoperto le carte e lanciato le prime vere e proprie ammiraglie mirrorless. Per carità, non che i due produttori abbiano “giocato” fino ad oggi, ma sicuramente, almeno lato fotocamere ammiraglie, si sono fatti anticipare da altri concorrenti decisamente agguerriti nel segmento delle mirrorless. Eppure chi arriva dopo non è sempre necessariamente in ritardo, ma potrebbe anche banalmente aver accumulato sufficiente esperienza per creare un prodotto adatto alle esigenze di quel tipo di target. Sarà stato il caso di Canon EOS R3?
Al di là della linea estetica, che ricorda molto la serie 1D X (ed è giusto così), oltre alla raffica, il tipo di sensore e altre “mere” caratteristiche tecniche che, in un modo o nell’altro, siamo consapevoli di trovare sul mercato su un prodotto oppure su un altro, questa nuova EOS R3 si è fatta subito osservare con gradito interesse per una peculiarità che in futuro può diventare davvero la “game changer” d’eccellenza, ovvero la tecnologia “Eye Control”, cioè un sistema di messa a fuoco che sfrutta la vostra pupilla (opportunamente “mappata”, ndr) per fornirvi un autofocus che, se usato nel modo giusto, diventa estremamente rapido ed efficace. Ho passato due piacevoli settimane in compagnia di EOS R3, un periodo particolarmente fortunato per questa recensione e per questa prova prodotto, perché ho avuto modo di provare il dispositivo nelle sue esatte condizioni di utilizzo, ovvero fotografia sportiva e eventi con necessità di grandi raffiche.
Non voglio girarci troppo intorno: credo moltissimo nel nuovo Eye Control, che peraltro è una novità solo in parte dato che Canon lo aveva già proposto nel 1995 nel modello EOS 50 e nel 1998 con EOS 3 (ma all’epoca era tutto molto “acerbo” e forse anticipava un po’ troppo i tempi), penso però anche che questa tecnologia abbia bisogno sia di fiducia da parte degli utenti sia di miglioramenti, sperimentazioni, sviluppi. Lo racconterò a voi esattamente come l’ho raccontato a tutte le persone che mi hanno fatto domande mentre utilizzavo in giro questa EOS R3: anche il Face ID di Apple alla prima versione non era perfetto, impeccabile, super veloce e “maturo”, ma oggi lo è tantissimo, e il concetto alla base di questa tecnologia (come in tante altre) secondo me è lo stesso. Date fiducia, pazientate, un giorno questa tecnologia sarà integrata e precisa come non mai, e diventerà una piacevole abitudine a cui non potrete rinunciare.
Il punto è che abituandovi nel modo giusto con l’Eye Control avrete il problema vero e proprio di passare ad un’altra fotocamera che non ce l’ha, e vi ritroverete a guardare nel mirino e pensare “dannazione, perché non metti a fuoco lì dove sto fissando? Ah già…”.
Canon EOS R3 recensione: a chi è adatta?
Quando ho più volte scritto la parola “ammiraglia” ho sottinteso che, fin da subito, fosse chiaro il tipo di target, tuttavia posso comunque chiarirvi le idee qualora doveste ancora avere dubbi in merito. È definita “ammiraglia” una fotocamera top di gamma che ha determinate funzioni fondamentali per chi deve lavorare (a livelli alti) con la fotografia. Ad esempio, un fotografo sportivo che ha bisogno di scattare tantissime foto non perché non sia capace ma semplicemente perché davanti ai suoi occhi avvengono così tante cose e con una tale rapidità che non ci si può permettere di mancare la giusta espressione, posa o situazione. C’è un motivo se i fotografi sportivi scattano così tante foto per poi salvarne davvero poche: cogliere l’attimo non è facile, e non è solo bravura, richiede una fotocamera in grado di “star dietro all’azione”.
Pertanto, questa fotocamera è dedicata esclusivamente a chi non si fa remore ad investire più di 5000€ per un corpo macchina e non perché sia ricco, quanto più perché gli serve, perché è un “mezzo di lavoro” necessario per poter portare a termine centinaia di lavori in questo ambito. Come per ogni ammiraglia, c’è anche una parte video, ma non mi sento mai di dire, in questi casi, che possa essere la prima scelta per un videomaker, perché chiaramente con quella cifra si acquista ben altro. Qui si possono ANCHE fare i video (certo, bene, di qualità, per carità), ma è prima di tutto una fotocamera VELOCE, pensata per CORRERE, SCATTARE e soprattutto NON FALLIRE (non sto gridando, quanto più “evidenziando”).
Piccola nota a margine: ho scritto tante volte la parola “ammiraglia” e la scriverò ancora nel corso della recensione, tuttavia, Canon ha specificato che “questa non è la vera ammiraglia” (facevano forse riferimento alla tanto discussa Canon EOS R1?) – ma a me piace definirla già tale perché le caratteristiche ci sono tutte.
Canon EOS R3 recensione: design e materiali
Esattamente come mi aspettavo (ed esattamente com’è sempre successo con le ammiraglie della serie 1D X), Canon EOS R3 ha un’impugnatura perfetta, una presa salda, un corpo macchina robusto ed è il perfetto connubio tra l’imponenza della EOS 1D X Mark III e il design “compatto” di EOS R5. Questo però non basta a dire che sia “perfetta per tutti”, perché l’ho fatta provare anche a chi ha le mani molto piccole, sentendo subito frasi come “ok, per me è troppo grande”. In questo caso, ovviamente, “gioco” facilmente, perché ho le mani molto grandi e, di conseguenza, trovo che prodotti come questo, di questa fascia, con battery grip integrato, siano estremamente comodi da maneggiare. L’estetica mostra fin da subito il cuore Canon, richiamando le varie ghiere “minimal” che abbiamo conosciuto con la prima EOS R, l’imponente mount RF, il doppio display tipico da 1D e così via, questo significa che per lo storico utente Canon che ancora non è passato ad un sistema mirrorless, tutto questo sarà familiare.
Avere il battery grip integrato, anche in questo caso come è sempre stato, significa avere una batteria più grande e capiente e soprattutto la possibilità di scattare in verticale senza perdere i vari comandi superiori (ghiere, tasto di scatto e così via), caratteristica che vi permette di scattare sia in orizzontale che in verticale senza sentire alcun tipo di differenza a livello di uso. Per rimanere in linea con lo stile EOS R, Canon EOS R3 integra un display touchscreen articolato, comodità interessante in diverse condizioni, nonostante questo comunque il corpo resta tropicalizzato e quindi resistente agli agenti atmosferici.
C’è anche una nuova slitta multifunzione nella parte superiore, che integra un nuovo connettore a 21 pin in grado di offrire all’utente la possibilità di scegliere vari accessori multifunzione, come ad esempio il nuovo microfono Canon Stereo Microphone DM-E1D che, grazie a questa nuova slitta, può funzionare senza una batteria esterna o cavi aggiuntivi (quindi senza nemmeno collegare fisicamente il jack alla porta microfono) e, grande comodità, può tutto essere controllato dal menù senza alcun problema. Piccolo dettaglio che il produttore aveva già specificato nel corso dell’evento di lancio è che, usando un accessorio di nuova generazione che supporta pienamente questa slitta non avrete problemi a mantenere la tropicalizzazione, diversamente però, usando ad esempio vecchi flash della serie Speedlite, andrete a compromettere l’impermeabilità del corpo, che può comunque essere ripristinata acquistando un adattatore esterno (chiamato AD-E1).
Nella parte frontale di EOS R3 troviamo ben 5 tasti configurabili a piacere, il tasto di sgancio dell’obiettivo, la denominazione modello e la sporgenza del tasto di scatto, oltre ovviamente ad un’impugnatura ergonomica gommata. La parte superiore vede la presenza, oltre alla nuova slitta di cui vi ho parlato poco sopra, della nuova ghiera “EOS R Style” che vede al centro della stessa il tasto “MODE”, oltre al tasto di retroilluminazione del display, la compensazione dell’esposizione, il tasto rapido per gestire il DRIVE e il funzionamento dell’AF e il tasto che permette di gestire rapidamente la misurazione dell’esposizione o il tipo di compensazione da sfruttare con il flash esterno. Non manca un amabile display superiore che vi permette di tenere sotto controllo i principali dati della fotocamera (come tempo d’esposizione, modalità selezionata, batteria residua e così via) – tale presenza è piacevole ma non scontata, perché chiaramente si tratta di un monitor di nuova generazione rispetto a quello visto nelle reflex, ma si tratta anche semplicemente di un “monitor superiore”, tendenza che con le mirrorless sembra essere quasi sparita, ma che per un professionista abituato ai “vecchi tempi” è qualcosa di fondamentale. Non manca poi la classica ghiera verticale, il tasto M-Fn (fondamentale per la calibrazione dell’Eye Control – ma ve lo spiegherò dopo) e il tasto di scatto con la tipica estetica “Canon”, quella che potresti riconoscere a KM di distanza.
Le prime novità “rilevanti” arrivano ai lati di questo prodotto: nella parte destra, guardando la fotocamera da dietro, troviamo un doppio slot di memoria, uno CFExpress Type B e uno SDHC con supporto V90. Il primo formato è obbligatorio per avere “tutto al massimo” (a partire dalla raffica più veloce arrivando al video di qualità maggiore), mentre il secondo slot SD lo vedo più come un “uso questo intanto che aspetto che il costo delle CFExpress diminuisca” (certo che se avete speso più di 5K per il corpo macchina…).
Dal lato opposto invece troviamo il paradiso dei connettori (che non c’entra nulla con “il Paradiso della Brugola”), ovvero ingresso microfono, uscita cuffie, connettore Type C, connettore PC Sync per i flash da studio, porta LAN Ethernet per collegarsi ad esempio a server FTP e inviare file velocemente e una porta HDMI; ecco, a tal proposito, cara Canon, vi costava davvero così tanto mettere una HDMI Type A piena? Perché esistono ancora gli esili connettori microHDMI anche in una fotocamera che di spazio ne ha da vendere? – *suono di qualcosa che mi sfugge*.
La parte posteriore di Canon EOS R3 conquista subito lo sguardo dell’utente meno esperto o per niente pratico di fotografia in quanto, proprio a quegli occhi, sembrerà la cabina di pilotaggio di un Boeing 767, ma nella vita di un fotografo è tutto molto comodo e al posto giusto. C’è il famoso switch di accensione “racing” (lo chiamo così sulle ammiraglie) perché anziché essere ubicato nella zona superiore come in tutte le fotocamere, qui è verticale e ha una forma molto geometricamente netta, analogamente a quanto succede nelle supercar, che hanno sempre cose diverse per avviare il motore (mi aspetto anche la corda da tagliaerba prima o poi) – quindi è tutto molto “racing”, mi piace (era così anche su 1D X, ndr).
Il display LCD è da 3.2″ standard di tipo vari-angle touchscreen con 4.15 milioni di punti, sufficientemente luminoso per la maggior parte delle condizioni, ma forse qualche nits in più non avrebbe guastato (soprattutto se state scattando proprio sotto al sole a mezzogiorno – so che non si fa a livello fotografico, ma se siete ad un evento sportivo che si verifica a quell’ora non potete rifiutarvi di scattare solo perché la luce non è ideale). Non manca poi la famosa ghiera verticale di Canon per gestire i diaframmi, i vari tasti funzione e soprattutto un doppio joystick touch per gestire i punti AF (o lo spostamento nelle foto quando avete fatto lo zoom durante la visione) che risulta essere estremamente comodo – oltre che pratica alternativa al joystick standard comunque presente sul corpo macchina. A conti fatti, avete davvero tanti modi per scegliere il punto di messa a fuoco, partendo dall’Eye Control, passando per il joystick standard e terminando con dito sullo schermo oppure joystick touch ulteriore. Tutti i comandi superiori sono vengono poi replicati nel vertical grip per darvi la stessa esperienza d’uso anche in verticale, cosa che non è nuova ma risulta essere una gradita conferma.
Una cosa di cui mi sono accorto guardando la fotocamera da dietro, e soprattutto mettendola a confronto con una EOS R6, è che il mirino è davvero ENORME, caratteristica fatta sicuramente per adattarsi a tutti gli occhi e gestire la tecnologia di Eye Control. Dimensioni a parte, si tratta di un mirino elettronico da 0.5″ con 5.76 milioni di punti, refresh rate da 120Hz, 100% di copertura e 0,76x di magnificazione che, tra l’altro, non ha blackout in fase di scatto, pertanto potrete continuare a fotografare a raffica senza alcun tipo di oscuramento che potrebbe distrarvi.
Nella parte inferiore troviamo il vano batteria, che è integrato nel battery grip non rimovibile. La batteria di Canon EOS R3 è da 2700mAh e, come specificato sul caricatore fornito nella confezione, per la ricarica completa della stessa partendo da 0% saranno necessarie fino a 14h. Certo, la tempistica di ricarica è importante, ma, allo stesso modo, è importante anche l’autonomia. Credetemi, in ogni evento che ho gestito con questa EOS R3, scattando davvero tante foto, non ho MAI avuto problemi di autonomia e nemmeno mai dovuto ricaricarla una volta. Per questo motivo, non sono in grado di darvi una stima effettiva degli scatti dato che la fotocamera non si è mai davvero scaricata, posso però dirvi che nel primo evento che ho fatto, un saggio di danza, ho scattato esattamente 5435 foto in una singola serata consumando soltanto una piccola tacchetta di batteria. Per l’evento che ho fatto a Feltre ho scattato molto di meno, circa 2300 foto, senza nemmeno consumare una tacca di batteria (in due giorni). Queste caratteristiche sono impressionanti se pensate che una mirrorless nella media fatica ad arrivare ad un’autonomia di 400 scatti. In tutto questo, non riesco a capire come sia stato possibile che lo standard CIPA abbia affermato che Canon EOS R3 è in grado di scattare fino a 620 foto utilizzando soltanto il mirino EVF, perché si tratta di un dato che ho ampiamente superato più volte senza alcun problema. Cambia sicuramente il discorso lato video, dove il monitor è costantemente acceso e, di conseguenza, l’autonomia scende notevolmente, tuttavia, in ogni caso, riuscirete sempre a superare abbondantemente l’ora di girato in 4K@60fps.
Se siete utilizzatori di una EOS 1D X Mark II oppure Mark III potrete dormire sonni tranquilli, perché la batteria è la stessa, ovvero la LP-E19.
Canon EOS R3 misura 150x142x87.2mm e pesa 822 grammi per il solo corpo, che diventano 1,015g con batteria e memory card. Si tratta certamente di un peso importante, ma ovviamente commisurato al tipo di esigenze richieste. Dal mio punto di vista, per questa tipologia di prodotti, non si devono fare rinunce e quindi il peso non deve diventare un problema. Ad ogni modo, posso constatare che questa Canon EOS R3, usata con il nuovo RF70-200 f/2.8, pesa comunque meno rispetto alla sua controparte reflex con medesima ottica (ovviamente però in versione EF, quindi più pesante).
Canon EOS R3 recensione: caratteristiche e specifiche tecniche
Questa nuova mirrorless integra un nuovo sensore ricostruito, ripensato, nonché il primo BSI Stacked del produttore da 24,1 megapixel, un prodotto che elimina quasi completamente la distorsione dell’immagine (rolling shutter in questo caso, ndr), e grazie all’incredibile velocità dell’otturatore, in grado di arrivare fino a ben 1/64.000 di secondo, permette ai fotografi di immortalare i soggetti più veloci in assoluto. La raffica di scatto è pari a 30fps con tracking AE e AF anche in formato RAW, ma c’è anche la possibilità di scalare la raffica a 15 e 3fps. Per la prima volta in assoluto, l’otturatore elettronico può essere utilizzato anche con flash Canon e di terze parti, grazie ad un tempo di Sync fino a 1/180. C’è poi un nuovissimo rilevamento per il flickering che aiuta a correggere questo problema e una modalità di scatto anti-flicker ad alta frequenza per individuare e correggere lo sfarfallio dalle sorgenti luminose. Canon EOS R3 può mettere a fuoco in 0,03 secondi, diventando di fatto la fotocamera della serie EOS R più veloce di sempre. É dotata di Dual Pixel CMOS AF II e può rilevare, tramite AF Tracking, sia volti che occhi umani ed animali ma anche veicoli (grande novità) a scelta tra automobili e moto. Il rilevamento di occhi, viso, testa e corpo è ora disponibile in tutte le modalità AF, oltre ad una nuova Zona flessibile che consente agli utenti di selezionare le dimensioni e la forma dell’area della Zona AF. É ora possibile mettere a fuoco fino a -7.5EV rendendo di fatto questa fotocamera una delle più performanti sul mercato in condizioni di scarsa illuminazione. Ci sono ben tre modi diversi per gestire l’AF: smart controller, il multi controller e l’Eye Control AF.
C’è poi uno stabilizzatore d’immagine integrato a 5 assi che, abbinato alle lenti IS, può garantire fino a ben 8 stop di stabilizzazione, rendendo così perfette le possibilità di una ripresa fluida e stabile anche a mano libera.
Parlando di video, Canon EOS R3 può registrare fino al 6K 60p RAW (su scheda CFexpress) oppure in 4K 60p in oversampling che, in realtà, rende possibile arrivare fino al 4K 120p slow motion con qualità migliorata. É presente il Canon LOG 3, l’HDR HQ, il dual recording su SD/CF, l’AF tracking anche per i veicoli in tutte le modalità, il rolling shutter ridotto e la possibilità di registrare senza limiti di tempo ma semplicemente in base alla disponibilità su scheda (stimata a circa 6 ore a fps normali oppure 1.5 ore a 120/100fps).
Anche dal punto di vista della connettività troviamo diverse combinazioni interessanti; sono presenti infatti il Wi-Fi, il Bluetooth, la porta Ethernet, il GPS con supporto GNSS, la possibilità di aggiornare il firmware tramite smartphone, la compatibilità con Canon Connect App e Mobile File Transfer App (nuova) e, per la prima volta in un prodotto Canon, la certificazione MFI di Apple (Made For iPhone, ndr) che garantisce un collegamento dati ottimale per scambio di file, controllo remoto e molto altro tramite iOS.
Tra le altre caratteristiche troviamo una sensibilità ISO da 100 a 102-400 espandibile fino a 50 / 204.800, massima resistenza agli agenti esterni grazie ad un corpo tropicalizzato, slitta multifunzione compatibile con nuovi accessori in uscita e, ovviamente, vertical grip integrato.
Ecco un veloce riepilogo delle principali specifiche e caratteristiche di Canon EOS R3:
- Sensore da 24.1 megapixel BSI Stacked con tempi di read out migliorati
- Processore d’immagine Digic X
- Tempi di scatto da 30 secondi fino a 1/64.000 s
- Sync flash con otturatore elettronico fino a 1/180s
- Rolling shutter impercettibile
- Flicker Detection + modalità anti flicker
- Mirino Elettronico da 5.76 milioni di punti blackout free con frequenza di aggiornamento fino a 120fps
- Modalità di visione assistita tramite simulazione OVF per trasformare il mirino elettronico in ottico simulando una reflex
- Raffica di scatto fino a 30fps con tracking AF/AE scalabile a 15 e 3fps
- Velocità di messa a fuoco pari a 0,03 secondi
- Nuovo algoritmo AF interamente rivisto
- AF con Eye Control, Smart Controller, touch
- AF A zone pari a 4.779 per le foto e 3969 per i video
- Tecnologia Eye Control AF derivata dal settore medicale di Canon
- Calibrazione Eye Control a 6 slot salvabile su Memory card per passaggio rapido ad altre EOS R3
- Registrazione Video 6K 60 RAW oppure 4K 60p con oversampling
- Registrazione video 4K 120p in slow motion con qualità migliorata
- Registrazione video senza limiti di tempo
- Canon LOG 3 e HDR HQ
- Dual recording su SD/CFexpress
- AF Tracking in tutte le modalità video
- ISO da 100 a 102.400 (espandibile a 50-204.800)
- Fino a 8 stop di stabilizzazione con stabilizzatore a 5 assi integrato + ottiche IS
- Messa a fuoco a -7.5EV
- GPS con supporto GNSS
- Firmware aggiornabile tramite smartphone
- Certificazione Apple MFI per connessione a smartphone
- Wi-Fi, Bluetooth, Ethernet
- Corpo tropicalizzato
- Vertical grip integrato
- Slitta multifunzione compatibile con i nuovi accessori
- Misure pari a 150x142x87.2mm
- Peso pari a 822 grammi per il solo corpo (1,015g con batteria e memory card)
Canon EOS R3 recensione: prestazioni
Ero curioso di mettere alla prova nel modo migliore il sensore BSI stacked full frame da 24.1 megapixel di questa evoluzione naturale di prodotto, perché, nonostante il fatto che Canon continui ad affermare che non si tratti di un prodotto da chiamare “ammiraglia”, io la vedo come un’attuale valida alternativa a EOS 1D X Mark III, che per moltissimi casi la supera anche senza problemi in termini di caratteristiche. Credo che il termine giusto per definire al volo questa fotocamera sia “imponente”, perché è la pura verità: Canon EOS R3 è quel tipo di prodotto che anche solo al primo tocco ti trasmette resistenza, affidabilità, solidità, serenità, sicurezza…insomma, tutte caratteristiche fondamentali per chi davvero lavora con la fotografia a questi livelli. Ho avuto modo di usare questa fotocamera con il nuovo RF 70-200 f/2.8 e con l’RF 50mm f/1.2, due obiettivi assolutamente meravigliosi, veloci, performanti e di grande qualità.
Ho accuratamente diviso i vari punti di questa recensione in vari capitoli e sotto capitoli, pertanto li rispetterò evitando di dirvi che la prima cosa che ho fatto è stata quella di tarare l’Eye Control (tanto ve ne parlerò più in basso), tuttavia, parlando di qualità effettiva degli scatti, si nota assolutamente un miglioramento in termini qualitativi rispetto al sensore da 20 megapixel visto nella “controparte” reflex, anche se….ci sono dei “ma”. Che sia chiaro, la qualità di EOS R3 è indiscutibile, forse la qualità ISO un po’ meno, nel senso che c’è un costante deterioramento dell’immagine a valori medio-alti che non mi aspettavo fosse così netta dato il numero inferiore di megapixel rispetto ad esempio ad EOS R5.
So benissimo che il numero di megapixel in questo caso conta perché i fotografi sportivi preferiscono usare meno megapixel (perché tanto non gliene servono tanti) e avere più rapidità, ma dopo aver visto con i miei occhi ciò di cui è capace Canon EOS R5 con quella raffica, quella velocità e soprattutto quei megapixel (45), mi chiedo come mai non si sia fatta questa stessa scelta anche per EOS R3.
Per carità, ci sono delle dinamiche ingegneristiche che potrebbero sfuggirmi o potrei non stare considerando, come ad esempio il fatto che aumentando il numero di megapixel aumenta anche la sensibilità al rumore elettronico, così come di conseguenza potrebbe diminuire la raffica di scatto e, di fatto, influenzare diversi fattori. Questo però non mi vieta di “avere dei sogni”, nel senso che paradossalmente EOS R3 potrebbe essere la fotocamera definitiva per molti utenti, non solo per i fotografi sportivi. Per questo motivo, non voglio dire un’eresia, ma penso tranquillamente che Canon avrebbe potuto fare un sensore “scalabile”, ovvero di base da 45 megapixel ma utilizzabile anche in modalità “26 megapixel”, questo avrebbe portato i fotografi più da studio o da prodotti a scegliere questo prodotto per completezza, autonomia e caratteristiche generali.
Questo significa che se io avessi avuto la possibilità di “cambiare i megapixel” in moltissime occasioni lo avrei fatto, perché ho sentito che questa fotocamera poteva dare di più, fare di più, permettermi di ottenere di più. Questo tipo di “svarione mentale” è dovuto sicuramente anche al fatto che ho provato Nikon Z9 e ho visto che con quella risoluzione è possibile gestire questo tipo di workflow come ve lo sto spiegando, pertanto sono certo che anche Canon sia in grado di realizzare un prodotto del genere. Mi è anche venuto il dubbio inerente al fatto che con questo desiderio io stia semplicemente anticipando ciò che sarà la futura e ipotetica Canon EOS R1, cosa da non escludere totalmente.
A parte questa digressione, Canon EOS R3 è veloce, molto veloce, e il fatto di scattare senza blackout è un’esperienza sempre piacevole, che ti permette di concentrarti sull’azione senza perdere l’attimo. La raffica a 30fps è stata criticata da molti dicendo che “non è abbastanza”, ma io non credo proprio, perché proprio per questa velocità, comodità d’uso e reattività, mi sono sempre “perso” nelle fasi di scatto ritrovandomi ad avere migliaia di foto ottenute da raffiche obiettivamente veloci e da un buffer praticamente illimitato.
Anche l’autofocus è incredibilmente veloce, e mi ha permesso di ottenere scatti che difficilmente avrei potuto ottenere con altri prodotti, come ad esempio un ciclista che ti sfreccia di fianco e intanto tu lo segui in maniera super rapida mantenendolo a fuoco, “congelato” e soprattutto senza alcun tipo di Rolling Shutter fastidioso.
Canon EOS R3 è una fotocamera matura, universale e che non si spaventa di fronte a niente, ma più di una volta ho avuto come il sentore che questo fosse soltanto un antipasto di ciò che ci aspetta realmente in futuro, e magari non mi sto sbagliando.
Canon EOS R3 recensione: qualità di scatto e raffica
Come scrivevo poco sopra, la qualità di scatto, sempre a livello fotografico, di Canon EOS R3 è davvero alta, ma ciò che non mi aspettavo era un degrado così “presente” a ISO medio alti. Parlando in maniera più pratica, da 50 a 6400 ISO non avrete praticamente quasi nessun tipo di problema, un’estensione, quella da 6400, che fino a qualche anno fa ci avrebbe fatto gridare al miracolo, ma oggi obiettivamente non è più così, perché le fotocamere sono capaci di fare ben altro. Proprio in virtù del fatto che il sensore abbia meno megapixel, mi aspettavo una resa maggiore, ma già a 8000 ISO, in certi casi, la grana diventa fastidiosa, e questo secondo me è un po’ troppo “poco” come tipologia di resa per un prodotto come questo. È anche vero che chi lavora con questo prodotto potrebbe potenzialmente non arrivare mai a quella sensibilità ISO, ma questo non può costituire un limite di questo prodotto. Aumentando la sensibilità aumenta chiaramente la presenza di grana, che diventa quasi ingestibile dopo i 51200 ISO. Certo, io dico “ingestibile” ma poi aggiungo “dipende per cosa”, perché la realtà dei fatti è che se scattate a 204800 ISO ma poi stampate la foto in formato Polaroid, allora non ci farete quasi nemmeno caso alla grana, diversamente però, per utilizzo più “informatico” ve ne accorgerete, così come vi accorgerete del degrado qualitativo, e questo aspetto forse poteva essere gestito meglio.
Interessante anche il supporto al nuovo formato HEIF 10-Bit (la EOS 1D X si fermata all’HEIF), che per molti potrebbe diventare un problema, ma è sicuramente uno sguardo al futuro, verso formati che mantengono meglio la qualità nonostante la compressione più profonda.
Se siete fotografi notturni vi farà piacere sapere che oltre al classico controllo tramite app per la gestione remota della camera (comodo per le lunghe esposizioni), tra i tempi di scatto potrete scendere fino a 30 secondi, per poi passare in Bulb per oltrepassare tale limite. C’è poi la modalità fotografia HDR integrata, che si suddivide in varie sotto-modalità per permettervi di scegliere in maniera accurata in che modo fotografare. Ci sono tre diversi tipi di incisività in fase di unione, starà a voi scegliere quale sfruttare. Allo stesso modo, potrete anche usare la modalità HDR PQ che esegue il merging offrendovi un output in formato HEIF. Personalmente continuo a preferire lo scatto “a mano” e “alla vecchia maniera” delle foto HDR, ma era giusto notare l’interesse da parte del produttore nel mantenere funzioni come questa e farle anche evolvere.
Per quanto riguarda la raffica, si tratta di qualcosa di importante, perché non ci si limita ai 30fps per secondo, volendo infatti potrete diminuire la raffica a 15 e 3 fps qualora dovesse in qualche modo servirvi. Questa caratteristica, abbinata ai tempi di scatto fino a ben 1/64.000 di secondo è assolutamente incredibile e con la giusta creatività vi permetterà di raggiungere obiettivi importanti.
Canon EOS R3 recensione: Autofocus + Eye Control
Sicuramente, una delle caratteristiche più importanti e attese in questa fotocamera è l’autofocus, la parte clou senza la quale, in questo ambito, una raffica veloce e basta non sarebbe sufficiente. La fotografia sportiva, per essere precisi nell’esempio, è un connubio di “cose che devono funzionare a razzo”, a partire dalla raffica, passando per il buffer, continuando con la batteria ma senza dimenticarsi l’elemento più importante che va prima di qualsiasi altra cosa, cioè il sistema di messa a fuoco.
Anche in questa fotocamera si riconferma presente il Dual Pixel CMOS AF II, una tipologia di AF che non funziona esattamente a “punti” ma a zone e che abbiamo conosciuto circa 4 anni fa con l’avvento della prima EOS R. Si tratta comunque di un sistema di messa a fuoco a rilevamento di fase sul sensore, e già a prima vista, senza perdere troppo tempo, si capisce subito che è l’ennesima evoluzione di un sistema di successo, perché si riconferma senza problemi molto più veloce del Dual Pixel CMOS AF II visto in EOS R5 ed EOS R6. A seconda della tipologia di autofocus scelto (tra le modalità), cambieranno anche le aree interessate e il numero delle stesse, ciò che non cambierà riguarda certamente il fatto che la copertura riguarda l’intera area dell’immagine a pieno formato.
Il nuovo Servo AF è stato ottimizzato per la massima precisione e velocità, cosa che permette alla fotocamera di fare calcoli e tracking estremamente rapidi. Oltre a questo, c’è la presenza del nuovo sistema EOS iTR AF X (dove iTR sta per “Intelligent Tracking & Recognition), che ora permette di rilevare un soggetto semplicemente avvicinando il punto di messa a fuoco a ciò che vogliamo focheggiare. Altra novità riguarda il fatto che la funzione AF-Tracking per i soggetti può essere sfruttata in qualsiasi modalità / Area AF, sia nella Spot che in quella intera, comodità non da poco.
Non manca poi, come già visto in EOS R6 ed EOS R5, il rilevamento automatico del soggetto basandosi sul Deep Learning, pertanto dal menù potrete scegliere di tracciare automaticamente occhi, volti e corpi sia umani sia animali (limitati per ora a cani, gatti e uccelli). C’è da dire però che EOS R3, a differenza di R6 ed R5, ha visto l’introduzione della possibilità di tracciare anche veicoli vari, come auto e moto. Si tratta della prima EOS ad includere tali modalità, un messaggio chiaro e diretto verso chi fa fotografia sportiva dedicata a veicoli di vario tipo.
Per quanto riguarda il rilevamento di soggetti e oggetti, si tratta, almeno per ora, di un’impostazione “generale”, nel senso che dal menù potrete selezionare “veicoli“, senza specificare quali; sarà la fotocamera poi a gestire il veicolo esatto riuscendo comunque a distinguere un’auto da una moto (ma in maniera automatica) e, di conseguenza, regolando il rettangolo di messa a fuoco a seconda di ciò che state inquadrando. Incredibile inoltre il modo in cui tale rettangolo di messa a fuoco si adatti a perfezione e in maniera molto veloce alla forma del veicolo inquadrato, continuando a seguirlo e adattandosi in conseguenza al movimento da esso effettuato.
Ho avuto modo di sperimentare un po’ di fotografia a veicoli, ciclisti e persone in movimento (danza), riuscendo a far gestire il tutto alla fotocamera senza troppi problemi e soprattutto senza bisogno del cosiddetto “fine tuning” per quanto concerne la tipologia precisa di soggetto inquadrato. In ogni situazione, la fotocamera ha risposto in maniera estremamente rapida e puntuale.
Parlando di Eye Control, funzione “forte” di questo prodotto, si tratta effettivamente della prima cosa che ho fatto una volta arrivata la macchina. Come vi spiegavo nell’anteprima, purtroppo per chi come me porta occhiali da vista con lenti riflettenti e resistenti ai raggi UV, il sistema Eye Control non può funzionare, perché si basa proprio sui raggi ultravioletti per garantire un funzionamento preciso. Sapendo questo, mi sono munito di lenti a contatto senza schermature UV per poter tarare al meglio il sistema, e ha funzionato alla perfezione.
Per poter calibrare il sistema “controllo occhi” dovrete andare nelle impostazioni generali (quelle con la chiave inglese) e, nella scheda 4, troverete “controllo occhi” con tanto di opzione “Calibrazione (CAL)“, necessaria prima di poterlo usare. Ecco, ad esempio, questa voce l’avrei messa nel menù “AF”, perché ha più senso trovarla lì. La calibrazione si esegue fissando per qualche secondo con la pupilla i vari punti proposti all’interno del mirino, una volta fissati basta tener premuto il tasto “M-Fn” di fianco al tasto di scatto per proseguire e poi completare la calibrazione. Si tratta di un funzionamento analogo al Face ID di Apple con la differenza che la scansione avviene per la sola pupilla.
Nella mia prova, inutile dirlo, l’Eye Control è stato determinante.
Penso fermamente che alcune foto che ho fatto non avrei mai potuto farle senza Eye Control, ed è presto detto: immaginate di dover fotografare un ciclista in particolare, non tutti, e mentre quel ciclista in particolare sta per passarvi davanti, proprio tra lui e voi se ne sovrappone un altro, causandovi il classico problema di distanza per quanto riguarda l’AF, che per logica andrà sull’altro ciclista in primo piano (cioè non quello che dovete fotografare voi). Questa cosa è successa più volte, ovviamente, ma grazie all’Eye Control ho semplicemente “fissato” l’altro ciclista in secondo piano in mezza frazione di secondo e l’ho fotografato, nell’unico tentativo che avevo per farlo. Il solo pensiero di fare questa cosa con il Joystick mi avrebbe portato all’errore, perché avrei perso troppo tempo a spostare il puntino nella zona giusta dell’area AF che sarebbe comunque stata sbagliata, perché nel frattempo il ciclista si sarebbe mosso e ad una velocità considerevole. Forse per molti utenti l’Eye Control non sarà così fondamentale, ma dipende da ciò che fate. In ambito sportivo si tratta assolutamente di una funzione azzeccata e coerente con il tipo di fotografia da gestire, soprattutto in situazioni come quella che vi ho appena spiegato. Caso vuole che tipologie di situazioni come questa mi siano capitate più volte con EOS R3, e sono sempre riuscito a portare a casa lo scatto senza fatica ma solo e semplicemente guardando il soggetto che volevo fotografare, e questa cosa, concedetemelo, è davvero incredibile.
Ho apprezzato molto anche la capacità di Canon EOS R3 di mettere a fuoco fino a ben -7.5EV, e l’ho sperimentato proprio durante un saggio di danza che sono andato a fotografare in un teatro. C’era una particolare coreografia che iniziava con delle ragazze sul palco con le luci completamente spente che si illuminavano il viso con una torcia in maniera piuttosto rapida, lasciando poi il buio totale per qualche secondo.
Questo, di solito, si traduce con un “ok, questa parte non posso fotografarla”, per me invece si è rivelata una possibilità di test di AF al buio con Canon EOS R3, perché nemmeno in questo caso ha fallito, come dimostrano le varie foto che ho messo qui.
Canon EOS R3 recensione: video
È vero, Canon EOS R3 è principalmente una fotocamera, non una videocamera, ma con le mirrorless odierne si “osa” e quindi si può avere un prodotto ibrido il giusto. Dal mio punto di vista, nonostante le grandi capacità video, questo prodotto dovrebbe comunque essere scelto per la parte fotografica, date le capacità, e sarebbe altresì assurdo, sempre secondo me, che Canon EOS R3 diventasse la prima scelta di un videomaker che fa poche foto, perché con quella cifra, obiettivamente, si può acquistare una R5C, pensata appositamente per i video.
Nonostante questo però, Canon EOS R3 è in grado di registrare addirittura in 6K RAW internamente, oppure in 4K fino a 120fps, il tutto in Canon Log 3 a 10-bit senza limite di registrazione (ma anche questa cosa necessita di approfondimento).
Se scegliete il formato di registrazione in 6K RAW, con un’incredibile qualità e una risoluzione effettiva a 6000×3164 pixel, avrete modo di arrivare fino a 60fps, passando per i vari 30/25/24 e così via. Oltre a questo, R3 offre anche la possibilità di registrare in 4K sia in DCI che in UHD, con framerate variabile fino a 120fps, quindi neanche troppo “cheap” in effetti. Tutte le risoluzioni in 4K, a parte il framerate a 120fps, sfruttano l’oversampling del sensore, garantendovi una qualità visiva superiore; per quanto concerne la registrazione in 4K@120p, la lettura riguarda tutto il sensore. La risoluzione in 4K a 60fps sfrutta l’oversampling dal 6K, mentre la risoluzione 4K UHD si basa su un oversampling dal 5.6K. Oltre ai formati privi di crop, con R3 è possibile, volendo, anche registrare in 4K DCI e UHD con crop e, anche in questo caso, è possibile arrivare fino a 120fps. Non manca ovviamente la possibilità di registrare in FullHD a 1080p.
Parlando di possibilità aggiuntive, con Canon EOS R3 è possibile anche registrare in C-Log 3 a 10-bit in 4:2:2, così come anche a 8-bit 4:2:0 senza log di gamma; c’è poi anche il supporto alla registrazione video in HDR PQ così come anche all’output tramite HDMI fino al 4K@60p.
Approfondendo la parte di “registrazione senza limiti” va fatta qualche precisazione, perché è effettivamente vero che non c’è il consueto limite dei 29:59 minuti di registrazione per singola clip, tuttavia, l’effettiva tempistica varia in base allo spazio residuo nella memory card e al codec / risoluzione scelta. Ad esempio, se usate una CFExpress Type B da 64GB e scegliete il 4K UHD All-I a 60fps con C-Log in 4:2:2 a 10-Bit, potrete registrare circa 7 minuti di clip video, calcolando che circa 10 secondi di clip corrispondono a 1.2GB. Ergo significa che se sceglierete questo formato dovrete avere una memoria decisamente grande e costosa per riuscire ad avere più tempo residuo.
In ogni caso, indipendentemente dalla memoria, se sceglierete il formato 4K ALL-I a 30fps non avrete limiti di tempo (e nessun problema di surriscaldamento), diversamente, se andrete sul formato 4K@60fps ALL-I in oversampling dal 6K sarete limitati ad un massimo di 60 minuti, una scelta fatta dal produttore per limitare il surriscaldamento. Per garantire comunque la giusta temperatura interna, ci sono delle impostazioni che servono proprio a proteggere il surriscaldamento, e possono anche essere lasciate in modalità “AUTO” per la massima efficienza in ogni impostazione. Così facendo, potrete riuscire a registrare circa 12 minuti in 4K@120fps ALL-I (quindi non Long-GOP, fate attenzione – e nemmeno IPB). Scegliendo il formato 6K 60fps RAW potrete invece arrivare a 25 minuti di registrazione se scegliete l’impostazione “Standard” dalla voce del menù dedicata alla protezione dal surriscaldamento, diversamente, scegliendo “HIGH” arriverete a 60 minuti, all’incirca.
Nonostante questo, scegliendo impostazioni più “normali” ed evitando il 10-Bit 4:2:2 ALL-I potrete riuscire, sempre compatibilmente con lo spazio disponibile sulla vostra memoria, a registrare fino a circa 6 ore continuative senza surriscaldamenti, chiaramente escludendo i vari formati più prestanti come scrivevo poco fa.
L’esperienza video con Canon EOS R3 è stata comunque positiva, perché di fatto alcuni codec ad alta qualità vengono condivisi con prodotti come EOS R5C, ciò che cambia, chiaramente, riguarda i limiti imposti da memoria, surriscaldamento e così via, ma è normale, perché EOS R3 è prima di tutto una fotocamera, mentre EOS R5C è prima di tutto una videocamera.
La stabilizzazione resta comunque impressionante come già affermato nella recensione di Canon EOS R6 qualche tempo fa, riuscendo a permettervi di arrivare fino a 8 stop di compensazione tra corpo macchina e ottiche IS, facendovi capire in fretta che forse un gimbal non vi servirà per davvero ogni ripresa, dato che sono riuscito a fare riprese durante varie camminate senza avere particolari problemi.
Canon EOS R3 recensione: galleria fotografica
Canon EOS R3 recensione: scarica i file RAW
Come per ogni recensione che trovate su FotoNerd.it da sempre, anche in questo caso è possibile scaricare i file RAW ottenuti da EOS R3, così vi sarà possibile provare a fare la vostra post-produzione, vedere la qualità con i vostri occhi e farvi un’idea della resa dei singoli file. Ricordatevi di usare programmi aggiornati all’ultima versione con i giusti profili, diversamente non riuscirete ad aprirli.
Potete scaricare i file RAW di Canon EOS R3 cliccando qui oppure sul tasto qui sotto.
Canon EOS R3 recensione: le nostre conclusioni
La prima cosa che mi vien da dire pensando a Canon EOS R3 è “la vorrei davvero tanto”, ma poi, inevitabilmente, si sussegue la frase “…però non mi serve davvero“, perché è così. Questa fotocamera non è assolutamente adatta a me, perché non sono un fotografo sportivo professionista, non faccio questo genere fotografico per vivere, non vado a fare le foto a San Siro quando gioca l’Inter e così via – ok, ammetto che mi piacerebbe andare a fotografare il mio caro Manchester United all’Old Trafford, ma sono dettagli.
Quello che penso sinceramente è che questa fotocamera sta anticipando alcune cose, come un AF ancora più veloce e più evoluto, un Eye Control che non è perfetto e ancora impeccabile ma che promette tante cose per il futuro (e potrebbe diventare uno standard), e molto altro. Canon EOS R3 la considero come la fotocamera perfetta per tutti coloro che fino ad oggi possedevano una 1D X o una 1D X Mark II (volendo anche la Mark III, ma è un po’ più recente quindi se ce l’avete è perchè l’avete comprata da poco). Questa mirrorless è assolutamente il prodotto che come claim dovrebbe avere “Se sei un Canonista da una vita, hai una ammiraglia, e ancora non sei passato a mirrorless, prendi il portafogli, è arrivato il momento”, perché la vedo proprio adatta a tutti quegli utenti Canon storici che per un motivo o per l’altro non hanno ancora abbandonato la reflex. È arrivato quel momento gente, che lo vogliate o no, i tempi sono maturi, il futuro è qui ed è adesso.
“Se sei un Canonista da una vita, hai una ammiraglia, e ancora non sei passato a mirrorless, prendi il portafogli, è arrivato il momento”
Canon EOS R3 è arrivata sul mercato verso la fine del 2021, ciononostante, non è ancora così facile e scontato trovarla dai vari rivenditori, per diversi motivi.
Il prezzo ufficiale da listino Canon Italia per EOS R3 è di 6289,00€ IVA INCLUSA, ovvero 1000€ in meno rispetto al prezzo di lancio di 1D X Mark III. Qui sotto potete trovare alcuni negozi con disponibilità piuttosto “buona” e prezzi vantaggiosi.

Recensione in breve
EOS R3
Canon EOS R3 non viene chiamata "ammiraglia" dal produttore ma a tutti gli effetti lo è. È veloce, moderna, tecnologica, comoda, intelligente. L'Eye Control rappresenta chiaramente il futuro della fotografia sportiva, e con questo prodotto ne abbiamo avuto più di un assaggio. Spiace per la resa ISO e per il sensore forse a volte troppo poco risoluto, ma chi è abituato alle ammiraglie Canon reflex non farà fatica a fare il passaggio, anzi, è arrivato il momento di farlo.
PRO
- L'Eye Control è incredibile
- Ergonomia perfetta
- Un'autonomia mai vista
- L'AF più veloce di sempre
CONTRO
- Risoluzione migliorabile
- Ci si aspettava di più lato Sensibilità ISO