Canon EOS R8 recensione è l’articolo che descrive tutte le varie specifiche di questo nuovo prodotto, il suo funzionamento, pregi e difetti, target e molto altro. Abbiamo provato la nuova fotocamera durante la sua presentazione e per un’altra settimana extra, tempo sufficiente per capire se questo prodotto possa essere destinato a fare successo oppure no. Come si sarà comportata? Scopriamolo insieme.
Canon EOS R8 è la nuova mirrorless full frame entry level presentata da meno di due settimane dal produttore giapponese. Non è la prima mirrorless entry level della serie R: Il produttore ci aveva già provato nel 2018 con EOS R, l’apripista di questo nuovo mount, e poco dopo con RP, una versione più ridotta, compatta e “portatile” ma considerata comunque una full frame entry level. Da quel momento, Canon ne ha fatta di strada, ha imparato da alcuni errori, presentato nuove tecnologie e soprattutto fatto passi da gigante in questo segmento. A distanza di 5 anni dalla prima storica mirrorless del produttore, su questo prodotto è possibile vedere parte del progresso tecnologico maturato nel corso del tempo, seppur chiaramente specifico per questo target e chiaramente riferito a chi vuole iniziare in ambito full frame facendo un passo avanti importante, magari da una APS-C o da una “vecchia” reflex.
Sebbene sia chiaro come questo prodotto non sia strettamente “professionale”, l’esigenza del produttore era quella di portare i migliori automatismi e la miglior tecnologia da prodotti che invece sono chiaramente professionali, come ad esempio EOS R6 Mark II.
Canon EOS R8 recensione: a chi è adatta? Scopriamo il target
Come già spiegato nelle righe precedenti, questa non è una fotocamera professionale, ciò non significa però che non sia necessariamente adatta ad un professionista. L’esempio più lampante, è quello di un secondo corpo macchina veloce, scattante e di qualità, da affiancare magari ad una R6 Mark II, ad una R5 o ad una R3. L’occasione perfetta, ad esempio, sarebbe quella dei matrimoni, in cui è fondamentale avere due corpi macchina con due obiettivi diversi. Certo, il fotografo professionista, in quel caso, può scegliere un corpo principale “costoso” e “più prestante” come ad esempio EOS R5, EOS R3 o EOS R6 Mark II, per poi affiancare un corpo più leggero ed economico, proprio come EOS R8.
Un altro interessante target per questo prodotto può essere l’amatore evoluto che desidera fare un passo avanti, magari da un corpo APS-C verso un corpo full frame, oppure ancora chi desidera avere una full frame entry level per poi poter investire al meglio sulle ottiche. Spesso è una questione di budget a disposizione, altre volte invece di esigenze specifiche, certo è che si tratta di una cosa che in primis dovete sapere voi al momento dell’acquisto.
Canon EOS R8 è una fotocamera in grado di scattare raffiche di foto a 40fps, quindi può anche essere adatta per sport, magari non a livelli di “faccio le foto in Serie A”, ma sicuramente è adatta alla maggior parte delle esigenze simili. Allo stesso modo, anche in ambito video questo prodotto può essere un valido aiuto, soprattutto per la possibilità di registrare video in 4K@60fps senza limiti di tempo, che la rendono perfetta anche in tutte quelle occasioni, tipo ad esempio un saggio di danza, in cui vengono chiesti dal Cliente più punti camera in grado di registrare uno spettacolo per tutta la sua durata senza interruzioni.
Canon EOS R8 recensione: design e materiali
Le dimensioni e lo stile estetico di questa Canon EOS R8 corrispondono praticamente a quella di EOS RP, pertanto l’idea che si ha utilizzandola è quella di un corpo macchina compatto, leggero, minuto, ma in grado comunque di avere una buona ergonomia, resistenza e solidità. Ci sono chiare differenze in termini di design e tasti presenti rispetto ad una EOS R6 Mark II, come ad esempio la mancanza del joystick, una cosa che per molti può essere pesante, e sicuramente si tratta di un’assenza che si fa sentire, ma bisognerà abituarsi in questo caso (magari ci pensiamo per la EOS R8 Mark II però). Ci sono alcune novità rispetto al passato di questo preciso segmento (quindi EOS R / EOS RP), come ad esempio uno switch Video / Foto sulla sinistra (nella parte superiore) che permette di passare rapidamente da una modalità all’altra, avendo due menù distinti, così come una ghiera dei programmi con funzionalità creative di vario genere per aiutare gli utenti a scattare rapidamente quando necessario, un nuovo switch di accensione che comprende il Lock e vari tasti personalizzabili. C’è una ghiera verticale per gestire tempi / diaframmi, la classica ghiera posteriore e anche un tasto dedicato alla registrazione video, decisamente comodo.
Nella parte posteriore la fa da padrone il display orientabile, che occupa gran parte del corpo, lasciando spazio ai classici tasti “menù” “AF ON” “INFO” e così via. C’è anche una ghiera verticale posta nella zona posteriore (tipico Canon Style) con tasto Q/Set centrale per accedere alle funzioni rapide oppure confermare le varie impostazioni. Il mirino elettronico è un OLED da 0,39″ con 2.36 milioni di punti e una magnificazione dello 0.7x, mentre il display è un fully articulated (quindi pienamente articolabile) da 3″ con 1.62 milioni di punti.
Lato connettività troviamo una porta per remote / intervallometro esterno, una HDMI tipo D, una USB Type C che supporta anche la ricarica / alimentazione e due jack per microfono e cuffie. Per cambiare batteria o SD bisogna però andare nella parte inferiore, dove troviamo una batteria più piccola (esteticamente) rispetto alle sorelle maggiori, ovvero la LP-E17 da 1040mAh in grado di garantire circa 350 scatti di autonomia o circa 65 minuti di filmato in 4K a 25fps. Di fianco alla batteria, sempre nella parte inferiore, troviamo l’unico slot SD disponibile.
Si tratta di un corpo macchina sicuramente molto compatto, motivo per cui, a livello tecnico, sono state fatte molte rinunce, a partire da una batteria che non poteva essere più grande e, probabilmente, la mancanza di spazio per un joystick e un doppio slot.
Bisogna sicuramente capire, in questo caso, quanto possano influire queste scelte rispetto al rapporto con la compattezza del corpo: meglio un corpo leggermente più grande e pesante ma con batteria maggiorata, doppio slot e joystick oppure un corpo estremamente compatto e leggero ma privo di tutto questo? Domanda lecita, risposta decisamente soggettiva e basata sulle singole esigenze di ognuno di noi.
Dal mio punto di vista, è piacevole avere un corpo compatto e leggero, tuttavia, per abitudine, il Joystick mi è mancato molto, così come la possibilità di scattare qualche foto in più.
Lato tropicalizzazione, quindi la resistenza ad agenti atmosferici di vario tipo, Canon non la assicura al 100%, nel senso che è una cosa che è stata prevista, ma non è ai livelli di EOS 6D Mark II, e nemmeno a quelli di EOS R6 Mark II. Allo stesso modo, Canon EOS R8 non supporta alcun tipo di battery grip opzionale, seppur sia tuttavia possibile acquistare l’estensione dell’impugnatura, cioè la stessa di EOS RP (EG-E1) al costo di circa 80€. Tale estensione dell’impugnatura si rivela fondamentale qualora abbiate mani grosse o il desiderio di impugnare al meglio la fotocamera comprendendo anche anulare e mignolo nel corpo macchina. Con le mie mani grosse infatti, anulare e mignolo sono fuori, tuttavia, la stessa cosa succede anche con chi ha le mani piccole (ho provato con il nostro Luca Dondossola, ed è lo stesso – e credetemi, le sue mani sono davvero piccole). Certo, c’è a chi questa cosa dà fastidio e a chi no, soggettivo anche questo.
Canon EOS R8 misura 132.5 x 86.1 x 70mm e ha un peso pari a 414 grammi per il solo corpo, che diventano 461 con batteria e scheda.
Canon EOS R8 recensione: caratteristiche e specifiche tecniche
Dopo aver visto il corpo macchina lato design, vediamo ora cosa c’è sotto la scocca di questa nuova full frame entry level con RF Mount. Canon EOS R8 offre un sensore da 24.2 megapixel, ovviamente CMOS full frame, con processore d’immagine DIGIC X, lo stesso di Canon EOS R3, Canon EOS R6 e Canon EOS R5. Anche l’autofocus è praticamente lo stesso, ovvero un Dual Pixel CMOS AF II da 4.897 posizioni AF (4.067 per i video). Il range ISO spazia da 100 a 102.400 e si può estendere fino a 50-204.800, mentre lato video, Canon EOS R8 può registrare fino al 4K@60fps in oversampling dal 6K oppure in 1080p a 180fps.
Completano il “quadro” delle funzionalità video la possibilità di usare C-Log3, l’HDR PQ e ottenere filmati in 4:2:2 10-Bit in camera (soltanto con la modalità HDR PQ però). C’è un solo slot SD UHS-II, mirino elettronico da 0.39″ OLED EVF da 2.36 milioni di punti in grado di arrivare a 120fps. Il display posteriore è un LCD da 3″ completamente articolato con 1.62 milioni di punti. Interessante la raffica di questa fotocamera, in grado di arrivare fino a ben 40fps con otturatore elettronico. C’è anche la possibilità di scattare foto a 10-bit in HDR in formato HEIF, così come il supporto alle live stream online in Full HD, un AF che funziona fino a -6.5EV, modalità per registrare video in verticale e un’interessante funzione di “pre scatto” che registra fino a 0.5 secondi prima della pressione del tasto dedicato per permettervi di non perdere nessuna scena.
Come sempre, vediamo un rapido riepilogo delle principali caratteristiche e specifiche tecniche di Canon EOS R8:
- Sensore CMOS Full fram da 24.2 megapixel
- Processore d’immagine Digic X
- Autofocus Dual Pixel CMOS AF II con 4.897 posizioni per le foto, 4.067 per i video e funzionamento fino a -6.5EV
- ISO 100-102-400 (con estensione fino a 50-204.800)
- Video fino al 4K@60fps (in oversampling dal 6K) oppure in 1080p fino a 180fps, supporto C-Log3, HDR PQ, 4:2:2 10-bit senza limiti di registrazione (fino a 2 ore in totale sicurezza e senza surriscaldamenti di alcun tipo)
- Mirino elettronico da 0.39″ OLED con 2.36 milioni di punti e refresh rate fino a 120fps
- Singolo slot SD UHS-II
- Supporto HDR HEIF per le foto
- Supporto UVC per streaming in Full HD
- Stabilizzatore elettronico (Digital IS) – non meccanico
- Modalità verticale per i video
- 0.5 secondi di modalità pre-scatto per aiutarvi a catturare sempre le foto migliori
- Raffica fino a 40fps con otturatore elettronico
- Connettività: USB Type-C, WiFi (2.4 GHz), Bluetooth 4.2, micro HDMI, microfono, cuffie, porta RS-60E3 per intervallometro o telecomando, slitta hotshoe multifunzione
- Misure pari a 132.5 x 86.1 x 70mm
- Peso pari a 414 grammi per il solo corpo (461 grammi con scheda e batteria)
Canon EOS R8 recensione: prestazioni
Ho avuto modo di provare questa nuova EOS R8 per circa una settimana, tempi stretti a causa della distribuzione tra le varie testate giornalistiche e soprattutto la scarsità di fotocamere a disposizione. È stato un tempo sufficiente però per capire moltissime cose di questo prodotto e fare le mie valutazioni, riuscendo anche a ricredermi per alcuni aspetti. Devo dirvi la verità: sono partito molto condizionato nel giudizio di Canon EOS R8, principalmente per il fatto che ho commesso l’errore di lasciarmi “bloccare” dalle specifiche sulla carta; la mancanza dello stabilizzatore di immagine mi ha condizionato inizialmente, anche se poi mi sono dovuto ricredere nell’utilizzo effettivo (cosa che vi spiegherò meglio nella parte video). Dal punto di vista fotografico, c’è davvero poco da dire: la tenuta ISO è molto buona, la qualità è molto alta. C’è qualche incertezza nell’autofocus in realtà (ma anche in questo caso vi spiegherò meglio nel paragrafo dedicato). Le vere mancanze però che hanno fatto più male riguardano un Joystick per controllare i punti di messa a fuoco e un doppio slot SD. Nonostante tutto però, Canon EOS R8 risulta un prodotto piuttosto completo, compatto, leggero, facile da trasportare e in grado realmente di affiancare una sorella maggiore più professionale in caso di bisogno. Mi vengono in mente i matrimoni, gli spettacoli, gli eventi in generale, sempre però che la mancanza del secondo slot non vi condizioni eccessivamente, questo sta a voi.
Ci sono alcuni elementi davvero contrastanti in questa fotocamera, che mi confondono molto e faticano a targettizzare il prodotto, almeno secondo me. Sono sempre stato un tipo di persona molto netto nel target, dichiarando che le full frame siano adatte perlopiù per i professionisti, non per altro, ma perché se si segue poi il filone di obiettivi e accessori vari per full frame il prezzo si alza notevolmente. Tuttavia però, questa Canon EOS R8 ha alcuni “lati” che non possono permettere di definirla “professionale”, nel senso che, come già dichiarato da Canon, questa è una fotocamera entry level, quindi adatta anche, potenzialmente, a chi sta imparando.

È quindi giusto iniziare con una full frame da quasi 2000€ come prima fotocamera?
Questo dovrete valutarlo voi. Fatto sta che, sempre secondo la mia opinione, non so quanto sia possibile imparare la fotografia pura con tutti gli automatismi presenti in questo prodotto. Certo, forse sarò un po’ bacchettone ed esagerato, come quei fotografi che ancora oggi non accettano l’avvento del digitale, o quelli che non accettano le mirrorless perché le reflex “regnano”, però mi fa strano vedere la cura con cui Canon abbia aggiunto una nuova modalità “AUTO+” nella ghiera, cioè una modalità che non solo “fa tutto lei” ma vi permette anche di selezionare alcune opzioni supplementari per aiutare l’intelligenza artificiale a capire la scena e il tipo di fotografia che dovete scattare. Insomma, è un po’ come se steste usando uno smartphone con alcuni preset rapidi ma con sotto un sensore full frame. Per carità, è de gustibus, ed è una scelta che non si discute, mi chiedo solo però quanto una persona possa realmente imparare la tecnica fotografica con tutte queste comodità; certo, voi penserete che sia sufficiente usare sempre la modalità manuale ed imparare, ma diciamocelo, le comodità piacciono a tutti, e da certe tentazioni è difficile “scappare”. La mia non è una critica vera e propria, quanto più una preoccupazione per un’eccessiva comodità, un eccesso di “faccio tutto io, tu devi solo premere un tasto“, cosa che toglie personalità alle fotografie.
Tolto questo, Canon EOS R8 si posiziona, almeno come caratteristiche, nello stesso target di Nikon Z5 e di Sony a7C, entrambe full frame, entrambe molto compatte, seppur differenti per alcuni tecnicismi. Il modo giusto per valutare questa fotocamera è, secondo me, quello di pensare al prodotto come una sorta di “R6 Mark II più portatile“, perché alla fine il sensore è lo stesso, la qualità è quindi molto alta, la resa ottima. Chiaramente Canon non poteva darvi una EOS R6 Mark II a metà del suo prezzo e in quasi metà del suo peso, quindi sicuramente qualche compromesso ci dev’essere e, alla fine, a parte il sensore, il processore e l’AF, le differenze ci sono, sia esteticamente che tecnicamente. Questo però non significa che EOS R8 sia una “fotocamera inferiore”, perché di fatto è in grado, soprattutto dal punto di vista fotografico, di regalarvi grandi emozioni (sempre che non la usiate solo con la modalità AUTO+, sia chiaro).
Canon EOS R8 recensione: qualità di scatto
Quando uscì EOS RP, fu una gradita sorpresa per gli utenti (e anche per me): sebbene avesse meno megapixel della sorella EOS R, risultava più compatta, più maneggevole, più portatile e comunque in grado di regalare ottime foto. Il paragone di EOS R8 è lo stesso fattibile con EOS R6 Mark II come dicevo sopra, pertanto, dal punto di vista della qualità di scatto non rimarrete delusi. Certo, rispetto ad una EOS RP, le cose sono cambiate tanto, la tecnologia si è evoluta, la resa anche, di conseguenza, se avete amato l’enorme trasportabilità di EOS RP, allora questo può essere il giusto passo avanti. Ho provato questa EOS R8 con un paio di obiettivi R, ovvero un 35mm f/1.8 MACRO IS STM e un RF85mm f/2 MACRO IS STM, due ottimi obiettivi e nemmeno così tanto costosi, che risultano compatti e molto trasportabili. Conoscendo bene EOS R6 ed EOS R6 Mark II, in alcuni casi mi è sembrato di non notare differenze nella qualità dei file, apprezzando la resa, la gamma dinamica e soprattutto la tenuta ISO.
Ho scattato varie tipologie di foto, anche se purtroppo non c’è stato sufficiente tempo per provare al meglio la fotografia sportiva. Nella ritrattistica, Canon EOS R8 con il fedele 85mm f/2 si è comportata divinamente, così come nel reportage con il 35mm f/1.8. Il fatto che si tratti di una fotocamera così leggera e compatta mi ha permesso di trasportare tutto senza il bisogno di uno zaino: ho messo fotocamera e obiettivo secondario nel piccolo bauletto del passeggero sulla mia auto, poi, una volta sceso, ho tenuto la fotocamera al collo senza problemi e ho messo l’obiettivo di scorta nella tasca dei miei pantaloni cargo. Certo, un po’ “wild” come trasporto, ma vi fa capire quanto sia tutto compatto, comodo e leggero, e onestamente per chi viaggia tanto è proprio una grande comodità.
Certamente non è tutto oro quello che luccica, lo sappiamo, perché tutti gli occhi a cuoricino per la trasportabilità di EOS R8 e la grande qualità di scatto si infrangono nel momento in cui ci si rende conto che l’autonomia della batteria non è così tanto performante: bastano circa 250 foto e una ventina di minuti di filmati in 4K@60fps per iniziare a scarseggiare con l’energia, oppure circa 450 foto (senza video) oppure circa 1 ora di video in 4K@25. Guardiamo però il bicchiere mezzo pieno: data la dimensione della batteria, praticamente la metà di una LP-E6n, non ci si può nemmeno lamentare troppo.
Ho provato a scattare anche a 6400 ISO con questa Canon EOS R8, senza notare problemi o disturbi particolari e soprattutto senza aver bisogno di ritoccare la rumorosità dello scatto, semplicemente perché di rumore elettronico non ce n’era. La fotocamera risulta utilizzabile anche poco sopra i 10.000 ISO, e questo non è niente male davvero.
La strategia di Canon, sotto il punto di vista della sensibilità ISO, è molto chiara: recentemente sono stati presentati vari obiettivi giudicati “poco luminosi” ma decisamente economici, una scelta fatta per permettere a tutti di avere ottiche di buona fattura senza investire cifre importanti per poi compensare con un’ottima tenuta ISO. Pertanto, se rientrate tra quelle persone che, ad esempio, non si fidano dell’800mm f/11 perché “troppo scuro”, sappiate che è possibile compensare davvero molto bene con una fotocamera come questa grazie alla sua sensibilità ISO. Se poi fate due conti, realizzerete che con circa 2600€ avrete una Canon EOS R8 + 800mm f/11, un kit perfetto per il fotografo wildlife “della domenica”, ovvero quell’amatore che adora questo genere fotografico ma che non potrebbe / vorrebbe mai permettersi di spendere 20.000€ per un teleobiettivo professionale e luminoso.
Prima di continuare, vorrei approfondire con voi il funzionamento del “pre-buffer“, ovvero tutte quelle foto che vengono catturate 0.5 secondi prima di premere il tasto di scatto: si tratta di una modalità attivabile soltanto quando scattate con la raffica attiva (a 30 o 40fps, a vostra scelta). In sostanza, con la raffica attiva, una pressione a metà del tasto di scatto non solo vi permetterà di mettere a fuoco, ma scatterà delle vere e proprie “foto temporanee” che nel caso potete recuperare qualora pensiate di aver perso l’attimo giusto, una funzione ereditata da EOS R6 Mark II. Vengono quindi catturati 15 frame prima degli effettivi 30/40 dalla piena pressione del tasto di scatto in poi, anche se non sono file raw normali, bensì si tratta di foto che possono essere letti esclusivamente dal programma di Canon (disponibile per PC o Mac) oppure effettuando una conversione in JPEG/HEIF direttamente in camera. Questa cosa può avere senso per il semplice fatto che non è scontato che questi file vi servano per forza, tuttavia rimangono “lì” in caso di emergenza, visibili dalla camera ma non leggibili da Lightroom e derivati.
Canon EOS R8 recensione: autofocus
Il sistema di messa a fuoco automatico di questa fotocamera è praticamente stato preso da EOS R6 II, tale e quale, questo significa che l’AF è stato “allenato” per riconoscere e tracciare una grande varietà di soggetti. Allo stesso modo, si tratta del medesimo sistema di messa a fuoco delle top di gamma del produttore, come 1D e EOS R3, seppur con qualche piccola differenza dal punto di vista dell’intelligenza artificiale. L’interfaccia risulta essere molto semplice, come sempre, permettendovi di scegliere il soggetto da far rilevare alla fotocamera oppure lasciare in AUTO per far fare tutto a lei a seconda di ciò che trova (cosa non sempre consigliata, perché se volete mettere a fuoco una persona ma c’è un animale più vicino alla fotocamera (rispetto alla persona), allora la scelta ricadrà sempre sull’animale.
Tra i soggetti tra cui potrete scegliere troviamo “persone” (corpo, viso, occhi), “animali” (cani, gatti, uccelli, cavalli), “veicoli” (auto, moto, aerei, treni) e la modalità “auto”, cioè quella che riconosce automaticamente i soggetti scritti in precedenza.
Come già scritto ad inizio recensione, ciò che manca è il Joystick, cosa che vi costringe ad usare il display per mettere a fuoco (premendo nella zona d’interesse con il vostro dito) oppure premere il tasto asterisco per sbloccare il D-Pad e quindi andare a spostare il punto di messa a fuoco come fareste con il Joystick. Certo, la presenza di un Joystick avrebbe velocizzato notevolmente le operazioni, perché è sempre dedicato a quello, senza la necessità di doverlo “sbloccare” premendo un altro tasto. Allo stesso modo, il fatto di poter usare il display non è sempre una comodità assoluta, perché involontariamente potreste spostare il punto di messa a fuoco con il naso nel momento in cui appoggiate l’occhio al mirino, e questo può diventare un grande problema nelle situazioni più concitate. Insomma, la mancanza del Joystick si fa sentire, difficile ammettere il contrario e dire che se ne può fare a meno, almeno nel 2023, dopo tutta la buona abitudine dei vari modelli sul mercato.
Un’altra cosa che ho notato nell’AF riguarda un problema che, metto le mani avanti, potrebbe essere causato dal firmware non definitivo presente nella mia fotocamera. In sostanza, soprattutto lato video, mi è capitato tantissime volte che l’AF si perdesse, cioè era come se la misurazione delle distanze non venisse fatta correttamente. Dopo aver messo a fuoco correttamente un punto succedeva infatti di perdere la messa a fuoco completamente, risultando in un’immagine totalmente sfocata, senza possibilità, sempre lato video, di recuperarla. L’unico modo che ha funzionato è stato quello di mettere in MF dall’obiettivo e forzare la messa a fuoco manualmente con la ghiera dedicata e la mia manina, un incidente che, ripeto, può tranquillamente essere causato da un firmware non aggiornato. Lo dico con una buona certezza per il semplice motivo che conosco perfettamente il Dual Pixel CMOS AF II di Canon e so quanto sia performante, perfetto, brillante, veloce e preciso, motivo per cui mi sono sinceramente stupido di cotanta imprecisione e perdita di fuoco che, peraltro, riguarda esclusivamente la parte video. Nella parte fotografica infatti non ho notato alcuno di questi problemi, cosa che avvalora la mia tesi di una problematica legata al firmware.
Canon EOS R8 recensione: video
Oltre all’ottima qualità fotografica, un altro aspetto che mi ha oggettivamente stupito riguarda la parte video: il C-Log 3 di Canon è sempre meraviglioso, e anche con un profilo FLAT rende tutto più “cinematico”, magico, con un’elegante atmosfera, e grandi possibilità di color correction in post produzione. Dal punto di vista della risoluzione, il 4K@60fps è davvero bello e privo di crop, definito, molto utilizzabile e adatto a più contesti. Le varie risoluzioni disponibili, unite ad un C-Log 3 e ad un display orientabile, mi hanno permesso di girare clip decisamente interessanti e molto “lavorabili”, prodotti che possono fare gola ad un appassionato di video. D’altronde però si sa, Canon sul lato video è sempre stata “sul pezzo”, elegante, pronta e tecnologicamente avanzata.
Se desiderate registrare in formato standard a 8-bit potrete usare praticamente qualunque scheda SD U3, diversamente, qualora decidiate di registrare in C-Log 3 a 10bit / HDR PQ vi servirà almeno una V60 (io nel dubbio ho usato la mia fidata V90 per non avere alcun problema, e penso sia sempre la scelta migliore).
Parlando di stabilizzazione, come vi dicevo ad inizio recensione sono partito prevenuto su questo prodotto, pensando “beh però, non ha lo stabilizzatore…sarà quasi impossibile girare a mano libera”, ma mi sbagliavo tantissimo, perché i risultati sono stati sorprendenti. Certo, attivando il “massimo” dei settaggi del Digital IS, quindi pretendendo la stabilizzazione migliore possibile combinando corpo macchina con la stabilizzazione elettronica e stabilizzazione presente nei vari obiettivi supportati, avrete un crop piuttosto evidente sull’immagine finale, ma dal mio punto di vista non è mai stato un grosso problema.
Ho provato a camminare in mezzo ad un teatro mentre registravo un video in 4K@60 con questa fotocamera, e sono rimasto scioccato nel vedere che la clip registrata sembrava fatta su un gimbal, oppure su una fotocamera di fascia molto più alta con stabilizzatore integrato e varie modalità “di aiuto”. Insomma, la mancanza dello stabilizzatore, lato video, non si è per niente percepita nelle varie clip che ho girato (le potete trovare tutte all’interno della video-recensione ad inizio articolo), e questo sembra quasi essere un miracolo, perché Canon è effettivamente riuscita a mantenere il design del corpo macchina decisamente piccolo senza però far rimpiangere la mancanza di uno stabilizzatore meccanico a 5 assi. Chapeau.
Canon EOS R8 recensione: galleria fotografica
Canon EOS R8 recensione: scarica i file RAW
Come per ogni nostra recensione su FotoNerd.it fin dall’inizio, anche in questo caso è possibile scaricare i file RAW di questa fotocamera, ma badate bene: nel momento in cui questa recensione va online, cioè febbraio 2023, la fotocamera non è ancora disponibile sul mercato e, di conseguenza, non è disponibile nemmeno l’aggiornamento per i vari programmi di post-produzione necessari per leggere / editare questi file. Vi consigliamo di attendere l’uscita effettiva della fotocamera e dei vari aggiornamenti dei software.
Potete scaricare i file RAW di Canon EOS R8 cliccando qui oppure sul tasto qui sotto:
SCARICA I FILE RAW DI CANON EOS R8
Canon EOS R8 recensione: le nostre conclusioni
Come tante altre fotocamere, anche EOS R8 dev’essere capita. Ci ho messo davvero molto tempo a realizzare il mio reale verdetto per questo prodotto, ma alla fine, collegando i vari punti, ho capito dove sbagliavo: sono partito prevenuto, analizzando le vere mancanze di questo prodotto, lamentandomi dell’assenza del Joystick e del doppio slot, ma poi ho veramente capito quale sia in realtà l’unico vero problema di questo prodotto, e riguarda il prezzo. Posizionare Canon EOS R8 nella fascia di prezzo dei 1800-2000€ è l’unico motivo per cui una persona potrebbe oggettivamente storcere il naso, calcolando che EOS R50 costa circa 1000€ in meno e i veri competitor di EOS R8, cioè z5 e a7C, seppur più vecchiotti, costano circa 1500€.
Canon EOS R8 è un’ottima fotocamera, in grado di generare immagini di grande qualità, video stabili nonostante la mancanza dello stabilizzatore, e offre anche una buona ergonomia. Tuttavia, bisogna convivere con la mancanza del Joystick, la presenza di un singolo slot e l’impossibilità di aggiungere un battery grip, che si, avrebbe aggiunto peso e ingombro, ma avrebbe permesso di migliorare l’ergonomia e aumentare notevolmente l’autonomia, due grandi punti da considerare in questo prodotto. Tuttavia, il modello risulta eccezionale per tutti coloro i quali fanno del peso e dell’ingombro un reale problema quotidiano, e non escludo che possa rivelarsi un prodotto perfetto per i travel vlogger, sempre in viaggio e sempre attenti al peso della valigia nei minimi dettagli.
Recensione in breve
EOS R8
Una fotocamera full frame entry level di enorme qualità fotografica (basti pensare che il sensore è lo stesso di EOS R6 Mark II, sorella maggiore e più professionale). Ci sono molte mancanze, come un joystick, un doppio slot SD, una batteria più grande e uno stabilizzatore...ma se avesse avuto tutto questo non sarebbe stata così compatta, leggera e facile da trasportare, pertanto si tratta di rinunce da valutare in funzione delle proprie specifiche esigenze.
PRO
- Grandissima qualità d'immagine
- 40 fps di raffica
- Video in 4K con oversampling dal 6K
CONTRO
- La mancanza del Joystick si fa sentire notevolmente
- Non supporta il battery grip
- Prezzo non proporzionato alle altre "sorelle" Canon
Per utenti neofiti amatoriali che acquistano la prima mirrorless (provengo da una bridge Fujifilm HS20EXR) meglio full frame R8 o APS-C R7? (a lavoro uso un R)
dipende dalle tue esigenze, questa R8 potrebbe aver senso come no 😉