Le prese di posizione, da parte del mondo della fotografia, non stanno mancando: Canon interviene in modo diretto bloccando tutte le spedizioni verso la Russia e sovvenzionando gli aiuti umanitari. Ecco tutti i dettagli.
Canon Russia: blocco delle spedizioni
Oltre agli aiuti economici di Sony e Fujifilm e alle restrizioni imposte da Adobe, Canon Europe ha dichiarato l’interruzione con effetto immediato di tutte le spedizioni verso la Russia. Una presa di posizione precisa e decisa, verso quella che viene definita una “violenza scioccante per tutti noi”. Inoltre, l’azienda ha dichiarato che sta contribuendo attivamente nel sostenere gli aiuti umanitari in Ucraina con donazioni a organizzazioni umanitarie internazionali in Ucraina, Polonia, Romania, Moldova, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia.

“La violenza e la distruzione causate dagli attacchi militari in Ucraina sono scioccanti per tutti noi. Condividiamo le nostre più sentite preoccupazioni per i nostri colleghi e il popolo ucraino, le cui vite sono state profondamente colpite. A partire dall’inizio di questa settimana, Canon EMEA ha sospeso tutte le nuove spedizioni verso la Russia. Continuiamo a monitorare la situazione e gli sviluppi in rapida evoluzione. Inoltre, come parte degli sforzi di soccorso a livello mondiale, stiamo effettuando donazioni a organizzazioni umanitarie internazionali e in loco. Siamo uniti nel desiderio della pace”.

Canon Russia: conclusioni
Un’altra presa di posizione forte e decisa su questo conflitto che ci sta facendo vedere il dolore, la morte e la distruzione della guerra. La scelta del brand farà sì che la Russia non potrà disporre, da ora in poi, di nuove fotocamere e obiettivi, rendendo difficile l’acquisto di nuovi prodotti in tutto il paese. Detto ciò, i rivenditori locali sono ancora autorizzati a vendere prodotti dell’azienda in Russia.
Stando alle ultime indiscrezioni, anche Sony e Panasonic sembrerebbero in procinto di bloccare le vendite in Russia, ma ancora non ci sono conferme a tal riguardo. Peak Design, invece, ha inviato ai suoi clienti una mail in cui dichiara di essere pronta a cessare le operazioni nel paese.
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