Cherry – Innocenza perduta recensione è il nostro articolo che racchiude le opinioni circa la recente produzione Apple Original diretta dai Fratelli Russo e con Tom Holland come protagonista. Sarà riuscito Tom Holland ad uscire da quel ruolo di Spider-Man che negli ultimi anni lo ha intrappolato nel Marvel Cinematic Universe? Secondo noi si, ma per capirlo dovrete approfondire il tutto nella nostra recensione qui sotto.
Cherry – Innocenza perduta è un film VM14 che contiene scene molto crude e non adatte a tutti, pertanto, sconsigliamo la visione del film a minori di 14 anni e persone particolarmente sensibili ai temi trattati. La nostra recensione è completamente priva di spoiler, quindi potrete decidere di leggerla sia prima che dopo la visione, a vostra discrezione.
Cherry – Innocenza Perduta recensione: trama e cast
Tom Holland interpreta Cherry, un normalissimo ragazzo americano che ha una storia come quella di tanti: divertimenti normali, feste con gli amici, qualche “svago extra” ogni tanto senza esagerare, vita da college e così via. Cherry è costantemente alla ricerca della sua relazione amorosa ideale, in maniera analoga a ciò che fa Ted Mosby in How I Met Your Mother: storie simili all’inizio, ben diverse nella continuazione. Nel cast troviamo anche Ciara Bravo e Jack Reynor, mentre la regia è affidata ad Anthony & Joe Russo.
Cherry, una volta lasciato il college, a causa di alcune vicende che ora non vi spiegherò in questa recensione per evitare spoiler, decide di arruolarsi come soccorritore militare in Iraq. Tuttavia, una volta rientrato a casa, inizia la sua agonia da stress post-traumatico, che lo fa scivolare in una pericolosissima spirale di droghe e delinquenza.
Il film si divide in vari capitoli visivi, questo significa che ogni micro-storia all’interno della storia stessa si chiuderà con l’inizio di un nuovo capitolo contenente un titolo e le date di riferimento, questo perché, di fatto, Cherry – Innocenza Perduta è ambientato nel 2021, ma tutto parte nel 2002, con un prologo ambientato nel 2017 che serve a spiegare alcuni piccoli dettagli. Il film è ispirato all’omonimo romanzo di Nico Walker.
L’inizio della storia vede un giovane Cherry di 23 anni che ancora non capisce cosa facciano le persone nella vita e ha molte domande nella sua testa, esattamente come un normalissimo teenager. Già nei primi minuti del film notiamo l’utilizzo di varie tecniche cinematografiche che delineano lo stile del racconto, a partire dalla rottura della quarta parete e vari misti di slow-motion / tilt-shift. Pertanto, verremo guidati in un racconto che viene costantemente fermato per fare in modo che il protagonista stesso ci spieghi, guardando in camera, alcune sfaccettature particolari.
Cherry – Innocenza Perduta recensione: divisione in capitoli ed evoluzione della storia
La “parte uno”, cioè il primo capitolo del film che racconta esattamente l’inizio di tutto, è ambientato nel 2002 e, al di là del racconto in sé, personalmente ho apprezzato in maniera particolare il livello di attenzione ai dettagli “secondari”, a partire dagli auricolari utilizzati da Cherry nel 2002, cioè quelli bianchi di Apple con filo ma senza microfono collegati ad un primo esemplare di iPod Classic da 5GB uscito nel 2001 (il 23 ottobre per essere precisi), quel modello che all’epoca era compatibile solo con il Mac e aveva appena lanciato una mania destinata a crescere ed aumentare nel corso degli anni.
La parte più difficile all’inizio del film, per quanto mi riguarda, è stata quella di cercare di togliere completamente Tom Holland dal ruolo di Spider-Man, evitando anche di aspettarsi la comparsa di Ned, amico di Peter Parker particolarmente presente nella pellicola “Spider-Man: Far From Home”. Allo stesso modo, abituato a vedere il tocco dei Fratelli Russo all’interno del MCU, avevo bisogno di vederli bene in azione in qualcosa di completamente diverso (sebbene fosse più facile nel loro caso). Posso subito dirvi che già dopo qualche minuto questa sensazione è piacevolmente svanita, grazie soprattutto ad un’ottima performance da parte di Tom Holland, che è riuscito a dimostrare la sua abilità anche in un ruolo particolarmente “difficile” e “psicologico” come quello che viene poi delineato nel corso del film.
Cherry rimane l’unico a sfondare la quarta parete, particolarità che poi va scemando nel corso della continuazione dei capitoli, che vedono un prologo e una “parte uno” chiamata “la fase dell’innamoramento” che descrive l’inizio della storia d’amore tra Cherry ed Emily.
Il film si vuole presentare come il classico teen drama ma in realtà è tutto l’opposto: fin dai primi minuti si vedono tecnica, regole magnificamente non rispettate, narrazione e cura maniacale nei dettagli, come descritto anche poco sopra. Sebbene gli omaggi siano molti all’interno del film, parecchi dei quali indirizzati anche verso Apple, con quello che sembra un effetto “silhouette” preso direttamente da uno degli spot originali dei primi iPod, ho notato anche qualche piccolissima “incertezza tecnica” in alcune fasi del film, dove i colori cambiano in maniera troppo repentina e, poco prima dello scoccare dei 12 minuti dall’inizio, ho notato un’incertezza nella gestione della messa a fuoco (non di quelle “belle da film”, sembrava tanto un errore tecnico in stile jump cut netto). Lato “dubbi tecnici”, mi rendo conto che spesso si tratti anche di un parere soggettivo: al di là della color correction e della fotografia in sé, ci sono alcune scene in cui ci si trova di fronte ad uno spiccato desaturato parziale per raccontare un particolare stato d’animo di quel momento, cosa che ho trovato bella da vedere e coerente, ma che mi rendo conto possa non piacere a tutti.
È stato molto affascinante notare all’interno del film come vengano descritti, piano piano, i vari stati d’animo e trascorsi psicologici dei due protagonisti principali: sappiamo (e possiamo anche scrivere senza spoiler) che Cherry è un ragazzo normale che vuole trovare l’amore della sua vita a tutti i costi, mentre dall’altra parte troviamo Emily, che in realtà soffre di un grande dolore “interno” perché suo padre picchiava sua madre e quindi lei fatica a credere nell’amore, cercando costantemente di sabotare ogni relazione personale per evitare di soffrire o far soffrire.
Tutto cambia, all’interno della narrazione della storia, quando succede un particolare evento che non vogliamo svelarvi per evitare spoiler e, di conseguenza, Cherry decide di arruolarsi nell’esercito con un fine preciso e specifico – scena che peraltro si vede anche nel trailer di presentazione del film.
Cherry – Innocenza Perduta recensione: nulla è come sembra
Quando Cherry decide di partire per l’Iraq, nel 2003, inizia la parte due, chiamata “addestramento“, con scene in cui si nota immediatamente la variazione totale di aspect ratio, altra mossa coraggiosa che può non piacere, ma che ho personalmente visto come cambio totale di vita e di stile di racconto, qualcosa di necessario per marcare uno stacco netto.
Dopo le prime immagini dedicate all’addestramento, si nota subito come Cherry in battaglia rappresenti praticamente al meglio la maggior parte di noi in una possibile situazione del genere: una persona spaventata ma vogliosa di aiutare il prossimo. Cherry racconta la sofferenza della guerra prima, durante e dopo ogni evento cercando di dare una motivazione psicologica a ciò che succede, a ciò che c’è dietro, al motivo di certi possibili comportamenti e reazioni, il tutto con un fare nettamente diverso rispetto all’inizio, facendoci intravedere un lato più psicologico e profondo all’interno del film.
Viene quindi raccontata una storia piena di verità incredibili: stress post-traumatico, depressione, guerra, disperazione. Il film subisce quindi una variazione ancora più realistica e riesce a far entrare lo spettatore in totale empatia con la storia e con ciò che viene trasmesso a livello visivo ed emozionale.
Sono stato felice di aver visto un Tom Holland finalmente fuori al 100% dal ruolo di Spider-Man, come se volesse dimostrare di essere in grado di fare anche altro oltre a lanciare ragnatele in giro, cosa che gli è riuscita benissimo. Certamente Holland non aveva bisogno di dimostrare nulla a nessuno, ma è stato un incredibile piacere vederlo in un ruolo così incisivo e se vogliamo più difficile di quello di un supereroe che salva le persone. Spesso risulta facile vivere una vita di un eroe fantastico, forte, bello e seppur un po’ impacciato comunque in grado di aiutare le persone. Essere così “reali” e recitare un ruolo così vero non è scontato, non è facile, non è immediato, e in tutto questo Holland ha fatto davvero un lavoro eccezionale.
Il film è quindi estremamente psicologico e affronta principalmente un grande trauma dovuto proprio alle crudeltà della guerra e di uno shock post-traumatico decisamente comprensibile ed incredibilmente difficile da superare. Qualcosa di diametralmente diverso da quanto il trailer lascia intendere. Non è un film difficile da capire, quanto più difficile da affrontare se avete vissuto anche solo una delle esperienze descritte. La difficile realtà odierna è qualcosa che non si può ignorare.
“Le rapine richiedono una totale umiliazione, e noi ci eravamo umiliati”
Cherry – Innocenza Perduta recensione: il nostro verdetto
Cherry è un film crudo e basato per certi versi proprio sulla crudeltà stessa, su molte cose brutte della vita, sulla cattiveria, la tristezza, quella gioia non trovata, ma è proprio questo il punto: è potenzialmente la più grande storia vera di sempre, perché la vita oggi è così, cruda, violenta, in grado di cambiare in pochi secondi. Ci fa soffrire, ci fa stare male, ci fa piangere, ma dobbiamo rialzarci, in un modo o nell’altro. Dobbiamo reagire. Certo, la vita non è solo questo, ci sono anche dei lati positivi, come la gioia e la felicità – sono emozioni che esistono, ma necessitano spesso di un percorso lungo e fitto di difficoltà.
Possiamo parlare di Cherry come una storia che affronta tanti stereotipi americani, ma mentiremmo se non aggiungessimo anche che purtroppo, alcune crudeltà viste e vissute in questo film, riguardano da vicino tutti noi, in un modo o nell’altro. Storie che si sentivano spesso prima di una pandemia come quella in cui siamo finiti ora, offuscate soltanto dal numero di morti giornalieri causati dal COVID-19 che sentiamo al TG, ma che continuano a verificarsi lo stesso nel mondo. Cherry non è sicuramente un film per tutti: è un film crudo, il che può essere anche più d’effetto per una persona sensibile, nonché ancora peggio per chi ha vissuto parte di ciò che viene raccontato nel film. Questo non significa però che non sia una bella produzione, e nemmeno un film che non insegna nulla. Il più grande insegnamento intrinseco di Cherry è la sottile linea della nostra vita che divide l’esistenza di ognuno di noi tra “sopravvivenza” e “disperazione”, con il preciso scopo di far capire a tutti noi l’importanza e la bellezza di poter vivere la propria vita fino in fondo e in modo sano, soprattutto in un periodo così delicato come quello che stiamo vivendo attualmente.
Mi rendo assolutamente conto del fatto che la maggior parte della critica ha bocciato questo film e l’ha descritto come “qualcosa di mancato”, tuttavia mi sento di non essere d’accordo seppur io comprenda il motivo di queste critiche. Come scritto nel corso della recensione, non si tratta di un film facile da affrontare e sono certo che sia necessario entrare in empatia con la storia e con i protagonisti per poterlo gustare al meglio.
C’è da aggiungere che Cherry, dal punto di vista tecnico, è qualcosa di brillante e di qualità molto alta. È pieno di omaggi, tecnica, creatività e abilità, esattamente come ogni produzione presente su Apple TV+. Certo, è bene aggiungere che forse ad oggi su Apple TV+ le produzioni non sono moltissime (sempre che consideriate 55 produzioni originali in un anno e mezzo “poche”), ma già solo prodotti come questo valgono più di una “possibilità” al servizio.
Mi sento di consigliare assolutamente la visione di questo film a tutti, ricordandovi però che soltanto le persone più sensibili potranno realmente apprezzarne l’essenza e il messaggio importante che la storia vuole provare a darci come insegnamento.
Cherry – Innocenza Perduta è disponibile per la visione agli abbonati al servizio Apple TV+ che è gratuito per il primo anno per qualsiasi acquisto di iPhone, Mac, iPad o Apple TV, diversamente, ci si può iscrivere al costo di 4,99€ al mese da questa pagina sul sito ufficiale.
Recensione in breve
Cherry - Innocenza perduta
Cherry è un film crudo e basato per certi versi proprio sulla crudeltà stessa, su molte cose brutte della vita, sulla cattiveria, la tristezza, quella gioia non trovata, ma è proprio questo il punto: è potenzialmente la più grande storia vera di sempre, perché la vita oggi è così, cruda, violenta, in grado di cambiare in pochi secondi.
PRO
- Tom Holland non è più un ragazzino
- Una storia coinvolgente che necessita empatia
- Grande qualità, tecnica non sempre perfetta
- Molti omaggi decisamente azzeccati
CONTRO
- Qualche cambio repentino lato color / aspect ratio che potrebbe infastidire