Clubhouse. Questo nome, da alcune settimane a questa parte, sta uscendo dalla bocca di tutti. Il nuovo social basato solo sulla voce, arrivato a gennaio in Italia e prerogativa di iOS, è diventato in brevissimo tempo un punto di riferimento per tantissimi settori portando anche numerose persone a passare da Android ad Apple pur di partecipare alle room. Clubhouse, dopo averlo utilizzato per una settimana, secondo il mio punto di vista è un social perfetto per i fotografi. Perché? Ve lo spiego in questo articolo.
Clubhouse per fotografi: un social “utile”
Facciamo un piccolo passo indietro: Clubhouse è un social nato nel 2020 ma approdato in Italia solo a gennaio 2021, spopolando subito. Si tratta semplicemente di una piattaforma dove si possono aprire room e parlare di argomenti vari, il tutto in tempo reale. Gli utenti possono aprire stanze o decidere di entrare in una di loro interesse, come ascoltatori. Nel caso avessero qualcosa da dire possono alzare la mano e finire nella sezione dei commentatori per dire la loro sull’argomento trattato. Partendo da queste basi, è facile intuire le potenzialità di questa piattaforma: il confronto diretto con le altre persone. E il confronto, amo ripetere, porta sempre alla crescita personale quando è costruttivo. Cosa che succede, nelle stanze giuste e utilizzando la piattaforma con il giusto criterio.
Per “social utile” intendo un social che possa dare qualcosa a coloro che si iscrivono, quindi non in senso prettamente letterale. Instagram, Facebook e tanti altri portali sono utili a loro modo, ma Clubhouse è diverso. Su Clubhouse puoi confrontarti con professionisti che aprono room per discutere del lavoro, di cinema, di fotografia, di economia, di vita, di religione e chi più ne ha ne metta. Questa è la motivazione che mi spinge a dire che Clubhouse è perfetto per i fotografi, perché permette il confronto diretto con altri autori. E, poi dopo approfondiremo l’argomento nel modo adeguato, ci sono attualmente fior fior di autori a commentare nelle varie stanze.
Prima di spiegarvi nel dettaglio come un fotografo possa utilizzare Clubhouse per crescere e stringere contatti, una premessa: il social attualmente è disponibile solo per iOS, quindi per iPhone, con i clienti Android che nelle ultime settimane stanno facendo una vera e propria migrazione ad Apple pur di partecipare alle stanze. La seconda premessa è la più importante di tutte: per iscriversi a Clubhouse è necessario essere invitati da qualcuno già presente sulla piattaforma, non si può semplicemente scaricare e utilizzare l’app. Questo ha scatenato diverse discussioni tra coloro pro questa “selezione” e quelli che affermano che sia fortemente elitaria. Io vorrei espormi a riguardo, dicendovi la mia opinione: io sono felice che si possa utilizzare Clubhouse solo se si viene invitati. Sapete perché? Perché altrimenti tutti salirebbero e diventerebbe una cloaca senza senso, mentre una “selezione” dal mio punto di vista permette di mantenere alto anche il livello delle stanze. Poi, se colui che invitate viene bannato anche voi subirete la stessa sorte. Questo, come potete intuire, alza di tanto la qualità del social perché le persone non danno inviti a destra e sinistra, ma facendo scelte oculate. “Quella persona potrebbe farmi bannare? Meglio non rischiare!“. Questa è la mia opinione ovviamente, potete anche non essere concordi, ma una sorta di selezione la reputo essenziale per garantire qualità. Questo anche quando (e se) arriverà su Android.
Clubhouse per fotografi: il confronto fotografico
Arriviamo al punto focale di questo articolo: perché affermo che Clubhouse è un social perfetto per i fotografi? Non è Instagram il canale migliore, quello in cui esporre le proprie immagini? Stiamo parlando di due portali diversi, con diversi scopi e diverse intenzioni. Instagram è una vetrina incredibile che, per lavorare nella fotografia, oggi, bisogna saper utilizzare. Cloubhouse è qualcosa di più profondo, un luogo di incontro vero e concreto in cui parlare con altri appassionati in tempo reale.
Nella mia settimana di utilizzo ho passato tantissimo tempo in diverse stanze che parlavano di fotografia, da quelle più piccole create da sconosciuti come me a quelle aperte dai grandi maestri della fotografia italiana. Trovarsi dentro una room a parlare, discutere, dire la propria opinione o anche solo ascoltare autori esperti esporre la loro visione su una cosa è qualcosa di incredibile, entusiasmante e incredibilmente istruttivo. Tra i grandi maestri italiani che la stanno utilizzando potrei citarvi Settimio Benedusi, Marco Onofri, Giorgio Galimberti e Eolo Perfido. Ma ce ne sono tantissimi altri, da fotografi rinomati a photo editor fino a galleristi. Entrare in una stanza gestita da personalità simili intente a parlare di fotografia a 360° è qualcosa di unico, davvero. Parlando con Marco, un altro mio amico che ho invitato su Clubhouse, siamo arrivati ad una conclusione forse un po’ esagerata ma secondo noi azzeccata: ascoltare certi autori parlare sul social è come fare un workshop costruttivo e gratuito. Davvero, non scherzo: io dico sempre che apprendere dai maestri è essenziale per migliorare e, sentirli parlare avendo la possibilità di interagire con loro per confrontarsi su un argomento, permette di crescere. Guardare le foto su Instagram è importante, ma poter discutere con queste personalità è qualcosa che, se si ha l’umiltà di mettere in gioco le proprie idee e ascoltare, vi farà crescere come persone e come fotografi. Il confronto fa crescere, sempre.
Per questo dico che Clubhouse è un social perfetto per i fotografi, come per tantissimi altri. Parliamo di questo campo nello specifico perché siamo un sito di fotografia, ma il discorso vale anche per pittori, amanti del calcio, musicisti, allenatori, imprenditori. Ci sono stanze per tutti i gusti, e questa è la forza di Clubhouse: il confronto diretto, immediato, estemporaneo e concreto. Instagram, Facebook, 500px e soci non possono competere da questo punto di vista. Parlare con una persona permette anche di capire meglio il suo punto di vista, perché un conto è scriversi messaggi con le faccine e un altro è sentire il tono vocale, il modo di porsi e di trattare gli argomenti.
Clubhouse permette anche di programmare stanze e voi potrete attivare la campanellina per rimanere aggiornati sugli eventi. Una sorta di calendario che vi aiuterà sempre e comunque a ricordarvi delle varie stanze per non perdervi le discussioni e gustarvi il parere di maestri assoluti. Questo social, però, implica una qualità non comune: saper ascoltare. Non tutti possono andare a genio, è vero, ma l’ascolto e il rispetto delle opinioni altrui è fondamentale per crescere. Non potrete sfruttare bene questa piattaforma se non avete voglia di imparare, apprendere, conoscere e mettere in gioco le vostre idee. Ovviamente potete anche salirci e andare solo in stanze stupide senza senso in cui si parla a caso (ci sono anche quelle, ovviamente), ma davvero volete sprecare un’occasione così interessante per crescere e condividere?
Clubhouse per fotografi: le mie conclusioni
Prima di concludere questo articolo, una mia personale considerazione: Clubhouse può essere utile per i fotografi anche per stringere collaborazioni e amicizie. Io, partecipando a diverse stanze, ho stretto alcuni legami e mi son messo poi a parlare di fotografia in privato su Instagram o Telegram. Al tempo stesso, partecipando ad altre discussioni, ho stretto contatti con delle ragazze per scattare insieme e condividere questa incredibile passione, loro lato modelle e io lato fotografo. Vedete: Clubhouse è un social che, se utilizzato nel modo corretto, può farvi crescere e stringere legami interessanti, collaborazioni. Due cose sono da dire: Clubhouse genera dipendenza, è letteralmente una droga. Io e Nico (che potete sentire in FotoNerd Podcast) siamo letteralmente assuefatti da questo portale, e spesso ci ritroviamo a tirare le due di notte ascoltando e parlando. Il giorno dopo? Zombie. Ah, sì: la batteria del cellulare crolla in un nanosecondo utilizzandolo, ma questo è un altro argomento.
Quindi, in conclusione, secondo me (e secondo l’intera redazione che lo utilizza) Clubhouse è un social perfetto per i fotografi, un portale dove ascoltare, apprendere, confrontarsi e crescere. Ora siamo agli inizi, alla sua esplosione, e non sappiamo come si evolverà in futuro. Non sappiamo se arriverà su Android, quando giungerà il portale concorrente di Zuckerberg (corso subito ai ripari, ovviamente, avviando lo sviluppo di un competitor), se il sistema ad inviti rimarrà, se le stanze rimarranno per sempre gratuite, se il numero di utenti in continuo aumento non implicherà l’inserimento di pubblicità o banner. Non sappiamo nulla, ma una cosa è certa: Clubhouse è un social dal potenziale enorme che, se utilizzato bene, vi permetterà di crescere come persone e come fotografi.