Come pulire il sensore di una macchina fotografica? Ci sono poche cose più fastidiose per un fotografo di fare un bello scatto, controllarlo velocemente sul monitor e trovarlo perfetto, salvo poi tornare a casa e notare il cielo pieno di terribili pallini neri; questo può essere dovuto alla presenza di sporco che si è depositato sull’obiettivo o sul sensore fotografico, scopriamo insieme come pulire il sensore. Pulire la propria attrezzatura è un’abitudine corretta che dovreste prendere tutti quanti, un po’ come lavarvi le mani. È un discorso che può essere fatto per ogni cosa in vostro possesso: prendervene cura in maniera costante evitando che si rovini e detergere ogni oggetto è il modo migliore per tenere tutto sempre in funzione, non vi sognereste mai di evitare di lavare la vostra automobile per un anno, vero? Ecco, stessa cosa dovreste fare con la vostra macchina fotografica. Per quanto riguarda il sensore però è una cosa leggermente diversa, si tratta di un componente estremamente delicato che va pulito solo all’occorrenza e soprattutto con grande attenzione per evitare danni.
Come pulire il sensore: cos’è un sensore?
Prima di tutto lasciate che vi faccia una breve panoramica su cos’è e come è fatto un sensore fotografico. Si tratta di un rettangolo, un chip di silicio che ha sostituito la pellicola nelle macchine fotografiche digitali, e che, con i suoi fotodiodi di dimensioni piccolissime detti pixel, converte la luce in un segnale elettrico che poi produrrà l’immagine in scala di grigi della vostra fotografia.
Per poterla rendere a colori serve la matrice di Bayer che viene applicata sopra ai fotodiodi. Potete trovare sensori di tante dimensioni differenti; full frame, APS-C o Micro Quattro Terzi sono probabilmente quelle che avete sentito nominare più spesso, nonché quelli che necessitano di pulizia. Il sensore è un oggetto molto complesso e formato da più strati sovrapposti quindi il minimo graffio che si verifica sulla sua superficie può portare grossi danni, inoltre la sua produzione ha un costo molto elevato, pertanto cambiarlo è un’operazione difficile e costosa, pulitelo solo quando serve e non come step della vostra routine di pulizia.
Come pulire il sensore: quando è necessario?
Per controllare se sul vostro sensore è presente dello sporco è sufficiente compiere un semplicissimo esame, chiamato test del muro bianco. Scattate una foto a un muro, un foglio, una maglia, un lenzuolo, quello che volete, l’importante è che si tratti di una superficie uniformemente bianca oppure chiara.
Selezionate il valore più basso possibile per la sensibilità ISO (per approfondire eccovi la nostra guida sensibilità ISO fotografia) e impostate il diaframma (non sai cosa sia? Ecco la nostra guida diaframma fotografia) sul valore più chiuso disponibile (f/ seguito dal numero più alto), impostate la modalità di messa a fuoco manuale e mettete a fuoco all’infinito. Perché usare un diaframma molto chiuso? In questo modo modificherete l’incidenza dei raggi e renderete più visibili le eventuali macchie presenti. Giunti a questo punto scattate alcune fotografie, in questo modo visualizzerete le macchie date dalla polvere o dai pilucchi depositatesi sul sensore e che appariranno negli scatti sempre nelle stesse aree. I pilucchi o i peli faranno apparire dei sottili filamenti neri nei vostri fotogrammi, mentre gli aloni caratterizzati da centro e bordi più scuri che potreste vedere sono dovute a macchie oleose.
Attenzione, vi lascio un piccolo trucchetto: il sensore riceve un’immagine al contrario rispetto a quelle iniziale e finale, è un po’ come riflettersi sulla superficie convessa di un cucchiaino. Pertanto, se la vostra fotocamera presenta delle macchie nell’area in alto a destra dovrete cercare lo sporco sul sensore guardando in basso a sinistra.
Come pulire il sensore: perché si sporca?
Il problema dello sporco sul sensore nasce in realtà da un vantaggio: le vostre fotocamere reflex o le vostre mirrorless hanno la possibilità di cambiare gli obiettivi fotografici molto facilmente. È durante questi cambi di ottiche che la polvere o la sporcizia in genere possono arrivare al vostro sensore.
Persino il tappo della vostra macchina fotografica deve essere perfettamente pulito, altrimenti, quando vorrete riporre la fotocamera senza nessun obiettivo montato, la polvere presente sul tappo si trasferirà sullo specchio e sul sensore. In fondo lo vedete benissimo nelle vostre case, il pulviscolo si deposita su qualunque superficie e quindi anche sul vostro corpo macchina, potendo quindi arrivare sul vostro sensore. Se ve lo steste chiedendo, si, la polvere era ed è un problema anche nella fotografia analogica, dove si possono trovare puntini chiari sulle fotografie stampate che sono causati dal pulviscolo, che si depositava su pellicole e sulle lenti degli obiettivi.
Come pulire il sensore: prevenire è meglio che curare
Ora che abbiamo visto come si sporca direi che è fondamentale pulire periodicamente il corpo della vostra macchina fotografica, gli obiettivi e tutto quello con il quale viene a contatto: filtri, tappi, copri obiettivi e borsa fotografica.
Sarebbe una cosa buona e giusta fare questa pulizia ogni volta che tornate da un’uscita fotografica, soprattutto se siete stati in aree sabbiose o polverose. Basta una pompetta per rimuovere le particelle di polvere di maggiori dimensioni, un panno in microfibra inumidito per i particolari in gomma e un pennellino per le zone meno accessibili. Fate particolare attenzione al collegamento fra obiettivo e corpo macchina perché è la polvere che si deposita in questa zona che può finire sul vostro sensore fotografico.
Il momento del cambio dell’ottica è il più delicato per il vostro sensore che si ritrova esposto all’aria, mi raccomando, per prima cosa lavatevi le mani se potete! Sempre qualora sia possibile, effettuate il cambio in un luogo che sia riparato da folate di vento (che potrebbero trasportare impurità), siate rapidi ed efficaci, non perdetevi in chiacchiere lasciando il sensore esposto per troppo tempo. Non fumate durante questa operazione e non svolgetela attaccato ad altri fumatori: sicuramente ne beneficeranno i vostri polmoni, ma ricordatevi che il fumo è cenere volatile e sicuramente non la vorrete dentro la vostra fotocamera, vero? L’unica maniera corretta di montare un nuovo obiettivo è quella di farlo mantenendo la macchina fotografica leggermente inclinata verso il suolo, in questo modo eviterete che la polvere che è presente nell’aria si depositi all’interno e potrete far fuoriuscire una parte di quella che si trova disgraziatamente già dentro. Fermi lì! Non avete ancora finito. Pulite bene le zone terminali dell’obiettivo che avete appena smontato prima di riporlo, in questo modo eviterete di trasferire lo sporco alla fotocamera la prossima volta che utilizzerete quella lente. Una volta che avete finito i vostri scatti riponete la vostra macchina fotografica nella borsa o nello zaino fotografico per impedire che prenda polvere quando non la usate, con una sola eccezione: quando fa molto freddo non riponetela subito per evitare di sottoporre la fotocamera a bruschi sbalzi di temperatura che potrebbero portare alla formazione di condensa, che si tradurrebbero in muffe sugli obiettivi e aloni sul sensore.
Un corpo macchina e un obiettivo tropicalizzati (cioè costruiti apposta per renderli resistenti nei confronti di situazioni climatiche difficili: umidità, alte temperature, piogge e polvere) sono maggiormente isolati verso l’ingresso degli agenti esterni e vi consentiranno di scattare anche in condizioni più ostili senza grossi pensieri.
Come pulire il sensore: la pulizia automatica
Al giorno d’oggi quasi tutte le case produttrici dotano le loro macchine fotografiche di un sistema automatico di pulizia. Introdotto per la prima volta da Olympus, questo strumento è utilizzato da molti fotografi ma spesso in modo improprio.
Si tratta di un’opzione che attiva una serie di piccoli scuotimenti del sensore che favoriscono la caduta della polvere che si è depositata sopra di esso, può essere anche impostata affinché si attivi autonomamente ad ogni accensione o ad ogni spegnimento. È importante però che durante questa procedura (che dura pochissimi secondi) la macchina fotografica rimanga dritta, parallela al suolo, con il sensore perpendicolare al pavimento; in questo modo la polvere si staccherà e non si depositerà su altri componenti interni. Purtroppo, non sempre questo strumento è sufficiente a rimuovere la polvere, soprattutto se vi è la presenza di sporco non recente: in questo caso bisognerà effettuare una pulizia a mano.
Come pulire il sensore: state attenti al fai da te selvaggio!
Basta digitare su Google “pulizia sensore” per essere sommersi da guide e video che vi spiegano come pensarci da soli. La scelta migliore è rivolgersi ad un centro di assistenza dove il personale tecnico prenderà in custodia la vostra “bimba” (quella che scatta, eh? Non sono mica un asilo) e ve la riconsegnerà in un tempo breve, 1 o 2 giorni, per un prezzo che si aggira intorno ai 50€.
Ora, sicuramente non si tratta di pochi spicci, magari potevate usarli per comprare quel kit di filtri fotografici che avevate adocchiato….ma il sensore non è una parte poco importante delle vostre macchine fotografiche e il rischio di danneggiarlo è sempre molto altro essendo così delicato e una volta rigato farete prima ad acquistare una fotocamera nuova piuttosto che a cambiarlo. D’altra parte, lo sapete già da soli, purtroppo non avete scelto la passione o il lavoro meno dispendioso che c’erano.

Se proprio decidete di provare a pulirlo da soli ecco una lista di cose da non fare mai:
- non soffiate via lo sporco con la bocca: il rischio è quello di far arrivare goccioline di saliva sul sensore;
- non usate mai bombolette ad aria compressa al posto della pompetta apposita: il getto d’aria creato sarebbe troppo intenso e danneggereste il sensore, in aggiunta alcune rilasciando gas o goccioline di lubrificante, inoltre l’aria fredda in uscita dalla bomboletta veicola dell’umidità che farebbe attaccare ancora più tenacemente la polvere;
- non usate un pennello generico solo perché lo avete già, come ad esempio quelli da trucco o quelli da pittura e nemmeno cotton fioc o panni in microfibra: potrebbero essere rimaste tracce di sporco, essere fatti di un materiale troppo rigido oppure potrebbero perdere peli, rischiando in ogni modo di rigare il sensore;
- non usate mai liquidi di pulizia non appositi sul sensore come sapone, detergenti o alcool o comunque sostanze troppo aggressive.
Come pulire il sensore: l’occorrente necessario
Cosa può servire quindi per pulire il sensore senza fare danni? Oltre a ricordarvi che se siete inesperti sarebbe meglio rivolgersi ad un professionista, ecco un elenco di alcune cose che potrebbero esservi utili.
Pompetta ad aria
Utile per pulire tutta l’attrezzatura, vi dà la possibilità di eliminare la polvere all’interno degli obiettivi e dentro la macchina fotografica. È dotata di una cannuccia che rende possibile inserirla nel corpo della vostra fotocamera senza toccare le pareti e tutte le componenti più delicate.
Pennellino per la pulizia dell’attrezzatura fotografica
Si tratta di un oggetto che non dovrebbe mai mancare nel vostro corredo. Con le sue setole morbide e soprattutto pulite, è in grado di allontanare la polvere senza rigare le superfici.
In commercio esistono tantissimi kit per la pulizia del sensore: pennelli da caricare elettrostaticamente, apposite spatole, tamponi semi adesivi e liquidi. Il mio consiglio è quello di non comprarli, non perché siano dannosi, per il semplice motivo che il loro impiego necessita un livello di abilità e di attenzione e nel caso non siate così esperti, potreste…vediamo se indovinate…esatto, danneggiare il vostro sensore.
Come pulire il sensore: il procedimento
Prima di iniziare una delicata operazione dovrete preparare accuratamente la sala operatoria, il campo operatorio e il chirurgo, nel vostro caso il sensore sarà un muto paziente.
Ricordatevi di eseguire questa procedura in un posto il più possibile pulito, qualora siate fumatori scegliete la stanza dove fumate di meno e posizionatevi in un luogo riparato dalle correnti d’aria. Lavatevi le mani e legatevi i capelli; è importante tenere peli e capelli lontani dal sensore, quindi cercate di non tenere la testa sopra al sensore per non far cadere sporco su questa componente così delicata. Pronti? Via!
Inserite una batteria completamente carica nella vostra macchina fotografica e montatela su un treppiede. Pulite la periferia dell’obiettivo rimuovendo la polvere dal corpo macchina utilizzando il pennellino apposito e il soffietto. Prendete il tappo di protezione dell’obiettivo, pulitelo con un paio di soffi di pompetta, rimuovete la lente montata sul corpo macchina e mettete subito il tappo protettivo al suo posto. Con la pompetta soffiate via la polvere dalle componenti che sono ora visibili. Se avete fra le mani una reflex prendete il tappo della fotocamera, pulitelo e richiudete il corpo macchina. Accendetela e attivate dal menù l’impostazione “alza lo specchio” (se non sapete dove sia cercate nel libretto delle istruzioni, ma PRIMA di iniziare il procedimento, non lasciate il vostro paziente aperto sul tavolo operatorio!) in questo modo rimanendo sollevato lo specchio avrete il sensore a vista una volta rimosso il tappo.
Se invece possedete una mirrorless, come dice il nome stesso “mirror-less”, cioè senza specchio, il vostro sensore sarà a vista nel momento stesso in cui rimuoverete l’obiettivo.
E ora la parte delicata: pulite il sensore delicatamente con la pompetta, tenendo la fotocamera inclinata verso il basso per favorire la fuoriuscita dello sporco. Non avvicinate troppo la cannuccia al sensore o alle altre componenti del mirror box. Arrivati a questo punto spegnete la macchina fotografica (in questo modo lo specchio della reflex tornerà in posizione) e ripetete il test del muro bianco. Se non siete soddisfatti dal risultato potete ripetere il procedimento, ma non in maniera ossessivo-compulsiva: 3 volte di seguito sono anche troppe, se dopo tutti questi tentativi non avrete ottenuto l’esito sperato arrendetevi e rivolgetevi ad un tecnico specializzato per evitare danni, l’elenco può essere facilmente trovato su internet nelle pagine web del vostro produttore nella sezione dedicata al supporto tecnico.
Pulire il sensore: conclusioni
Quando pulite un sensore dovete dotarvi di un’immensa calma e adottare tutte le precauzioni del caso: basta veramente un attimo a fare un danno grave, in ogni modo le operazioni fai da te non sono mai esenti da rischi, affidarsi ad un centro di pulizia rimane la scelta più sicura, anche perché sono gli unici in grado di rimuove alcuni aloni dati dalla sporcizia di vecchia data o dalle goccioline di acqua o olio.
Inevitabilmente la polvere si riformerà e in ogni modo rimuoverla completamente è impossibile. La strategia da adottare è quella di prevenirne un accumulo eccessivo nei modi che abbiamo visto e pulire il sensore solo quando è veramente necessario. Anche perché in fase di post-produzione basteranno pochi click per rimuovere dalle vostre fotografie eventuali macchie lasciate dallo sporco.
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