Eccoci qui in un altro capitolo delle nostre guide sulle schede di memoria per le vostre macchine fotografiche: dopo aver parlato della scheda SD è arrivato il momento di scoprire tutto quello che c’è da sapere sulle CompactFlash. Magari avete appena comprato la vostra nuova fotocamera e non sapete proprio quali pesci pigliare per la memoria da acquistare. Sapete che leggere il manuale della vostra nuova bimba (intendo la macchina fotografica, eh? Purtroppo per i figli non ci sono manuali!) è la prima cosa da fare, e avete così imparato che vi serve una CF, ma cosa vuol dire questa sigla? Perché non andava bene una cara e vecchia SD? Quale è meglio comprare? Niente paura, sono qui apposta per rispondere a queste domande.
CompactFlash: cosa sono e come funzionano
Le CompactFlash, o CF, sono schede di memoria allo stato solido che impiegano memorie flash, proprio come le schede SD, sono il supporto sul quale vengono memorizzati gli scatti o i filmati effettuati dalle vostre fotocamere. Il formato è stato standardizzato a partire dal 1994 da SanDisk e ai giorni d’oggi Nikon e Canon utilizzano questo tipo di memoria nelle loro fotocamere di fascia alta a partire dal 2017, in particolare Canon le utilizza anche come supporto di registrazioni anche per le sue videocamere professionali ad alta risoluzione. Rispetto alle schede SD hanno dimensioni, costi e soprattutto prestazioni maggiori, diventando il tipo di memoria preferito da coloro che necessitano di lunghe raffiche di scatti o di registrazione di video Full HD e 4K.
Le schede CompactFlash tradizionali utilizzano l’interfaccia parallel ATA o PATA, nel 2007 però è stata annunciata dalla CompactFlash Association (o CFA, un’organizzazione internazionale fondata nel 1995, formata da chi si occupa di progettare, costruire e vendere le CF) una variante, la CFast, anche nota come CompactFast, che invece si basa sull’interfaccia Serial ATA o SATA. Tutto chiaro? Per niente eh? Si, è vero, gli informatici hanno questa bella abitudine di dare nomi strane e sigle a qualunque cosa e il risultato è che, se non sapete di cosa stiamo parlando, sembra che vi stiano cantando “La macchina del capo”, ve la ricordate? Si sostituiva un suono ad ogni parola e si cantava “La Brum del mmh ha un psss nella mmm” ecco, comprensibile uguale. – “la sata del sss, ha un ATA nella SERIAL”
PATA e SATA sono le tipologie di interfaccia che sono impiegate per collegare i drive di memoria alla scheda madre del dispositivo elettronico in esame. PATA (originariamente nota come ATA, o IDE ma rinominata per evitare confusione – e da non confondere con “patta”) utilizzava 40 pin, mentre SATA solo 7 ma più efficienti sia per quanto riguarda la velocità di trasferimento dei dati, sia dal punto di vista della gestione dei drive di memoria. Sono differenti per la disposizione seriale o parallela dei bus e delle connessioni.
Nel 2010 SanDisk, Nikon e Sony hanno annunciato un nuovo modello di CompactFlash, chiamato XQD Card.
CompactFlash: le caratteristiche
Esteticamente le CompactFlash possono sembrarvi tutte uguali: pesano circa 10 grammi e sono dei rettangolini con delle scritte colorate sopra. Prevedibilmente, quelle scritte formate da numeri e sigle strane differenziano le CompactFlash fra loro e vi permettono di capire le caratteristiche del prodotto che state valutando, soltanto conoscendo cosa significano farete un acquisto oculato, senza limitarvi a comprare la memoria con più capacità o, peggio ancora, quella che costa meno. In fondo vale per tutti gli ambiti, la conoscenza è potere, e con essa non vi farete fregare e porterete a casa il tipo di memoria più adatta alle vostre esigenze e a custodire il prezioso frutto del vostro lavoro.
Le CompactFlash necessitano di 3,3 V o di 5 V per funzionare e resistono agli urti, alle vibrazioni e ai campi magnetici. Di dimensioni maggiori rispetto agli altri formati di scheda di memoria, il loro impiego è limitato a fotocamere più grandi, ma questo permette di rimuovere ed inserire la scheda più facilmente ed è praticamente impossibile inserirla nel modo sbagliato.
Al contrario delle schede SD, le CompactFlash sono prive di un interruttore meccanico che possa fornire la protezione dalla scrittura, per evitare di cancellare per sbaglio i dati salvati sulla memoria.
CompactFlash: la capacità
Ed eccoci all’unico punto che avete sempre considerato nel momento dell’acquisto. E non mentitemi, lo so. Espresso in MB (MegaByte, anche se ormai non si trovano più schede così piccole) o GB (GigaByte), questo valore indica il “peso” dei dati che potete stipare dentro la vostra memoria. La capacità di archiviazione delle CompactFlash è estremamente variabile, spaziando da 16 MB fino ai 512 GB, anche se i formati più frequentemente venduti sono quelli da 8, 16, 32, 64 e 128 GB. Se il numerino riportato sulla vostra scheda è 16 GB non vuol dire che dovete lasciarci dentro 15 GB di dati, scaricatela frequentemente sul vostro computer, magari archiviando le foto in cartelle con luogo e data, in modo da trovarle più facilmente in seguito; in questo modo minimizzate il rischio di perdere scatti importanti e avrete sempre spazio disponibile sulla vostra CompactFlash. In effetti, un’annosa questione che si pongono tutti i fotografi è: meglio avere più schede di taglio piccolo o solo una estremamente capiente? Se sono tante, rischio di perderne una, ma se ne possiedo solo una e la perdo o me la rubano avrò buttato via tutto il mio lavoro! Personalmente credo che la scelta migliore sia quella di suddividere il proprio lavoro in più memorie di taglio minore. Calcolando che la maggior parte delle fotocamere di oggi creano file di un peso compreso fra i 20 e i 40 MB ciascuno, una scheda CompactFlash dalla capienza di 16 o 32 GB dovrebbe essere perfetta per le vostre esigenze da fotoamatori.
CompactFlash: le classificazioni
A seconda delle dimensioni, le CompactFlash vengono divise in due categorie: tutte le schede hanno dimensioni di 42,8 x 36, 4 mm, quello che le distingue è lo spessore: 3,3 mm nel caso delle CF di Tipo I, 5 mm nel caso di quelle di Tipo II, meno usato. Elettricamente i due formati sono gli stessi, l’unica differenza è data dai mA che i due dispositivi sono in grado di assorbire: fino a 70 mA nel caso delle CF di Tipo I, fino a 500 mA le CompactFlash di Tipo II. Entrambe riescono a lavorare in un range di temperature impensabili, fra i -45° e + 85° C con cambiamenti di temperatura estremamente rapidi, rendendole utilizzabili in quasi tutte le situazioni di temperatura (per le fotocamere non garantisco però, eh??).
I produttori di schede CompactFlash come Sandisk, Toshiba, Alcotek e Hynix offrono dispositivi solo con slot di tipo I. Lo slot di tipo II è utilizzato da hard disk in miniatura e da alcuni altri dispositivi, come il dorso digitale CFV Hasselblad per la serie di fotocamere medio formato.
A seconda della massima velocità di trasferimento vengono divise ulteriormente in 8 classi.
CompactFlash: la velocità
Il parametro principale da tenere in considerazione quando si compra una memoria per la nostra macchina fotografica non dovrebbe essere la capienza della scheda, ma la sua velocità di scrittura e di trasferimento. Quella di scrittura influenza la durata delle vostre raffiche di scatti, come probabilmente saprete, nelle vostre fotocamere esiste una memoria temporanea, il buffer, nel quale vengono immagazzinate le informazioni in attesa di essere trasferite alla scheda di memoria, se quest’ultima scrive velocemente, il buffer si svuota rapidamente, altrimenti si satura, bloccando la vostra raffica o la vostra ripresa video, è un po’ come un semaforo, finché rimane verde il passaggio è agevole, se il rosso dura troppo a lungo invece si creano ingorghi paralizzando il traffico e voi che avete comprato una bellissima macchina dalle magnifiche prestazioni sarete costretti a girare i 2km/h.
Le prestazioni delle CompactFlash vengono classificate a seconda delle velocità ottenute in fase di scrittura e di lettura dei dati, come le SD, le CF hanno una velocità massima riportata in MB/s, ma poiché il sistema CompactFlash non viene regolamentato dalla SD Association, la classificazione è differente.
Proprio come le schede SD la velocità può essere espressa come un fattore moltiplicativo rispetto alla velocità di scrittura di un CD e prende il nome di speed rate, quindi, se sulla CF che state considerando di comprare leggete 1066x significa che la quantità di informazioni che vengono lette in un secondo sarà pari a 1066 volte la velocità di lettura dei CD audio, che a sua volta è pari a 150 KB/s. Non vi preoccupate, il calcolo ve lo faccio io, ma solo per questa volta. 150 KB/s corrispondono a 0,15 MB/s, moltiplicando questo valore per 1066 otteniamo circa 160 MB/s.
Però se per le schede SD la velocità di trasferimento è espresso dalle classi, nelle CompactFlash questo parametro è rappresentata dalla sigla UDMA, acronimo di Ultra Direct Memory Access. L’accesso a questa memoria ultra-diretta permette velocità di scrittura e lettura molto più rapide, permettendo alla CompactFlash di supportare immagini HD e 4K. Lo standard UDMA permette la divisione di queste memorie in 8 classi al momento, da 0 a 7, dove UDMA 7, anche nota sotto il nome di Ultra ATA/167, rappresenta quella con le massime prestazioni con l’attuale tecnologia ed è in grado di raggiungere una velocità di trasferimento fino a 167 MB/s in lettura, che scende a 133 nel caso di UDMA 6 (o Ultra ATA/133), 100 in UDMA 5 (anche nota come Ultra ATA/100), 66,7 in UDMA 4 (o Ultra ATA/66) , 44,4 nella classe UDMA 3, 33,3 nel caso di UDMA 2 (anche detta Ultra ATA/33) per finire con 25 e 16,7 rispettivamente nelle classi UDMA 1 e UDMA 0.
Esiste anche la classificazione VPG, sigla di Video Performance Guarantee che prevede due classi: VPG-20 e VPG-65. La prima indica una CompactFlash certificata per la registrazione di filmati con una velocità minima garantita di 20 MB/s, che salgono a 65 nel caso di VPG-65. Si tratta inoltre di una assicurazione sul fatto che il vostro video non perderà fotogrammi. Il Logo VPG è un “Ciak” con un numero all’interno che specifica la velocità di scrittura minima garantita.
Negli anni le CompactFlash si sono evolute con l’avanzare della tecnologia. Al momento esistono 6 versioni principali:
- CF versione 1.0 nasce nel 1995 ed ha una velocità di 8,3 MB/s;
- CF High Speed, detta anche CF+ o CF 2.0, introdotta nel 2003 ha una velocità di 16,6 MB/s;
- CF+ 3.0 arriva sul mercato nel 2004 ed ha una velocità di punta teorica pari a 66 MB/s;
- CF+ 4.0 nasce nel 2006 e porta la velocità teorica di punta a 133 MB/s;
- CF 5.0, del 2010, permette una capacità teorica di 128 PetaByte
- CF 6.0, lanciata nel novembre 2010, ha una velocità teorica di punta di 167 MB/s.
CompactFlash: le CFast
Nel 2008 è stato annunciato un nuovo formato di CompactFlash, si chiama CFast (o CompactFast), in grado di raggiungere una velocità di trasferimento di 300 MB/s grazie al Serial ATA bus (SATA) e pertanto sono un’evoluzione delle CF che, impiegando il Parallel ATA/IDE bus (PATA) possono raggiungere una velocità teorica di 167 MB/s con UDMA7. Arrivate sul mercato alla fine del 2019, le CFast sono visivamente molto simili alle CFR, ma la loro tecnologia non è retro-compatibile. Nel 2012 è stata rilasciata CFast 2.0, creata per fotografi e videomaker che registrano in 3D o in 8K e necessitano di prestazioni sempre più performanti, è in grado di raggiungere una velocità di lettura di 510 MB/s (pari al triplo di quella raggiunga dalle CF della categoria UDMA7), scheda impiegata nella macchina fotografica Arri Alexa e che le permette di ottenere un frame rate di 200 fps.
CompactFlash: durata e manutenzione
Come tutte le cose, anche le migliori finiscono, e no, non sto parlando del barattolo di Nutella mezzo finito che ho in dispensa, ma della durata media della vita di una CompactFlash. Una CF ha una vita che non viene misurata in anni ma in usura, quindi in numero di cicli di lettura e di scrittura che la vostra memoria ha sopportato. Questo numero si attesta intorno ai 100.000 o più. Si tratta di un numero altissimo, potrei quasi dire che ha la durata di vita pari a quella dell’otturatore di una macchina professionale. Un supporto eccellente per la durata delle CompactFlash è dato dal wear leveling, o PWL. Ogni memoria è composta da molte celle storage Flash NAND, ognuna in grado di compiere solo un limitato numero di cicli di lettura/scrittura (che varia dai 3.000 ai 10.000) prima di diventare inaffidabile. Tramite il wear leveling questo carico viene distribuito equamente su tutte le celle disponibili, prolungandone la vita impedendo l’usura e la perdita di dati che si verifica quando alcuni blocchi raggiungono il loro fine vita.
Forti della lunga durata ottenibile con questo accorgimento, moltissimi produttori, come SanDisk e Lexar garantiscono a vita le loro CompactFlash, sostituendo il prodotto che si è danneggiato perché difettoso. In questo modo pagherete solo le spese di spedizione e di restituzione. Pay attention please: se si tratta di una CF obsoleta ed economica potrebbe non valerne la pena, in fondo lo sapete, in elettronica un prodotto vecchio di un anno a confronto con un modello appena uscito è già paragonabile ad un homo erectus che guarda un homo sapiens con espressione ebete, quindi in quel caso comprate una nuova memoria.
Qualche consiglio per prolungare la durata della vita della vostra CF:
- Gli sbalzi di corrente danneggiano le memorie: non estraetele quando la macchina fotografica è accesa o peggio, quando il led lampeggiante indica la scrittura di dati sulla CF, non rimuovetela dal lettore prima di averla espulsa nella maniera migliore, inoltre non lasciate mai che la batteria della fotocamera si scarichi completamente facendola spegnere! Sostituitela quando vi segnala un livello di carica inferiore al limite. Seguendo lo stesso ragionamento anche collegare la macchina fotografica al pc tramite un cavetto per scaricare le vostre foto è rischioso, il cavo può sempre staccarsi facendovi perdere i dati in scrittura in quel momento, meglio acquistare un lettore di schede.

- Prima del primo utilizzo formattate le CompactFlash all’interno della vostra fotocamera, in questo modo si “tarerà” nel modo migliore.
- Conservate le vostre CompactFlash al sicuro nelle loro scatoline e protette da sporco, acqua, urti o fonti elettromagnetiche.
- Se non entra, non entra! Non forzate l’ingresso della CF nel suo alloggio, i connettori sono unidirezionali, se non riuscite ad inserirla correttamente è perché state sbagliando verso.
- CF e raggi x: sembra che gli scanner per bagagli in aeroporto non danneggino le memorie, per stare dalla parte dei bottoni però lasciatele nel vostro bagaglio a mano, che sarà sottoposto a radiazioni minori. La CompactFlash Association ha emesso un avviso per quanto riguarda il servizio postale americano: le radiazioni utilizzate dalle loro poste le danneggiano, quindi, nel caso dobbiate spedirle, utilizzate corrieri commerciali alternativi.
- Last but not least: fate un backup o scaricate con frequenza i dati contenuti nelle CF, sempre, perché non si sa mai, potrebbero rompersi, potreste perderle o potrebbero rubarvele.
CompactFlash: quale scegliere?
Innanzitutto, preoccupatevi di acquistare soltanto CompactFlash originali, il mercato è estremamente ampio e pieno di contraffazioni, con schede siglate in modo inesatto, con capacità e velocità minori rispetto a quanto dichiarato e con cicli di lettura e scrittura minori del previsto. Per questo motivo acquistate solo dal vostro negoziante di fiducia o, nel caso compriate su internet, controllate che il venditore sia in commercio da sufficiente tempo e abbia recensioni prevalentemente positive.
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Capienza e velocità vanno scelte in base alle vostre esigenze: nel caso giriate video ad alta risoluzione, o scattiate RAW impiegando lunghe raffiche avrete necessità di elevate velocità di scrittura e di lettura e di un’alta capienza, almeno da 128 GB. Altrimenti potrete dirigervi verso schede più economiche, di capienza di 32 o 64 GB e investire i soldi risparmiati in altre cose, in fondo lo sapete, la fotografia è un hobby o un lavoro estremamente costoso, risparmiare 2 soldini è sempre comodo, magari potreste comprarci quei filtri fotografici che adocchiate da un po’. Attenzione però a non risparmiare a scapito della qualità. Si tratta di un supporto sul quale salverete i vostri scatti, puntate alla qualità evitando le marche sconosciute o le CompactFlash contraffatte, per non rischiare di perdere il lavoro di una giornata.
CompactFlash: conclusioni
Avete visto come questo oggettino così minuto sia fondamentale per portare a casa ottimi risultati, avrete capito che è inutile possedere una macchina fotografica all’avanguardia, con lenti magnifiche e tutti gli accessori migliori presenti sul mercato se poi non avete un supporto in grado di portare i risultati a casa. In fondo se andate da un medico non vi ausculterà il cuore con uno stetoscopio Fisher-Price, vanificando 20 anni di studio, no?
“Ma si può scegliere che tipo di memoria inserire nella macchina fotografica? Io ho una bellissima scheda SD, posso usare quella anziché comprare una CF?” Oppure “Ho letto che le CF sono più fiche e le voglio, dove le metto nella mia fotocamera?” Le classiche domande poste da Gigetto. No, non si può scegliere, la maggior parte delle macchine fotografiche supporta solo uno di questi formati, è un po’ come inserire benzina in una macchina a metano. Ok, è vero, esistono alcune fotocamere che sono come le macchine a GPL, vanno sia a GPL sia a benzina, ci sono 2 serbatoi e dentro puoi mettere 2 carburanti diversi. Se possedete un corpo che prevede gli slot per entrambi i formati (come Nikon D800) utilizzate le CompactFlash se desiderate la massima velocità, le schede SD se avete un’altra macchina fotografica che supporta solo questo formato o volete una scheda direttamente leggibile dal vostro computer senza usare un lettore esterno. Ad ogni modo, se ci sono due slot, riempiteli tutti e due per avere una sicurezza in più: melius abundare quam deficere, giusto?
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Ho visto in vendita su Amazon le CF Express tipo B che raggiungono velocità incredibili di 1700MB/s in lettura e 1480MB/s in scrittura.
Non capisco se le nuove macchine come la Eos R5 le supporti.
La SD diventerebbe incredibilmente lenta ed obsoleta a confronto.
Buonasera Galy, come riportato nel nostro articolo https://www.fotonerd.it/canon-eos-r5-caratteristiche-prezzo/
Canon EOS R5 sarà dotata di un doppio slot per schede CFExpress e SD UHS-II.
Si, intendevo che non so se la R5 supporterà le CFExpress di tipo B che descrivevo nel commento di prima.
[…] La migliore scheda CF è quella che vi permette di avere una buona capacità per salvare foto e video e una buona velocità di trasferimento. Quindi in base alle proprie esigenze si devono tenere in considerazione questi fattori, i quali determinano anche il prezzo del prodotto, che spiegheremo nel dettaglio più avanti. Se volete scoprire tutto su queste schede di memoria, in modo dettagliato e un po’ più nerd, vi consigliamo di dare un’occhiata alla nostra guida dedicata alle CompactFlash. […]
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