Con il diffondersi del contagio da Coronavirus gli animali selvatici si avventurano in città, riappropriandosi di quelli che erano i loro spazi, approfittando della calma dovuta all’assenza dell’uomo. Grazie al minor traffico e al calo dell’inquinamento è sufficiente guardare fuori dalla finestra per riscoprire animali visti a volte solo allo zoo. Scopriamo insieme le specie avvistate.
Coronavirus animali in città: in Italia
Con la recente epidemia di coronavirus gli esseri umani sono chiusi in casa intenti a preoccuparsi per il proprio futuro e per l’economia, altri si dedicano alla cucina, alcuni si riscoprono epidemiologi e scienziati mancati e una minoranza (grazie al cielo sono pochi) si dedica ai complotti 5G-vaccini-sciekimike&friends. Per fortuna nascono anche iniziative interessanti come Art at home per tenerci compagnia. Mentre l’uomo si domanda come impiegare il tempo libero senza litigare con i propri coinquilini, le strade sono deserte e, come sempre accade in queste situazioni, la natura non è più relegata nei parchi naturali e si riappropria lentamente di strade e aree pubbliche. Si, esatto, uscendo per andare a fare la spesa potete imbattervi in un tasso che si aggira per le strade di Firenze.
I celebri canali di Venezia sono tornati nuovamente limpidi, prendendo un respiro dall’inquinamento prodotto dall’uomo e dai milioni di visitatori che affollano questa bellissima città. È possibile ora vedere i pesci nuotare nei canali.
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Così, fortunatamente, abbiamo qualcosa da ammirare semplicemente guardando fuori dalla nostra finestra, staccando per un attimo gli occhi dagli ormai onnipresenti smartphone potremmo incrociare lo sguardo di una lepre, com’è successo nei parchi di Milano, vedere una coppia di anatre farsi il bagno nell’acqua della Barcaccia. Ma la lista di animali che percorrono le nostre strade non si ferma qui: abbiamo i cervi, un esempio fra tanti questo video girato a Villetta Barrea, in Abruzzo, che mostra 3 giovani esemplari che si godono l’insolita quiete.
Anche i cinghiali passeggiano indisturbati per le strade deserte di Bergamo Alta.
E l’elenco si allunga ogni giorno di più: cigni, fenicotteri, volpi, cicogne: tutti sembrano aggirarsi circospetti chiedendosi dove diamine siano finiti gli invasori a due zampe (e no, non sto parlando dei piccioni). Nelle acque marine meno trafficate e inquinate vediamo tornare i delfini nel golfo di Napoli
O addirittura a Pozzuoli nuota placidamente uno squalo, una ventresca di 2 metri.
Coronavirus animali in città: all’estero
Ma diamo un’occhiata a cosa succede in giro per il mondo: in India uno zibetto vagabonda per le strade di Kerala.
In Galles un gregge di capre di montagna si offre volontario per un’opera di beneficenza, potando le siepi di una chiesa vista la carenza di giardinieri.
Mentre a Santiago un puma ha saputo che esistono delle scarpe che portano il suo nome ed ha voluto indagare, girellando per i negozi, indisturbato dalle sirene della polizia.
Ha notato i forti sconti e quindi ha subito telefonato alla sua amica Civvy, la civetta indiana che vive a Kerala, in India che è subito scesa in strada per controllare.
E in una Las Vegas deserta un soffice coniglietto saltella spensierato fra i casinò tenendosi lontano dalla Regina di Cuori che ha fatto penare il suo parente.
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In India è estremamente comune vedere gruppi di scimmie che si muovono liberamente per le città, ma adesso è diventato normale vederle passeggiare per I centri abitati deserti come se fossero mandrie di mucche e ci ricordano le immagini delle rovine di Gede, in Kenia, dove i primati e la natura insieme a loro, hanno ripreso possesso del centro urbano del tredicesimo secolo.
Mentre nell’acquario di Chicago chiuso ai visitatori, i pinguini sono stati lasciati liberi di esplorare gli ambienti.
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Anche l’acquario del Texas ha lasciato liberi i suoi animali all’interno della struttura, organizzando per i suoi fenicotteri un’insolita visita guidata fra gli spazi espositivi.
Coronavirus animali in città: conclusioni
È indubbio, la natura è rapidissima ad adattarsi alle nuove situazioni, molto più di noi, e in pochissimo riesce a ripopolare spazi che le abbiamo tolto con la nostra espansione. Certo, in alcuni casi si tratta di animali che sono presenti normalmente nelle nostre città, siamo stati semplicemente noi bipedi che, per una volta, grazie al coronavirus non ci siamo focalizzati solo su noi stessi e, presi dalla noia, abbiamo guardato fuori con attenzione, forse per la prima volta, meravigliandoci di ogni uccello che vola e apprezzando finalmente il loro canto.
Perché è vero, nel tempo, moltissime specie selvatiche hanno popolato i nostri centri abitati, trovando calore, rifugio e soprattutto cibo; adesso si sono semplicemente resi meno elusive. Siamo noi che abbiamo rallentato i nostri ritmi frenetici e abbiamo ricominciato a godere di questa tranquillità, guardando con gli occhi pieni di stupore e forse anche con un po’ di invidia quegli animali così liberi di spostarsi, a differenza nostra. Spero che, con il terminare di questa emergenza, i cambiamenti avvenuti in noi permangano, permettendoci di ridere ancora dinnanzi allo spettacolo semplice di un’anatra che si lava in una fontana.
Voi che ne dite? Sono troppo ottimista? E sopratutto, avete visto anche voi animali inusuali aggirarsi nel vostri giardini? Fatecelo sapere nei commenti.