La startup francese Curve One ha annunciato di essere finalmente in grado di produrre il primo sensore CMOS curvo al mondo. La peculiarità di questa tipologia di sensori è quello di riuscire ad imitare l’occhio umano, offrendo eccelse prestazioni complessive delle immagini. Scopriamo tutti i dettagli all’interno del nostro articolo.
Curve One sensore CMOS curvo: il progetto
I primi studi pubblici nel campo dei sensori curvi risalgono agli anni 2000 e, se la maggior parte dei più grandi produttori a livello mondiale ha sviluppato il proprio progetto interno ma non lo ha reso un prodotto commerciale, è stato per problemi di ingegnerizzazione e di produzione su larga scala. La strategia applicata dalla start up Curve One, grazie anche al supporto dalla Commissione Europea attraverso i programmi del Consiglio Europeo della Ricerca, ha permesso loro di riuscire in questo piccolo miracolo ingegneristico.
Ovviamente l’annuncio è stato seguito dalle parole ricche di entusiasmo dei dirigenti dell’azienda francese:
L’imaging di scene estese (campo ampio) è sempre stata una sfida poiché i sistemi ottici curvano naturalmente la superficie focale. La piegatura delle lastre fotografiche è stata usata abitualmente in molti campi, anche in astronomia con l’uso di telescopi che hanno naturalmente una superficie focale convessa. L’avvento dei sensori elettronici piatti è stata una rivoluzione, costringendo i progettisti ottici ad introdurre ottiche aggiuntive per adattarsi alla planarità della superficie di questi sensori. Apparve, quindi, il classico problema del planisfero: viene creata un’enorme distorsione dal sistema di imaging ai margini del campo, che aumentano il volume e la massa dei sistemi e fanno comparire aberrazioni cromatiche che inficiano anche l’uniformità dell’immagine stessa.
Lo sviluppo di questi sensori curvi è basato su un approccio bio-ispirato: imitando la retina dell’occhio, questa nuova tecnologia ha un impatto su ogni futuro sistema di imaging. Correggendo direttamente la curvatura di campo nel piano focale degli imager, l’uso di sensori curvi sopprime di fatto l’utilizzo di lenti field flattener. Meno ottica significa meno disallineamenti e meno errori strumentali, con un contestuale aumento della stabilità e dell’omogeneità dell’immagine ed una riduzione della dipendenza dalle condizioni ambientali. In tal modo migliora la qualità dell’acquisizione delle immagini e riduce i costi di post-elaborazione dell’immagine.
Curve One sensore CMOS curvo: conclusioni
L’azienda Curve One afferma che il design di un sensore curvo può ridurre di un terzo l’ottica totale di una lente ed eliminare la necessità di elementi asferici. Sicuramente sarà un passo tecnologico in avanti enorme per l’intero settore fotografico: speriamo di vedere questi sensori quanto prima in commercio, così da poterli testare in prima persona e verificare se i benefici promessi sono effettivamente tangibili sul campo e nell’utilizzo di tutti i giorni.