Tutte le stagioni di Dawson’s Creek sono finalmente disponibili su Netflix e, in pochi giorni, la serie cult ha raggiunto la Top Ten nonostante un piccolo (grande) particolare che ha deluso i fan di vecchia data: la sigla originale non è presente. Ecco come l’hanno presa.
Dawson’s Creek Netflix sigla: il dettaglio che ha deluso i fan
Da pochi giorni tutte le stagioni di Dawson’s Creek, serie cult trasmessa dal 1198 al 2003, sono disponibili su Netflix. I fan di vecchia data non hanno tardato a gustarsi nuovamente le vicende di Dawson, Joey, Pacey e Jen, facendo schizzare la serie nella Top Ten della piattaforma. Nonostante questo trionfo dal sapore nostalgico, i fan non hanno preso bene un piccolo (grande) particolare: la sigla originale, I Don’t Want to Wait di Paula Cole, non è presente.
La sigla originale di Dawson’s Creek, che puntualmente apriva gli episodi, è stata sostituita. Ma non da Netflix: la piattaforma era consapevole che questo particolare avrebbe deluso i fan, portandosi avanti affermando di non centrare. Da dove deriva quindi il problema? Dal discorso più vecchio del mondo: i soldi. Il cambio di sigla non è nuovo perché la versione DVD della serie rilasciata in America aveva Run Like Mad di Jann Arden, la stessa presente ora su Netflix. Paul Stupin, produttore della serie, ha rivelato che, dopo il successo mondiale, Sony non avrebbe pagato i diritti di ogni singola edizione dato che non erano arrivati a un accordo con Paula Cole. La cosa particolare, che molti fan potrebbero non sapere, è che la sigla pensata inizialmente per Dawson’s Creek fu proprio quella attualmente presente sulla piattaforma di streaming, e solo in un secondo momento la produzione decise di optare per quella rimasta nel cuore degli appassionati.
Dawson’s Creek Netflix sigla: un dibattito eterno
Sono passati decenni eppure il dibattito sulla sigla di Dawson’s Creek torna puntualmente a galla. Quello che consigliamo è di gustarsi il ritorno al passato, senza farsi influenzare più di tanto: la mancanza della canzone originale può deludere e rattristare, ma quello che conta alla fine è il prodotto, la storia che viene raccontata. Lasciatevi trasportare dalle emozioni di una serie cult, senza troppi patemi d’animo. Questo, il nostro piccolo consiglio.
Nel caso vi interessasse, trovate il nostro approfondimento su Netflix ricavi Europa 2020.