La fotografia non è tutta rose e fiori, ed esistono problemi che vanno spiegati e analizzati nel dettaglio per comprenderli e sistemarli. In questa lunga carrellata di guide sui difetti ottici che le nostre fotografie possono avere, è arrivato il momento di parlare della tanto citata – e temuta – distorsione, ossia quando il soggetto fotografato non corrisponde, come forme e geometrie, a quello reale. Da cosa è dovuto questo strano effetto? Come si può rimediare? Mettetevi comodi che le risposte stanno arrivando.
Distorsione: perché avviene?
Cos’è la distorsione in fotografia? Dopo aver analizzato l’aberrazione cromatica e la vignettatura, è giunto il momento di spiegarvi questo fenomeno che esiste dall’alba dei tempi fotografici e costantemente mette in crisi centinaia di fotografi che si svegliano già vedendo il mondo completamente distorto. Una distorsione si definisce tale quando l’immagine scattata, ad un soggetto o ad una scena più in generale, differisce dalla realtà sotto l’aspetto delle forme e delle geometrie. Perché avviene questo fenomeno? In parole tecniche, si verifica nel momento in cui la luce passa attraverso l’obiettivo fotografico, che è composto da lenti interne curve o sferiche. In questa guida andremo ad analizzare diverse tipologie di distorsione e vi aiuteremo a fare chiarezza su questo effetto / difetto che molti fotografi tendono ad odiare, mentre altri amano sfruttare a loro vantaggio e spesso vanno a ricercarlo.
Quando è più facile imbattersi nella distorsione ottica? Quando, nella scena inquadrata, sono presenti delle linee simmetriche come per esempio fotografando delle sbarre o dei palazzi molto geometrici. La distorsione dipende anche dalla lunghezza focale che si sta utilizzando e dalla corrispettiva distanza dal soggetto fotografato, un fattore che influenza in modo determinante la resa finale del risultato. Vi faccio un esempio: provate a fare fotografia ritrattistica con un 24 mm a 20 cm dalla modella, chi indovina come sarà il risultato? Il suo viso sarà allungato, i suoi arti pure e, complessivamente, la sua figura risulterà lontana dalle linee reali che possiede. Come potete capire, la distorsione ottica varia in base a tanti fattori e noi andremo ad analizzare approfonditamente le due tipologie più frequenti: a barilotto e a cuscinetto.
Distorsione a barilotto e cuscinetto
La distorsione a barilotto fa si che le linee rette appaiano rivolte verso l’esterno partendo dal centro dell’immagine e si verifica quando si utilizza un obiettivo con una lunghezza focale grandangolare. L’impressione che si ha, osservando una fotografia che soffre di questo problema in modo evidente, è quella di notare un rigonfiamento che si fa sempre più pronunciato man mano che ci si avvicina al centro del fotogramma, come se dietro ci fosse qualcosa che la “spinga” verso l’esterno.
Potremmo definire la distorsione a cuscinetto come l’antitesi di quella a barilotto, dato che avviene con l’utilizzo di teleobiettivi e porta le linee a convergere verso il centro dell’immagine. Anche questa, come l’altra, è facilmente sistemabile in post produzione quindi non preoccupatevi troppo e smettete di tirarvi i capelli dalla disperazione: non c’è nulla di cui disperarsi.
Su alcuni obiettivi, costruiti con lenti speciali come quelle asferiche, è facile non notare questo problema ma, soprattutto sui modelli di fascia più economica, l’effetto risulta spesso molto evidente. Fatto sta, e qui non mento, che la maggior parte degli obiettivi fotografici (per non dire tutti) soffre di distorsioni più o meno accentuate. Per correggerle vi basterà veramente pochissimo tempo: utilizzando i software di post produzione attuali, come Lightroom, Photoshop, Capture One e compagnia bella, tramite una finestra appositamente creata, vi basterà spuntare la voce “correggi profilo lente” o “attiva profilo obiettivo” per sistemare il problema e ritrovarvi con una fotografia senza più nessuna ombra di distorsione. Nel raro caso dovesse rimanere l’effetto, i software permettono una regolazione manuale delle linee presenti nell’immagine su vari assi (verticale, orizzontale ecc…), ma vi avviso che utilizzare questa funzionalità è davvero difficile e serve tantissimo tempo per prenderci la mano nel modo corretto.


Distorsione: serve correggerla sempre?
Arriviamo ad un punto molto delicato di questa guida, perché sto per dirvi che non per forza è necessario sistemare sempre la distorsione. Cosa voglio dire? Chi ha letto altre mie guide sa quanto io sia convinto che la fotografia abbia delle regole che, però, debbano sempre piegarsi allo stile che il fotografo vuole adottare per raccontare le proprie storie. Per me la fotografia è espressione di sé stessi e del mondo tramite un linguaggio artistico, e così come un quadro astratto ha lo stesso valore di uno realistico la scelta di tenere o meno la distorsione presente nella fotografia è molto soggettiva. Questo, comunque, dipende da tanti fattori: sono scatti vostri o state realizzando un servizio commissionato? La differenza è molto importante, perché nel secondo caso non è detto che chi vi ha proposto il lavoro sia interessato ad avere delle immagini “particolari” e probabilmente vuole solo la miglior resa possibile. Come potete immaginare, in questo determinato contesto è essenziale correggere ogni forma di distorsione presente al fine di offrire un lavoro professionale e, soprattutto, in linea con la richiesta del committente. Perché? Perché vi sta pagando e lui ha il potere decisionale. Quando si fotografa per sé stessi, contrariamente, si ha la totale libertà di scelta; voi decidete lo stile, il timbro e la resa dell’immagine. Non c’è regola che tenga.
Mi viene da pensare a Platon (grandissimo fotografo ritrattista, di cui è uscito su Youtube il documentario Abstract Platon tratto dalla nota serie di Netflix) che fotografa i suoi soggetti spesso e volentieri dal basso verso l’alto con un obiettivo grandangolare proprio per allungare le loro forme grazie alla distorsione che si crea, tecnica utilizzata per enfatizzare a dismisura la loro presenza scenica. Come potete facilmente intuire, la scelta qui è prettamente stilistica e aiuta il fotografo ad essere riconosciuto proprio grazie ad essa. Tutto dipende dal contesto in cui le fotografie finiranno, perché ci sono lavori con canoni ben precisi da rispettare e non tutti possono permettersi di imporre sul loro stile, perché non tutti sono Platon.
Tutto questo discorso è per dirvi che, così come si può evitare di correggere la vignettatura se è un fenomeno che piace, si può evitare anche di sistemare la distorsione. Effettivamente è un difetto dell’immagine, ma può diventare anche un cavallo di battaglia se sarete in grado di gestirla al meglio.
Distorsione: come evitarla?
Esiste un modo per evitare la distorsione ottica? Diciamo di si, diciamo di no. L’unica via percorribile, anche se dispendiosa, è quella di acquistare degli obiettivi fotografici di qualità assoluta e che abbiano al loro interno una serie di lenti, asferiche e non, che vadano a sistemare i vari problemi che possono presentarsi in fase di scatto. Le ottiche soffrono meno di distorsione man mano che salgono di prezzo e hanno una costruzione generale superiore, ma ricordate che tutte la patiscono almeno un po’ e nessuna è, attualmente, esente da questo fenomeno. Io, comunque, non mi preoccuperei più di tanto: a meno di non ritrovarvi con una lente veramente economica con una distorsione esageratamente evidente, tutto è riparabile con i programmi di post produzione che al giorno d’oggi abbiamo a disposizione.
Per evitarla, infine, ponete anche attenzione alla distanza tra il soggetto e l’obiettivo: come vi dicevo prima, andare ad un palmo dalla modella con un 24 mm creerà per forza di cose una distorsione del volto o del corpo, mentre stando ad una distanza “di sicurezza” è facile che il problema venga evitato quantomeno sul soggetto (ovviamente sarà presente ai bordi dell’immagine, vedesi distorsione a barilotto).

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Spero fortemente che la guida sulla distorsione in fotografia sia stata di vostro gradimento e sia servita a schiarirvi le idee una volta per tutte su questo fenomeno che tanto spaventa i fotografi. Nel caso vi interessasse proseguire un percorso di apprendimento, vi ricordiamo che noi di FotoNerd abbiamo stilato tutta una serie di guide per apprendere l’arte della fotografia o approfondire determinati aspetti legati al suo mondo: