In una Italia così colpita dal coronavirus dobbiamo stare estremamente attenti a non uscire di casa per nessun motivo e a ridurre al minimo possibile i contatti fra le persone per combattere contro il contagio, DJI questo lo sa bene, come avevamo già detto nel nostro articolo DJI combatte il coronavirus, il produttore cinese è infatti impegnato in prima linea in madrepatria per combattere il virus: tramite i suoi droni AGRAS disinfetta ampie aree e, con l’aiuto di altoparlanti, provvede a disperdere gli assembramenti di persone. DJI si era già proposta per le consegne domiciliari di cibo e materiale sanitario a pazienti infetti, riducendo così il contagio. In Italia DJI si propone per il trasporto di tamponi e medicinali, vediamo insieme come.
DJI Italia contro coronavirus: il progetto
L’Italia raccoglie la sfida tramite la società Elite Consulting, partner tecnologico con DJI Enterprise e suo distributore ufficiale nel settore civile dei droni sul sito shop DJI-Store.it e a capo dei negozi fisici DJI a Roma e Milano. Oltre ad occuparsi dei corsi di abilitazione per i piloti di APR con l’autorizzazione dell’ENAC, Elite Consulting si occupa anche di ricerca. È di poche ore fa l’annuncio della progettazione di un contenitore idoneo al trasporto di tamponi e medicinali, montabile sul drone DJI Matrice serie 200. Nel video che vedete all’inizio dell’articolo rilasciato da DJI Roma potete vedere in azione il drone e il suo operatore durante la consegna di materiale sanitario.
Portando due scatole resistenti alla pioggia leggera e agli urti, il drone sarà in grado di consegnare materiale biologico agli istituti di cura e ricerca senza il rischio di diffusione accidentale. Con l’utilizzo di operazioni BVLOS (Beyond Visual Line Of Sight, le operazioni condotte ad una distanza tale da non consentire al pilota di restare in contatto visivo diretto e costante con il suo drone) il drone sarà in grado di operare in un raggio massimo di circa 5 km, permettendo il raggiungimento di persone all’interno di aree di focolaio senza mettere il pilota in una situazione rischiosa per la sua salute.
In America i tamponi vengono recapitati via posta, effettuati dalle persone nella propria abitazione in autonomia e successivamente spediti per l’esame laboratoristico. In Italia potrebbero essere consegnati per via aerea previe istruzioni telefoniche su come prelevare il tampone dal suo contenitore e come effettuarlo. Similmente potrebbe essere fatto per il recapito di un farmaco urgente, in questo modo la medicina potrebbe essere consegnata nell’arco di 2 minuti.
DJI Italia contro coronavirus: il progetto PHILOTEA
Nel 2019 le consegne di materiale biologico tramite scatole apposite trasportate su drone si erano già dimostrate una soluzione praticabile. In collaborazione con ENAC e con gli ospedali Monaldi e Cotugno di Napoli, il progetto PHILOTEA (Public Heath Integrate Logistic Operation Transport Emergency APR) era stato avviato il 7 marzo 2019 e aveva collegato i due ospedali trasportando i prelievi di materiali biologici, ma questa volta in modalità VLOS (Visual Line Of Sight, quando il drone rimane nel campo visivo del pilota che lo guida in remoto) con un DJI M210 appositamente modificato. In seguito, questo progetto è stato adottato anche dall’ospedale Amedeo di Savoia, a Torino.
DJI Italia contro coronavirus: conclusioni
Vista l’emergenza attuale, PHILOTEA è stato riprogettato per fornire un aiuto nel contrastare il diffondersi dell’epidemia fornendo al contempo un sussidio alla popolazione e destando l’interesse di molti stati europei, che in questo momento prendono ad esempio la sanità italiana che, nonostante sia tanto bistrattata dai nostri connazionali, rimane una delle migliori al mondo.
DJI si conferma essere un’azienda di buon cuore e attenta alla sanità pubblica: infatti Elite Consulting si offre di mettere questo servizio a disposizione a titolo gratuito per tutti gli enti governativi. Per ulteriori informazioni su questo straordinario progetto contattate la società all’indirizzo e-mail dji@eliteconsulting.it.