DJI Ronin 4D è il nuovo strumento definitivo per fare cinema all in one. Quattro assi di stabilizzazione combinati ad una videocamera cinematografica rendono questo prodotto rivoluzionario. Vediamo insieme tutte le caratteristiche di questa nuova videocamera stabilizzata.
DJI Ronin 4D: rivoluzione cinematografica
DJI ci ha sempre abituato a prodotti di un certo livello, ma con questo Ronin 4D apre davvero le porte al futuro del videomaking. Questa nuova videocamera cinematografica offre una flessibilità mai vista prima senza però rinunciare alla qualità d’immagine. Il sensore CMOS full frame 35 mm di Zenmuse X9 è disponibile in versione 8K e in versione 6K ed è combinato con il sistema di elaborazione CineCore 3.0 per offrire la massima qualità di ripresa. Tutta questa tecnologia è racchiusa in un corpo di carbonio e alluminio insieme al sistema di trasmissione controllo wireless e all’innovativo sistema di messa a fuoco. DJI Ronin 4D è il prodotto di punta della serie Ronin con prestazioni incredibili sia per la stabilizzazione che per il tracciamento, con anche la modalità Sport attivabile con la semplice pressione di un tasto per essere pronti a qualunque situazione.
Risoluzioni, formati e stabilizzazione
Grazie a CineCore 3.0 la potenza di calcolo di questa videocamera è notevole e permette di registrare internamente video in Apple ProRes RAW, ProRes 422 HQ e H.264. La risoluzione massima per la versione 8K è di 8K@75fps mentre per la versione da 6K è di 6K@60fps, ma entrambe le versioni sono in grado di acquisire slowmotion in 4K@120fps. Grazie ai video DCI 8K (8192×4320)@60fps è possibile conservare ogni minimo dettaglio e dare maggiore flessibilità a coloro che lavorano in 4K, sia in termini di ritaglio che di stabilizzazione del video. Ma non finisce qui, perchè DJI Ronin 4D è anche compatibile con lenti di terze parti M-Mount e L-Mount, grazie agli adattatori applicabili su Zenmuse.
Infine tutto questo è supportato da un innovativo sistema di stabilizzazione su quattro assi, invece che da i classici sistemi a tre assi presenti in commercio. La novità è nell’asse di stabilizzazione Z che permette di mantenere la ripresa sempre alla stessa altezza grazie ad una serie di sensori montati sulla parte inferiore della camera. Grazie proprio al sensore ToF inferiore, sensori a doppia visuale anteriore e verso il basso, un IMU e un barometro integrati e un nuovo algoritmo avanzato, questo sistema apre un mondo di possibilità e di inquadrature non riproducibili fino ad oggi con prodotti così compatti. Inoltre grazie a questo sistema non è necessario bilanciare il tutto, ma avremo sempre a disposizione la videocamera pronta all’uso. Tutto questo è possibile grazie alla forma mai vista prima che lascia solo il sensore sul gimbal e lo divide dal corpo nettamente più pesante e difficile da stabilizzare.
Gamma dinamica, ISO e colore
Grandi risoluzioni non servono a molto senza la giusta gamma dinamica, che qui arriva fino a 14+ stop. Grazie all’ampia gamma dinamica e al doppio ISO nativo (X9-8K: 800/4000; X9-6K: 800/5000), questa camera è in grado di registrare anche in condizioni di scarsa illuminazione conservando al meglio i dettagli. Ma non finisce qui, perché anche in condizioni di luce diretta il risultato rimane ottimo e bilanciato tra luci e ombre e, grazie al sistema di colori DJI Cinema Color (DCCS), il risultato rimane naturale e i colori sono assolutamente accurati e autentici. Inoltre è supportato il flusso di lavoro ACES, standard del settore, per un compatibilità perfetta anche con le tonalità di colore di altre videocamere. Per un maggior controllo dell’immagine troviamo anche un sistema di filtri ND integrati a 9 stop (da ND 2 a ND 512 o da ND 0,3 a ND 2,7), molto rapidi da utilizzare grazie un sistema motorizzato interno.
DJI Ronin 4D: flessibilità e automatismi
La scheda tecnica di questo nuovo prodotto non si ferma alla qualità video o alla stabilizzazione, ma grazie alla potenza di CineCore 3.0 e alla computer vision di DJI, anche il tracciamento Active Track Pro raggiunge un livello mai visto prima. Oltre al tracciamento troviamo anche un sistema di messa a fuoco LiDAR che cambia totalmente le carte in tavola. Tutte queste funzioni e molte altre possono essere utilizzate anche in modalità wireless grazie ad un sistema di trasmissione ottimizzato.
Active Track Pro e messa a fuoco LiDAR
Come anticipato poco fa, il tracciamento Active Track Pro raggiunge un livello mai visto riuscendo a tracciare soggetti anche in situazioni particolarmente complesse o a distanze notevoli. Tutto questo senza mai perdere la messa a fuoco che utilizza il sistema LiDAR che è in grado di mappare l’ambiente in 3D e quindi di essere molto più accurato rispetto ai sistemi classici. Questo sistema è in grado di comprimere fino a 43.200 punti di distanza entro un raggio di 10 metri e rispetto ai sistemi di autofocus a rilevamento di fase (PDAF) risulta molto più rapido e molto più affidabile anche in condizioni di scarsa luminosità. Questo sistema permette di avere tre modalità di messa a fuoco adatte ad ogni occasione: messa a fuoco manuale, autofocus e messa a fuoco manuale automatizzata.
Se per l’autofocus non c’è nulla da segnalare se non l’estrema velocità e affidabilità, ci sono invece delle innovazioni interessanti per le altre due modalità. La modalità di messa a fuoco manuale è supportata da una waveform LiDAR che ci indica i punti di messa a fuoco, semplificando notevolmente l’utilizzo. Questo sistema permette anche agli operatori con poca esperienza di utilizzare il fuoco manuale e di migliorare la loro manualità in tempi molto più rapidi rispetto ai sistemi classici. La terza modalità, la messa a fuoco manuale automatizzata, gestisce il fuoco automaticamente facendo girare la rotella di messa a fuoco che all’occorrenza potremo impugnare e passare alla modalità manuale. Insomma siamo di fronte ad un sistema ibrido che ci permette di utilizzare fino in fondo la precisione del nuovo sistema LiDAR, ma ci lascia la libertà di intervenire liberamente se necessario. Infine apprendiamo anche che questo sistema sia praticamente infallibile anche durante movimenti rapidi con una sfocatura di movimento molto presente. Il pregio più grande di questo sistema è la possibilità di utilizzare l’autofocus anche con obiettivi manuali dato che il sensore LiDAR va a guidare il modulo aggiuntivo necessario per gestire la messa a fuoco.
Controllo wireless e trasmissione video
Abbiamo già elencato un sacco di caratteristiche davvero interessanti, ma non è finita qui perché questo DJI Ronin 4D può essere controllato totalmente da remoto grazie anche alla trasmissione video DJI O3 Pro. Questa trasmissione assicura un segnale stabile e sicuro fino a 6 km grazie alle bande a 2.4 GHz e 5.8 GHz, ma supporta anche la banda di frequenza DFS e un algoritmo di crittografia AES a 256 bit che permette di inviare un feed 1080p@60fps a più monitor contemporaneamente. Grazie a questo sistema integrato la latenza viene praticamente annullata in quanto il segnale parte dal Ronin 4D e arriva direttamente ai monitor esterni, senza dover ricorrere ad ulteriori riceventi terzi. La trasmissione perfetta permette di utilizzare il monitor remoto sia per controllare il feed video, sia per controllare effettivamente la camera grazie alla modalità Mirror Control.
Le modalità di trasmissione disponibili sono due: Broadcast mode, che non pone limiti al numero di ricevitori ed è adatta al monitoraggio con troupe numerose, e Control mode, che supporta il funzionamento coordinato di due ricevitori. Indipendentemente dalla modalità scelta, il monitor può connettersi alle impugnature DJI Master Wheels, DJI Force Pro o il nuovo DJI Follow Focus a 3 canali. Questo significa che è possibile controllare da remoto sia la messa a fuoco sia i movimenti dello stabilizzatore grazie anche al giroscopio integrato. Come anticipato prima non finisce qui, perché grazie alla modalità Mirror Control troveremo tutti i comandi dello schermo principale integrato anche sullo schermo remoto, rendendo possibile il controllo totale anche se DJI Ronin 4D dovesse essere montato su jib, cable cam o su supporti per veicoli. Infine apprendiamo che il monitor remoto da 7″ ad alta luminosità presenta anche un’uscita HDMI e una SDI ampliando le possibilità di espansione. Questo monitor presenta anche uno slot per microSD che permette di registrare video fino a 1080p@60fps indipendentemente senza interferire con eventuali altri monitor o con la registrazione principale in corpo.
Monitor principale, memoria, audio e batteria
Dopo aver parlato del controllo tramite monitor remoto, è ora tempo di parlare anche del monitor principale. Lo schermo regolabile da 5,5″ a 1000 nit può essere montato in vari punti del corpo principale e può caricare LUT indipendenti rispetto agli altri monitor o output utilizzati. Tutto quello che vediamo a schermo può essere acquisito su CFexpress grazie allo slot integrato o in alternativa si può utilizzare la porta USB-C 3.1 per collegare un disco esterno. DJI offre anche una soluzione ancora migliore con il disco DJI PROSSD 1TB proprietario, che permette la registrazione interna alla massima qualità. Questo disco può essere collegato direttamente al computer tramite USB-C così da scaricare tutti i media senza adattatori aggiuntivi. Questa è sicuramente la soluzione migliore sia in termini di qualità che di prestazioni. Oltre alla registrazione video, due microfoni integrati supportano la registrazione audio a 24 bit a doppio canale, mentre jack da 3,5 mm e porte per microfono XLR forniscono ulteriori soluzioni di ingresso audio. Tutta questa tecnologia ha bisogno di energia per funzionare ed è per questo che DJI ha optato per le batterie intelligenti TB50, le stesse presenti su Ronin 2 e Inspire 2, che offrono 2,5 ore di ripresa e possono essere ricaricate in 1,5 ore. Infine è supportato un sistema integrato di riscaldamento automatico che permette di utilizzare DJI Ronin 4D anche in condizioni di freddo intenso.
DJI Ronin 4D: caratteristiche in breve
Abbiamo parlato delle tante novità presenti in questo prodotto rivoluzionario ed è questo il momento di riassumerle tutte:
- Sensore CMOS full frame 35 mm
- Fotocamera stabilizzata Zenmuse X9-8K o X9-6K
- Obiettivo DL 35mm F2.8
- Video fino a 8K@75fps o 6K@60fps
- Gamma dinamica 14+ stop
- ISO nativo X9-8K: 800/4000; X9-6K: 800/5000
- Stabilizzazione 4 assi
- Jack stereo 3,5 mm
- Jack microfono 3,5 mm
- Uscita HDMI tipo A
- Porta USB-C 3.1
- Ingresso alimentazione da 12 V a 30 V
- Porta timecode
- Porta SDI per segnale 3G-SDI
- Porta XLR che supporta alimentazione phantom a 48 V
- Monitor principale 5″ ad alta luminosità (1000 nit)
- Maniglia superiore
- Impugnature
- Piastra di espansione 4D (SDI/XLR/TC)
- Trasmettitore video 4D
- Batteria TB50
- Sensore LiDAR
Anche il monitor remoto presenta diverse caratteristiche tecniche che riassumiamo qui di seguito:
- Monitor ad alta luminosità 7″ (1500 nit)
- Jack stereo 3,5 mm
- Slot microSD
- Ingresso HDMI tipo A
- USB-C
- Ingresso alimentazione da 6,8 V a 17,6 V
- Compatibile con DJI Master Wheels e DJI Force Pro
- Uscita HDMI tipo A
- Porta SDI per segnale 3G-SDI
DJI Ronin 4D: conclusioni e prezzo
DJI ci ha sempre abituato all’innovazione, ma qui hanno proprio fatto un lavoro futuristico. Un prodotto di questo tipo riscrive le regole del gioco, apre a soluzioni prima inimmaginabili. Grazie a questo sistema all in one i set si semplificano, senza però rinunciare alla qualità. Non è sicuramente una soluzione definitiva e per alcune produzioni si continueranno ad utilizzare altri tipi di videocamere da cinema affiancate da sistemi più complessi, ma di certo è un notevole passo avanti verso soluzioni sempre più ibride.
Il prezzo di lancio per la versione con sensore da 8K è di 11.099 €, mentre per la versione 6K è di 7.059 €. Al momento è già possibile prenotare il proprio DJI Ronin 4D sul sito del produttore, ma le consegne inizieranno a dicembre 2021. Il prezzo è importante, ma nella confezione troviamo davvero un sacco di accessori aggiuntivi:
- Fotocamera stabilizzata Zenmuse X9-8K o X9-6K
- Corpo principale
- Rilevatore LiDAR
- DL-Mount
- Impugnatura destra e sinistra
- Maniglia superiore
- Monitor principale 5″
- Supporto batteria
- Adattatore alimentazione
- Adattatore di ricarica per TB50
- Cavo di alimentazione CA
- Cavo da USB-C a USB-A
- Piastra di montaggio
- Stick di controllo impugnature
- Chiave esagonale con estremità sferica da 3 mm, vite da 10 mm e cacciavite a taglio
- Copertura corpo DL-Mount, DX-Mount
- Copertura dell’obiettivo DX-Mount
- Tappo della base dello stabilizzatore X9
- Copertura per base dello stabilizzatore Ronin 4D
- Batteria intelligente TB50
- Rilevatore di distanza LiDAR/Cavo per motore di messa a fuoco
- PROSSD 1TB con supporto (solo versione 8K)