Oggi l’ESA – European Space Agency, ha rilasciato durante una conferenza online le prime fotografie ottenute dall’ultima sonda, Solar Orbiter, lanciata lo scorso 10 febbraio. Si tratta di immagini realmente degne di nota, in quanto si tratta delle fotografie realizzate alla minor distanza dalla nostra stella, “solo” 77 milioni di chilometri, ovvero la metà della distanza Terra- Sole. Scopriamole insieme.
ESA fotografie Sole: la missione Solar Orbiter
Solar Orbiter è il nome di una missione spaziale di collaborazione internazionale tra ESA e NASA. Sono ben 12 gli Stati membri dell’ESA (Austria, Belgio, Repubblica ceca, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito) nonché la NASA ad aver contribuito alla progettazione della strumentazione, unendo le proprie capacità per ottenere queste fotografie strabilianti.
Lanciata per studiare il Sole, Solar Orbiter dispone di fotocamere a raggi x e ultravioletti, oltre ad innumerevoli strumenti di misurazione per occuparsi al meglio della superficie della nostra stella, cercando di rispondere a parecchi interrogativi riguardanti il riscaldamento coronale, ossia il processo che porta il calore che si sviluppa nel cuore del nucleo e che arriva sulla superficie a diffondersi e ampliarsi all’interno dell’atmosfera esterna del Sole, che ha una temperatura notevolmente superiore rispetto alla superficie.
ESA fotografie Sole: gli scatti realizzati
Le fotografie sono il frutto di un lavoro conclusosi a metà giugno, Daniel Müller, scienziato del progetto, ha dichiarato che queste prime immagini hanno superato le loro aspettative, permettendoci di intravedere alcuni fenomeni interessanti che non erano mai stati osservati fin ora. Si tratta di un primo set di dati, infatti la Solar Orbiter continuerà il suo studio, avvicinandosi ulteriormente alla nostra stella, fino ad arrivare alla fine del 2021 ad una distanza di appena 42 milioni di chilometri dal Sole, vicino al pianeta Mercurio, inclinandosi gradualmente per avere una visione più corretta dei poli solari. Quello che è potete ammirare in queste immagini della corona del Sole è il risultato dell’interazione fra il plasma coronale e il campo magnetico della nostra stella. Possiamo osservare quello che è stato rinominato recentemente “campires” piccoli filamenti dalla durata estremamente limitata che paiono essere dovute all’interazione del magnetismo. Per maggiori informazioni vi invitiamo a visitare il sito ufficiale dell’ESA a questo indirizzo.
Che la studiare la nostra stella sia di importanza principale ci è chiaro ormai da molto tempo, come avevamo già detto nel nostro articolo Foto superficie del Sole, conoscere i meccanismi che portano la produzione di venti solari e tempeste elettromagnetiche è fondamentale per tutelare il nostro pianeta e le nostre comunicazioni, tutta la nostra vita dipende dalla nostra stella, e missioni come questa ci aiutano a comprenderla maggiormente e a dissetare la voglia di conoscenza così radicata nell’essere umano, che da sempre desidera spingersi “verso l’infinito e oltre!”.