A quanti è capitato, almeno una volta nella vita, di non sentirsi all’altezza del mondo che li circonda? A chi non è capitato di pensare che di tanto in tanto non sarebbe affatto male rimanere in camera propria, lontano da tutto e tutti? Una condizione che potremmo definire passeggera, che però non deve assolutamente essere sottovalutata di fronte alla gravità di certi meccanismi. Si chiamano Hikikomori, un termine giapponese che indica coloro che hanno scelto la condizione di volontario isolamento dalla vita sociale, per periodi indefiniti, a volte anche anni. Grazie al suo documentario Essere Hikikomori Sky cerca di fare luce su un fenomeno sempre più in crescita, anche lontano dal Sol Levante.
Essere Hikikomori Sky: un racconto pieno di coraggio
In apparenza quello degli Hikikomori potrebbe sembrare un caso di nicchia, perché purtroppo non affatto conosciuto. Eppure pochi sanno che gli Hikikomori in Italia sono almeno 100.000 e che potrebbero essere molti di più se solo si andasse ad approfondire e a far emergere situazioni tuttora sconosciute. Hikikomori vuol dire proprio questo: stare in disparte, isolarsi. Un fenomeno che colpisce soprattutto ragazzi e ragazze giovani che pensano non ci sia posto per loro nel mondo. Sky, sotto la direzione di Michele Bertini Malgarini e Ugo Piva, rende ora pubblico un documentario che potrebbe finalmente rappresentare un punto di svolta sull’argomento.
Da domani, sabato 29 gennaio alle 21.15, su Sky Documentaries e in streaming su Now TV andrà in onda Essere Hikikomori. La mia vita in una stanza, la testimonianza di quattro ragazzi e del percorso che li ha portati a decidere di isolarsi nella propria camera da letto, senza volerne più uscire, senza desiderare più di avere contatti con l’esterno, perfino con la propria famiglia. Eva, Alessio, Alessandro e Davide. Quattro nomi che vanno coraggiosamente a rappresentare tutti coloro che non riescono ancora a parlare di sé e che hanno perso il ritmo stesso della vita. Ma anche gli Hikikomori, in cuor loro, hanno dei sogni che lottano per riemergere dall’oscurità, inseguendo quella flebile speranza che porta il nome di rinascita.
Essere Hikikomori Sky: un progetto ambizioso e studiato
Il documentario Essere Hikikomori indaga la personale situazione di coloro che vivono sulla propria pelle l’isolamento, portando anche il racconto dei genitori costretti quasi inermi a vedere spegnersi il rapporto con i propri figli. Il lavoro fatto da Sky serve inoltre per andare a indagare le cause che hanno portato all’isolamento, che possono essere di carattere sociale, famigliare e anche altro. In questo progetto sono felice che sia stato coinvolto Marco Crepaldi, fondatore nel 2013 di Hikikomori Italia divenuto nel 2017 una vera e propria associazione e che ha rappresentato la prima luce nazionale sul tema. Il documentario, inoltre, è caratterizzato dalla presenza di “Deep”, un’animazione grafica in quattro parti che si alterna alle storie dei ragazzi protagonisti.
Essere Hikikomori. La mia vita in una stanza è un progetto che spero possa raggiungere più persone possibili. Già dalla presentazione s’intuisce il lavoro minuzioso che è stato fatto, portando con delicatezza e rispetto i ragazzi coinvolti ad aprirsi, per essere d’aiuto a sé stessi e a tutti gli altri.
Che ne pensate? Guarderete questo documentario? Fatecelo sapere nei commenti!