Quante volte vi è capitato di imbattervi in un volto pixelato, e quindi irriconoscibile, provando il forte desiderio di scoprire chi si nascondesse dietro? La nuova applicazione Face Depixelizer riesce, o quasi, proprio a svolgere questo compito: con alcuni calcoli, rivela i volti nascosti dietro i pixel. Il web, però, si è diviso: una novità che può portare benefici o un nemico che può mettere a serio rischio la privacy delle persone? Ecco come funziona e cosa ne pensiamo.
Face Depixelizer: come funziona
Face Depixelizer, creata dallo sviluppatore russo Denis Malimonov, è un’app che basandosi sull’intelligenza artificiale rimuove i pixel dai volti nascosti per rivelarli creando un identikit il più similare possibile. Questa nuova applicazione funziona con StyleGAN, funzione che può generare ritratti realistici di persone che non esistono, e il procedimento è molto semplice: avvalendosi di questa funzionalità crea una serie di volti per poi restringere il campo e riprodurre, nel modo più fedele possibile, il viso che si nasconde dietro i pixel. Face Depixelizer non funziona solo con le persone reali, ma con qualsiasi soggetto con sembianze umane: infatti, alcuni test effettuati su internet, hanno dimostrato che è utilizzabile anche con i personaggi dei videogiochi, cercando di riportare una loro riproduzione come se fossero individui in carne e ossa.
Molte persone, però, non sono propriamente felici di questo strumento, per utilizzare un eufemismo: poter eliminare i pixel e rivelare i volti, anche se lo strumento a detta del suo creatore non mostra la persona per come è realmente ma realizza solo un risultato approssimativo, potrebbe significare la fine della privacy per tutte quelle persone che, su alcuni canali, vogliono nascondere la propria immagine. Face Depixelizer potrebbe essere utilizzata anche per scoprire chi si nasconde dietro certe testimonianze scomode, secondo alcuni, mettendo di conseguenza a rischio la loro vita e quella dei loro cari.
Face Depixelizer: cosa ne pensiamo?
Sicuramente questa applicazione è interessante ed innovativa, un esercizio di algoritmi che non molti anni fa non avremmo mai pensato di poter utilizzare. Fatto sta che il rischio nell’utilizzarla c’è, soprattutto perché non è chiaro quanto il risultato finale si avvicini effettivamente al volto celato. Solo il tempo saprà dirlo, a furia di prove su prove, però se così fosse molte persone potrebbero utilizzarla per scoprire chi si nasconde dietro i pixel, per un motivo o per l’altro, annullandone la privacy. Face Depixelizer si può utilizzare solo su Google Colab, la foto di input deve essere quadrata e si inizia premendo il pulsante indicato dalla freccia rossa.
Voi cosa ne pensate?