Flickering, flickering e flickering: migliorano le tecnologie, cambiano i prodotti, eppure il problema non si risolve. Vi è mai capitato di vedere delle fastidiose “bande” all’interno dei vostri scatti o dei vostri video? Con questa guida vi farà piacere sapere che non basta comprare una fotocamera migliore per risolvere il problema, è sufficiente usare i giusti settaggi e le impostazioni corrette per evitare di avere questo fastidioso effetto (che diventa ancora più fastidioso se visto in video).
Sia che si parli di fotografia o di produzione video, uno dei nemici più insidiosi della “scena” o del risultato finale è proprio il flickering, quel tipo di disturbo visivo che si verifica più comunemente nelle circostanze in cui c’è qualche particolare luce con una frequenza operativa “standard” ma che tanto standard non è per la vostra fotocamera o videocamera. Con questa guida vogliamo darvi alcuni spunti interessanti per evitare tale fenomeno oppure provare a correggerlo in post produzione, cosa che però non è sempre possibile purtroppo.
Flickering: cos’è e perché si verifica
Questo termine deriva, come facilmente comprensibile, dall’inglese e dal verbo “to flicker“, che viene tradotto comunemente come “sfarfallio” o “tremolio”. La definizione più giusta per il caso fotografico / video è “sfarfallio”, perchè di fatto è qualcosa che potremmo potenzialmente percepire noi, così come anche la nostra macchina fotografica. In fotografia e in video, il flickering può verificarsi in determinate condizioni di luce, tendenzialmente in interno e con particolari Led / neon, ma non è da escludersi che possa capitare anche all’esterno, come ad esempio in lunghi Time Lapse che magari coinvolgono una gran parte della giornata (con conseguente variazione luminosa).

A livello pratico (ed estetico) il flickering si verifica all’interno di uno scatto mostrando un vero e proprio disturbo di luminosità, con delle bande e/o delle strisce più o meno luminose rispetto alla scena, qualcosa che, in effetti, dal punto di vista visivo risulta fastidioso. Allo stesso modo, nei video si può verificare in maniera ancora più fastidiosa, con un vero e proprio sfarfallio che sembra essere una sorta di “onda” luminosa. Il flickering nei video si può verificare anche, ad esempio, se all’interno di quella scena viene ripreso un display; in questo caso però, state attenti a non confondere il flickering con il banding: il primo è un vero e proprio sfarfallio di luce, il secondo è una riga nera in movimento che compare proprio sui display e/o monitor, magari più vecchi, che vengono ripresi. Seppur l’origine dei due fenomeni possa essere simile per alcune circostanze, si tratta di due fenomeni nettamente diversi (sempre relativi alle frequenze d’illuminazione però, in un modo o nell’altro).
Questo fenomeno, quando si verifica in presenza di illuminazione artificiale (escludiamo quindi il Time Lapse in esterna) è dovuto principalmente agli effetti che provoca la variazione della tensione elettrica nei sistemi di illuminazione ed è fortemente visibile in caso di utilizzi di tempi d’esposizione particolarmente veloci.
Per capire meglio questo fenomeno a livello fisico, bisogna ricordare che l’occhio umano è in grado di rilevare le variazioni di luce se queste hanno una frequenza non superiore ai 30Hz, le quali potrebbero causare vari disturbi nell’uomo che vanno dal semplice fastidio a disagi più complessi, come anche, ad esempio, attacchi epilettici.
Flickering: come evitarlo in fotografia
Tendenzialmente, evitare il flickering nella fotografia è molto più semplice rispetto al video, perché potete agire subito (sempre che ve ne accorgiate ovviamente). Ci sono infatti alcune dinamiche di scatto o registrazione che, in alcuni casi, non vi danno magari il tempo di correggere il fenomeno prontamente oppure accorgervene prima del fattaccio. La buona notizia è che, a livello tecnico, sempre tendenzialmente, a livello fotografico è più facile correggere il flickering rispetto al video.

Grazie alle moderne macchine fotografiche, sono stati realizzati otturatori in grado di evitare il flickering oppure addirittura delle funzioni integrate nel sistema operativo della fotocamera che riescono a rilevare il flickering e compensarlo automaticamente. Alcuni produttori, come ad esempio Canon, offrono la possibilità di attivare un avviso che comparirà sul monitor o nel mirino qualora dovesse verificarsi del flickering nella scena oppure qualora la fotocamera rilevi che con le impostazioni di scatto selezionate potrebbe verificarsi il fenomeno. In questo caso quindi, vedrete sul display o nel mirino una scritta “Flicker” (o qualcosa di simile) che vi aiuterà a capire che qualcosa non va, consigliandovi in maniera implicita di cambiare vari settaggi.
Una regola piuttosto universale a livello fotografico è quella di utilizzare una velocità normale dell’otturatore, impostando quindi un tempo di esposizione pari o superiore a 1/100 in modo tale da garantire fotogrammi foto / video nitidi e con un basso contenuto di motion Blur.

Ovviamente la necessità è quella di impostare una modalità manuale o una priorità dei tempi sulla vostra ghiera dei programmi della fotocamera.
Ci sono alcuni specifici modelli di fotocamere, come tendenzialmente quelle più economiche in assoluto, che magari, a seconda del tipo di otturatore che montano, rendono più difficile la vita al fotografo che cerca di compensare il flickering. Questo succede, magari, per alcuni limiti costruttivi e/o nella scelta dei materiali per l’otturatore.
Nelle moderne fotocamere, sono anche presenti specifiche impostazioni nei menù che vanno a cercare di limitare il fenomeno del flickering in foto / video:
Flickering: come evitarlo in video
La quasi totalità delle luci continue che vengono utilizzate nella produzione di video non emettono un vero e proprio flusso continuo perché, in realtà, la loro intensità varia in base alla tensione di rete. Tale tensione cambia infatti la sua polarità per 100 volte ogni secondo ad una frequenza di 50Hz in Europa, mentre si parla di 120 volte al secondo a 60Hz in USA. In conseguenza a tale variazione, dovrà essere variata anche l’intensità di luce nel tempo in funzione della frequenza di rete. Se riuscirete a memorizzare il semplice “comandamento” fisico che si applica in questi casi, cioè che la frequenza della sorgente di luce è due volte la frequenza di rete, avrete modo di correggere un flickering sul nascere nella quasi totalità dei casi.

Il flickering “nella vita reale” è un fenomeno che avviene troppo rapidamente per essere notato dall’occhio umano, tuttavia, quando registriamo un video, ciò che la nostra fotocamera / videocamera riesce a percepire, basandosi su un otturatore meccanico o elettronico e mostrandoci il risultato in tempo reale attraverso un display, cambia completamente la percezione di tutto. Tale variazione di luminosità diventa visibile e anche fastidiosa, caratteristica che in alcuni casi rovina completamente l’intero girato. Se avete presente una luce stroboscopica e se sapete che vi dà fastidio, sappiate che il risultato finale può essere molto simile.
Tipo di lampada | Probabilità di Flickering |
Luce solare | 0% |
Lampada al Tungsteno | 0-15% |
Lampadina comune | 10-20% |
Lampada fluorescente con alimentatore elettronico | 0-15% |
Lampada fluorescente con alimentatore magnetico | 35-60% |
Lampioni stradali | 50-75% |
Luce HMI (Hydrargyrum medium-arc iodide lamp) con alimentatore elettronico - tipo ARRI per Cinema | 1-5% |
Luce HMI (Hydrargyrum medium-arc iodide lamp) con alimentatore magnetico - tipo ARRI per Cinema | 40-70% |
LED a media potenza | 95-99% |
Nella tabella visibile qui sopra potete notare una stima delle probabilità in cui il flickering potrebbe verificarsi, pertanto, se state registrando video in una di queste condizioni (cosa alquanto probabile perché la luce, in un modo o nell’altro, vi servirà sempre), potreste riuscire a prevenire, che è sempre meglio che curare, il flickering. Tenete conto che se lavorate in studio con luci artificiali la più alta probabilità di flickering può verificarsi con le Luci HMI ad alimentatore magnetico. Fate attenzione quindi se le luci vengono alimentati da Ballast, che sono ancora molto diffusi in alcuni spazi. Tendenzialmente, almeno in base alla mia personale esperienza, ho sempre trovato luci continue HMI con il classico alimentatore elettronico, esterno e ben visibile, che è decisamente molto diffuso negli spazi adibiti alla registrazione di video a livello professionale.

Chiaramente la differenza tra alimentatori magnetici ed elettronici / digitali incide moltissimo sulla percentuale possibile di flickering, pertanto fate attenzione sempre a ciò che state utilizzando. Un alimentatore magnetico ha il principale vantaggio del prezzo contenuto, oltre al fatto che possono prolungare la vita degli elettrodi delle lampade in quanto la tensione generata è inferiore rispetto agli alimentatori più recenti. Parlando invece di alimentatori digitali o elettronici, essi sono più efficienti ma anche più cari. Essi permettono di ottenere fino al 30% di luce in più dagli elettrodi delle singole lampade. Quest’ultima è sicuramente la soluzione migliore per limitare il flickering, ma anche la più costosa. Chiaramente, usando luci continue molto economiche, le probabilità di trovare al loro interno / esterno un alimentatore elettronico sono molto basse.

In linea generale comunque, anche per il video vale la regola massima di “giochicchiare” con il tempo di esposizione, avendo ormai, ad oggi, il grande vantaggio di monitor LiveView che permettono di rendersi conto immediatamente della scena. In ogni produzione video che si rispetti vengono sempre fatte delle prove dopo aver allestito il set, pertanto vi accorgerete immediatamente dell’eventuale presenza di Flickering nella scena. Provate a variare il tempo di esposizione tra 1/125 e 1/60 finché non trovate la soluzione che calza a pennello nel vostro caso. Chiaramente, per evitare il flickering è necessario utilizzare una modalità di registrazione manuale oppure, eventualmente, una priorità dei tempi (impostando quindi il giusto tempo d’esposizione).
Ad ogni modo, sulla base della mia esperienza, ho notato che esistono alcuni tipi di luci continue che rendono quasi impossibile la totale eliminazione del flickering nei video, come ad esempio le strisce LED comunemente utilizzate, al giorno d’oggi, dietro a monitor o mobili; soltanto pochissimi modelli hanno la giusta frequenza che riesce ad essere perfetta per la rimozione totale del fenomeno. Allo stesso modo, esistono situazioni in cui cambiare la risoluzione da 1080p al 4K ha aiutato notevolmente a risolvere il problema, stesso discorso per gli fps: registrando a 120fps sarà decisamente difficile limitare il flickering, discorso uguale (se non peggiore) per la registrazione in slow motion a 240fps, diversamente, stando su framerate simili a 25/30 e 50/60p sarà più semplice evitare il fenomeno.
Flickering: come correggerlo in video
Ormai è troppo tardi, avete già finito il lavoro, girato tutto, fatto il backup delle riprese, smontato il set e magari siete già pure in studio / casa quando vi accorgete che c’è quella dannata clip che ha un po’ di flickering. Non si possono sempre fare miracoli, il flickering non è sempre evitabile, oppure, molto più facilmente, potreste esservi distratti quel secondo di troppo. Per carità, siamo tutti umani, può succedere (non senza conseguenze). Prima di farvi licenziare dal regista / Cliente / responsabile / capo del mondo e sorbirvi insulti vari di ogni genere, potreste provare a correggere e/o limitare il flickering nella scena.
Tale risoluzione personalmente la sconsiglio sempre, perché è quella “estrema”, ma a volte è necessaria. Pertanto, come si può sistemare il flickering o lo sfarfallio in una clip video?
Tutti i principali programmi di montaggio video professionali, come Apple Final Cut, Blackmagic Design DaVinci Resolve, Adobe Premiere, Sony Vegas e AVID Media Composer, includono una precisa impostazione che già di suo prova a correggere il flickering se abilitata. Ogni produttore, in questo caso, chiama tale impostazione in modo diverso, ma, di riffa o di raffa, è questo il fenomeno che si prova a correggere. Tuttavia, ci sono anche soluzioni molto più professionali e anche a pagamento, come il noto ed apprezzato salvavita GB deflicker, un plugin per Adobe After Effects che ha sempre dimostrato di fare miracoli per aiutare montatori video in difficoltà. Un altro plugin che ho avuto modo di usare con ottimi resultati si chiama semplicemente “DEFlicker” ed è di RE:Vision Effects, azienda molto conosciuta in ambito professionale.
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