Si sa, il compito di un fotografo è raccontare il quotidiano, e cosa c’è di più abituale nella nostra vita rispetto al cibo? Ecco perché nasce la nostra guida sulla Food Photography, per insegnarvi ad immortalare la realtà che vi circonda anche quando si parla di appetitosi manicaretti o freschissimi ingredienti. Scopriamo insieme come si esegue questa tecnica fotografica e tutti i trucchi per scatti sorprendenti, in grado di rendere giustizia alla bontà del cibo sul vostro set o, almeno, di farlo sembrare tale!
Food Photography: un po’ di storia
Viviamo in un paese dove la cultura del cibo è millenaria, la dieta mediterranea è una delle migliori e più sane al mondo, in grado di combinare alimenti buoni, sani e belli.
Nasce pertanto spontaneo il desiderio di immortalare il cibo, prima con quadri, nelle famose opere di still life o natura morta, accompagnato dagli oggetti dell’uso quotidiano, poi da solo, e quando è giunta la fotografia è venuto naturale rivolgere l’occhio del nostro obiettivo fotografico verso questi soggetti così presenti ed importanti nella nostra vita, nacque in questo modo la Food Photography, l’arte di fotografare gli alimenti. Da quanto è stata inventata, o forse è meglio dire da quando è stata scoperta, la Food Photography è in continua evoluzione, giungendo alla portata di tutti, fino ad arrivare a diventare quasi una piaga, dove i ristoranti sono abitati da strani soggetti che preferiscono fotografare le proprie pietanze e pubblicarle sui social, piuttosto che consumare il proprio pasto.
Con la diffusione di internet, imparare a realizzare della Food Photography di qualità è diventato un bisogno sempre più impellente, incalzato dalla condivisione di ricette, dalle pubblicità, dai menù e dalle vetrine social o reali di alberghi e attività legate alla ristorazione, per rendere più invitanti ed appetitose le proprie pietanze, anche perché diciamocelo, pure l’occhio vuole la sua parte, e scommetto che, giunti alla fine dell’articolo dopo aver visto i nostri scatti di Food Photography, vi sarà sicuramente venuta voglia di mangiare.
La Food Photography può essere suddivisa in 3 grandi branche, quella destinata al packaging, la più complessa da eseguire, che ha regole ferree e poca creatività e ha come obiettivo il realizzare uno scatto tecnicamente perfetto, la Food Photography pubblicitaria è quella più artistica, dove potrete dare libero sfogo alla vostra creatività nella promozione del prodotto, infine la Food Photography editoriale è quella realizzata per trasmettere emozioni e raccontare la ricetta, sfruttando la tecnica e la fantasia del fotografo.
Food Photography: l’attrezzatura
Siamo onesti: ai giorni d’oggi per fotografare del cibo basta il cellulare, ma qual è l’attrezzatura necessaria per realizzare una Food Photography di qualità, che vi faccia sentire soddisfatti del vostro scatto e che faccia venire l’acquolina in bocca a chi la ammira?
La macchina fotografica
Partiamo dall’inizio, che macchina fotografica scegliere? Potete usare una mirrorless o una reflex, a vostro piacimento e in base a ciò che possedete già, naturalmente, da preferire quelle con sensore fotografico full frame, ma andranno più che bene anche le APS-C, basta che siano dotate di una buona risoluzione per immortalare i dettagli del vostro soggetto.
La presenza di uno schermo orientabile vi aiuterebbe notevolmente, poiché, e presto lo vedrete, vi ritroverete a scattare in angolazioni differenti dalle normali. L’importante è che la macchina fotografica scelta scatti in modalità manuale, permettendovi di impostare i valori di ISO, diaframma e tempi di scatto, secondo le regole del triangolo dell’esposizione.
Gli obiettivi fotografici
Gli obiettivi dedicati alla Fotografia macro sono quelli perfetti anche per realizzare gli scatti di Food Photography, poiché sono in grado di mettere a fuoco a poca distanza dalla lente e sono caratterizzati da una grande nitidezza, questo vi aiuterà ad esaltare i dettagli dei vostri piatti o dei vostri ingredienti.
In alternativa andranno bene anche tutti quelli in grado di mettere a fuoco ad una distanza sufficientemente ravvicinata.
Impiegare un teleobiettivo (cioè le ottiche con una lunghezza focale superiore ai 70 mm e con un angolo di campo inferiore a 50°) in Food Photography è una seconda opzione molto saggia perché conferirà alle vostre foto un corretto schiacciamento della prospettiva, annullando la distorsione data dagli obiettivi grandangolari. In aggiunta l’aumento della lunghezza focale, vi regalerà un bokeh migliore, rendendo le vostre foto molto più interessanti.
Il treppiede
Il treppiede è un accessorio che non dovrebbe mai mancare nel vostro corredo, non importa quale genere fotografico preferiate fra paesaggistica, macrofotografia, lunghe esposizioni o la fotografia still life o che vi piaccia lavorare quando la luce è molto scarsa. Il mix tra alta risoluzione del sensore e luce naturale vi renderà inevitabile una gestione accurata delle basse luci, risolvibile, secondo le regole del triangolo dell’esposizione, allungando i tempi di scatto.
Per evitare uno spiacevole effetto mosso che danneggerebbe la nitidezza delle vostre immagini di Food Photography, acquistate un treppiede, che rimuoverà efficacemente le piccole vibrazioni causate dalle vostre mani. Vi ricordo che ogni volta che montate la vostra macchina fotografica su un cavalletto, dovete ricordarvi di disattivare la stabilizzazione della fotocamera e la riduzione delle vibrazioni dell’obiettivo, per non creare pericolose (per le vostre foto) oscillazioni. Scegliere uno stativo con testa snodabile vi lascerà liberi di ruotare la macchina fotografica intorno al punto di ancoraggio, per raggiungere la migliore angolazione possibile. Potete trovare numerosi modelli nella nostra guida all’acquisto sui migliori treppiedi per foto. Un cavalletto vi aiuterà nella Food Photography permettendovi anche di realizzare scatti dall’alto, perpendicolari al piano del soggetto. Per questo genere di composizioni scegliete un modello di treppiede che vi permetta di estendere il braccio dell’asta centrale in orizzontale.


Per realizzare una fotografia con una fotocamera montata sul treppiede potrete utilizzare lo scatto temporizzato o munirvi di un telecomando per lo scatto remoto, in questo modo sarete in grado di rilasciare l’otturatore senza toccare la macchina fotografica e senza così trasmettere vibrazioni alla fotocamera. Potrete scegliere la tipologia a filo o ad infrarossi, i primi sono meno cari ma hanno lo svantaggio di essere in connessione fisica con la macchina fotografica, limitando i vostri movimenti.
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Infine, se la vostra fotocamera è compatibile, potete ripiegare su un’app per il controllo dello scatto, come Nikon SnapBridge, che, tramite Bluetooth e/o WiFi, vi permettono di regolare le impostazioni e scattare a distanza.
L’illuminazione
Sul lato illuminazione, la scelta di utilizzare o meno flash esterni (si, esterni, non il pop up della macchina fotografica, che andrebbe abolito!) è estremamente soggettiva, da preferire comunque la scelta della luce naturale, in grado di rendere più realistico il cibo immortalato nella Food Photography. Questo è particolarmente consigliato per coloro che si approcciano per le prime volte alla Food Photography, senza un’esperienza di fotografia macro o di still life. Posizionandovi nei pressi di una finestra o di una fonte luminosa potrete scattare senza complicarvi eccessivamente la vita regolando un flash esterno. Progredendo con la vostra esperienza vi renderete conto di poter necessitare di alcuni accessori come i pannelli riflettenti o sceglierete la via del flash, ma anche in questo caso attenzione alle ombre dure che rendono spiacevoli i soggetti ritratti, munitevi dunque di diffusori. Vi segnalo che usare un flash su un cibo umido lo farà apparire grasso piuttosto che bagnato.

Inoltre, per rendere più attrattiva la vostra fotografia, potrete acquistare alcuni sfondi differenti per dare un tocco in più agli scatti.
Food Photography: come fotografare il cibo
La Food Photography è una tecnica fotografica molto più difficile da padroneggiare rispetto a quanto sembri in partenza, come ogni cosa necessita una buona pianificazione e un’attrezzatura corretta per poter riuscire al meglio.
La luce e il tempo, parole così importanti in fotografia, giocano un ruolo chiave anche nella Food Photography: tempo di maturazione, di cottura, di raffreddamento, di scioglimento, il tutto sempre disposto correttamente ed illuminato nel modo migliore. Perché attorno alla figura del fotografo che si occupa di Food Photography ruotano differenti figure professionali: direttori creativi, food stylist, prop stylist e assistenti di produzione. Per realizzare uno scatto perfetto dovrete pertanto imparare le abilità di ognuno ed organizzarvi per ottenere l’immagine voluta.
Food Photography: l’allestimento
Il food stylist è colui che impiatta il cibo per farlo apparire nel modo migliore. Non ne avete uno a disposizione? Vediamo insieme come fare.
Come saprete ci sono regole della composizione da seguire, preoccupatevi sempre di controllare di aver disposto i vostri alimenti in maniere fotogenica. Si, c’è differenza fra la presentazione di un cibo fatta da uno stilista e quella realizzata da un cuoco, il food stylist non può contare sui profumi e sui sapori del piatto composto per colpire le papille gustative di chi osserva, ha a disposizione solo le sue pupille (perdonate il gioco di parole). Le pietanze andranno pertanto disposte con cura per trasmettere anche tutte le altre informazioni sensoriali, per non lasciare la fotografia piatta. A tal proposito è molto importante conoscere gli alimenti o la ricetta che andrete a ritrarre, le tecniche di cottura e la conservazione del cibo per poterlo valorizzare e raccontare al meglio.
A partire dagli ingredienti comprati, di grande freschezza e qualità, ogni piccolo dettaglio deve essere curato con attenzione. La scenografia va allestita con sapienza, e qui entra in gioco la figura del prop stylist (colui o colei che si cura degli oggetti di scena), che sceglierà i giusti colori e gli elementi da accostare al piatto per esaltare la texture e i colori del soggetto scelto per la Food Photography. Infine, bisogna scegliere le migliori condizioni di luce per ottenere il risultato desiderato.
Food Photography: la luce
Come abbiamo detto in precedenza, la luce naturale è perfetta per la Food Photography, in grado di esprimere morbidezza e di donare un aspetto più reale allo scatto. Meglio però non lavorare con la luce diretta, disponete un diffusore fra la fonte di luce e il centro della scena per ammorbidire i contorni di ombre e luci, disperdendo i raggi luminosi. Già vi vedo alzare gli occhi al cielo e lamentarvi dicendo “Ecco, Silvia ci fa spendere degli altri soldi” non preoccupatevi e aguzzate l’ingegno, se possedete un diffusore utilizzatelo, altrimenti potete ripiegare su un lenzuolo, una tovaglia, una maglietta o addirittura un foglio di carta bianchi, saranno perfetti se utilizzati con maestria. È vero che chi ha il pane spesso non ha i denti e chi ha i denti a volte non ha il pane, ma chi ha inventiva e abilità manuale riesce ad avere pane e denti, mica male eh? Ricordatevi che la luce esalta il grado di lucentezza del vostro cibo, generando una brillantezza succosa, specie sulla frutta.
Food Photography: apparecchiamo la tavola
Fondamentale in ogni scatto, l’atmosfera giusta è in grado di valorizzare o penalizzare le vostre immagini di Food Photography: progettate dunque che genere di atmosfera volete fornire alla vostra fotografia. Meglio un set pieno di luce e di colori per dare una sensazione di gioia e vitalità a tratti infantile? O sono preferibili dei toni più soft raffinati ed eleganti? In ogni modo è sempre meglio scegliere uno sfondo in grado di fornire un buon livello di contrasto rispetto al soggetto per farlo risaltare maggiormente, come una perfetta colonna sonora esalta nella maniera migliore una pellicola ben riuscita.
A questo punto vediamo quali elementi includere nel nostro scatto. La Food Photography racconta le pietanze tramite gli ingredienti che le compongono e le loro preparazioni, potete quindi aggiungere gli utensili impiegati o quelli che servono per consumarlo, qualche passaggio della preparazione, gli ingredienti utilizzati (in special modo spezie e odori), le origini della pietanza o qualcosa che richiama lo scopo della ricetta (come i coriandoli di fianco alle chiacchiere) che andranno così ad incorniciare il soggetto, raccontando la sua storia.
Attenzione però, io ho parlato di “tavola” ma nulla vi vieta di spostarvi negli altri ambienti della casa se ciò dovesse risultare una condizione migliore, come un’illuminazione più morbida e diffusa.
Food Photography: la scelta dei colori
Un piatto invitante ha colori in grado di attirare subito la nostra attenzione, per questo motivo scegliete sfondi e gli ingredienti e gli oggetti da affiancare (i props) in modo che siano il più possibile di colori neutri o comunque tali da non oscurare il palcoscenico al soggetto ritratto. Lo dico sempre, in fotografia spesso less is more, meno è meglio, non affollate la vostra composizione di molteplici oggetti dai differenti e disarmonici colori. Scegliete tutto con cura e bilanciate tutti i dettagli con attenzione, altrimenti lo sguardo dello spettatore vagherà tra i vari elementi della composizione senza fermarsi in maniera decisa su nessun dettaglio.
Pertanto, preferite sfondi, piatti e posate poco lavorate, dai colori il più neutri possibili, in modo da dare il necessario risalto alle caratteristiche degli alimenti ritratti. A meno che, ovviamente, non abbiate programmato di fotografare un alimento completamente bianco, il cui candore sarà al contrario esaltato dalla contrapposizione con colori e texture più evidenti.
Food Photography: la composizione
La composizione fotografica è essenziale nella Food Photography e vi permette di catturare e direzionare lo sguardo dello spettatore a vostro diletto. Conoscerne le regole vi permetterà di trasmettere molto di più a chi guarda la foto, valorizzando i punti di interesse. Pertanto, dovrete progettare con accuratezza lo scatto. Si, esatto, alla fine impiegherete più tempo a preparare la foto che a realizzarla, ma con il cibo è sempre così, non ci si mette forse di più a cucinarlo che a mangiarlo?
Posizionare il vostro soggetto rispettando la regola dei terzi, quindi in uno dei terzi, sulle linee di forza, seguendo le regole della spirale aurea o al centro del fotogramma a scelta a seconda della composizione creata, regaleranno più incisività alle vostre immagini.
Per chi non lo sapesse, la regola dei terzi consiste nel dividere il fotogramma in 9 rettangoli uguali, tracciando 2 linee orizzontali e due verticali. Posizionare il soggetto nelle intersezioni fra le righe (dette linee di forza) gli offrirà maggior spessore. Per approfondire questo argomento vi consiglio la nostra guida dedicata alla composizione fotografica.
Food Photography: la prospettiva
Le angolazioni più frequenti nella Food Photography sono 45° e 90°. Quale preferire dipende da voi, dalle particolarità del vostro soggetto e dall’idea che avete in mente e che avete visualizzato in fase di progettazione.
Fotografare il cibo dall’alto vi permetterà di coinvolgere maggiormente lo spettatore, e per questo è la più diffusa. Chiudete gli occhi, immaginate la foto di una pietanza qualsiasi su un libro di ricette: è dall’alto, vero? Al contrario fotografare il cibo di lato vi permette di cogliere maggiormente la stratificazione della pietanza raffigurata, e questo è il caso di torte e panini, ad esempio. Scegliere una prospettiva piuttosto che un’altra vi permetterà di focalizzare l’attenzione sull’estetica finale del piatto oppure sulla sua composizione, sulla sua texture e sui suoi ingredienti.
Nell’ultimo periodo sta prendendo sempre più piede l’angolazione a 45°, sinonimo di una moderna attenzione al com’è fatto, piuttosto che al com’è, che si rispecchia in molteplici aspetti del quotidiano. Questa differente attenzione ha anche portato un cambiamento nell’impiantamento stesso delle pietanze, che ora tendono a svilupparsi in altezza piuttosto che in larghezza, per mostrare meglio allo spettatore la composizione della ricetta eseguita.
Infine, una prospettiva differente vi permetterà di sfruttare al meglio lo sfondo e il soggetto, perché proprio come succede nella fotografia ritrattistica, anche nella Food Photography ogni soggetto ha un lato più fotogenico!
Food Photography: qualche consiglio
Specie all’inizio potreste trovare alcune difficoltà nella realizzazione dei vostri scatti di Food Photography, ecco alcuni spunti e qualche consiglio per ottenere risultati migliori.
- Guardare ma non copiare. Valido in tutti gli ambiti, un proprio gusto e la propria abilità si sviluppano solo dopo aver visto tanti prodotti differenti, realizzati da diversi autori. Inizialmente sarete troppo concentrati dall’ottenere un’immagine tecnicamente perfetta per creare una composizione riuscita, oppure avrete ancora le idee poco chiare in merito. Prendete spunto liberamente dagli altri fotografi, dal vostro libro delle ricette o da qualche rivista che avete notato in giro. Ho detto prendere spunto, non limitatevi a copiare come se utilizzaste la carta carbone, utilizzateli come punto di partenza per trovare un vostro stile e un vostro gusto.
- Less is more. Ancora una volta, non esagerate riempiendo l’inquadratura di molteplici oggetti che, inevitabilmente, ruberanno la scena del soggetto. Trovate il giusto equilibrio tra far morire di desolante solitudine la vostra pietanza, come la molecola di sodio nella pubblicità dell’acqua Lete, e soffocarla in un pericoloso assembramento.
- Attenzione alla pulizia e all’ordine. Specie per quanto riguarda i prodotti cucinati o i passaggi della preparazione, un aspetto curato farà la differenza fra un insieme armonico e un grande caos. Pulite bene il tagliere, la pentola, il piatto, il bicchiere o tutti i props che utilizzerete nella vostra composizione per non dare un’impressione di sporco, trascuratezza e disordine.
- Stringere l’inquadratura. Questo vi permetterà di focalizzare l’attenzione sui giusti elementi. Non preoccupatevi eccessivamente del rischio di tagliare il vostro soggetto, meglio un piccolo ritaglio che una landa desolata dalla quale fa capolino la pietanza, che così sembrerà anche più piccola.
- Aprire il diaframma. Scattare a diaframmi aperti (f/1.8, f/2 f/2.8 o f/4 indicativamente) vi permetterà di realizzare un meraviglioso sfondo sfocato nella vostra Food Photography che valorizzerà al meglio i vostri soggetti, concentrando su di essi l’attenzione dello spettatore.
Food Photography: qualche trucchetto
Ora che avete tutte le basi per realizzare ottime opere di Food Photography ecco qualche piccolo trucco per raggiungere l’eccellenza. Il cibo deve sempre sembrare appena cucinato, di ottima qualità e freschissimo, in questa lista troverete alcuni trucchi per farlo sempre apparire tale. Si tratta di consigli controversi perché vanno a mettere in campo prodotti non commestibili che vanno a sostituire o a contaminare il soggetto della nostra Food Photography. Infatti, la maggioranza del food photographer professionisti non utilizza cibo reale nelle proprie immagini, sostituendolo con colle ed elementi più o meno sintetici. Ciò accade per rendere più appetibile il risultato finale e perché gli alimenti deperiscono piuttosto velocemente: si raffreddano, la carne si indurisce ed opacizza, il gelato e il ghiaccio si sciolgono, la condensa sparisce e la frutta si annerisce in breve tempo. Come porre un freno all’inesorabile scorrere del tempo?
L’olio motore può prendere il posto dello sciroppo, risultando lucido e denso, mentre spennellare una bistecca con il lucido da scarpe da cruda la farà sembrare cotta, mantenendo al contempo la lucentezza tipica di un trancio di carne fresca. La colla vinilica aiuta a rendere più realistico il latte (con quelle belle gocce che pendono dal cucchiaio, che tempismo perfet…ah no?), le creme e le glasse, la glicerina liquida o l’olio vegetale spennellati su carne e pesce attribuiscono un aspetto fresco e lucente tipico dell’alimento freschissimo oppure spruzzate sulle bottiglie danno quell’aria di fresco data dalla condensa. Spruzzare il deodorante spray sulla frutta simula la brina sulla superficie, per dare l’impressione di cibo appena colto dall’albero durante una fredda mattina autunnale. La frutta lasciata all’aria si ossida facilmente, annerendo, immergere frutta e verdura in prodotti antiossidanti impedirà questo naturale processo, mentre spruzzare della vaselina simulerà l’acqua, con il vantaggio di non colare via dalla superficie di frutta e verdura. Lacca spray e cera per capelli vi aiuteranno a rendere lucida ed appetitosa la frutta. Anche le dimensioni contano, possono essere realizzati modelli in scala per essere più maneggevoli e gestibili.
E il gelato? Com’è possibile che non si sciolga mai? Perché non è vero e proprio gelato, si tratta di un composto di fecola, latte oppure di purè, in entrambi i casi con l’aggiunta di colorante.

Per quanto riguarda il caffè o altri liquidi caldi potete ricreare le volute di fumo posizionando un batuffolo di cotone imbevuto di acqua nel microonde. Una volta depositato sul fondo della tazza emanerà splendidi sbuffi di fumo, in alternativa potete usare i bastoncini di incenso.
Mentre la schiuma può essere ricreata utilizzando bolle di sapone o sapone liquido, le torte vengono rese più alte utilizzando dei fogli di cartone per supportare la stratificazione e la panna viene sostituita con la schiuma da barba. Infine, le bibite frizzanti tendono a perdere le loro belle bolle con il tempo, l’aggiunta di antiacidi ne creerà di nuove.
L’utilizzo di questi trucchi è visto in maniera diversa dalla comunità dei fotografi, in molti li interpretano come un modo per barare, raggiungendo meglio e più in fretta i migliori risultati. C’è da dire però che la Food Photography nasce come narrazione e non come riproduzione, stiamo creando belle immagini e non buone pietanze, altrimenti saremmo solo cuochi. In fondo “la fotografia non mostra la realtà, mostra l’idea che se ne ha”, Neil Leifer.
Food Photography: barare senza barare
Se invece siete proprio dei puristi (o semplicemente volete mangiare i vostri soggetti di Food Photography dopo averli ritratti a puntino e in questo caso avete tutta la mia approvazione) potete ricorrere ad alcuni trucchetti “commestibili”: per preservare l’untuosità di carne e pesce interrompete la cottura prima del termine e provate in anteprima la composizione ed impostate le luci in maniera migliore. Quando sarà tutto pronto riprendete la cottura e terminate la preparazione. In questo modo potrete realizzare i vostri scatti in maniera agevole e molto rapida, senza rovinare il cibo, mantenendo la tipica freschezza visiva e, nel caso siate lì con l’acquolina in bocca, potrete mangiare caldo, che è un punto da non sottovalutare!
Se intendete fotografare hamburger o cibi stratificati, alcuni stuzzicadenti o spilli fra i ripiani vi aiuteranno ad evitare che il cibo collassi e a farlo apparire più alto.
Nel caso di insalate e alcuni tipi di verdure, mantenerle fresche è molto facile: bagnatele con regolarità utilizzando uno spruzzino, in questo modo ne preverrete l’appassimento, oppure tenetele a bagno fino al momento dello scatto in acqua e ghiaccio, per preservarne la freschezza e l’aspetto croccante. La frutta e altri tipi di verdura tagliate possono essere salvate dall’ossidazione (cioè quando la sezione tagliata ed esposta all’aria diventa nera) con facilità utilizzando il succo di limone.
Se state fotografando la pasta ricordatevi che la pasta quasi cruda è rigida e più fotogenica e sono sembrerà sconfitta, depressa e arenata mollemente nel piatto. Quindi se è previsto un tempo di cottura di 11 minuti fermatevi a 5. Per contrastare il naturale seccarsi del condimento potete spennellare la pasta con olio d’oliva.
Food Photography: il light painting
Fotografia, lo sapete, significa scrivere con la luce. Ma allora perché non diventare più creativi e arrivare a usarla per dipingere? Ecco il light painting, una tecnica che utilizza la luce come un pennello, per delineare forme e volumi del soggetto grazie all’illuminazione. Si tratta di una lunga esposizione in un luogo con una scarsissima luce ambientale, mentre il fotografo illumina con una piccola sorgente di illuminazione mobile le sezioni desiderate.
Avrete pertanto bisogno di una fotocamera in grado di supportare la modalità di posa B, di un treppiede, di un dispositivo per lo scatto flessibile, di una torcia e di un fondale scuro. A questo punto sbizzarritevi ed illuminate le zone del vostro soggetto che intendente valorizzare.
Trattandosi di una lunga esposizione, il risultato finale terrà conto di tutte le pennellate date. Anche se si tratta di una tecnica che richiede numerosi tentativi prima di ottenere l’esatta Food Photography che desideravate, non scoraggiatevi! Il risultato ricorderà molto le opere di Caravaggio, caratterizzate da una luce fuori campo che accarezza la vostra composizione. Il contrasto fra luce e buio non genera dissonanza ma i due opposti si completano, mettendo in evidenza il soggetto della vostra Food Photography.
Food Photography: le conclusioni
La Food Photography è classificabile come arte, oltre a raccontare la bellezza transitoria delle cose semplici e quotidiane, raffigura uno spaccato di una cultura che ci rappresenta e ci appartiene. Da sempre ci troviamo per socializzare davanti ad un caffè, un aperitivo o un pasto. Rifletteteci su, completate la frase: “Ti devo parlare, troviamoci fra un’ora a…” avete aggiunto il nome di un bar, vero? Perché è lo spazio giusto, dove il tempo rallenta e ci permette un’atmosfera idonea per affrontare un dialogo nel modo migliore. La Food Photography non rappresenta solo il sostentamento del corpo, ma anche la nostra cultura, le nostre tradizioni, il nostro modo di vivere e i ritmi della nostra giornata. Questo aggiunge una valenza molto forte ad una passione che già si prefigge il compito di immortalare la realtà e di trasmettere le nostre emozioni nel modo più diretto possibile. Detto ciò, cosa fotograferete oggi? Un primo, un secondo o un dolce? Fatecelo sapere nei commenti e mostrateci i vostri risultati.
Food Photography: potrebbe interessarti anche…
Ti è piaciuta la nostra guida sulla Food Photography? Fantastico, in attesa che l’acqua che hai appena messo su per cuocere la pasta raggiunga la temperatura corretta, potresti continuare il percorso per imparare a fotografare oppure farti un ripasso sul resto, dando un’occhiata a queste altre guide elencate qui sotto:
- Sensore fotografico: alla scoperta di come le nostre macchine fotografiche vedono l’immagine
- Lunghezza focale: come si differenziano gli obiettivi?
- Triangolo dell’esposizione: impariamo ad usarlo per avere foto perfette
- Sfondo sfocato: come rendere perfetti i nostri scatti
- Bokeh: come funziona l’effetto più ricercato
- Macrofotografia: come fotografare il microscopico
- Composizione fotografica: cos’è e come sfruttarla al meglio