Dal 14 luglio su TIMVision sarà possibile vedere la serie tv For The People, di cui vi presentiamo una recensione in anteprima e senza spoiler dei primi due episodi. Scopriamo meglio quali sono i dettagli.
For The People recensione: introduzione
Sarò sincera: recensire una serie tv del 2018 che è stata cancellata nel 2019 dopo due stagioni, non è proprio la situazione più confortevole che si possa desiderare. Essere obiettivi, soprattutto, risulta più complesso di qualsiasi previsione che si riesca a fare.
Comunque, eccoci qua a parlare di For the People, serie tv che, grazie a TIMVision, arriva per la prima volta in Italia da metà mese. La produzione di Shondaland ormai la conosciamo piuttosto bene, avendo parlato di lei anche in tempi recenti per prodotti come Bridgerton e Inventing Anna, entrambi disponibili su Netflix. Con questa nuova serie ci si butta a capofitto nel mondo legale, a contatto con la realtà giudiziaria americana.
For The People recensione: la trama
Lo storico tribunale federale del distretto meridionale di New York ha sempre ospitato tra le sue mura cause giudiziarie di ogni tipo. Dall’illecito più leggero agli scandali più memorabili dello Stato, migliaia e migliaia tra giudici, avvocati e imputati si sono susseguiti nel corso del tempo. Uno solo rimane lo scopo: battersi per la giustizia, combattere per il popolo.
Questo è ciò che spinge sei nuovi avvocati in erba a intraprendere una carriera fatta di sacrifici, tormenti, competizione e sconfitte. Tra accusa e difesa sfilano molteplici esempi verosimili che vanno a rispecchiare quella che è la realtà legale americana. Sandra, Leonard, e gli altri dovranno battersi duramente e senza esclusione di colpi per entrare a pieno titolo in uno dei mondi lavorativi più ardui.
For The People recensione: nulla di innovativo
La serie tv For the People ha una premessa molto lineare e, diciamocelo, anche prevedibile. Tra un caso e l’altro, la vita dei protagonisti viene approfondita così come le rispettive relazioni interpersonali, che alternativamente li legheranno o li divideranno sia in aula che nel privato. Anzi, più che i casi giudiziari in sé e per sé, che rappresentano la trama verticale di un singolo episodio, sono proprio i sentimenti a trainare le puntate e l’evoluzione che i personaggi hanno conoscendosi sempre più approfonditamente.
Come però spesso capita in circostanze simili a questa, se non c’è il mordente che tiene alta l’attenzione dello spettatore, il tutto scade nel disinteresse più totale. Ciò che viene messo in scena è una standardizzazione delle caratteristiche dei singoli personaggi e una previsione di cambiamento che si può intuire fin dalla prima scena dell’episodio pilota. In For the People non troverete colpi di scena incredibili, né cliffhanger che vi faranno desiderare subito di passare alla puntata successiva. Tutto scorre lineare, forse addirittura troppo.
For The People recensione: un semplice riempitivo
Oltre alle relazioni tra i personaggi, anche i casi portati in tribunale sono piuttosto semplici da intuire. Nel più classico dei modi, i protagonisti si impegnano nelle tipiche arringhe per convincere la giuria popolare a condannare o assolvere le persone accusate. Ma anche qui, viene fatto tutto in modo troppo plastico, dove anche la teatralità del momento risulta finta. Non si trova il guizzo per andare oltre e parlare al pubblico che sta davanti allo schermo. Questi escamotage servono in teoria per fare riflettere, ma l’obiettivo non è stato centrato.
Non sempre si ha la necessità di rimanere sbalorditi da una storia. A volte si necessita soltanto di un po’ di leggerezza, di avere a disposizione quel classico riempitivo che fa da sottofondo ad attività monotone per dare loro ritmo e renderle più sopportabili. Se non si hanno pretese di alcun tipo, se si chiudono entrambi gli occhi di fronte alla mancanza di originalità, allora potrebbe essere che For the People faccia al caso dello spettatore. Un po’ come potrebbe esserlo Bridgerton, giusto per rimanere in casa Shondaland. Negli episodi viene più volte detto quanto la posta in gioco sia alta, ma esternamente alla storia sembra quasi che non ci sia stato abbastanza impegno.
For The People recensione: il cast e la produzione
Come tutte le produzioni di Shonda Rhimes, anche For the People vanta di una troupe di alta qualità. Basti pensare che il creatore della serie tv, Paul William Davies, è lo stesso produttore della serie tv ben più nota e acclamata Scandal.
La qualità della serie è evidenziata anche dal cast di attori: troviamo Britt Robertson nel ruolo di Sandra Bell, Jasmin Savoy Brown che interpreta Allison Adams, Ben Rappaport è nei panni di Seth Oliver, Anna Deavere Smith ha la parte di Tina Krissman, Susannah Flood interpreta Kate Littlejohn, Wesam Keesh ha il ruolo di Jay Simmons, Regé-Jean Page veste i panni di Leonard Knox, Hope Davis fa la parte di Jill Carlan, Vondie Curtis-Hall veste i panni del giudice Nicholas Byrne e Ben Shenkman, infine, interpreta Roger Gunn.
Attori preparati, che davanti alla telecamera si trovano subito a proprio agio. I loro ruoli vengono definiti perfettamente, seppure stereotipati, come dicevamo prima. Lasciano tutti trasparire quanto abbiano creduto nel progetto e quanto sia stato gratificante far parte di una produzione che aveva come obiettivo mettere gli attori stessi nei panni della giustizia. Su di loro non c’è nulla da dire, sul resto è già stato detto tutto.
For The People recensione: conclusione
Sentiamo di poter dare questo parere su For the People a prescindere dal fatto che la serie sia stata cancellata subito dopo la messa in onda della seconda stagione. Qualcuno potrebbe anche ribattere che la visione di soli due episodi non basta per giudicare un’intera storia. Ma è davvero così?
Poche sono le serie tv che si salvano nonostante un inizio non proprio brillante. Ma nella maggior parte dei casi è proprio il modo in cui tutto ha inizio che rende una trama appetibile. Anche la storia più scontata può trasformarsi in meritevole solo dal modo in cui questa viene realizzata.
Nel caso di For the People, certo non va a suo favore che arrivi in Italia quando già è conosciuto il destino della serie tv. Piuttosto, sempre per Shondaland, vi consigliamo (per motivazioni differenti) le già citate serie su Netflix nonché Scandal, ben più nota e apprezzata. O ancora, sempre sullo stesso genere, Le regole del delitto perfetto vanta di un’ottima spinta iniziale.
Guarderete le due stagioni di For The People? Fatecelo sapere!
Recensione in breve
For the People
La serie tv For the People narra la vita di sei avvocati in rodaggio pronti a prendersi la responsabilità dei primi casi giudiziari a loro assegnati. Nonostante una tecnica e un'interpretazione di alta qualità, la serie manca di mordente, scade nella troppa semplicità e non invoglia particolarmente a proseguire con la visione. Promossa solo come serie leggera e da riempitivo. Il giudizio è dato a prescindere dalla sua cancellazione nel 2019.
PRO
- Una trama leggera
- Attori bravi nei ruoli
CONTRO
- Mancanza di innovazione
- Non ci sono colpi di scena
- Casi prevedibili
- Relazioni ed evoluzione dei personaggi intuibili