Se vi state chiedendo se la notizia sia fake o se abbiamo sbattuto la testa e siamo usciti fuori di senno vi tranquillizzo subito: è tutto vero, non c’è trucco e non c’è inganno. Infatti, un gruppo di scienziati del Dipartimento dell’Energia dello SLAC National Accelerator Laboratory sono riusciti in un’impresa, fino a qualche tempo fa, inimmaginabile: scattare la prima foto della storia a 3200 megapixel! Vediamo insieme come ci sono riusciti.
Prima foto della storia a 3200 megapixel: il progetto
Per riuscire nel loro intento, gli scienziati coinvolti nel progetto hanno trovato uno stratagemma che sarà molto utile anche in futuro: hanno utilizzato un array di sensori di immagine che diventerà il cuore pulsante della fotocamera digitale più grande del mondo. Non è una novità quella di avere delle foto ad alta risoluzione, ma c’è una grossa differenza rispetto a quella oggetto di questo articolo: infatti, mentre le prime sono ottenute unendo differenti foto, questa è stata scattata con un singolo scatto! La matrice di sensori alla base di quest’impresa è composta da ben 189 sensori CCD da 16 MP che sono stati disposti insieme in un mosaico piastrellato che diventerà il nucleo della LSST, ovvero la fotocamera digitale più grande del mondo che lavorerà presso l’Osservatorio Vera C. Rubin in Cile.
L’array stesso è largo quasi 1 metro ed è stato progettato secondo specifiche estreme: una volta in uso, vanterà un piano focale abbastanza ampio da catturare un’area del cielo equivalente a circa 40 lune piene allineate una accanto all’altra! E, grazie all’ottica e all’ingegneria in gioco, presumibilmente sarà in grado di individuare oggetti 100 milioni di volte più piccoli di quanto si possa vedere ad occhio nudo. Giusto per fare un esempio che possa rendere l’idea, lo SLAC descrive questa capacità “come equivalente ad individuare una candela da migliaia di chilometri di distanza”. Il direttore dell’Osservatorio stesso, Steven Kahn, ha dichiarato:
Scattare foto a 3200 megapixel è tra i risultati più significativi dell’intero progetto dell’Osservatorio Rubin; il completamento del piano focale della fotocamera LSST e dei suoi test andati a buon fine è un’enorme vittoria da parte dell’intero team e consentirà all’Osservatorio di fornire alla scienza astronomica di prossima generazione un aiuto mai visto prima in questo settore.
Ora sicuramente starete pensando: chissà quale meraviglia nello spazio hanno fotografato per la prima foto a 3200 megapixel della storia, magari qualche cratere sulla Luna o qualche particolare di Giove o del Sole. Completamente fuori strada, perché la risposta è Broccoli, più nello specifico una testa di romanesco (dovrei inserire il meme di Leonardo DiCaprio tratto da Django Unchained, lo so). Il soggetto è stato scelto per la sua trama superficiale altamente dettagliata e, per catturare effettivamente l’immagine, i ricercatori hanno prima dovuto posizionare l’array all’interno di un criostato per raffreddarlo fino alla sua temperatura operativa di 150 Fahrenheit negativi, circa 100°C sotto lo zero. Il romanesco è stato quindi collocato all’interno di una scatola con un’illuminazione interna ed un foro stenopeico da 150 micron sulla parte superiore, il tutto per proiettare l’immagine direttamente sul piano focale senza ottica. Sono seguite anche altre foto, come quella scattata al ritratto di Vera Rubin.
Prima foto della storia a 3200 megapixel: conclusioni
Le fotografie ottenute possono essere visionate in fondo a questa pagina, era oggettivamente impossibile caricarle nell’articolo per via delle loro dimensioni importanti. Ma, onestamente, le immagini stesse e il livello di dettaglio che contengono sono molto meno importanti rispetto al concetto che rappresentano: dopotutto la fotocamera digitale più grande del mondo non è stata creata per realizzare scatti a broccoli o a vecchie foto. Infatti, Aaron Roodman di SLAC, ovvero lo scienziato responsabile dell’assemblaggio e del test della fotocamera LSST, ha dichiarato che “scattare queste immagini è un risultato importante perché con le specifiche rigorose che abbiamo messo in campo abbiamo davvero spinto i limiti di ciò che è possibile sfruttare in ogni millimetro quadrato del piano focale per massimizzare la scienza che possiamo fare con esso”. Beh, cosa dire? La prima foto della storia a 3200 megapixel è un grande passo avanti verso il futuro.