Nell’ultimo periodo sono tornate in auge le fotografie dedicate al cosmo ed allo spazio in generale: prima Andrew McCarthy ha fotografato un’eruzione solare, poi è stato il turno della NASA e dell’ESA realizzare rispettivamente uno splendido timelapse del Sole e delle foto ravvicinate della nostra stella più importante. Adesso è toccato ad una macchia solare, che è stata immortalata in alcune foto ad alta risoluzione: scopriamole nel nostro articolo!
Foto alta risoluzione macchia solare: l’attrezzatura utilizzata
Per poter effettuare una foto così dettagliata e così spettacolare serviva il più grande telescopio solare d’Europa, e così è stato. Stiamo parlando di GREGOR, che è gestito da un consorzio Tedesco ed è installato presso l’Osservatorio Teide in Spagna: è talmente sofisticato e contiene un’ingegneria così elevata che gli scienziati sono riusciti a mostrare perfino la struttura sottile del Sole. La foto in questione è stata scattata a 430 nm e mostra i dettagli di una macchia solare in un’area che appare scura sulla superficie della stella perché è più fredda delle altre parti intorno ad essa. GREGOR ha recentemente ricevuto un’importante riprogettazione ottica dal Leibniz Institute for Solar Physics (KIS) che ha consentito di poter scattare queste meravigliose foto, che sono anche quelle con la più alta risoluzione mai scattate dall’Europa.
Oltre alla foto che avete appena visto, gli scienziati hanno voluto divertirsi giocando sulla scala dei nanometri: spingendosi a 516 nm rispetto ai precedenti 430 nm, sono riusciti anche a catturare una foto che mostra le strutture dei campi magnetici solari ad una risoluzione elevatissima.
Foto alta risoluzione macchia solare: conclusioni
Il telescopio GREGOR è in grado di catturare tutti i dettagli possibili fino ad una distanza di circa 50 km dal Sole, che ricordiamo avere un diametro pari a circa 13927 milioni di chilometri: l’Istituto Leibniz ha spiegato che “è come se si potesse scattare una foto perfettamente nitida di un ago su un campo di calcio a un chilometro di distanza”. Voi cosa ne pensate di tutta questa tecnologia? Pensate che prima o poi potrà essere portata, in altre forme, anche su obiettivi e fotocamere che utilizziamo nel quotidiano? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto!