Una grossa arancia: così appare la superficie della nostra stella. Il Daniel K. Inouye Solar Telescope ci regala le prime foto in alta definizione della superficie del Sole. Supera così a pieni voti i test finali fatti sulla strumentazione. Ecco alcuni dettagli e le foto in alta risoluzione.
Foto Superficie del Sole: ecco nuovi dettagli
Regala già immagini della superficie del Sole preziosissime e interessanti il «Daniel K. Inouye Solar Telescope» («Dkist») inaugurato nel dicembre 2019. Posto sulla vetta del vulcano Haleakala, sull’isola Maui, alle Hawaii, è a ben tremila metri di altezza. Si tratta del telescopio solare più grande al mondo, infatti vanta un’apertura di ben 4 metri. Servirà per studiare meglio la superficie del Sole e gli impatti della nostra stella, distante ben 149.600.000 km, sul pianeta Terra.
Le foto scattate dal “Daniel K. Inouye Solar Telescope” mostrano con un dettaglio impressionante di appena 30 chilometri la ribollente superficie del Sole. Ognuno di questi grossi poligoni è grande pressapoco come la Francia. Il telescopio ha scattato queste immagini lo scorso 12 dicembre, il giorno dei test finali della strumentazione.
Nel proprio nucleo il Sole fonde idrogeno in elio, generando una gran quantità di energia, emessa sotto forma di radiazioni elettromagnetiche (dette solari), vento solare e neutrini. L’energia prodotta dal nucleo viene trasmessa tramite la zona radiativa alla zona convettiva. La materia più calda e meno densa viene portata in superficie ed una volta raffreddata sprofonda nuovamente alla base. Qui si riscalda di nuovo dando vita a colonne termiche visibili sulla superficie del Sole e che prendono il nome di granuli. Sono proprio questi granuli i soggetti delle foto del Daniel K. Inouye Solar Telescope: macchie grandi fino a 18000 chilometri e dai contorni più scuri, simili a bolle di caramello.
Foto Superficie del Sole: perché sono così importanti?
Il Sole ogni 11 anni oscilla fra un’attività massima e minima. Al momento ci siamo appena lasciati alle spalle la minima. Infatti, le esplosioni solari visibili come macchie sulla superficie del Sole stanno aumentando. Queste esplosioni rilasciano correnti di particelle, il vento solare, che viaggiando alla velocità di 700 chilometri al secondo investe anche il nostro pianeta provocando tempeste magnetiche. Queste disturbano le comunicazioni, i sistemi di navigazione, i satelliti ed i tralicci elettrici. Influenzano ad esempio il trasporto aereo, causano blackout di lunga durata e disabilitano tecnologie come il GPS. Conoscere al meglio questi eventi ci permetterà di prevederli con un anticipo sufficiente per prepararci ad affrontarne le conseguenze. C’è da dire che, vedendo queste foto, ci si rende conto di quanto la tecnologia abbia fatto passi da gigante e, in questo caso, la fotografia riesca a garantire nuove scoperte. Chi si sarebbe immaginato, 40-50 anni fa, di vedere foto del genere?