Le fotocamere bridge sono una tipologia di macchine fotografiche abbastanza strana, in quanto vanno ad unire reflex e fotocamere compatte. Sono pensate per gli utenti che hanno bisogno di zoom ottici molto spinti (vengono infatti definite anche come “superzoom” o “megazoom”) e non vogliono spendere uno sproposito per una reflex e un’ottica. Non sono esattamente pensate per un utilizzo professionale, ma alcuni modelli riescono comunque ad offrire prestazioni davvero ottime.
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Fotocamere bridge: cosa sono e come funzionano
Questi prodotti spesso vengono definiti come “le fotocamere reflex con l’obiettivo fisso” oppure “le compatte simili alle reflex“. Queste definizioni sono decisamente sbagliate, perché è vero che le bridge assomigliano a delle reflex, ed è anche vero che non permettono di cambiare l’obiettivo, però sono delle fotocamere che appartengono ad una specifica categoria. Hanno un aspetto che le fa sembrare delle reflex: sono robuste, hanno un’impugnatura molto pronunciata e spesso hanno la tipica “gobba” al centro del corpo. A differenza delle reflex però, non dispongono di una specchio all’interno del corpo, caratteristica principale delle reflex. Per quanto riguarda la somiglianza con le compatte, invece, hanno un’obiettivo che non può essere sostituito, ma con la differenza che non sono portatili come le compatte. Sono questi i motivi per i quali molti utenti definiscono le bridge con le descrizioni che abbiamo elencato all’inizio di questo paragrafo. Come vedremo più avanti, però, le bridge sono pensate per degli scopi specifici e offrono una gamma di prodotti abbastanza estesa.
La prima fotocamera bridge della storia è stata Olympus IS 1000 nel lontano 1990 (qui le specifiche tecniche in inglese), quindi durante l’era analogica. Si trattava di una macchina fotografica dotata di uno zoom in grado di arrivare fino a 135mm non intercambiabile e un aspetto decisamente bizzarro. È stata la fotocamera che ha dato il via a questa categoria di prodotti che è andata avanti fino ad arrivare ai giorni nostri.
Fotocamere bridge: perché acquistarne una
Questi prodotti, a differenza delle mirrorless o delle fotocamere reflex, sono adatti ad una cerchia di utenti molto ristretta. Innanzitutto non sono pensate per i fotografi professionisti che lavorano con la fotografia, in quanto, come vedremo più avanti, non montano sensori molto grandi, quindi non permettono di avere una qualità delle immagini tale da soddisfare alcuni standard professionali. Sono però perfette per chi si avvicina alla fotografia e per chi scatta generi fotografici specifici. La maggior parte delle bridge permette di gestire in modo manuale il tempo di esposizione, iso fotografia, diaframma fotografia e molte altre impostazioni, quindi anche chi si avvicina per la prima volta alla fotografia in generale e vuole capire come fotografare può imparare a gestire l’esposizione. I generi per cui è più consigliato acquistare una bridge sono tutti quelli che necessitano di scattare foto dalle lunghe distanze: fotografia naturalistica, fotografia di viaggio ecc.. Per chi è all’inizio possono essere perfette anche per scattare qualche ritratto, in quanto riprendendo un soggetto da distanze molto elevate e utilizzando uno zoom spinto si avranno risultati molto naturali per quanto riguarda la conformazione dei volti. Inoltre molti nuovi modelli integrano un mirino elettronico, ovvero un mirino che riproduce esattamente tutto quello che è possibile osservare dal display principale.
La gamma di superzoom è attualmente molto vasta. Parte da modelli molto economici e accessibili a tutti, fino ad arrivare a modelli molto costosi che riescono ad offrire prestazioni ottime. Come vedremo di seguito, montano sensori molto piccoli, ma comunque abbastanza prestanti, in quanto permettono di avere delle distanzi focali molto più spinte senza dover montare lenti gigantesche. È proprio questa caratteristica che porta gli utenti ad acquistare una superzoom: per avere a disposizione delle lenti equivalenti su una mirrorless o una reflex si dovrebbero spendere tantissimi soldi, e non è nemmeno detto che si riesca ad arrivare a zoom così alti. Le bridge arrivano a focali equivalenti che possono corrispondere anche a 1200mm, mantenendo comunque delle dimensioni contenute per questa tipologia di lente.
Fotocamere bridge: il sensore e l’obiettivo
Come già detto, le caratteristiche principali di queste fotocamere sono il sensore e l’obiettivo. I sensori che integrano le bridge non sono mai molto grandi: i sensori delle reflex partono da una grandezza APS-C, mentre il massimo che si può trovare su questi modelli è il sensore da 1″. Nell’immagine qui sotto potete vedere la differenza di grandezza. Avere un sensore più piccolo vuol dire ovviamente meno qualità, ma con il vantaggio di avere un fattore di crop maggiore. Il fattore di crop indica l’equivalenza della focale sulla grandezza del sensore full frame. In parole semplici: se con un sensore full frame si utilizza un obiettivo 50mm la lunghezza focale reale sarà appunto 50mm, mentre se si utilizza una lente da 50mm con un sensore APS-C (con fattore di crop di 1.6x) la lunghezza focale reale sarà circa 80mm. Più è piccolo il sensore, maggiore è la lunghezza focale reale che si ottiene. Integrando sensori da 1″, o anche meno, si riuscirà ad avere una lunghezza focale molto estesa utilizzando lenti zoom più piccole. Per riuscire ad avere una lunghezza focale equivalente di circa 3.000mm basterà utilizzare una lente da 539mm e un sensore da 1/2.3″, in quanto il fattore di crop di quest’ultimo è pari a 5.6x (539 x 5.6 = 3.018,4).
La valutazione dell’obiettivo e del sensore sono quindi fondamentali se si vuole acquistare una fotocamera bridge. Oltre all’equivalenza della lente che abbiamo descritto sopra, c’è da considerare l’apertura massima del diaframma. Il diaframma è uno strumento composto da alcune lamelle mobili che chiudendosi e aprendosi permette di far entrare più o meno luce all’interno dell’obiettivo. Per indicarlo viene utilizzata la lettera “f” (o anche il numero 1) seguito da alcune cifre (es. f/3.5-5.6 oppure 1:3.5-5.6). I valori più bassi indicano un’apertura massima del diaframma maggiore, per questo motivo le fotocamere o gli obiettivi in generale costano di più quando presentano dei numeri con valori bassi. Una fotocamera bridge che monta una lente con apertura massima di f/2.8 avrà sicuramente un prezzo maggiore rispetto ad un modello che integra un obiettivo con apertura massima di f/4.3. Avere un diaframma molto ampio porta ad avere principalmente due vantaggi: riuscire a scattare foto con tempi di esposizione veloci anche quando la luce della scena è bassa e ottenere un effetto bokeh più marcato, ovvero lo sfondo sfocato quando si scatta la foto ad un soggetto. Sulle fotocamere bridge vengono indicati sempre due aperture massima: la prima si riferisce all’apertura del diaframma massima che si può utilizzare con la lente impostata sul grandangolo, mentre la seconda indica quella che è possibile utilizzare con la lente alla focale più estrema. Per approfondire vi invitiamo comunque a dare un’occhiata alla nostra guida sul diaframma fotografia.
Fotocamere bridge: quale comprare?
Le superzoom sono quindi perfette per chi vuole avvicinarsi alla fotografia o per i fotografi amatoriali che hanno bisogno di una lente molto estesa e non vogliono spendere migliaia e migliaia di euro. Non possono competere con le fotocamere reflex o mirrorless, ma nonostante questo possono offrire ottimi risultati se l’utilizzo che se ne vuole fare è prettamente legato al caricare le foto sui social. Se fate parte di questa fetta di utenti potreste trovare un po’ di difficoltà nella scelta del modello che più si addice alle vostre esigenze. Noi di FotoNerd abbiamo quindi deciso di realizzare delle guide all’acquisto dedicate esclusivamente alle fotocamere bridge, in modo cercare di aiutarvi nella scelta. Le nostre guide sono frutto di conoscenza del mercato e dei nuovi prodotti, di prove professionali e di studi di ogni singolo prodotto. All’interno delle guide troverete solo i prodotti secondo noi realmente validi, i quali saranno accompagnati da brevi descrizioni tecniche e non solo.