Il mondo della fotografia è bello perché è molto vasto. Avvicinarsi a quest’arte è ormai molto semplice, in quanto tutti noi abbiamo uno strumento in grado di scattare foto molto buone già in tasca: lo smartphone. Gli strumenti per fotografare sono tantissimi e si dividono in varie categorie. Una delle categorie più sottovalutate è sicuramente quella delle fotocamere compatte. Scopriamo insieme cosa sono e come funzionano questi prodotti decisamente portatili.
Fotocamere compatte: cosa sono e come funzionano
La storia delle fotocamere compatte è meno intensa rispetto ad altre categorie di macchine fotografiche, in quanto sono più moderne rispetto alle fotocamere reflex ad esempio. Le due principali caratteristiche che contraddistinguono questa tipologia di prodotti sono due: hanno dimensioni molto contenute e non permettono di cambiare obiettivo. Probabilmente se siete nati prima della fine degli anni 90 avete posseduto almeno una fotocamera compatta nella vostra vita, in quanto sono state vendute perlopiù dopo l’avvento del digitale. Il loro successo è dovuto alla semplicità d’utilizzo, al prezzo contenuto e alla portabilità. Praticamente prima degli smartphone, la gente utilizzava queste piccole macchine fotografiche per immortalare i momenti più importanti. Sono questi i motivi che spingono i fotografi amatoriali a “snobbare” le compatte: molti utenti credono che queste macchine fotografiche siano ancora adatte esclusivamente per chi vuole scattare foto delle proprie vacanze e non ha mai posseduto una fotocamera. Ovviamente non è così, in quanto i produttori, negli anni, hanno migliorato sempre di più questa tipologia di prodotti, arrivando a produrre anche fotocamere compatte professionali.
Già durante l’era analogica abbiamo potuto assistere a fotocamere dalle dimensioni contenute e con obiettivi non intercambiabili. Basti pensare alla UR-Leica o alla più piccola fotocamera a rullino della storia, la Rollei 35. Già da quei tempi le aziende avevano capito che molti fotografi preferivano avere una un prodotto molto portatile a discapito di una lente non intercambiabile. Con l’arrivo del digitale le principali aziende hanno puntato sugli utenti che cercavano qualcosa di semplice ed economico, facendo passare quindi le compatte come delle macchine fotografiche poco prestanti. Per fortuna alcuni brand hanno però continuato lo sviluppo di queste piccole fotocamere, creando un mercato che ora offre prodotti per tutte le tasche e per tutti gli utilizzi. Come vedremo più avanti, ormai esistono compatte con sensori molto grandi, mirini elettronici e ottici e lenti di ottima qualità. Sono molti i professionisti che scelgono le compatte per determinati generi fotografici, uno su tutti la street photography.
Fotocamere compatte: perché sceglierne una
Abbiamo quindi visto come si sono sviluppate le compatte durante il tempo, ma perché dovremmo acquistarne una? I motivi possono essere molteplici. Innanzitutto la loro portabilità consente ai fotografi principianti o professionisti di portarle sempre in tasca, quindi si avrà sempre a disposizione un ottimo dispositivo per immortalare momenti della propria vita. Per i neofiti sono ottime in quanto permettono di avvicinarsi alla fotografia anche con spese contenute e se si sceglie il modello giusto si può imparare a fotografare gestendo tutti i parametri di scatto in modo completamente manuale, quindi tempo di esposizione, sensibilità iso fotografia e diaframma fotografia. I professionisti si possono orientare su questa tipologia di prodotto per avere una camera sempre a portata di mano, lasciando quindi a casa le più pesanti fotocamere reflex o mirrorless. Per alcuni potrebbe invece essere limitante la lente non intercambiabile, ma imparando a conoscere la propria fotocamera, quindi anche l’obiettivo che si ha a disposizione, ci si potrà specializzare su fotografie di un certo tipo, trovando più facilmente il proprio stile.
I modelli in commercio sono davvero tantissimi, quindi ogni fotografo può riuscire a trovare il prodotto più adatto alle proprie esigenze. Se non si è interessati ad avere un mirino ci si orienta sui modelli che dispongono solo di display, se ci si vuole dedicare ai filmati di viaggi ci si orienta sui modelli perfetti per i video, magari anche dotati di display orientabili per riprendersi in autonomia. Se ci si vuole dedicare alla street photography ci si orienta sui modelli con lenti fisse e luminose che permettono di scattare foto della quotidianità da punti di vista immersivi e particolari. Per chi cerca il massimo della qualità esistono modelli con sensori molto grandi (si arriva al full frame), mentre se si vuole spendere meno, o non si mette la qualità delle immagini al primo posto, ci si può orientare su compatte con sensori più piccoli.
Fotocamere compatte: differenza tra i sensori
Ogni macchina fotografica digitale è dotata di un sensore fotografico, il quale è composto da un numero molto alto di pixel. Avere più pixel non vuol dire per forza avere più qualità, in quanto bisogna tenere in considerazione la grandezza della superficie del sensore. Le compatte sono la tipologia di fotocamere con la più vasta gamma di sensori sul mercato, praticamente esistono modelli per tutte le esigenze. Vediamo quali sono i sensori che possiamo trovare su una compatta:
- Full frame: si tratta del sensore più grande che è possibile trovare sulle fotocamere compatte. Equivale alla pellicola 35mm ed ha una misura di 36 x 24 mm. Permette di ottenere risultati professionali grazie alla sua enorme qualità.
- APS-C: un po’ più raro da trovare su questa tipologie di macchine fotografiche. Può avere misure diverse in base al produttore ed offre prestazioni di alto livello. Viene spesso utilizzato anche sulle reflex professionali.
- Micro 4/3: è uno dei migliori per quanto riguarda il rapporto grandezza/prestazioni. Poco utilizzato sulle compatte, permette di avere una qualità molto buona avendo comunque dimensioni contenute. Misura 17.3 x 13 mm.
- 1″: è sicuramente il più utilizzato sulle compatte, in quanto se ben ottimizzato può restituire risultati fantastici. Ha delle misure di 13.2 x 8.8 mm ma nonostante le sue dimensioni contenute offre prestazioni davvero ottime. Viene integrato sia nei modelli di fascia media, sia nei modelli di fascia alta.
- 1/1.7″: il sensore più piccolo che è possibile trovare sulle compatte. Offre prestazioni mediocri e si trova sui modelli economici o comunque di fascia bassa. Misura 7.6 x 5.7 mm.
Fotocamere compatte: gli obiettivi
La lente è una delle specifiche che bisogna tenere molto in considerazione nella scelta di una compatta, in quanto non può essere cambiata, quindi bisogna scegliere bene in base alle proprie esigenze. È importante capire che non bisogna tenere in considerazione le focali indicate sui vari modelli, bensì la loro equivalenza. Praticamente in base al sensore che viene utilizzato si ha un “fattore di crop“. Per dirla in parole semplici: gli obiettivi vengono sempre considerati in base alla loro equivalenza sui sensori full frame, quando i sensori sono più piccoli si deve considerare il crop (cioè il “taglio”, volgarmente) che questo comporta. Sulle compatte i produttori indicano la lunghezza focale reale sulla lente, ma nelle specifiche viene sempre indicata l’equivalente full frame. Quindi è giusto sapere cos’è un fattore di crop altrimenti se si guardano solo le lunghezze specificate sulle lenti si potrebbe far confusione.
Un’altra caratteristica da tenere in considerazione è l’apertura del diaframma. In questo caso per fortuna non abbiamo difficoltà legate a equivalenze ecc. La cosa che potrebbe spiazzare i neofiti è la comprensione di cosa sia un diaframma. In breve, è formato da alcune lamelle che possono aprirsi e chiudersi. Per indicare l’apertura del diaframma si utilizza la lettera “f” (o anche il numero “1”) seguita da una serie di cifre (es: f/2.8 oppure 1:2.8). In questo modo si può determinare l’apertura del diaframma, il quale fa entrare più o meno luce all’interno dell’obiettivo. Maggiore è il valore della cifra posta dopo la “f” minore sarà la luce che arriverà al sensore. Per questo motivo le compatte che integrano lenti con apertura massima di f/1.8 o f/2.8 hanno prezzi più alti. Avere un’apertura molto ampia permette di scattare foto anche quando ci si trova in condizioni di poca luce oltre che a creare uno sfondo sfocato che risalti il soggetto in primo piano. Sugli obiettivi zoom vengono indicati due diverse aperture (es: f/2.8-5.6). La prima cifra indica l’apertura massima quando si utilizza l’obiettivo alla focale minima (grandangolo), mentre la seconda cifra indica l’apertura massima quando si utilizza la lente alla massima focale (tele). Per capire al meglio cos’è e come funziona il diaframma vi invitiamo comunque a leggere la nostra guida sul diaframma fotografia.
Fotocamere compatte: quale acquistare come migliore?
Abbiamo quindi visto che le fotocamere compatte hanno davvero molto da offrire a praticamente qualunque tipo di fotografo. Ma vista la vastità di modelli non è semplice scegliere la macchina fotografica che più si adatta alle proprie esigenze. E qui arriviamo noi di FotoNerd ad accompagnarvi nella scelta (in pieno stile Ghostbusters). Sul nostro sito potete trovare delle guide all’acquisto dedicate esclusivamente alle fotocamere compatte. Le nostre selezioni si basano su una grande conoscenza del settore e su prove reali da noi realizzate. Sta a voi capire di cosa avete bisogno, se siete agli inizi e volete partire con una compatta per poi in futuro passare a reflex o mirrorless professionali, se siete già dei professionisti e cercate una fotocamera dalle ottime prestazioni da portare sempre in tasta, o ancora se siete degli amanti dei viaggi e cercate un prodotto che vi consenta di registrare video di ottima qualità durante le vostre avventure. Tutte le nostre guide contengono spiegazioni tecniche e pratiche di ogni prodotto, consigli aggiornati in base all’andamento di ogni singolo prodotto per quanto riguarda aggiornamenti o novità e riflessioni per quanto riguarda l’andamento di ogni prodotto in base al mercato.