Parlando di questo caso, ci ritroviamo sempre ad affrontare lo stesso discorso che aleggia da decadi e decadi: il copyright. Il processo legato a Jinga Zhang, fotografa che ha aperto una causa di plagio nei confronti del pittore Jeff Dieschburg, si è concluso: ecco l’esito finale.
Fotografa causa plagio pittore: il caso
Chi può davvero stabilire il confine tra copia, ispirazione o casualità? Vi pongo questa domanda perché il tema di oggi fa riflettere proprio a tal proposito. Chi può davvero capire questa sottile linea che divide le varie situazioni? Chi può dire se io abbia o meno copiato qualcuno? Vi faccio un esempio: se due persone hanno la stessa idea e non si conoscono e quindi non possono essere influenzate dalle rispettive visioni, come si fa ad affermare con certezza che uno dei due abbia copiato? Ci sono casi e casi, ovviamente, alcuni palesi e altri meno ed è per questo che oggi vogliamo raccontarvi la storia di Jinga Zhang e Jeff Dieschburg, due artisti diversi che si sono trovati in una situazione spiacevole. Lungi da noi stabilire chi dei due abbia ragione, quello che vogliamo fare è solo riportarvi quanto successo per aprire un dibattito e una riflessione personale sulla tematica dei diritti d’autore che, ancora oggi, tiene tremendamente banco in ogni luogo del mondo.

Per fare un breve riassunto di quanto accaduto e non tediarvi con inutili parole, la fotografa Jinga Zhang ha aperto una causa di plagio nei confronti del pittore Jeff Dieschburg, colpevole, secondo l’accusa, di aver copiato una fotografia per dare vita a un’opera pittorica. L’immagine in questione è giunta all’attenzione di Jinga Zhang dopo aver vinto l’undicesima Biennale di Arte Contemporanea accaparrandosi 1500 dollari. La fotografa ha effettuato un confronto diretto con lo scatto da lei scattato nel 2017 e ha ritenuto che le somiglianze fossero troppo evidenti per essere mera causalità. Da qui, Zhang ha lanciato l’accusa.
Il processo, svoltosi a Lussemburgo, si è concluso e ha tratto le sue conclusioni definitive: non è plagio. Il motivo, stando alla sentenza, è che la posa in cui è ritratta la modella non è originale e ne esistono a migliaia con la medesima. Si è quindi valutato questo, e non l’immagine nella sua completezza.
Le dichiarazioni
“Sono profondamente addolorata dalla scelta del tribunale di Lussemburgo, che ha confermato che il mio lavoro manca di originalità e quindi non riceverà la protezione dei diritti d’autore in Lussemburgo. Se avere una posa unica è la premessa per la protezione del copyright allora quasi tutti i ritratti del mondo non avranno protezione. Il fatto che il mio lavoro sia stato copiato da altri innumerevoli volte è testimonianza stessa della sua originalità e del suo stile, anche in questo caso particolare. Un caso in cui il trasgressore ha vinto un premio e poi ha messo all’asta l’opera per 6.500 euro. Questo crea un pericoloso precedente, farò appello contro questa decisione perché non la ritengo più un’ingiustizia verso di me ma un pericolo concreto per tutta la comunità fotografica e artistica” – Jinga Zhang
“Un pittore può appropriarsi di un materiale e trasporlo in un altro contesto. Difendo il principio del mimetismo, è una comune strategia artistica. Sono ancora uno studente e ho bisogno di riferimenti per trascrivere il mondo intorno a me” – Jeff Dieschburg
Fotografa causa plagio pittore: conclusioni
Non è semplice capire da che parte stare in questo caso: seppur risultino evidenti le somiglianze tra la fotografia di Zhang e il ritratto pittorico di Dieschburg, chi può dire dove si ferma l’ispirazione e inizia la copia? Una domanda eterna che ci accompagnerà per sempre, e che forse non avrà mai risposta.
Voi da che parte vi schierereste?