Fujifilm X-T200 in offerta
Fujifilm X-T100 è stata (e lo è tutt’ora in alcuni casi) una delle migliori mirrorless da acquistare per avvicinarsi alla fotografia. Il suo rapporto qualità/prezzo ha permesso a tanti nuovi fotografi di scoprire quest’arte con un prodotto capace di regalare tantissime soddisfazioni. Ho avuto il piacere di provare il modello aggiornato di questa mirrorless APS-C, la Fujifilm X-T200. In questa recensione condividerò con voi le mie sensazioni, i miei pensieri e le mie foto, in modo da descrivere quali sono a mio parere i pro e i contro di questa nuova fotocamera.
Fujifilm X-T200 recensione: specifiche e scheda tecnica
Come di consuetudine per i prodotti Fuji, ad un primo sguardo la nuova X-T200 non sembra tanto diversa dal modello precedente. Ma in realtà non è così: ci sono cambiamenti sia all’interno che all’esterno. Guardandola con un po’ di attenzione si nota subito una nuova impugnatura nella parte anteriore che non era presente sulla X-T100, mentre nella parte posteriore spicca sicuramente il grande display touch screen completamente orientabile. All’interno è presente un sensore CMOS APS-C da 24,2 megapixel, il quale si differisce dal modello precedente per alcune specifiche costruttive che rendono la capacità di lettura 3,5 volte più veloce. È stato migliorato l’autofocus, che ora ricopre l’intera area del sensore con ben 425 punti AF ed è dotato di Face Detection e Eye Detection. Ora è inoltre possibile registrare filmati con risoluzione 4K a 30fps senza crop, caratteristica che fa capire che questo prodotto è orientato anche ai videomaker emergenti.
Rimangono invece invariate alcune caratteristiche come il mirino elettronico che funziona bene ed è molto comodo, le famose Simulazione Pellicola esclusive di Fujifilm, il chip WiFi e il Bluetooth (anche se si è passati dal 4.1 al 4.2).
Le specifiche più importanti di questa Fujifilm X-T200 sono:
- Sensore CMOS APS-C da 24,2 megapixel
- Autofocus con 425 punti AF, Face Detection e Eye Detection
- Display LCD touch screen da 3,5″ completamente articolato
- Raffiche di foto fino a 8fps
- Video in 4K a 30fps
- Sensibilità ISO da 200 a 12.800 estendibile da 100 a 51.200
- Mirino elettronico da 0,39″ con 2,360K punti OLED
- Connettore USB Type-C per la ricarica e l’ingresso delle cuffie tramite adattatore presente in confezione
- Connettore microfono esterno da 3,5 mm
- Connettore Micro HDMI
- Batteria NP-W126S
- 11 Simulazione Pellicola
- Misure: 121.0 x 83.7 x 55.1 mm
- Peso: 370g con batteria e scheda SD
Fujifilm X-T200 recensione: design e materiali
In passato ho avuto modo di provare, anche se brevemente, alcune X-T100, quindi ho potuto tenerle in mano e guardarle da vicino. Personalmente adoro lo stile di tutte le Fujifilm, anche se si tratta di una bellezza abbastanza soggettiva. Non essendo cambiato molto, quindi, ho da subito apprezzato il design di questa X-T200 silver che mi è stata inviata da Fujifilm Italia. Trattandosi di un modello entry-level non troviamo alluminio o altri materiali di alta qualità, ma soltanto ABS/policarbonato per quanto riguarda tutto il corpo. Devo dire che però si tratta di un policarbonato di buona qualità e assemblato bene, perché durante tutta la mia prova non ho mai sentito scricchiolii o rumori strani. Come detto sopra, questo modello integra dei particolari mirati a migliorare l’impugnatura. Nella parte anteriore è presente una sporgenza che dovrebbe aiutare la presa, mentre nella parte posteriore è presente un appoggio per il pollice. Dalla prima volta che ho afferrato questa fotocamera mi sono reso conto che non si tratta di un modello fatto per me: io ho delle mani abbastanza grandi e faccio davvero fatica a impugnare la fotocamera solo con una mano. Ho fatto provare la macchina fotografica alla mia ragazza che ha le mani più piccole delle mie e si è trovata abbastanza bene, non ha trovato difficoltà.
Analizzando nel dettaglio il corpo nella parte anteriore possiamo subito notare che non ci sono differenze rispetto alla X-T100 (tranne l’impugnatura gommata già menzionata): è presente la luce ausiliaria per l’autofocus, la scritta Fujifilm, la denominazione del modello e il tasto per sganciare la lente. Nella parte superiore iniziamo però a vedere i primi cambiamenti: il tasto di scatto ora è circondato da una ghiera multifunzione che permette di controllare l’apertura del diaframma quando si scatta in manuale o in modalità “A” e il tempo di esposizione quando si scatta in modalità “S”; la seconda ghiera multifunzione posta all’estremità destra consente di controllare i tempi di scatto quando si scatta in manuale e funge da ghiera per la compensazione dell’esposizione quando si utilizzano tutte le altre modalità di scatto; il tasto rosso è dedicato completamente alle riprese video che possono essere avviate in qualsiasi modalità lasciando il tasto premuto per qualche secondo e l’accensione e lo spegnimento ora avvengono tramite il tasto dedicato. Nessun cambiamento invece per quanto concerne la ghiera dei programmi, la quale è stata leggermente spostata verso la parte centrale. La parte superiore centrale è rimasta identica alla precedente versione: calotta centrale che integra la slitta hot shoe per agganciare flash o accessori esterni e che nasconde al suo interno il flash pop-up e il mirino elettronico. La parte sinistra ospita invece una grande ghiera che può essere completamente personalizzata dall’utente (io l’ho utilizzata per modificare la sensibilità ISO) e che integra la levetta che fa “saltare fuori” il flash pop-up.
Le modifiche più importanti per quanto riguarda il design sono evidenti nella parte posteriore della Fujifilm X-T200, perché il produttore ha voluto integrare un grande monitor LCD touch screen da 3,5″ con formato 16:9 completamente orientabile. La scelta di questo display deriva dalla voglia dell’azienda giapponese di mettere a proprio agio gli utenti che hanno sempre e solo utilizzato gli smartphone per scattare foto, dando loro la possibilità di replicare le abitudini di un dispositivo mobile. Ho trovato questo monitor davvero ottimo per quanto riguarda la qualità delle immagini e la luminosità: non ho mai avuto problemi di visibilità, nemmeno sotto la luce diretta del sole. Inoltre la possibilità di poterlo orientare in qualsiasi posizione permette di avere sempre tutto sotto controllo, di poter scattare selfie o registrare vlog, ma soprattutto, per quelli come me che non guardano mai il display, la possibilità di chiuderlo come accade sulle top di gamma X-T4 e X-Pro3. L’interfaccia della X-T200 è stata modificata per adattarsi ad un utilizzo completamente con il touch screen, anche se, soprattutto nei menu delle impostazioni, l’ho trovata un po’ scomoda e ho preferito utilizzare i tasti fisici. Durante la fase di scatto risulta però molto comoda, perché si può accedere a delle impostazioni veloci molto utili, due delle quali possono essere personalizzate dall’utente. Ovviamente si può scattare o mettere a fuoco toccando il display e si può consultare la galleria esattamente come si fa su uno smartphone. Se si utilizza il mirino elettronico si può utilizzare il touch del monitor principale per spostare il punto di messa a fuoco, una caratteristica che ho apprezzato molto. L’unica cosa che un po’ mi ha fatto storcere il naso l’ho notata durante lo scatto di foto in formato 3:2 (quello che permette di avere la risoluzione più alta). Il display è in 16:9, quindi quando si utilizza questo formato (3:2) restano due bande nere ai lati. Tornando ai dettagli della parte posteriore troviamo i due tasti in alto a sinistra che permettono di entrare nella galleria e cambiare modalità di scatto, il mirino elettronico di ottima qualità dotato di sensore di prossimità e tasto attivare o disattivare il monitor e il mirino stesso, due tasti completamente personalizzabili dall’utente, tasto menu e tasto display e un joystick. Come per altri modelli, anche di fascia alta, Fujifilm ha deciso di eliminare il D-Pad a 5 tasti per fare posto ad un joystick, così da concentrare l’usabilità su quest’ultimo e sul monitor touch screen. È stata eliminata anche la ghiera multifunzione installata verticalmente nella sporgenza dedicata al pollice. Si tratta di una scelta che non condivido, perché secondo me era molto comoda. Ho trovato molto scomodo utilizzare la ghiera superiore per cambiare i tempi di scatto, perché è posizionata troppo in avanti rispetto a dove viene tenuto il pollice. Come ho già descritto sopra, per me è stato molto difficile provare ad utilizzare questa fotocamera con una mano, e lo è stato ancor di più cercare di farlo mentre cambiavo i parametri di scatto con il pollice.
Nascosti nella parte destra della fotocamera troviamo poi l’ingresso Micro HDMI e l’ingresso USB Type-C. Trattandosi di un modello recente non poteva mancare quest’ultima interfaccia: oltre a permettere di trasferire i file direttamente ad un computer e caricare la batteria in mobilità, permette di collegare delle cuffie alla fotocamera tramite un adattatore presente nella confezione. Per collegare un microfono esterno, invece, è presente un ingresso da 3,5 mm dalla parte opposta della fotocamera, in modo da poter registrare video con una traccia audio di ottima qualità. La parte inferiore, come di consuetudine, integra l’attacco a vite e lo scomparto dedicato alla scheda SD e alla batteria NP-W126S, la quale, secondo gli standard CIPA, permette di scattare 270 scatti in modalità standard e 450 scatti in modalità economy. Si tratta di dati indicativi, infatti con un utilizzo normale li ho tranquillamente superati.
Fujifilm X-T200 recensione: prestazioni
Non è mai semplice per me provare una Fujifilm, perché molto spesso faccio fatica a trovare grandi difetti per quanto riguarda le prestazioni. L’azienda giapponese ci ha sempre abituati con modelli dallo stile retrò che trasmettono voglia di fotografare non appena le si guarda da lontano. Inoltre le specifiche tecniche e le ottimizzazione che fa su ogni prodotto riescono a regalare sempre un sorriso quando si scatta una foto. Attenzione, non sto dicendo che questa Fujifilm X-T200 sia esente da difetti, però se si tiene in considerazione che è un dispositivo pensato per chi si avvicina alla fotografia, le prestazioni che offre sono davvero elevate. Ho provato questa piccola mirrorless con la lente venduta in kit, in modo da poterla giudicare per quello che riesce ad offrire ad un neofita. L’obiettivo è il plasticoso FUJINON SUPER EBC XC 15-45mm f/3.5-5.6 OIS PZ che, per chi non lo sapesse, è la lente economica venduta con i prodotti pensati per i principianti. Poi sono stato fortunato, perché Fujifilm Italia mi ha anche inviato un FUJINON XF 56mm f/1.2 R, così piangerò quando dovrò restituirlo. Scherzi a parte, grazie a queste due lenti ho potuto valutare le prestazioni della fotocamera sia con una configurazione base, sia con una configurazione decisamente più professionale. In questo modo ho constatato fino a dove ci si può spingere con questo prodotto che viene definito entry-level.
Il 15-45mm f/3.5-5.6 mi ha decisamente colpito, perché offre una nitidezza che non ci si aspetterebbe da un obiettivo venduto in kit. Io, come quasi la maggior parte degli utenti, mi sono avvicinato alla fotografia utilizzando il famosissimo 18-55mm, una lente che sicuramente permette di capire come funziona la fotografia e quali sono i generi che più ci piacciono, però non abbastanza prestante dopo un po’ di tempo. Se avessi iniziato a fotografare con questa lente sicuramente avrei aspettato molto di più prima di fare un upgrade, perché nonostante non sia molto luminosa, restituisce una qualità delle immagini davvero molto buona. Integra due ghiere, una più piccola che gira all’infinito che viene utilizzata per la messa a fuoco manuale ed una più grande che ha un fine corsa sia a destra che a sinistra e una molla che la fa tornare sempre in posizione centrale per regolare lo zoom. Quest’ultima caratteristica è l’unica nota negativa di questo obiettivo: lo zoom funziona in modo elettronico e non meccanico, quindi non si ha la stessa velocità e precisione che si ha con gli obiettivi “classici”. Volendo si può utilizzare la ghiera che gira all’infinito per zoommare, basta non attivare la funzione di AF+MF, però la sensazione è comunque molto lontana da quella meccanica. Essendo una lente OIS integra anche un sistema di stabilizzazione delle immagini, il quale funziona molto bene e mi ha permesso di utilizzare tempi anche non molto veloci. Alla massima estensione, anche se con un diaframma pari a f/5.6, l’effetto bokeh è comunque abbastanza buono, è un po’ “pasticciato”, ma stiamo comunque parlando di una lente economica venduta in kit.
Utilizzando il 56mm f/1.2 ho invece avuto la possibilità di capire che questa fotocamera può essere utilizzata anche per scopi professionali. Questo obiettivo ha ovviamente una nitidezza impressionante anche a tutta apertura e consente di creare uno sfocato incredibile. L’accoppiata insieme alla Fujifilm X-T200 mi è piaciuta tantissimo e potrebbe essere utilizzata anche per scopi più professionali. Ho subito pensato ad un utente che magari possiede un corredo Fuji da molto tempo, ha investito sulle lenti di ottima qualità ma si ritrova con un corpo macchina datato che vuole cambiare senza spendere troppo, magari perché scatta poche foto. La soluzione potrebbe essere la X-T200, la quale nonostante il prezzo ha una qualità delle immagini niente male.
Per la post-produzione delle immagini che vedete in questa recensione di Fujifilm X-T200 ho utilizzato diversi software, tra cui quello consigliato dalla stessa azienda giapponese: Capture One Fujifilm Express. Si tratta di un software che può essere scaricato gratuitamente in versione base e che permette di regolare alte luci, ombre, bilanciamento del bianco ecc. Sicuramente la versione Express non è adatta ai professionisti che fanno una post-produzione molto attenta e dettagliata, ma è perfetto per chi si avvicina alla fotografia e cerca un software gratis per gestire solo alcuni parametri dei file RAW. Inoltre, tutti i software che ho utilizzato (Photoshop, Lightroom) permettono di modificare i file RAW con le simulazione pellicola di Fujifilm. Per chi non sapesse di cosa sto parlando: Fujifilm, sulla maggior parte dei modelli, permette di simulare alcune storiche pellicole, in modo da avere dei JPEG perfetti che non necessitano di post-produzione. Su questo modello sono presenti 11 simulazione pellicola che, come già detto, possono essere applicati anche durante la post-produzione direttamente sui file grezzi. Ma non solo, perché come sui modelli più professionali, tramite i menu della fotocamera è possibile fare una piccola post-produzione dei RAW direttamente in camera. Ho provato questa funzione mentre ero in giro, in modo da condividere delle foto appena scattate con colori e contrasto diversi, e devo dire che con un po’ di pratica si possono ottenere buoni risultati. Molto spesso, se si settano le giuste impostazioni sulla fotocamera, si possono ottenere JPEG che non hanno bisogno di post-produzione, una caratteristica sulla quale Fuji ha sempre lavorato molto.
Fujifilm X-T200 recensione: qualità di scatto
Il sensore CMOS APS-C da 24,2 megapixel potrebbe sembrare identico a quello della X-T100, ma in realtà è stato modificato con un cablaggio in rame che ha permesso di aumentare le prestazioni. Sebbene non si tratti di un X-Trans, la qualità delle immagini è comunque molto buona. I colori e i dettagli sono quelli classici di Fujifilm che riescono a tirare fuori immagini di ottima qualità anche in condizioni difficili. Durante la post-produzione è possibile lavorare i file RAW a proprio piacimento e ottenere risultati sicuramente ottimi. La gamma dinamica non è molto elevata, ma ci sta vista la tipologia di fotografi alla quale è dedicata. In post-produzione è possibile recuperare abbastanza bene le ombre, le quali non presentano molto rumore digitale, mentre per le luci si fa più fatica. Le zone molto luminose sono molto più difficili da recuperare e in situazioni di forte contrasto l’effetto finale non è molto soddisfacente.
Fujifilm ha più volte affermato che questa fotocamera è stata pensata per gli utenti che arrivano dalla fotografia con smartphone, quindi ha anche inserito all’interno del software alcuni “effetti da smartphone”. Sono disponibili varie scene predefinite da utilizzare in modo totalmente automatico, si può applicare un filtro che ammorbidisce la pelle quando si scatta un ritratto e vari effetti che solitamente si possono trovare sulle applicazioni per smartphone. È anche presente la modalità HDR che è possibile impostare fino a 3 EV ma che vi sconsiglio di utilizzare perché restituisce delle immagini poco dettagliate e con molto rumore digitale. Meglio utilizzare la funzione che permette di scattare più foto con diverse esposizioni e poi utilizzare un software dedicato. Allo stesso modo è possibile scattare più foto con diverse simulazione pellicola o con impostazioni del bilanciamento del bianco diverse, così da avere diversi JPEG con diverse impostazioni. Da notare che quando si utilizzano le modalità automatiche non è possibile scattare in formato RAW, una caratteristica presente su molte macchine fotografiche ma che io non approvo totalmente.
Per quanto riguarda la raffica di scatto, la X-T200 può arrivare ad un massimo di 8fps e dai test che ho effettuato è in grado di scattare circa 17 foto RAW+JPEG prima di riempire il buffer. Quest’ultimo non è molto veloce: si riempie abbastanza velocemente e prima di eliminare le foto e permettere all’utente di ricominciare a scattare ci mette un bel po’ di secondi. L’otturatore meccanico non è molto silenzioso e può arrivare ad una velocità massima di scatto pari a a 1/4000 di secondo, mentre quello elettronico arriva fino a 1/32000 di secondo.
Fujifilm X-T200 recensione: sensibilità ISO
Fujifilm è famosa per i suoi sensori APS-C in grado di offrire prestazioni ottime anche quando si utilizzano valori ISO molto alti. Le sue fotocamere top di gamma possono tranquillamente essere paragonate ai modelli full frame dei competitor, ma per quanto riguarda le entry-level? Anche in questo caso l’ottimizzazione Fuji si fa sentire, anzi vedere, visto che questa piccola mirrorless sorprende. Ho già detto varie volte che si tratta di una fotocamera pensata per chi si avvicina alla fotografia e quelle cose lì, non c’è bisogno di ripeterlo sempre, vero? Comunque, la qualità delle immagini quando si utilizzano valori ISO alti è davvero molto buona, anche utilizzando 6400 ISO le immagini risultano ancora abbastanza utilizzabili. Ovviamente se si ha bisogno di stampare grandi formati tanto utilizzabili non sono, però per l’utilizzo che mi aspetterei da un neofita decisamente si. I colori mantengono un’ottima tonalità anche se si utilizzano 12.800 ISO (il valore maggiore senza estensione), ma ovviamente la qualità dei dettagli risulta sufficiente. Non mi sono molto preoccupato di utilizzare valori ISO alti con questa fotocamera, proprio perché sapevo che si sarebbe comportata egregiamente. Ho quindi lasciato i valori in modalità automatica e ho scattato. Quando si utilizza la lente venduta in kit per forza di cose si utilizzeranno spesso valori molto alti, in quanto si tratta di una lente poco luminosa. Con una leggera post-produzione le foto a 6400 ISO possono offrire ottimi risultati, ma eviterei di spingermi oltre, a meno che non si possa proprio farne a meno.

La grana che si forma sulle immagini è molto fine, per questo i colori e i dettagli non si vanno a perdere molto facilmente. Per quanto riguarda il rumore digitale, quello che proprio crea degli artefatti sulle foto, l’ho notato solo ai massimi valori ISO. Ad esempio nella foto che potete ammirare qui sopra del cubo di Rubik, si nota del rumore abbastanza pesante sulle parti più scure, ma direi che è anche normale. Una caratteristica che mi è sempre piaciuta per quanto riguarda i settaggi degli ISO è la gestione dei valori in automatico. Fujifilm mette a disposizione 3 diverse impostazioni automatiche, le quali possono essere settate per valori minimi, valori massimi e tempo di scatto massimo. In questo modo, se si utilizza la fotocamera in modalità semi-automatica, i valori vengono gestiti dalla macchina senza andare a superare i valori impostati dall’utente. Quindi si possono settare 3 diverse impostazioni in base all’utilizzo che si farà della fotocamera.

Fujifilm X-T200 recensione: autofocus
L’autofocus, come detto sopra, è stato migliorato rispetto alla precedente versione, sia per quanto riguarda funzioni, sia per quanto riguarda le prestazioni. Si tratta di un autofocus di tipo ibrido che utilizza 425 punti AF di cui 117 a rilevazione di fase. Per sfruttare tutti i punti AF bisogna utilizzare la messa a fuoco spot, ovvero la più precisa, in quanto permette di “focheggiare” su piccoli particolari. Se invece si utilizzano la modalità automatica o un’area di messa a fuoco si potranno utilizzare solo i 117 punti a rilevazione di fase. Nel complesso sono rimasto abbastanza soddisfatto dell’autofocus di questa Fujifilm X-T200. Utilizzandolo in automatico o solo su un’area riesce sempre a mettere a fuoco il soggetto giusto. Ho notato un po’ di difficoltà in contesti più difficili (controluce, basso contrasto della scena), ma non mi sarei aspettato di meglio. Durante la mia prova ho riscontrato un problema a mio parere molto grave per quanto riguarda l’autofocus: premendo a metà corsa il tasto di scatto utilizzando la messa a fuoco AF-S, la fotocamera mette a fuoco mantenendolo fino a quando non si preme completamente il tasto per scattare la foto. Fin qui nulla di strano, è normale che sia così. Se però, una volta scattata la foto, si rilascia il tasto fino a metà corsa, la messa a fuoco non viene bloccata, quindi quando si scatta la seconda foto la fotocamera dovrà rimettere a fuoco. Utilizzo questa tecnica da tantissimi anni, come presumo facciano molti fotografi, con tutte le fotocamere che ho provato ed è la prima volta che mi succede. Ci tengo a precisare che la fotocamera che mi è stata inviata è un sample destinato alla stampa, quindi potrebbe anche trattarsi di un difetto presente solo su questo esemplare. Inoltre ho fatto delle ricerche su internet e non ho trovato nessuna lamentela a riguardo.
Grazie al display touch screen è possibile scegliere il punto da mettere a fuoco semplicemente toccando il monitor, come accade sugli smartphone, molto comodo soprattutto quando si registrano video o si scattano fotografie su un cavalletto. La messa a fuoco continua mi è sembrata buona: una volta agganciato il soggetto lo si riesce a seguire senza troppi problemi, anche se non con una velocità straordinaria. Molto bene invece il Face Detection e l’Eye Detection. Si tratta di nuove funzioni introdotte su questo modello che mi hanno sorpreso, anche se in alcuni casi ancora andrebbero migliorate. La rilevazione del volto funziona molto bene, anche quando nell’inquadratura sono presenti più persone, e riesce a seguire praticamente sempre il soggetto. La rilevazione degli occhi anche non è male (si può scegliere se si vuole mettere a fuoco l’occhio destro o il sinistro) ma se il soggetto si volta leggermente inizia a dare problemi. Per provare quest’ultima funzione ho scattato qualche foto con il FUJINON 56mm f/1.2 a massima apertura. Con una profondità di campo molto ristretta anche pochi centimetri di movimento potrebbero portare ad una foto fuori fuoco. La X-T200 si è però comportata molto bene, permettendomi di avere gli occhi del soggetto sempre perfettamente nitidi, tranne nelle situazioni descritte prima, ovvero il soggetto che si voltava a destra o sinistra. Infine, per quanto riguarda la messa a fuoco manuale, è presente il focus peaking, funzione ormai immancabile su una mirrorless. Grazie a questa funzione è possibile evidenziare il punto che si sta mettendo a fuoco con un colore che può essere personalizzato, in questo modo l’utente saprà sempre se sta mettendo a fuoco l’oggetto o il soggetto in modo impeccabile.
Fujifilm X-T200 recensione: video
Fin dalla sua presentazione, X-T200 è stata pubblicizzata come una mirrorless adatta anche a chi vuole registrare video. Grazie al nuovo sensore è infatti possibile registrare video in 4K (3840 x 2160 pixel) a 30fps senza crop, a patto che non si utilizzi lo stabilizzatore d’immagine digitale. Quando viene utilizzata quest’ultima funzione la fotocamera croppa una parte delle immagini, in modo da poterle stabilizzare in modo digitale. La stabilizzazione funziona benino, in quanto in alcuni casi si nota che si tratta di una funzione software e non hardware. Se invece si utilizza la risoluzione Full HD è possibile registrare filmati a 60fps con la funzione giunto cardanico digitale, ovvero una funzione che dovrebbe migliorare ancora di più la stabilizzazione digitale. Anche in questo caso per utilizzarla bisognerà croppare il filmato, ma con un taglio decisamente più generoso. È presente una funzione che consente di registrare video HDR in modo totalmente automatico, ma anche in questo caso, come per le foto, la resa finale non mi ha soddisfatto, in quanto le zone d’ombra risultano più luminose, mentre le alte luci faticano ad essere meno bruciate. Mi è piaciuto molto il tasto dedicato all’avvio del video, perché in qualunque modalità ci si trovi, automatica o manuale, basta tenerlo premuto per avviare un video. Se si sta utilizzando la modalità manuale il video viene gestito in modo completamente manuale, una soluzione che piacerà a chi vuole avvicinarsi al mondo del videomaking.
Grazie al display completamente orientabile è possibile inoltre registrare ottimi vlog, potendo gestire tutto dallo schermo touch in modo comodo e immediato. L’azienda ha pubblicizzato molto anche questo aspetto, perché questa fotocamera potrebbe essere perfetta anche per uno youtuber alle prime armi. Durante la registrazione dei filmati l’autofocus si comporta benissimo, riuscendo a riconoscere i volti in modo da seguirli anche quando si spostano. Non è velocissimo quando si tratta di cambiare punto di fuoco, ma va comunque bene. La registrazione alla massima risoluzione è limitata a 15 minuti, probabilmente per evitare surriscaldamenti esagerati, i quali si possono notare già dopo pochi minuti di registrazione in 4K a 30fps. Non manca inoltre la possibilità di registrare degli slow motion in Full HD, i quali non hanno però una grande qualità e non possono essere gestiti in alcun modo in post-produzione. Ottima invece la possibilità di registrare time lapse grazie all’intervallometro presente all’interno della macchina. Una volta deciso il numero di scatti e il tempo la fotocamera inizierà a scattare le sue foto per poi unirle automaticamente non appena finisce.
Se volete vedere con i vostri occhi le prestazioni video di questa X-T200, potete dare un’occhiata ad un piccolo video test che abbiamo effettuato cliccando su questo link.
Fujifilm X-T200 recensione: interfaccia utente
La Fujifilm X-T200 è pensata principalmente per gli utenti che non hanno mai posseduto una fotocamera, quindi l’interfaccia è stata rivista in modo da renderla più semplice e accessibile a tutti. Il fantastico display LCD touch screen da 3,5″ permette di soffrire meno il passaggio da smartphone a fotocamera, perché tutto può essere gestito con le proprie dita senza utilizzare i tasti. Secondo me Fuji poteva fare di meglio, in quanto, soprattutto nei menu, non sempre si ha un immediatezza nell’utilizzo con il touch. Alcuni menu necessitano di un doppio tocco piuttosto che uno singolo, non proprio una cosa immediata da capire, almeno per me. Io preferisco sempre utilizzare i tasti, ma mettendomi nei panni di un utente inesperto mi rendo conto che è molto facilitato l’utilizzo come uno smartphone. Anche gli utenti che come me sono abituati ad utilizzare solo i tasti possono rimanere abbastanza sorpresi da questo display, perché è possibile personalizzare due tasti a proprio piacimento da richiamare con un tocco sul monitor e perché quando si utilizza il mirino elettronico si può cambiare il punto di messa a fuoco scorrendo il dito sul display.
Tornando all’interfaccia l’ho trovata molto curata sotto alcuni aspetti. Ad esempio, quando si ribalta il monitor per auto-riprendersi l’interfaccia cambia, facendo apparire il tasto per entrare nella galleria. Si tratta di una piccolezza, ma è un dettaglio che permette di riguardare le proprie foto senza dover cercare il tasto dedicato con le dita o riportare il monitor nella posizione normale.
Fujifilm X-T200 recensione: connettività
La connettività è una caratteristica che merita un capitolo a parte su questa macchina fotografica, perché ormai tutti siamo abituati a condividere le nostre foto con gli amici, quindi è fondamentale per gli utenti che si avvicinano alla fotografia e sono abituati a scattare e condividere dai propri smartphone. Fujifilm X-T200 è dotata di Bluetooth 4.1 e WiFi. Collegarla all’applicazione dedicata Fujifilm Camera Remote (disponibile sia per Android che per iOS) è semplicissimo, in quanto lo si può fare con entrambe le connessioni. Il Bluetooth può mantenere una connessione costante per trasferire tutte le foto che vengono scattate in tempo reale, le quali però vengono compresse per delle limitazioni legati proprio a questa tecnologia. Inoltre, sempre grazie al Bluetooth, è possibile utilizzare il proprio smartphone come telecomando remoto per far scattare l’otturatore della fotocamera. Attenzione, non è possibile avere un Live View sul proprio smartphone tramite questa tecnologia, in quanto per farlo bisogna utilizzare il WiFi. Quest’ultimo permette di cambiare i parametri di scatto e controllare l’inquadratura da remoto, oltre a permettere il trasferimento di foto e video. La connessione tra fotocamera e dispositivo mobile avviene in tempi abbastanza veloci e non ho notato alcun problema di connessione durante il mio utilizzo.
Fujifilm X-T200 recensione: galleria scatti
Qui sotto potete trovare una galleria con tutti gli scatti che sono stati effettuati con questa piccola Fujifilm X-T200. Si tratta di fotografie che hanno subito una leggera post-produzione, niente di troppo pesante (qualche crop, radrizzamento, esposizione, saturazione e contrasto). Ci tengo però a dire ancora una volta che i JPEG che tira fuori questa mirrorless sono già ottimi se si smanetta un po’ con le varie impostazioni.
Fujifilm X-T200 recensione: scarica i file RAW
Come di consuetudine per le recensioni su FotoNerd, vi diamo la possibilità di scaricare gli stessi file RAW che sono stati lavorati per ottenere le immagini che avete visto sopra. La post-produzione è una parte del lavoro molto soggettiva, quindi ognuno applica le modifiche che più lo aggradano. Inoltre, scaricando i file RAW di Fujifilm X-T200 cliccando qui, potrete constatare con le vostre mani fin dove è possibile spingersi con questa fotocamera utilizzando il vostro software preferito.
Fujifilm X-T200 recensione: le nostre conclusioni
Trarre delle conclusioni su una fotocamera non è mai semplice, perché bisogna considerare tutto quello descritto finora e tutte le sensazioni che la macchina fotografica è riuscita a trasmettere. Come per tutte le recensioni, le conclusioni sono molto personali, perché ognuno vive l’esperienza con ogni fotocamera in modo diverso. Le sensazioni che mi ha trasmesso questa Fujifilm X-T200 durante le oltre due settimane di utilizzo non saranno di certo indimenticabili, perché si tratta pur sempre di un prodotto entry-level, non dimentichiamolo. Però se ripenso a tutte le volte che ho riguardato le foto che ho scattato con questa piccola mirrorless, mi ritorna in mente lo stupore. Lo stupore di vedere una qualità del genere venir fuori da una fotocamera pensata per i neofiti, per quegli utenti che vogliono acquistare una fotocamera per iniziare un percorso che sicuramente durerà molto tempo. Bisogna ovviamente tenere in considerazione il prezzo a cui viene venduto questo prodotto; e la prima cosa che potrebbe pensare un principiante potrebbe essere: “ma posso acquistare altre fotocamere spendendo molto meno”. È vero, ma vi assicuro che questa X-T200 vi regalerà tante soddisfazioni nel corso del tempo. Se fossi un utente intenzionato ad acquistare la sua prima fotocamera, questa Fujifilm X-T200 sarebbe il prodotto che sceglierei.

È vero, ci sono degli aspetti che non mi sono piaciuti, come ad esempio l’impugnatura che per la mia mano non è per niente comoda, la ghiera che non è posizionata nel posto migliore, la lente che ha uno zoom che funziona elettricamente, il problema del blocco del fuoco che potrebbe essere riconducibile solo al modello in mio possesso, la mancanza di un carica batterie esterno in confezione. Però quando ti ritrovi davanti i risultati che puoi ottenere con questo prodotto, tutto passa in secondo piano.

Recensione in breve
Fujifilm X-T200
Fujifilm X-T200 è sicuramente una delle migliori mirrorless che è possibile acquistare per avvicinarsi alla fotografia, sia che vogliate scattare foto, sia che vogliate registrare video. Durante le oltre due settimane di utilizzo non mi ha mai deluso e mi sono divertito a portarla sempre dietro. Le novità rispetto al modello precedente ci sono e si fanno sentire, rendendo questa fotocamera ottima per rapporto qualità/prezzo.
PRO
- Design vintage in pieno stile Fuji
- Qualità delle foto anche ad alti ISO fantastiche
- Lente venduta in kit di ottima qualità
- Ingresso per microfono e cuffie da 3,5mm
- Video in 4K a 30fps senza crop
- Display e mirino elettronico di ottima qualità e molto comodi da utilizzare
- 11 simulazione pellicola
CONTRO
- Impugnatura scomoda per chi ha le mani grandi
- Utilizzo con una sola mano molto complicato se si devono gestire i parametri di scatto
- In confezione non è presente un caricabatterie esterno
- Lo zoom della lente a funzionamento elettronico è scomodo
- Problema del blocco della messa a fuoco che potrebbe essere riconducibile solo al modello in mio possesso
ciao! ho appena preso questo fantastico modello e sto iniziando a capire come funziona e mi trovo benissimo, ma purtroppo ogni tanto si blocca… lo schermo e i comandi non rispondono più… solitamente succede quando passo da un filtro ad un altro, ma anche utilizzandola normalmente, è un problema che ho riscontrato sin da subito, ho anche aggiornato il firmware, ma continua a ripresentarsi
per caso hai riscontrato questa anomalia anche tu?
ti ringrazio