X-T5 in offerta
Fujifilm X-T5 recensione è la nostra prova dell’ultima nata in casa Fuji, una fotocamera storica, da sempre considerata “ammiraglia” delle APS-C, ma quest’anno – e questa volta – l’aria potrebbe essere diversa, perché a catalogo c’è anche X-H2 (e X-H2s), motivo per cui molti utenti fanno confronti ed esprimono preferenze verso quella che è considerata come “la prima arrivata in casa Fuji con sensore 40 megapixel), ovvero X-H2. Noi abbiamo compreso le differenze e siamo pronti a spiegarvele in questo test approfondito. Vediamo come si comporta Fujifilm X-T5 sul campo.
Era il 27 gennaio 2014 quando Fujifilm svelò al mondo la prima “X-T1”, una macchina che, secondo me, purtroppo, non ha avuto la giusta attenzione che meritava, perché il mondo non era ancora così pronto per una mirrorless così evoluta. Quello che era sicuro però, riguardava il fatto che Fujifilm X-T1 segnava l’inizio di una grande rivoluzione, del grande motto “Never Stop” del brand, un’idea e un vero ideale che non mette fermi o freni all’innovazione. Nella mia “vita fotografica” ho avuto modo di provare e recensire sia X-T2 che X-T3 che X-T4, ed è innegabile come io stesso sia riuscito a vedere una grande e costante evoluzione ogni due anni (più o meno). Anche Fujifilm X-T5 non manca di evoluzioni, forse la più importante dal punto di vista della qualità d’immagine, perché ora ha un sensore da 40 megapixel, lo stesso di X-H2, che porta grandi innovazioni a chi vuole davvero fare foto risolute e definite.
C’è chi ha definito i 40 megapixel “inutili” su questo modello, chi pensa che Fujifilm abbia fatto “troppo”, chi non ha compreso questo modello, chi ha criticato il nuovo display. Insomma, da molti, purtroppo, questo prodotto non è stato accolto nel modo migliore, per questo sono pronto a spiegarvi COME dovrebbe essere vista questa fotocamera, a chi è adatta e come si comporta, perché penso che molti, al giorno d’oggi, abbiano scordato che una FOTOCAMERA debba prima di tutto fotografare, poi fare il caffè, ma sono dettagli.
Fujifilm X-T5 recensione: a chi è adatta?
Esattamente come Fujifilm ha fatto nel corso della presentazione di questo modello, anch’io ho voluto puntualizzare nella intro che si tratta prima di tutto di una Fotocamera pura, un dispositivo nato e pensato da fotografi per fotografi, per fare foto (ripetizione necessaria nel caso non sia chiaro). E da qui si definisce il target: se siete alla ricerca della “solita” mirrorless che fa tutto bene, foto a 500 milioni di miliardi di megapixel, video a 12K in RAW con supporto ad ottiche Arri e quant’altro, allora avete sbagliato prodotto – anzi, secondo me sbaglierete sempre prodotto.
Dopo la pubblicazione della mia anteprima di Fujifilm X-T5 ho letto e visto un po’ di vari feedback generali, nazionali e internazionali, e ho capito che, alla fine, questo prodotto non è stato capito, proprio come tanti altri. Questo succede perché oggi molti hanno la smania di comprare il prodotto migliore che faccia anche il caffè e pagarlo proprio quanto un caffè al bar, e questa cosa non può assolutamente funzionare.
Se fate parte di questa “cerchia”, allora vi dico già che X-T5 non è per voi, così come non sono per voi le fotocamere moderne. Il fatto che una mirrorless di oggi possa fare video non significa che sia nata per quel motivo, ecco perché Fujifilm più che mettere un punto ha voluto mettere una virgola, differenziando bene i segmenti dedicati alle varie esigenze.
Fujifilm X-H2s, ad esempio, è la fotocamera d’eccellenza per la fotografia sportiva a catalogo Fuji, un prodotto che effettivamente mancava, così come X-H2 è l’evoluzione di X-H1, una mirrorless dedicata ai videomaker che nasce principalmente per quello (infatti X-H1 fu la prima mirrorless Fujifilm ad avere lo stabilizzatore d’immagine integrato).
La scelta di Fujifilm di mettere lo stesso sensore di X-H2 in X-T5 era abbastanza ovvia, in quanto è una tradizione che va avanti da anni nella casa giapponese: lo abbiamo visto con X-T3, X-Pro3 e X-100T, così come X-T4, X100V, X-E4 e X-S10, ben tre fotocamere che condividono lo stesso sensore nel primo caso, 4 che lo condividono nel secondo. Certo, poi cambiano le funzionalità, l’estetica e alcuni dettagli, ma la base rimane quella. Era molto prevedibile questa mossa da parte di Fujifilm, e come ovvio ormai per tutto, sono arrivate critiche. Le più divertenti, secondo me, sono quelle di chi dice che 40 megapixel sono troppi per questo prodotto e non servono, perché magari sono gli stessi che invece cercano tanti megapixel in un prodotto o che si sarebbero lamentati qualora Fujifilm avesse deciso di mantenere un sensore da 26 megapixel (magari commentando con “ancora solo 26 megapixel?”). Che sia impossibile accontentare tutti ormai lo sappiamo bene fin da quanto internet è diventato “popolare”, però, secondo me, a volte bisognerebbe fermarsi un attimo e riflettere su ciò che potrebbe fare un bravo fotografo con questi megapixel. La mia risposta, in questo caso rimane sempre la stessa: pensate che 40 megapixel siano troppi per voi? Fujifilm ha ancora a listino X-T4 e X-E4, e sono ancora due prodotti eccezionali. Nella realtà dei fatti, 40 megapixel non sono certamente pochi, ci mancherebbe, ma anziché elogiare l’incredibile impresa tecnologica del produttore che ha saputo creare un sensore APS-C (ricordiamolo) così definito e che non crea palloni enormi ad alti ISO, si passa all’attacco dicendo che è stato un eccesso. Mi dispiace, ma su questo non sono affatto d’accordo.
Per carità, anch’io ho le mie critiche su Fujifilm X-T5, non è perfetta, ma di certo non vado a criticare la parte più riuscita, tecnologicamente parlando, di questo prodotto. Sicuramente c’è chi non sarà d’accordo con me, ma penso che per chi fa ritrattistica, paesaggistica o Still Life, 40 megapixel siano comodi, così come penso anche che la tecnologia evolva sempre di più, sta a noi “starci dietro” oppure “mollare il colpo”.
Pertanto, se siete prima di tutto fotografi, cercate un corpo macchina super leggero, compatto, facile da trasportare e adatto a scatti ad altissima risoluzione, allora Fujifilm X-T5 sarà perfetta per voi, diversamente no.
Fujifilm X-T5 recensione: specifiche e caratteristiche tecniche
Come avrete avuto modo di capire dal capitolo precedente, Fujifilm X-T5 integra il nuovo sensore APS-C X-Trans CMOS 5 HR da 40.2 megapixel che abbiamo già conosciuto e apprezzato su X-H2. Non manca poi l’X-Processor Pro 5, range ISO da 64 a 51200, raffica di scatto da 15fps con otturatore meccanico che può arrivare a 20fps ma con otturatore elettronico e crop di 1.3x (quindi ad una risoluzione praticamente di 24 megapixel), stabilizzatore d’immagine a 5 assi che compensa fino a 7 stop e possibilità di registrare video jn 6.2K a 30fps oppure in 4K a 60fps. Non manca poi l’F-Log 2, un mirino elettronico da 3.69 milioni di punti e il nuovo e tanto discusso display “3-in-1” orientabile a tre vie da 1.84 milioni di punti LCD.
Come sempre però, eccovi un riassunto delle principali specifiche e caratteristiche tecniche di Fujifilm X-T5:
- Sensore BSI X-Trans CMOS 5 HR da 40,2 megapixel
- X-Processor Pro 5
- Stabilizzatore d’immagine a 5 assi fino a 7 stop di stabilizzazione
- ISO 125 come standard
- Tempi fino a ben 1/180.000s
- Funzione Pixel Shift Multi-Shot per scatti fino a 160 megapixel
- AF con Deep Learning che offre ora il supporto anche ad animali e uccelli in rapido movimento
- Regolazione del bilanciamento del bianco automatica tramite IA
- Mirino elettronico da 3.69 milioni di punti con magnificazione dello 0.8x e miglior soppressione di distorsioni ed effetti parallasse che di solito si verificano in condizioni di scarsa luminosità
- Display posteriore da 1.84 milioni di punti orientabile in tre direzioni diverse per facilitare gli scatti in verticale (e non solo)
- Registrazione video fino al 6.2K@30fps in 4:2:2 a 10-Bit interno
- Supporto 4K@60fps
- Modalità 4K HQ per registrazione in oversampling dal 6.2K
- Supporto a F-Log 2 con più di 13 stop di gamma dinamica
- Supporto a registrazione RAW esterna su Atomos Ninja V oppure Blackmagic Design Video Assist 12Gs (con trasformazione in Blackmagic RAW)
- 19 simulazioni pellicola
- Supporto al formato HEIF
- Peso pari a 557 grammi
Fujifilm X-T5 recensione: design e materiali
Il produttore ha sempre posto molta attenzione nella linea di design della serie X-T, cercando di mantenerla il più possibile simile al primo modello originale, scelta che è sempre molto apprezzata dagli utenti. Un must della serie X-T, come per molte (ma non tutte) fotocamere Fuji, è sicuramente la presenza di ghiere fisiche a vista, regolabili a piacimento anche con la fotocamera spenta, che permettono di avere un feedback istantaneo sui dati di scatti e un look vintage interessante. Non ci sono grossissime differenze di design rispetto a Fujifilm X-T4, se non per alcuni dettagli quasi impercettibili ad un occhio disattento. La collocazione di tasti e ghiere è la stessa e medesima del modello precedente, tuttavia, ad esempio, la ghiera della compensazione dell’esposizione ora è più sottile e schiacciata.
Nella parte superiore troviamo quindi la ghiera della sensibilità ISO a sinistra (bloccabile come sempre) che sotto nasconde la ghiera delle tipologie di scatto (a scelta tra braketing, panorama, HDR, singolo, raffica…etc), la slitta hotshoe proprio sopra al mirino EVF, la ghiera dei tempi di esposizione (anch’essa bloccabile) con i programmi A, T e B (che sotto nasconde il selettore “foto” e “video”, la ghiera della compensazione dell’esposizione, il tasto di scatto e un tasto configurabile a piacere (quello dove di solito mi piace configurare le simulazioni pellicola).
Nella parte frontale troviamo la luce di messa a fuoco, la ghiera frontale, il connettore PC Sync per flash esterni, il selettore di messa a fuoco a scelta tra M,C ed S, un tasto configurabile e il tasto di sgancio dell’ottica. Il tutto condito, come sempre, da un’ottima impugnatura ergonomica nella parte destra.
Nella parte posteriore troviamo invece il nuovo display orientabile a tre vie (ma non frontalmente) dedicato ai fotografi e non ai videomakers, il solito e comodo joystick, i vari tasti funzione, la ghiera posteriore, un D-Pad con il tasto menù/ok al centro e il tasto “disp. back” che ora offre una nuova icona che vede la presenza del logo “Bluetooth” in quanto di default è configurato per portarvi alle impostazioni di connettività.
Il lato destro di Fujifilm X-T5 offre due slot per schede SD (e vi consiglio di usare almeno delle V90, altrimenti avrete problemi di lentezza nel salvare i file), mentre nel lato opposto, ovvero a sinistra, troviamo le varie connettività tra cui l’ingresso per il microfono, l’ingresso per il remote esterno, una porta Type-C per ricarica e scambio di dati e una micro HDMI, esattamente come in X-T4. La porta USB Type-C può essere usata anche con un adattatore per collegare cuffie o auricolari esterni utili a monitorare l’audio nei video in tempo reale. Da Notare tra l’altro la presenza dei nuovi sportellini, che ora sono rigidi e quindi restano aperti, a differenza di X-T4 che invece aveva degli sportellini molleggiati che tendevano a chiudersi da soli. Molto più belli e pratici quelli nuovi, sicuramente.
Passando alla parte inferiore troviamo la consueta vite per treppiedi e il vano per la batteria, che è sempre una NP-W235 da 2200mAh in grado di avere un’autonomia di circa 600 foto, quindi qualcosa in più rispetto alle 500 di X-T4, segno che il produttore ha lavorato molto anche sull’ottimizzazione energetica nonostante il nuovo sensore molto “affamato”.
Quello che purtroppo manca, e qui possono iniziare le mie critiche, è la parte di contatti sempre presente nella serie X-T con un piccolo guscio protettivo che serviva a collegare il famoso “vertical grip”, ovvero il pacco batteria esterno che, oltre a permettere l’incredibile comodità di usare tre batterie insieme (cosa che praticamente nessuno fa), rendeva più comoda l’impugnatura verticale del prodotto durante la fase di shooting. Ecco, proprio perché Fujifilm X-T5 è una fotocamera dedicata ai fotografi e non ai videomaker, una vera pecca, almeno secondo me, è proprio la mancanza del supporto per un battery grip opzionale, accessorio che io ho sempre acquistato originale per ogni mia singola fotocamera in quanto lo reputo comodo e utile, soprattutto per fare foto a eventi molto lunghi (in termini di ore) in cui non ho sempre la possibilità di cambiare batteria in fretta o spostarmi verso la borsa per fare questa operazione. Allo stesso modo, per me che ho la mano grande, il vertical grip è sempre stata un’incredibile e comoda aggiunta per avere una maggior ergonomia, una presa più salda e un corpo nel complesso più “generoso”. Questa mancanza la considero un vero difetto proprio perché il Vertical Grip di Fujifilm (così come degli altri produttori), è sempre stato opzionale e mai obbligatorio, pertanto il singolo utente ha sempre avuto la possibilità di scegliere se acquistarlo oppure no, se poteva essergli utile oppure no, in questo caso non c’è scelta.
C’è da sottolineare anche come X-T5 sia più leggera di 50 grammi rispetto a X-T4, così come, sebbene il mirino elettronico sia il medesimo rispetto al passato in termini di pixel, la magnificazione ora è migliore, arrivando infatti a ben 0,8x. In modalità boost il mirino lavora a 100fps, 20fps in meno rispetto a X-H2.
Fujifilm X-T5 recensione: prestazioni
Questa nuova fotocamera, che forse non si può più chiamare “ammiraglia” per quanto concerne le APS-C di Fujifilm, è esattamente il tipo di prodotto che molti hanno chiesto a tempo debito: una mirrorless compatta, con le stesse linee di sempre, il richiamo all’analogico e un sensore da 40 megapixel preso direttamente dal modello più costoso. Certo, ci sono molte differenze con X-H2, a partire dalla parte video, così come poi il display, l’ergonomia, le dimensioni e il peso, per questo motivo a molti dovrebbe essere chiaro che si tratta di due prodotti distinti e che non sempre quello che costa di più è adatto alle proprie esigenze, anzi.
Ad ogni modo, su questo sensore mi sento già di aver detto quello che dovevate sapere nella mia recensione di Fujifilm X-H2, quindi i prossimi capitoli non li scriver…no dai, scherzo. Per quanto mi riguarda, X-H2 può essere una mirrorless definitiva un po’ per tutti, e soprattutto più adatta alle mie esigenze sempre molto “ibride” che mi costringono a spaziare tra foto e video per clienti vari, certo, sempre pur non facendo shooting per Dolce e Gabbana e nemmeno film per i Marvel Studios. Detto questo però, se dovessi effettivamente fare un confronto tra X-T5 e X-H2 per le mie personali esigenze, l’ago della bilancia penderebbe di più su X-H2 per tanti motivi, a partire dal supporto per il battery grip, un corpo macchina più grande e maggiori capacità lato video, senza contare poi la presenza di un connettore HDMI di tipo A, che per me è la comodità estrema.
Dello stesso parere però potrebbe non essere un “semplice” fotografo, cioè una persona che nella vita fa più che altro foto e qualche piccolo video ogni tanto senza troppe esigenze. Quel tipo di persona preferirà X-T5 perché è più leggera, meno ingombrante, più compatta, più flessibile, più adatta e “concentrata” sul concetto fotografico.
Sono comunque convinto del fatto che con una fotocamera ciò che fa davvero la differenza sia la comodità d’uso, una cosa estremamente personale e soggettiva. Se voi, impugnando Fujifilm X-T5 (come altre fotocamere eh) e facendo un po’ di scatti vi troverete bene, nessuno potrà farvi cambiare idea, ed è giusto così.
Fujifilm X-T5 recensione: qualità di scatto
Per quanto concerne l’effettiva qualità di scatto, non ci sono sorprese ma solo conferme: il nuovo X-Trans CMOS 5 HR da 40 megapixel è incredibilmente definito, risoluto, dettagliato, e soprattutto gestisce il rumore elettronico infinitamente bene – per essere un APS-C (non dimentichiamocelo).
La qualità di scatto di X-T5 è davvero superlativa, permettendo all’utente di concentrarsi al meglio sullo scatto, sull’inquadratura, sulla scena, avendo la certezza che il risultato sarà fenomenale. I colori sono ben bilanciati, ottimi i contrasti, la gestione della gamma dinamica è davvero importante e, a conti fatti, al termine degli shooting, almeno per me, è stato spesso difficile capire che avevo scattato con una fotocamera APS-C e non con una full frame. Il lavoro fatto dal team ingegneristico di Fujifilm per questo sensore è stato davvero incredibile, esattamente come avevo già detto per Fujifilm X-H2, che in effetti condivide lo stesso sensore di questa fotocamera.
Fujifilm X-T5 recensione: sensibilità ISO
Ci sono 11 diversi settaggi per quanto concerne la sensibilità ISO in questo prodotto, mentre, per quanto riguarda “la tenuta”, potrete andare assolutamente tranquilli almeno fino a 3200 ISO, per poi iniziare a vedere un minimo di grana a 6400, risultato comunque già eccezionale, calcolando i megapixel e la dimensione del sensore.
Fujifilm X-T5 si può estendere fino a 51200 ISO, anche se chiaramente non potrete aspettarvi grandi performance a questo valore, ma è assolutamente normale. Ciò che conta e che importa, dal mio punto di vista, è che in condizioni di scarsa luminosità potrete comunque avere ottimi risultati, sopratutto perché a 6400 ISO le foto sono estremamente utilizzabili senza problemi.
Fujifilm X-T5 recensione: autofocus
Per quanto concerne l’AF, Fujifilm X-T5 usa lo stesso sistema presente in X-H2, quindi 117 punti o 425 a vostra scelta, a seconda che utilizziate una tipologia di messa a fuoco o un’altra. C’è il face detection, così come anche l’Eye AF, che vi permette anche di selezionare la posizione effettiva del soggetto o dell’occhio del soggetto (utile per quando ci sono più soggetti nel frame) a scelta tra destra o sinistra (parlando sempre di occhi). Non mancano le novità presentate insieme a X-H2, ovvero la possibilità di rilevare diverse tipologie di soggetto a scelta tra animali (generici), uccelli, automobili, moto, aerei o treni. Chiaramente potete anche lasciare su “auto” e fare in modo che sia l’intelligenza artificiale della fotocamera a capire il tipo di soggetto. Intelligenza che tra l’altro offre il Deep Learning, per fare in modo che l’AF migliori sempre di più in base alle vostre esigenze (un vero divertimento quando queste cose si provano su un sample redazionale passato per varie testate, varie persone e varie esigenze tutte diverse).
Ciò a qui vi dovrete forse abituare è il modo, o meglio, la logica, con cui Fujifilm gestisce il rilevamento degli oggetti. Innanzitutto, le impostazioni del viso, degli occhi e della tipologia di soggetti sono separate, dandovi la completa scelta sulla tipologia di scatto e sulla gestione dello stesso. Queste configurazioni o impostazioni interagiscono con l’area AF che avete selezionato e con i suoi settaggi dedicati, pertanto potrebbe non essere una cosa immediatamente ovvia. Ad esempio, utilizzando la area AF automatica, cioè quella che usa tutti i punti del sistema di messa a fuoco, la fotocamera darà priorità a quasi qualunque soggetto nella scena, che sia vicino o lontano.
Diversamente però, usando un sistema a punto singolo o a zona, la fotocamera darà priorità al soggetto vicino all’area scelta. Pertanto, se ci dovessero essere più soggetti nella scena, vi sarà possibile selezionarli usando il joystick. Questa caratteristica può essere molto utile quando ci sono tanti soggetti nella scena ma a voi interessa sceglierne uno in particolare, ma non è sempre così veloce e immediato il metodo utilizzato in altri prodotti, cioè la possibilità di passare direttamente da un soggetto all’altro semplicemente usando il Joystick (si parla, in quest’ultimo caso, di un soggetto già pre-selezionato e riconosciuto dalla macchina).
Come la maggior parte delle fotocamere professionali, anche in questo caso avete bisogno di dare qualche informazione al prodotto per fare in modo che funzioni bene per le vostre esigenze. Ad esempio, se state fotografando una tigre ma nelle opzioni avete scelto di mettere a fuoco soltanto uccelli, il sistema non funzionerà e la messa a fuoco sarà lentissima se non addirittura impossibile. Pertanto, assicuratevi dei settaggi scelti per la tipologia di messa a fuoco, parametro raggiungibile comodamente anche dal menù rapido “Q”. È anche possibile mappare un tasto specifico della fotocamera per fare in modo che il riconoscimento dei soggetti venga attivato o disattivato, così, in quest’ultimo caso, la fotocamera userà le funzioni standard dell’AF senza focalizzarsi su un soggetto specifico da voi impostato.
Una volta che avrete preso confidenza con questo sistema, sicuramente vi renderete conto che è molto malleabile ma anche interessante nel suo utilizzo, oltre che rapido e incredibilmente preciso. Nei miei vari test, molto simili a quelli fatti con X-H2, sono sempre rimasto colpito e impressionato dalla rapidità e dalla precisione del sistema di messa a fuoco, anche in casi davvero limite come oggetti vicinissimi ripresi o fotografati con il nuovo Fujinon XF 30mm f/2.8 R LM WR Macro.
Queste varie funzionalità, ad ogni modo, sebbene precise, rapide, intuitive e quant’altro, possono confondersi magari con soggetti che passano tra voi e il vero soggetto, oppure magari a volte focalizzarsi sullo sfondo, motivo per cui, sebbene si tratti di un sistema eccelso, non è certamente il migliore per esigenze come ad esempio la fotografia sportiva, ed ecco che tornano le differenze nette con i sistemi X-H2; ad esempio, la X-H2s ha un AF tanto simile quanto diverso, con funzioni specifiche proprio dedicate alla fotografia sportiva.
Fujifilm X-T5 recensione: video
Come ho detto più volte nel corso di questa recensione, Fujifilm X-T5 non è esattamente una mirrorless per videomaker, ma non è giusto dire che non lo è affatto. Se siete prima di tutto fotografi che ogni tanto hanno bisogno di fare qualche video, allora X-T5 va benissimo, se siete prevalentemente videomaker, allora è giusto spostarsi sulla serie H, perché sono pensate per quello. Fujifilm X-T5 ha delle differenze nette, lato video, rispetto a X-H2, una su tutte la mancanza della registrazione video in 8K con il medesimo sensore, ma anche in questo caso, non è un difetto o una mancanza, bensì una differenza imposta dal produttore stesso. A livello tecnico, in realtà, lato video X-T5 potrebbe essere anche inferiore a X-T4 (per certi versi); parlando ad esempio di registrazione in 4K, c’è un sotto-campionamento a fps “standard”, mentre nel formato HQ invece c’è un oversampling dal sensore, che in realtà offre maggior qualità rispetto al passato, pur avendo un crop pari a 1.23x che ha impatti sulle prestazioni inerenti al rumore elettronico.
Una novità però, lato video, di X-T5 riguarda la presenza del codec 4:2:2 a 10 Bit, cosa che mancava in X-T4. Queste differenze vi fanno capire come X-T4 per certi versi era più una via di mezzo tra i vari prodotti, mentre X-T5 segna un netto distacco importante rispetto alle sorelle maggiori, focalizzandosi proprio sull’utilizzo fotografico. Il display posteriore è piuttosto inadatto per i video (ma anche qui, dipende da voi), sicuramente inutilizzabile per vlog e produzioni YouTube basilari (in quanto non può essere orientato verso la parte frontale). Tuttavia, il display a tre vie è estremamente comodo per i fotografi, soprattutto per coloro i quali scattano tanto in verticale. In questo modello pertanto ogni segnale vi fa capire che si tratta di un corpo macchina più adatto alle foto che ai video, ed è una scelta chiara del produttore, scelta che condivido in realtà, perché è giusto schematizzare di più le esigenze senza dover ogni volta creare un prodotto che debba necessariamente essere in grado di fare tutto bene.
Vi dirò, sinceramente, il nuovo display necessita di un po’ di abitudine, ma alla fine forse, per me, è anche più comodo per fare video, e vi spiego i motivi: se faccio video in studio ho un display esterno, non faccio VLOG di alcun genere (non sono capace), se faccio video a mano libera ho sempre un cage e soprattutto mi piace tenere la fotocamera più in basso rispetto alla linea degli occhi, motivo per cui adoro poter orientare il display verso l’alto. Certo, questa cosa si poteva fare anche con X-T4, però era necessario estrarre il display e metterlo lateralmente, cosa che con un cage e vari accessori collegati diventa impossibile e scomoda e vi costringe necessariamente ad usare un display esterno per poter riprendere con la fotocamera sotto la vostra linea del mento o degli occhi. Pertanto, come vedete, ogni tipologia di foto e video porta con sé comodità soggettive, esigenze personali e pareri spesso discordanti. Sarò sincero: inizialmente questo display non mi piaceva, ma con l’abitudine e con il tempo ho imparato ad apprezzarlo, perché so come lavoro, come mi muovo e che esigenze ho quando faccio foto o giro video. Giro video sempre in 4K, ho spesso la necessità di girare a 60fps per poter creare un po’ di Slow Motion, quindi, di fatto, le caratteristiche di questa X-T5 sono adatte anche alle mie esigenze video. C’è l’F-Log 2, il 4:2:2 a 10 Bit, lo stabilizzatore, posso collegare un microfono…insomma, tutto torna. Forse l’unica vera scomodità riguarda il fatto che per collegare le cuffie serva un adattatore tramite Type-C, cosa che prima non era necessaria perché c’era il battery grip che aveva fisicamente un connettore jack per le cuffie. Quando si lavora molto con i video, quasi sicuramente la porta Type-C è occupata da qualcosa (anche solo magari una batteria V-Lock per l’alimentazione costante della fotocamera), pertanto l’adattatore diventa scomodo e magari anche inutilizzabile, oppure si è costretti ad acquistare un adattatore doppio che abbia un ingresso Type-C per l’alimentazione e un’uscita jack per le cuffie, cosa che crea ancora più peso e ingombro, soprattutto se fate riprese a mano libera.
Ma in questo caso, ripeto, posso lamentarmi poco, perché X-T5 è dichiaratamente un prodotto per fotografi, il resto è un contorno.
Ciononostante, con Fujifilm X-T5 mi sono divertito in studio a fare qualche contributo per altre recensioni, sfruttando anche il nuovo obiettivo Fujinon XF 30mm f/2.8 Macro, altro prodotto che in molti hanno criticato dicendo che la focale è troppo corta per essere un macro, eppure io mi sono trovato davvero benissimo perché sono stato in grado di avvicinarmi ai vari prodotti per creare un’inquadratura impensabile con altre focali.
Ad esempio, con Fujifilm X-T5 e l’obiettivo 30mm Macro ho fatto tutta la parte video della intro della mia recensione di Hasselblad X2D 100C, e ci sono alcune scene che non avrei mai potuto realizzare con altri obiettivi, sia per una questione di focale, sia per una questione di distanza e messa a fuoco da vicino. Pertanto si, ho usato una X-T5 anche per fare video, e alla fine, dato che non sono Spielberg, mi sono adattato a ciò che la macchina poteva offrire e ne sono rimasto soddisfatto.
In tutto questo, non dimentichiamoci che Fujifilm X-T5, pur essendo una fotocamera per fotografi, supporta l’output tramite HDMi in ProRes o BlackMagic RAW ad una risoluzione di 6.2K, e non è affatto male come possibilità ulteriore. Alla faccia della fotocamera SOLO per fotografi eh.
Fujifilm X-T5 recensione: galleria
Fujifilm X-T5 recensione: scarica i file RAW
Come per ogni recensione fin dall’alba dei tempi di FotoNerd.it, anche per Fujifilm X-T5 è possibile scaricare i RAW “nudi e crudi” a 40 megapixel prodotti da questa fotocamera. Per poter provare la post-produzione, assicuratevi di usare il vostro programma preferito (che sia Lightroom, Capture One o così via) aggiornato all’ultima versione e contenente i profili di questa fotocamera, diversamente, non sarete in grado di aprirli. Potete scaricare i file RAW di Fujifilm X-T5 cliccando qui oppure sul tasto qui sotto.
Fujifilm X-T5 recensione: le nostre conclusioni
La vera domanda, prima ancora di pensare se comprare o no Fujifilm X-T5 (sempre oltre a “mi serve davvero?” “fa al caso mio?”) è sempre “perché preferire questa a X-H2 se alla fine X-H2 ha più cose?”. In realtà ho già risposto a questa domanda nel corso della recensione, e la risposta è molto semplice: non a tutti servono i video in 8K, non tutti fanno video super professionali, non tutti vogliono un corpo macchina così grosso, non tutti vogliono aggiungere il budget che manca per arrivare alla sorella “maggiore”. Fujifilm X-T5 rappresenta uno stacco netto con il passato, si tratta di un prodotto che mette subito in chiaro che può tecnicamente fare tutto, ma è più adatta e dedicata alla fotografia, indirizzandosi così più verso i fotografi, soprattutto quelli che desiderano avere un corpo macchina super leggero, compatto e facile da trasportare in ogni occasione.
Dispiace molto per la mancanza del supporto ad un battery grip aggiuntivo, una scelta che forse ha poco senso per questo tipo di prodotto, soprattutto calcolando la tipologia di target. Resta comunque una fotocamera in grado di produrre file incredibili e assolutamente impensabili qualche anno fa per un sensore APS-C.


Fujifilm X-T5 ha un costo di listino pari a 2039,00€ e può già essere acquistata presso i vari rivenditori ufficiali.
Recensione in breve
X-T5
Un nuovo capitolo della storia della gamma X-T, un taglio netto col passato, un dispositivo dedicato ai fotografi puri. Nonostante questo però, anche lato video questa X-T5 non scherza, permettendo la registrazione in 6.2K a 30fps in 4:2:2 a 10-bit. 40 megapixel di sensore sono tantissimi e incredibilmente "belli" da vedere nei risultati finali. Possibilità di crop infinite e meravigliosa resa per quasi ogni esigenza.
PRO
- Qualità fotografica incredibile
- "non è per videomaker" ma intanto video in 6.2K in 4:2:2 a 10 Bit
- Autofocus veloce e preciso
- Gli stessi e amabili controlli di sempre con ghiere fisiche ovunque
CONTRO
- Manca il supporto al battery grip
- Le cuffie si possono usare solo tramite porta Type-C