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Fujifilm X100V: amore “compatto” a prima vista

Abbiamo provato la nuova compatta premium del brand giapponese, come sarà andata?

Ricky Delli Paoli di Ricky Delli Paoli
5 Luglio 2020
24 minuti di lettura
Home Fotografia Recensioni Fotografiche
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Fujifilm X100V in offerta

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Fujifilm X100V recensione è uno di quegli articoli / prove che aspettavo di fare davvero da tantissimo tempo, fin dalla live direttamente con Fujifilm sul mio canale YouTube in cui abbiamo esplorato vari dettagli di questa nuova fotocamera compatta premium tanto amata e attesa dagli utenti. Tra tutte le varie prove fatte nelle ultime settimane, quella di Fujifilm X100V è stata la più “leggera” e “naturale”, soprattutto per una questione di peso e ingombri: è un prodotto facilmente trasportabile, leggero, compatto e funzionale. Come si sarà comportata però? Vale la pena fare l’upgrade se avete già una X100F? Per chi è adatto questo prodotto? Scopriamolo insieme.

Ci tengo a precisarlo subito onde evitare fraintendimenti: Fujifilm X100V non è un prodotto per tutti, e forse nemmeno per molti. È la classica fotocamera che ami oppure odi, quel prodotto che puoi trovare straordinario o completamente inutile. Questa è l’opinione che ho sempre avuto della serie X100 di Fuji: la prima che provai, tanti anni fa, fu la T, modello che già all’epoca era innovativo e funzionale, tuttavia, mi trovavo in un momento storico della mia vita in cui consideravo tale fotocamera piuttosto inutile per me e per le mie esigenze. Col passare del tempo, con il cambiamento di alcune esigenze, ho iniziato a valutare X100V sotto altri punti di vista, guardandola quasi come una sfida interessante per valutare al meglio le mie abilità con me stesso.

Fujifilm X100V recensione

Sono consapevole che ognuno di noi abbia le proprie esigenze e le proprie idee, ma personalmente io, in Fujifilm X100V, ho visto davvero una reale “sfida”, proprio perché il fatto di avere, praticamente, una X-Pro 3 ancora più portatile e con alcune funzioni interessanti diverse, e soprattutto con l’ottica fissa, ti mette alla prova sulle abilità. Non c’è uno zoom ottico da usare a piacere, devi fisicamente avvicinarti al soggetto / oggetto da fotografare, cambiando la prospettiva, variando la tua composizione fotografica e così via. Certo, c’è la possibilità di uno zoom digitale, come le altre X100, ma questo è un altro discorso.

Fujifilm X100V recensione: specifiche e caratteristiche tecniche

Fujifilm X100V è sicuramente una fotocamera rinnovata ma non così tanto “stravolta”: sono state aggiunte le “giuste funzioni” che potrebbero permettere a molti di avvicinarsi a questo tipo di prodotto, ad altri invece consentire l’upgrade da una X100 precedente. Si parte dal nuovo sensore X-Trans CMOS da 26 megapixel, lo stesso presente in X-T3 e una nuova lente 23mm f2: sebbene l’estetica sia molto simile rispetto al modello precedente, il design ottico è stato rinnovato mantenendo però le stesse dimensioni e lo stesso diametro del filtro presente in passato. Parlando di “filtri”, l’ND interno è stato aggiornato e ora arriva a 4 stop contro i tre di prima, mentre troviamo due elementi asferici anziché uno. Un’altra apprezzata novità riguarda il display posteriore: si tratta ora di un monitor touch screen tiltabile da 1.62 milioni di punti.

Fujifilm X100V recensione

Anche il mirino OLED EVF è stato aggiornato: ora infatti parliamo di 3.69 milioni di punti. Per quanto concerne il lato video, Fujifilm X100V può registrare fino al 4K@30fps con tanto di simulazione pellicola Eterna, dall’affascinante look “cinema” ed è presente il supporto all’F-Log interno (solo ad 8 bit però). Non manca poi una porta per microfono da 2.5mm, la possibilità di collegare le cuffie tramite USB-C oltre, ovviamente, alla possibilità di ricarica grazie al power delivery. Il corpo inoltre ora è tropicalizzato, ma solo se usate alcuni filtri e adattatori da acquistare separatamente (servono per la massima protezione). C’è ancora un singolo slot per SD, giudicato “sufficiente” per queste esigenze, mentre la batteria, secondo lo standard CIPA, si ferma a 350 scatti con mirino EVF oppure arriva fino a 420 usando l’OVF.

La sensibilità ISO si può estendere fino a 80-51200, anche se gli ISO nativi si “fermano” a 160-12.800. Allo stesso modo, il tempo di esposizione più rapido è pari a 1/32.000, mentre quello più lento fino a ben 900 secondi. Le dimensioni poi sono pari a 128x75x53mm e il peso è pari a 478 grammi batteria inclusa.

Ecco un riepilogo delle principali specifiche tecniche di Fujifilm X100V:

  • Sensore X-Trans CMOS da 26 megapixel
  • Nuovo obiettivo 23mm f2 ora con filtro ND fino a 4 stop e due elementi asferici
  • Display LCD touch screen tiltabile da 1.62 milioni di punti
  • Video fino al 4K@30fps
  • F-Log interno fino a 8bit
  • Porta USB-C che supporta ricarica e cuffie esterne
  • Jack per microfono da 2.5mm
  • Singolo slot SD
  • Autonomia fino a 350 scatti per EVF oppure 420 con OVF
  • ISO estendibili fino a 80-51200
  • Dimensioni pari a 128x75x53mm
  • Peso di 478 grammi batteria compresa

Fujifilm X100V recensione: X100V vs X100F

Sono certo che molti possessori di Fujifilm X100F che sono giunti in questa recensione per una questione di curiosità ed interesse personale, si staranno chiedendo se valga la pena fare questo preciso tipo di upgrade, cioè passare dal modello precedente a quello nuovo. Non sarò io a dirvi “si” oppure “no”, lascerò la scelta a voi facendovi basare sulle principali caratteristiche. Mi rendo anche conto che per molti, invece, questo potrebbe essere il momento giusto per acquistare una X100F visto l’ovvio calo di prezzo. Anche in questo caso, la scelta sta a voi.

Fujifilm X100V recensione

Fujifilm X100F aveva un sensore X-Trans CMOS, sempre APS-C ovviamente, da 24.3 megapixel, la terza generazione del sensore sviluppato da Fujifilm e presente in altre fotocamere come X-H1, X-T2 e X-Pro 2. La nuova X100V ha lo stesso sensore di X-T3 e X-Pro 3, quindi la quarta generazione dell’X-Trans CMOS con una struttura BSI (back side illuminated – retroilluminato) da 26.1 megapixel. Allo stesso modo, X100F sfruttava l’X-Processor Pro 3 mentre in X100V è presente l’X-Processor Pro 4: con X100V, in sostanza, avrete un migliore recupero delle ombre e un maggior numero di megapixel (seppur pochi).

Sicuramente è giusto evidenziare una novità importante, seppur ben nascosta sotto al cofano: sto parlando ovviamente della lente, che resta sempre una F2 da 23mm con lo stesso design esterno come quella di sempre, cioè la lente che non è mai stata “toccata” fin dalla prima generazione di X100…o almeno, fino ad oggi. Sì, perché X100V integra una lente quasi completamente rifatta, con una costruzione interna migliorata, che ora offre due elementi asferici e un Filtro ND fino a 4 stop. Il fatto di non aver cambiato il design esterno, è un’ottima possibilità per chi vuole ancora sfruttare gli accessori compatibili con i modelli precedenti, come i tele converter WCL-X100 II e TCL-X100 II.

Fujifilm X100V recensione

Parlando di Autofocus, X100F si fermava a 91 punti con la possibilità di arrivare fino a 325 in alcune modalità, mentre X100V monta il nuovo autofocus visto con X-T3 e portato avanti per alcuni modelli che vi permette di arrivare a 117 punti a rilevamento di fase sul 99% del sensore e, volendo, variare a ben 425 punti dividendoli sull’area del sensore per prestazioni ancora più incredibili di prima. È presente poi face ed Eye detection così come la funzione di limitazione della messa a fuoco che vi permette di impostare un range specifico di distanza entro cui l’AF può funzionare, cosa molto utile per chi fa street photography.

Si parla poi di monitor LCD, un’altra grande novità per X100V: sebbene le dimensioni siano rimaste le stesse, quindi 3″, il display è ora touch screen, gradita novità, e soprattutto “tiltabile”, cioè orientabile verso l’alto e in parte verso il basso. Questa caratteristica l’ho trovata estremamente fondamentale per variare il tipo di composizione o fare un po’ di urban photography tenendo la fotocamera più in basso rispetto i miei occhi. Oserei dire che questa è la vera killer feature di X100V, motivo che da solo potrebbe, potenzialmente, essere valido per giustificare il passaggio al nuovo modello. Il display di X100V è anche più definito, arrivando ora a 1.62 milioni di pixel contro gli 1.04 milioni nel modello precedente.

Fujifilm X100V recensione

Anche il mirino ha delle novità interessanti che, in parte, vengono condivise con Fujifilm X-Pro 3: il mirino ottico di X100V è lo stesso di X-Pro 3, cioè un Gallileiano inverso con una copertura del frame pari a 95%  e una magnificazione dello 0.52x. Parlando di X100F, il mirino aveva una magnificazione dello 0.5x e una copertura del frame pari al 92%. Parlando di EVF, ora è leggermente più grande, parliamo di 0.5″ contro i precedenti 0.48″, ha una risoluzione maggiore, cioè 3.69 milioni di punti contro 2.36 milioni di punti, una migliore magnificazione (0.66x contro gli 0.65x della X100F) e un refresh rate più rapido che ora è pari a ben 100fps in boost mode.
Parlando di raffica di scatto, X100F si fermava a “soli” 8fps con AE/AF tracking, mentre X100V può arrivare fino a 11fps con otturatore meccanico, 20 fps con otturatore elettronico e ben 30fps aggiungendo un crop pari a 1.25x allo scatto. Questa è una delle novità rese possibili grazie al processore X-Processor Pro 4 di Fuji.

Fujifilm X100V recensione

Per i “pochi” videomaker interessati a questo aspetto su X100V, ci sono comunque ottime novità anche sotto questo punto di vista: X100F si fermava ad un decente 1080p@60fps di registrazione, mentre X100V può arrivare al 4K / DCI 4K fino a 30fps, così come ad un 1080p a 60fps. La registrazione 4K, in questo caso, lavora in oversampling e senza crop, pertanto potrete raggiungere la stessa qualità di X-T3. Forse non vi piacerà particolarmente il limite di registrazione video, fissato a 10 minuti per singola clip. Volendo però, c’è anche la possibilità di registrare a 1080p@120fps, per interessanti slow motion. Non scordiamoci poi del bitrate fino a 200Mbps (la X100F si fermava a 36Mbps) e la possibilità di registrare in F-Log con simulazione pellicola Eterna. Ahimè, purtroppo, manca completamente la stabilizzazione in questa fotocamera, sotto ogni punto di vista, magari la vedremo in futuro.

Fujifilm X100V recensione

Guardando le differenze in fatto di design, X100V è poco più grande di X100F date le misure 128 x 74,8 x 53,3mm contro i 126.5 x 74,8 x 52.4mm del modello precedente. Anche il peso è aumentato (hai messo su la pancetta, vero V?), passando da 469 grammi agli attuali 478 grammi. Certo, si parla davvero di poco, ma è giusto specificarlo.

Entrambe le fotocamere usano la stessa batteria, quindi una NP-W126S che però, secondo lo standard CIPA, offre una maggiore autonomia con X100V, garantendo dai 350 ai 420 scatti con singola carica contro il range 270-390 scatti ottenibili con X100F. Un’altra aggiunta interessante a X100V riguarda il Bluetooth 4.2: vi è ora possibile eseguire il pairing con un dispositivo mobile per sincronizzare data e ora oppure passare rapidamente gli scatti.

Fujifilm X100V recensione: design & materiali

Fujifilm X100V è una fotocamera compatta con ottica non intercambiabile che “nasconde” molte chicche interessanti, come ad esempio un design con calotte in alluminio fresato, una superficie sabbiata e un rivestimento in Alumite satinato. Questo, in soldoni, significa che i materiali di questa nuova fotocamera non sono assolutamente casuali e anzi, sono frutto di una grande ricercatezza e cura dei dettagli. Fortunatamente, il design è rimasto piuttosto invariato rispetto al passato, scrivo “fortunatamente” perché si tratta di un design iconico, affascinante e che, in un modo o nell’altro, ha già fatto la storia di questo segmento della fotografia moderna. Pertanto, i tantissimi amanti della serie X100 non rimarranno delusi con “novità disarmanti” o “cambi di programma”. Certo, c’è comunque qualche differenza, seppur minore, negli elementi del corpo, ma adesso li scopriremo tutti.

Fujifilm X100V recensione

Partendo dalla parte superiore troviamo la denominazione modello e il logo “Fujinon Lens System“, che ci ricorda il tipo di ottica montata e da dove proviene, presente poi una slitta Hotshoe e una nuova ghiera degli ISO, ora più intuitiva e meno facile da “bloccare”, motivo per cui ci troviamo di fronte ad una funzionalità esente da problematiche ed intoppi ma, ahimé, non propriamente esente da scomodità nelle situazioni più dinamiche. Per variare il tempo di esposizione è sufficiente girare la ghiera, mentre per variare gli ISO è necessario sollevarla e ruotarla, operazione che comunque comporta qualche “perplessità” o “lentezza” nei momenti più fagocitati di una sessione di scatto per cui questo prodotto è stato costruito (vedi la street photography). Proseguendo, troviamo il selettore di accensione o spegnimento della fotocamera e il tasto di scatto, così come la ghiera della compensazione dell’esposizione.  È presente anche un tasto funzione personalizzabile, ma “sottinteso” come tale, in quanto non è presente nessuna dicitura “Fn” per farlo intendere: sicuramente una scelta puramente estetica per mantenere la “pulizia” tra le linee di design di questo prodotto.

La parte frontale mostra un design molto “classico” e in linea con i modelli precedenti: troviamo quindi una ghiera secondaria per gestire ciò che volete, dato che è pienamente personalizzabile, e qui mi permetterei di fare un piccolo appunto: dato che non mi trovavo così comodo con la ghiera degli ISO superiore (opinione personale) e, dato che i diaframmi sono regolabili direttamente sull’ottica, ho impostato questa ghiera per gli ISO. È stato sufficiente tenerla premuto, impostare “ISO” nei settaggi e mettere la ghiera fisica degli ISO su “C” per avere una rapidità incredibile nel gestire ogni parametro. A tal proposito, vorrei anche aggiungere che ho sempre ammirato tanto la profonda intuitività, sotto molti punti di vista, delle fotocamere Fujifilm: per personalizzare un tasto basta tenerlo premuto, in pochi secondi otterrete ciò che vorrete, facile, no?

Fujifilm X100V recensione

Continuando nell’analisi del corpo macchina, troviamo anche la classica levetta “switch” che può essere anch’essa configurata ma che, di default, vi permette di gestire il mirino ibrido, passando quindi da OVF a EVF e viceversa. Presente poi una luce di messa a fuoco, un piccolo flash, il mirino visto dalla parte frontale e, ovviamente, l’obiettivo non intercambiabile. Se guardiamo poi il lato destro della parte frontale troviamo anche il selettore delle modalità di messa a fuoco, quello che ci permette, in un attimo, di passare da M a C e a S (Manuale, Continuo, Singolo).

La parte inferiore mostra un piccolo altoparlante, l’attacco a vite per treppiede e il vano batteria / SD: a tal proposito, non ho mai pienamente apprezzato la SD di fianco alla batteria, però mi rendo conto che in questo caso è anche una scelta stilistica per tenere i lati più “puliti”. Parlando dei lati, nella parte sinistra, guardando la fotocamera da dietro, è tutto spoglio e pulito, mentre dalla parte opposta troviamo il “cassettino” dei connettori, che nel caso di X100V si possono definire “meraviglia” in quanto sono presenti possibilità che in molti altri corpi macchina, anche più grandi, non esistono. L’esempio è fornito dalla porta USB Type-C, connettore in cui Fuji crede molto e per uno spettro di possibilità più ampio. Infatti, tramite questo connettore su questa fotocamera, non solo è possibile ricaricare il prodotto anche con un powerbank esterno bensì potrete collegare un adattatore per cuffie con cui ascoltare l’audio di ciò che state effettivamente registrando o che avete registrato, magari anche mediante un microfono esterno. Non è la prima volta che Fuji adotta questa tecnica per quanto concerne il connettore USB Type-C, e mi rendo conto che per certi versi potrebbe sembrare scomodo, perché se dovete ricaricare la fotocamera durante il preascolto avreste bisogno di uno sdoppiatore, ma questa soluzione permette di risparmiare spazio e offrirvi possibilità maggiori, quindi la trovo positiva, anche se la conseguenza è quella di avere un FujiBook Pro con mille adattatori (non sarebbe neanche male come nome per un portatil…ah no). Oltre a questo troviamo poi un jack da 2.5mm per collegare un microfono esterno e una micro HDMI per un output fino a 10Bit in registrazione oppure “semplicemente” per guardare contenuti su uno schermo esterno più grande.

Fujifilm X100V recensione

Passando poi alla parte posteriore di Fujifilm X100V, troviamo il prominente mirino ibrido, migliorato rispetto al passato come già scritto poco sopra, un sensore di rilevamento del volto che spegne il display in favore del mirino o viceversa, per poi notare pochi e semplici tasti minimali, giusto quelli che servono. Ad esempio, è sparito il D-Pad in favore di un Joystick già visto ma sempre più comodo a tatto e ad utilizzo, in grado di rendervi più veloci nella selezione delle foto, del punto di messa a fuoco e così via. È presente poi una ghiera posteriore, un piccolo LED che mostra lo stato di operatività della fotocamera (ad esempio durante i trasferimenti senza fili o durante il buffering) e ovviamente il display da 3″ che vi ho già largamente descritto nel capitolo precedente.

Il corpo di Fujifilm X100V è tropicalizzato “a metà” nel senso che per renderla davvero tropicalizzata è necessario usare l’anello adattatore AR-X100 e il filtro di protezione PRF-49. 

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Parlando di grip ed ergonomia, ci sono minimi miglioramenti rispetto al passato: un grip leggermente più prominente ed una presa più salda, tuttavia, pur essendo globalmente un prodotto “piccolo”, non ho avuto nessun problema ad avere una presa salda nonostante io abbia le mani grandi, ed è una cosa che ho apprezzato molto. Tenere Fujifilm X100V al collo significa toccarsi il corpo (in zona pancia) ogni 5 minuti perché è come se la fotocamera fosse talmente leggera da “scomparire” continuamente: è opportuno quindi verificare spesso che sia ancora attaccata al vostro corpo. Sono uscito a fare tanti scatti con Fujifilm X100V e ho apprezzato proprio questa caratteristica: essendo compatta e leggera ma molto funzionale, portarla con sé è facile e molto “creativo”. Spesso, uscendo a passeggiare o banalmente andando a trovare amici, non trovavo la voglia di portare con me varie fotocamere in quanto ingombranti, pesanti e difficili da gestire. X100V riesce ad essere discreta, leggera e offre grandi prestazioni, pertanto, portarla con sé è molto più semplice, ovviamente parlo delle situazioni in cui normalmente non portereste una fotocamera. Il suo stile vintage si riconosce fin da lontano, tanto che passeggiando in alcune piazze di piccoli paesini della provincia ho anche sentito commenti come “guarda quel giovane ragazzo con al collo una vecchia fotocamera vintage a rullino, dev’essere proprio bravo”, e vi dirò, un po’ mi sono gasato (solo per cinque minuti però, perché poi ho realizzato che se dovessi riprendere in mano ora una fotocamera analogica avrei bisogno di un po’ di tempo prima di saperla gestire bene, data la mia ormai grande abitudine col digitale).

Fujifilm X100V recensione: prestazioni

La mia prova con Fujifilm X100V è stata molto “lineare” e anche voluta in realtà: la aspettavo davvero da tantissimo tempo e, senza rendermi conto, ho praticamente consumato 3-4 volte la batteria facendo scatti senza accorgermene. Ho scattato praticamente ogni tipo di foto, testando le varie funzionalità del prodotto, divertendomi a cambiare prospettiva, sfruttando il nuovo display tiltabile, e mi sono divertito. So che “mi sono divertito” può sembrare una frase già sentita nelle mie recensioni, ma è la verità nuda e cruda.

Come scrivevo all’inizio della recensione, scattare con Fujifilm X100V ha rappresentato per me una sfida continua, cosa che mi ha invogliato a cercare di sfruttare il potenziale, esprimere il mio tipo di creatività, catturare attimi, raccontare storie e molto altro. Esattamente come mi succede con ogni fotocamera Fujifilm, mi sento molto invogliato a scattare, provare, creare, pensare, e poco a post-produrre per tante ore, perché alla fine, grazie alle simulazioni pellicola, i file finali sono già praticamente pronti e belli così come sono, con uno stile lineare, colori importanti e uno stile dannatamente bello. Certo, forse avrei preferito avere una maggior parte di dotazione di simulazioni pellicola più in stile X-T4, ma mi rendo conto che fa parte del modus operandi di Fuji da questo punto di vista e, alla fine, ciò che è presente all’interno della fotocamera è già più che sufficiente. Certo, se poi proprio non vi piace la simulazione pellicola di Fujifilm fate sempre in tempo a passare per una produzione “classica” senza problemi, con il vostro stile, i vostri preset e così via.

Fujifilm X100V recensione

Mi sono trovato molto bene con le ghiere e anche con la “psicologia” legata ad esse: ti invogliano a sperimentare, a cambiare continuamente i settaggi, ad osare, come tanti prodotti di Fujifilm. Il tatto di una ghiera come queste è ben diverso dalla classica ghiera di una fotocamera qualsiasi in cui poi devi comunque guardare un display per capire a che tempo di esposizione sei, che diaframma e così via. Il gioco cambia, completamente.

Fujifilm X100V recensione: qualità d’immagine

Diciamolo fin da subito: per questo capitolo avrei potuto letteralmente fare copia e incolla dalla recensione di X-Pro 3, o da una mia vecchia prova di X-T3, tuttavia, avrei sbagliato tantissimo perché, sebbene le componentistiche siano praticamente uguali (o quasi), ciò che cambia in maniera radicale è l’esperienza di scatto che proverete con X100V, qualcosa che non si può raccontare così facilmente, qualcosa che è evidentemente diverso rispetto ad altri prodotti Fuji. Resta l’ottima intuitività, i classici menù e alcune “facilitazioni” o “semplificazioni” come il fatto di tener premuto un tasto per personalizzarlo, cambia però tutto il resto.

Fujifilm X100V recensione

Dal punto di vista esperienziale è sempre molto soggettivo: c’è chi pensa che X100V sia troppo grande, chi pensa che abbia troppe ghiere, chi pensa che sia poco maneggevole…e poi ci sono io, che invece penso l’esatto opposto di tutto. Mi rendo conto, come già scritto, che sia qualcosa di molto soggettivo, ma, di fatto, io mi sono trovato molto “a mio agio” con Fujifilm X100V. Le ghiere sono grandi “il giusto”, l’intuitività è la classica da Fujifilm, la qualità di scatto sempre sorprendente. Ciò che forse merita particolare attenzione, in fase di scatto, è proprio l’esperienza.

ISO 51200

Sebbene sulla qualità potrei parlarne per ore, è giusto dire che una valida differenza rispetto al modello precedente è proprio data dal monitor reclinabile: tutto cambia perché potete sperimentare nuovi punti di vista, nuove composizioni e così via. Mi rendo conto che il monitor reclinabile non sia una novità nel mondo della fotografia, ma almeno lo è per questa gamma di prodotti, e merita davvero, perché, come già scritto, cambia tutto.

Mi sono sentito di includere questa parte nell’esperienza di scatto perché è fondamentale: Fujifilm X100V è una fotocamera che potreste sempre portare con voi, per ogni “uscita” (di qualsiasi tipo essa sia). Il fatto che poi il corpo possa anche diventare tropicalizzato è un vantaggio aggiuntivo, perché la rende davvero un prodotto completo e pensato per uso esterno (oltre alle possibilità offerte in studio, grazie anche alla slitta hotshoe).

ISO 25600

Il sensore è molto “familiare” e già visto, motivo per cui mi aspettavo già una grande qualità di scatto, anche banalmente usando il formato JPEG, ma ci sono alcune caratteristiche interessanti che meritano di essere comprese. Ad esempio, i dettagli e la resa ISO è molto simile al modello precedente, seppur con qualche miglioria. Ad esempio, ad alti ISO vengono mostrati maggiori dettagli ed una resa migliore. È stato ereditato il nuovo Color Chrome, effetto preso direttamente da X-Pro 3, che in alcuni casi fa la differenza e rende il look delle foto ancora più “esclusivo” e curato.

Fujifilm X100V recensione

Si notano molto le differenze di qualità permesse dal redesign dell’ottica che, seppur esternamente uguale alla precedente, è stata cambiata molto internamente, altro motivo valido per valutare il passaggio dal modello precedente a questa. Sebbene il “salto” da 24 a 26 megapixel possa sembrare “minimo”, questo è certamente vero per quanto concerne un fattore puramente matematico, tuttavia, parlando di resa e qualità d’immagine le cose cambiano, anche perché entra in gioco l’eccellente X-Processor Pro 4 che riesce a garantire ottime prestazioni anche ad alti ISO, nonostante non si tratti di un sensore full frame. Ma in questo Fuji è brava, lo sappiamo bene.



I dettagli sono ottimi, i colori sono ricchi e vibranti, le possibilità illimitate e pertanto, mi sento di dire che è stato fatto un eccellente lavoro per quanto concerne l’upgrade di questo corpo, una serie di successo che continua ad essere giustamente acclamata, seppur, mi rendo conto, non sia un prodotto adatto a tutti.

Grazie all’ampia apertura F2, non avrete sempre bisogno di alzare troppo gli ISO, tuttavia, anche quando necessario, alzare a 12800 rende comunque i file utilizzabili o “sistemabili”, arrivando poi a 51200 (passando da 25600) con qualche logico problema ma nulla di eccessivamente problematico come visto in altri prodotti della stessa fascia di prezzo di questo prodotto.

Fujifilm X100V recensione

Ciò che colpisce, ancora una volta, in questo prodotto Fujifilm è sicuramente la gamma dinamica che non solo è personalizzabile a piacere, ma è anche davvero ampia e permette interessanti recuperi in post-produzione per quanto concerne alte luci ed ombre. Sempre grazie alla nuova lente montata, potrete anche mettere a fuoco da distanze davvero ravvicinate. Seppur non si possa realmente parlare di macro, i risultati sono comunque interessanti e lodevoli, ma sicuramente è meglio approfondire nel modo giusto nel capitolo dedicato all’autofocus.

Fujifilm X100V recensione: autofocus

Seguendo il filone del “paragone”, Fujifilm X100V non offre soltanto lo stesso sensore di X-Pro 3 e X-T3 bensì eredita anche l’ottimo sistema di messa a fuoco ibrido in grado di arrivare a ben 425 punti di messa a fuoco, un bel salto rispetto ai 325 punti del passato. Questi 425 punti di messa a fuoco a cui può arrivare Fujifilm X100V sono comunque a rilevamento di fase, pertanto le prestazioni sono senz’altro superiori rispetto ad un normale “rilevamento di contrasto”. Si tratta comunque di un AF ibrido, pertanto siete liberi di scegliere quali dei due sistemi usare a seconda delle vostre esigenze.

Come succede con altre fotocamere Fuji, di default avrete a disposizione una griglia di 117 punti di messa a fuoco selezionabili in un array 13 x 9 standard. Sguazzando nelle impostazioni però, sarete in grado di cambiare i settaggi e arrivare fino a ben 425 punti in un array da 17 x 25 punti selezionabili, avendo notevoli vantaggi per quanto concerne velocità, precisione e, ovviamente, prestazioni.

Per quanto concerne le reali performance di questo autofocus, mi preme dire che, a parere mio, la vera rivoluzione l’abbiamo vista all’epoca di X-T3 e X100V non fa altro che confermare quanto di buono già visto da Fujifilm, solo in un corpo ancora più compatto e ancora più trasportabile. Parlando di prestazioni, nella maggior parte dei casi di parla di interessanti migliorie rispetto al passato, tuttavia, le vere differenze, dal mio punto di vista, le ho viste proprio nelle situazioni di scarsa luminosità, cosa che si traduce con miglioramenti importanti in questo campo grazie a X100V.

Questa fotocamera è molto più veloce e precisa a mettere a fuoco in condizioni di scarsa luminosità, anche a -3EV e minori, caratteristica che la rende interessante anche per la Street Photography notturna, oppure, se siete amanti dei 35mm alle stelle, potreste anche pensarla per la vera e propria fotografia notturna (ecco magari in questo caso non necessariamente solo alle stelle).

Parlando di raffica di scatto e autofocus, X100V è decisamente migliorata, portando gli FPS da 8 a ben 11, ma, volendo, permettendovi di arrivare fino a ben 30fps seppur con un crop pari all’1.25x. Sebbene questo possa farvi pensare alla possibilità di fare della buona fotografia sportiva, ahimè devo darvi una cattiva notizia: il buffer è piuttosto piccolo, fermandosi a 17 frame RAW in modalità a 20fps con otturatore elettronico, pertanto, sarete certamente limitati. C’è da dire però che X100V non è pensata per la fotografia sportiva, ma è adatta per il reportage “a raffica”, cioè quelle situazioni in cui succede qualcosa di particolare e volete assicurarvi di portare a casa la foto a tutti i costi. In questo caso, 17 frame in RAW sono più che sufficienti e funzionali all’esigenza. Una cosa interessante che ho notato è che anche con il buffer pieno la fotocamera non blocca le vostre azioni: potrete quindi spostarvi nei menù, gestire alcuni parametri e comunque prepararvi per un’altra fase di scatto / raffica.

Ad ogni modo, mi preme ricordarvi che Fujifilm X100V non è pensata per grandi raffiche di scatto continuative, ci sono altri modelli adatti a questo, ma può essere comunque un valido supporto per tutte quelle situazioni in cui serve maggiore velocità.

Con questa fotocamera avrete le seguenti modalità di AF:

  • Punto singolo: vi permette di variare la dimensione del singolo punto e spostarlo con il Joystick
  • Zona: vi permette di avere un punto più grande, spostarlo e gestirlo al meglio
  • Wide / Tracking: grazie a questa funzione potrete decidere quanti punti usare su tutta l’area del sensore. In AF-C, quindi continuativo, potrete anche decidere quale soggetto tracciare e stupirvi delle capacità di inseguimento
  • Tutte / All: vi permette di spaziare tra le varie modalità elencate precedentemente variando dimensione del punto, movimento e così via.

Le performance di tracking sono alla pari di X-T3 e X-Pro 3, sia usando l’EVF sia usando il display posteriore, tuttavia, il tipo di fotocamera, la lente montata e l’intento di utilizzo potrebbero farvi perdere il soggetto facilmente in quanto l’obiettivo è fisso e, di conseguenza, la scena anche. Tutto cambierebbe con uno zoom, ecco perché potrebbero tranquillamente variare le performance in AF con una X-Pro 3 o una X-T3.

C’è anche da dire che forse, probabilmente, tutte queste modalità e possibilità offerte dall’AF non siano necessarie su questo prodotto, soprattutto parlando del tipo di target interessato a X100V. Se entrate infatti nel menù di personalizzazioni avanzate della messa a fuoco potreste perdervi e arrivare a toccare cose che realmente non vi servono per Street Photography, reportage, ritrattistica e così via, ma sta a voi, le possibilità ci sono.

Fortunatamente, gli algoritmi AF di X100V sono stati ottimizzati e migliorati in modo che la fotocamera non esegua una messa a fuoco “nuova” ogni volta che si preme a metà l’otturatore se il soggetto non ha cambiato la sua distanza dalla fotocamera. Ciò significa che è più veloce quando scattate o mettete a fuoco in rapida successione rispetto ai modelli precedenti che fuocheggiavano nuovamente con quasi ogni mezza pressione del tasto di scatto.

Anche parlando di Face ed Eye detection i progressi sono notevoli: la messa a fuoco è davvero accurata, il tracking anche, cosa che succede addirittura in situazioni in cui gli occhi dei soggetti sono molto piccoli. Ad ogni modo però, una volta in cui viene rilevato un viso nella scena, vengono “sovrascritti” i vostri settaggi AF precedenti con prepotenza, impostazioni che torneranno attive solo nel momento in cui quel volto esce dalla scena. Questo serve proprio ad ottimizzare la rapidità e le funzioni nella ritrattistica, permettendovi quindi di non sbagliare mai la messa a fuoco.

Come con X-Pro3, l’esperienza di messa a fuoco tramite mirino ottico è leggermente diversa: seppur siano presenti le medesime modalità dell’area AF del mirino elettronico o del display posteriore, a causa del parallasse derivante dalla costruzione del mirino, ci sono delle differenze in termini di velocità e performance. È possibile abilitare una “cornice AF” che mostrerà dove si trova la casella di messa a fuoco proprio al limite della stessa e che vi aiuterà a capire l’effettivo posizionamento del punto di AF selezionato o utilizzato. Il tracking AF è disponibile anche nel mirino ottico, ma decisamente meno performante rispetto all’elettronico per ovvi motivi.

Fujifilm X100V recensione: video

Per come la vedo io, in maniera completamente sincera, avrei potuto evitare di scrivere questo capitolo perché sono convinto del fatto che chi acquista una Fujifilm X100V non lo fa di certo per fare video. Un videomaker di sicuro sceglie altro, ma è interessante vedere come Fujifilm si sia comunque realmente impegnata a sviluppare anche il lato video di questa compatta che, potenzialmente, potrebbe essere utilizzata anche per fare qualche video per YouTube, contando l’ottima messa a fuoco e la grande qualità.

Le caratteristiche video sono comunque da top di gamma, garantendo un 4K di qualità, il log di gamma, la simulazione pellicola ETERNA, l’output a 10-bit, il jack per il microfono esterno e, soprattutto, un filtro ND integrato che potrebbe tornare davvero utile in alcune situazioni “borderline”. La registrazione video è limitata a 10 minuti per il 4K e a 15 minuti per il 1080p, ma è anche ovvio: superare questo minutaggio avrebbe rischiato di surriscaldare troppo il processore che nel piccolo corpo di X100V fa fatica a raffreddarsi, pertanto fatevi bastare queste possibilità, un’intervista potreste comunque farla, per un video su YouTube invece, se siete come me farete tre o quattro clip diverse impostandovi un timer di “fine” clip.

C’è però una mancanza importante per i videomakers: lo stabilizzatore. Si tratta in realtà di una mancanza importante anche per le foto, ma so che possiamo farne a meno per le velocità di scatto più comuni usate con X100V. Certo, è possibile che in futuro lo stabilizzatore venga aggiunto su questa fotocamera, ma è davvero necessario? Quanti video avete in programma di fare con questo prodotto?

Diversamente, se decidete di usare Fujifilm X100V su treppiede, rimarrete stupiti dell’incredibile qualità video e delle performance ottenibili con questo prodotto anche in questo caso, il tutto in un corpo realmente compatto e portatile.

Fujifilm X100V recensione

Bene, adesso avete digerito la presenza del filtro ND di cui vi ho parlato sopra, illudendovi che poteste utilizzarlo, e invece no: il grande difetto, secondo me, lato video, è proprio il fatto che il Filtro ND così promettente non può essere utilizzato in modalità video. Questo avrebbe permesso sicuramente ai videomakers un “salto” in più dal punto di vista dell’usabilità, ma, in fin dei conti, torniamo al discorso di prima: quanti video farete davvero con X100V?

Fujifilm X100V recensione: galleria scatti


Fujifilm X100V recensione
Fujifilm X100V recensione

Fujifilm X100V recensione


ISO 51200

Fujifilm X100V recensione

ISO 25600


Fujifilm X100V recensione

Fujifilm X100V recensione


Fujifilm X100V recensione: scarica i file RAW

Come per ogni nostra prova, anche per Fujifilm X100V recensione potrete scaricare i file RAW originali direttamente dalla macchina e, volendo, provare anche le varie simulazioni pellicola in quanto sono proprio integrate nei metadati e potrete scegliere quella che preferite tramite programmi come Lightroom o simili. Ricordatevi che serve un PC aggiornato con gli ultimi profili disponibili, altrimenti non riuscirete a visualizzare i questi file. Potete scaricare i file RAW di Fujifilm X100V recensione cliccando qui oppure sul bottone qui sotto:

Scarica i file RAW

Fujifilm X100V recensione: le nostre conclusioni

Non lasciatevi trarre in inganno dalle apparenze, ed è una regola che vale per tutta la serie X100: anche in questo modello ci sono delle migliorie importanti, grandi performance e soprattutto si conferma una fotocamera prestante per alcune particolari esigenze fotografiche, come la street photography, il reportage e la ritrattistica. Il potenziale di Fujifilm X100V è incredibile, così come le possibilità in termini di funzioni. Potrete scegliere di perdervi nella miriade di impostazioni lato menù oppure uscire e scattare subito grazie alle rapide ghiere fisiche. Fujifilm X100V vi lascia liberi di decidere, di scegliere cosa fare, di sperimentare, catturare, essere creativi, reinventarvi. Sono stato molto felice di provare questo prodotto perché mi ha permesso proprio di sperimentare, di sfidare me stesso, di cogliere l’attimo. Con Fujifilm X100V anche una semplice passeggiata in centro città può trasformarsi in una storia da raccontare, in divertenti giochi di luce, in ritratti importanti.

Fujifilm X100V Fotocamera Digitale Compatta 26Mp, Sensore X-Trans Cmos 4, Obbiettivo 23Mmf2, Film...
Fujifilm X100V Fotocamera Digitale Compatta 26Mp, Sensore X-Trans Cmos 4, Obbiettivo 23Mmf2, Filmati 4K 30P, Mirino Ibrido, Schermo LCD 3" Touch Orientabile, Argento
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Questo prodotto è un reale passo avanti innovativo rispetto al passato, motivo per cui sono certo che meriti la considerazione anche “solo” di chi ha una X100F e sta pensando all’aggiornamento, perché cambia davvero molto, anche se non tutto. Fujifilm X100F era già una fotocamera straordinaria, ma sono certo che con X100V Fujifilm si sia superata. Certo, c’è ancora qualcosa che potrebbe essere sistemato o snellito, ma alla fine, ciò che conta, è sempre il risultato. Con questo prodotto avrete in mano una compatta eccezionale in grado di offrire tantissimo, nonostante sia “piccola” “non full frame” e “senza ottica intercambiabile”.

Recensione in breve

Fujifilm X100V

8.8 Voto

Fujifilm X100V è una fotocamera assolutamente straordinaria, in grado di stupire e dare libero sfogo alla creatività. È compatta, leggera, facilmente trasportabile e in grado di creare foto straordinarie, con dietro un grande fotografo, ovviamente. Non è un prodotto per tutti, ma avrà sempre una "nicchia" (in continua espansione) che la amerà tantissimo e la preferirà a tantissimi altri prodotti anche con ottica intercambiabile. Con X100V potrete sperimentare, provare, creare in maniera infinita. Un mondo di possibilità nel palmo della mano.

PRO

  • Grande qualità d'immagine
  • Corpo robusto e ben costruito
  • Leggera e compatta
  • Ottimo il nuovo LCD reclinabile
  • Un autofocus incredibile
  • Porta USB-C multifunzione

CONTRO

  • Manca lo stabilizzatore
  • Filtro ND non utilizzabile per i video

Punteggio singoli aspetti

  • Design 0
  • Prestazioni 0
  • Intuitività 0
  • Autonomia 0
  • Rapporto qualità-prezzo 0

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Ricky Delli Paoli

Ricky Delli Paoli

Capo redattore di FotoNerd.it, fondatore di You-Start.it e presidente di Pixel FotoClub. Nel tempo libero, di solito...naah, ma chi voglio prendere in giro, non ho tempo libero. "Alexa, leggi questa descrizione agli utenti, così non fanno fatica." Parlo italiano e inglese di giorno, russo di notte. Adoro la fotografia, la tecnologia, le robe nerd e un po' geek. Sono certo che 24 ore al giorno non bastino nella vita di un appassionato di foto, video, serie tv, cinema, libri, videogiochi, informatica e scienza della tecnologia, quindi farò una petizione su Change.org per aumentare le ore di un giorno, magari funziona. Sogno di recensire le fotocamere degli autovelox.

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Migliori accessori fotografici mare: la guida di Novembre 2020 • FotoNerd (@guest_654)
1 anno fa
#654

[…] davvero contenute: 128 x 74,8 x 53,3 mm con un peso di 478 grammi. Potete leggere la nostra Fujifilm X100V recensione, nel caso vi […]

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