Gamma dinamica è una guida che spiega cos’è esattamente questa caratteristica, la quale tutti i fotografi dovrebbero conoscere per evitare di ottenere foto deludenti. Inoltre conoscendo la gamma dinamica di una fotocamera digitale si è in grado di capire le reali potenzialità del prodotto ancora prima di provarlo, in modo da potersi fare un’idea iniziale di ogni modello. Scopriamo di cosa si tratta.
Gamma dinamica: cos’è e come viene misurata
La gamma dinamica è l’indicatore dell’intensità della luce e viene utilizzato in vari argomenti e dispositivi: fotocamere, videocamere, scanner, monitor, stampa e molto altro. Grazie a questa caratteristica è quindi possibile definire l’intervallo tra i vari tipi di intensità di luce, così da poter sapere quale sia l’intensità più bassa e più alta di ogni dispositivo. La gamma dinamica va dal bianco al nero, i quali non sono possibili da osservare nella realtà, perché quello che noi vediamo sono differenti gradi di intensità della fonte di luce e della riflessione di essa da parte degli oggetti che stiamo osservando. Nella stampa, ad esempio, la minima intensità della foto corrisponde al bianco della carta fotografica, mentre la massima intensità corrisponde al nero assoluto.
Ogni fotocamera digitale ha quindi una gamma dinamica ben definita, la quale non sarà mai all’altezza dell’occhio umano. Per indicarla si utilizzano gli stop, una parola molto utilizzata in fotografia. Ogni stop equivale al doppio o alla metà della luce, quindi diminuire di uno stop l’esposizione vuol dire dimezzare la quantità di luce. Al contrario, aumentare di uno stop l’esposizione vuol dire raddoppiare la quantità di luce. Per fare un esempio pratico: se sto scattando una foto con sensibilità ISO pari a 100, con diaframma a f/5.6 e tempo di esposizione di 1/100 di secondo potrò alzare il tempo di scatto a 1/200 se volessi diminuire l’esposizione di uno stop, mentre se volessi aumentare l’esposizione di uno stop dovrò impostare il tempo di esposizione a 1/50. Potrebbe sembrare una cosa complicata, ma una volta capita la teoria sarà semplicissima.
Capire bene cos’è la gamma dinamica è molto importante in fotografia per evitare di ottenere risultati non ottimali. Innanzitutto c’è da dire che questa caratteristica è l’insieme di luce incidente e luce riflessa. La luce incidente è la luce diretta che illumina un soggetto, mentre la luce riflessa è la luce che viene riflessa dal soggetto. L’esposizione di una foto, infatti, dipende anche dagli oggetti presenti all’interno della scena: se sono presenti oggetti neri che non riflettono la luce si avrà una gamma dinamica maggiore.
Gamma dinamica nelle fotocamere digitali
Ogni sensore fotografico è dotato di una gamma dinamica definita, quindi ogni mirrorless, reflex o fotocamere compatte avrà a disposizione un numero definito di stop. Di solito un sensore fotografico ha a disposizione tra i 12-14 stop e in alcuni casi può arrivare a 15 stop. Considerando che l’occhio umano misura circa 24 stop, è facile capire che nessuna fotocamera può ottenere risultati uguali a quelli che vediamo con i nostri occhi. Per capire in modo semplice questo concetto possiamo prendere come esempio una fotografia paesaggistica. Quando guardiamo un paesaggio mozzafiato prendiamo la fotocamera e scattiamo una foto, ma il risultato che si otterrà, nella maggior parte dei casi, non corrisponderà alla realtà. Se l’inquadratura include sia il cielo che la vegetazione sottostante bisogna fare una scelta: o si espone la parte più luminosa, quindi il cielo, oppure si espone la parte più scura, quindi la vegetazione. Se si espone correttamente il cielo la parte inferiore della foto sarà molto scura, mentre si si espone correttamente la vegetazione la parte superiore risulterà completamente bianca. Questo accade proprio perché il sensore riesce a registrare un numero limitato di intensità della luce, quindi non è in grado di ottenere un solo scatto con la parte luminosa e la parte scura perfettamente esposte. Per le fotografie di questo tipo, infatti, si utilizza la fotografia HDR, ovvero più scatti che permettono di estendere la gamma dinamica del sensore.
Il sensore fotografico è composto da pixel i quali raccolgono informazioni dalla luce. Avere a disposizione tanti pixel aiuta ad avere una gamma dinamica maggiore, ma non è sempre così, perché ogni pixel può raccogliere un determinato numero di informazioni prima di saturarsi. Se un pixel è grande potrà raccogliere molte più informazioni, quindi l’estensione della luce che si avrà sarà maggiore. Pensiamo ad un pixel come ad un bicchiere: più è grande il bicchiere, maggiore sarà la quantità di acqua (o ancora meglio birra) che potrà contenere. Sui sensori più piccoli, come ad esempio quelli da 1″ o i Micro 4/3 è quindi meglio avere meno pixel, in quanto quest’ultimi saranno più grandi. Ricollegandoci all’esempio del bicchiere: su un tavolo molto grande potranno essere inseriti tanti bicchieri di dimensioni normali, quindi la quantità di birra sul tavolo sarà molto alta, ma se si ha a disposizione un tavolo più piccolo è meglio avere meno bicchieri ma più grandi, rispetto ad avere più bicchieri più piccoli.
Gamma dinamica: conclusioni
Conoscere questa particolare caratteristica è quindi molto importante se si è fotografi o videomaker. Innanzitutto perché così si è in grado di capire come scattare determinate fotografie, come ad esempio quelle paesaggistiche, e poi si comprende più facilmente la fotografia HDR e ci si può fare un’idea delle prestazioni di una fotocamera soltanto dalle specifiche. Ovviamente non basta conoscere la gamma dinamica di una fotocamera digitale per capirne le prestazioni, ma è comunque un dato che può aiutare.
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