Di certe e cose bisogna parlare e basta, indipendentemente da quello che un portale tratta o meno. Oggi è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne 2020, simbolo di solidarietà verso tutte quelle donne che hanno sofferto. La violenza è un male che va preso alle radici ed estirpato, grazie anche ad una giornata da continuare a celebrare per ricordarci che esso è l’atto più subdolo dell’umanità.
Giornata contro la violenza sulle donne 2020: ricordare per non dimenticare
Oggi, 25 novembre 2020, cade la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Un giorno importante da vivere perché è tramite l’umanità e la sensibilizzazione che si potrà estirpare questo male dal mondo, che si potranno cancellare queste gesta deplorevoli che vengono compiute. Vi starete chiedendo perché ne stiamo parlando su un sito incentrato principalmente sulla fotografia e sul cinema, e ora ve lo spiego subito: in primo luogo ci sono cose di cui bisogna parlare e basta, perché sono importanti e DEVONO essere scritte. In secondo luogo perché vorrei raccontarvi, brevemente, la storia di Donna Ferrato, fotografa che si è ritrovata a vivere in prima persona questi avvenimenti, fotografando e documentando le situazioni di molte donne dall’interno. La fotografia come racconto e accusa, come condanna e giudice.
30 anni di violenza contro le donne raccontati nel libro “Living with the enemy“, che per chi non masticasse l’inglese significa “Vivendo con il nemico”. Tutto ebbe inizio nel 1982 quando Donna Ferrato stava lavorando ad un progetto sulle coppie. In un sex club conosce una coppia all’apparenza perfetta, Bengt ed Elisabeth, ed inizia a fotografarla nella loro quotidianità, in casa loro. Tutto procede per il meglio fino a quando, una sera, Bengt si scaglia ferocemente contro la giovane moglie. Donna Ferrato cerca di fermare l’uomo ma, non riuscendoci, decide di documentare il tutto tramite uno strumento potentissimo: la macchina fotografica. Ancora non sapeva che, da quella sera, avrebbe iniziato un cammino per raccontare la violenza sulle donne e che le sue immagini sarebbero diventate un simbolo. La fotografia per combattere il silenzio e tutte quelle malignità che restano celate dietro le mura di casa. Le sue fotografie le valsero anche un W. Eugene Smith Grant, uno dei premi più ambiti del fotogiornalismo. Ma non le interessava: voleva raccontare quello che succedeva e, piano piano, il tutto si è trasformato nel progetto “Living with the enemy”.
Giornata contro la violenza sulle donne 2020: la fotografia come mezzo per combattere il silenzio
Ormai avete imparato a conoscermi, e sapete benissimo quello che sto per dire: la fotografia è un mezzo potentissimo in grado di comunicare, raccontare, documentare e sentenziare. Le immagini hanno una forza devastante e possono, con la loro semplicità e complessità, combattere una guerra. La guerra dell’informazione, la guerra contro il silenzio e contro il terrore. La guerra contro quel male che molti uomini fanno sulle donne, convinti come sono di una loro (presunta e patetica) superiorità genetica. La fotografia può diventare il mezzo tramite il quale loro possono prendere forza per non aver paura, per parlare e comunicare al mondo. Donna Ferrato è diventata, senza nemmeno volerla, testimone eterna del male che si nasconde nel luogo che riteniamo più sicuro al mondo. Donna Ferrato ci ha dimostrato la forza della fotografia, della documentazione, la possibilità di raccontare e sensibilizzare.
La Giornata 2020 contro la violenza sulle donne è un monito per tutta l’umanità, un momento di solidarietà e condivisione. Io, personalmente, voglio solo dirvi di amare, di rispettare e di condividere. Voglio solo chiedervi di dare valore a questa giornata per non dimenticare, perché solo ricordando saremo in grado di estirpare sempre più questo problema. Solo ricordando il male fatto e le donne che hanno sofferto, saremo in grado di fare del bene.
Per ogni donna che ha sofferto, per ogni donna che ha combattuto.