La fotografia può servire agli storici per analizzare opere antiche? Questa è la sfida intrapresa da Hasselblad, che ha avviato una collaborazione con diverse realtà per fotografare e creare un archivio di immagini sull’Uomo vitruviano di Leonardo Da Vinci. Ecco a cosa servirà questa ricerca.
Hasselblad immagini Uomo vitruviano: la fotografia per la ricerca
La fotografia può avere tantissimi sbocchi di utilizzo, ma quando si riesce a combinarla con la scienza e la storia è sempre qualcosa di positivo che può, senza ombra di dubbio, aiutare storici, ricercatori e scienziati. Partendo da questo incipit, Hasselblad sta collaborando con l’Università di Bologna e l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano per catturare immagini dell’Uomo vitruviano, opera magna di Leonardo Da Vinci. In realtà, per essere specifici, non sta fotografando proprio la reliquia originale: hanno scelto la copia di Andrea Appiani, probabilmente la più accurata esistente al giorno d’oggi, per evitare anche che possano esserci ripercussioni sull’originale.
Hasselblad ha optato per utilizzare la medio formato H6D-400c MS, fotocamera da ben 100 megapixel, che grazie alla modalità Multi-shot permette di catturare una serie di immagini e dettagli dell’Uomo vitruviano a 400 megapixel che successivamente, grazie ad un software creato dal team dell’Università di Bologna, potrà creare modelli 3D consentendo ai futuri ricercatori e storici di studiare il manufatto nel dettaglio, ovviamente senza dover esporre l’opera originale rischiando di danneggiarla. Le mappe 3D aiutano a carpire e cogliere dettagli che, altrimenti, ad occhio nudo sarebbero impossibili da notare, permettendo davvero uno studio approfondito che non potrebbe altrimenti esserci.
Hasselblad immagini Uomo vitruviano: conclusioni
Per Hasselblad la sfida maggiore è stata quella di catturare le fotografie mantenendone la fedeltà tonale, infatti il team ha utilizzato un ColorChecker e il proprio software per ottenere una precisione dei colori di circa 0.89 (quasi perfetta). Tutta questa cura, unità all’indiscutibile resa della medio formato in questione utilizzata, hanno permesso questo capolavoro fotografico dedicato all’arte e al suo studio.
Siamo convinti che utilizzare la fotografia in questo modo sia importante e possa, nel futuro, ispirare e creare movimenti appositamente per studiare reliquie antiche senza comprometterle. Voi cosa ne pensate?