Come sarà il futuro dopo la pandemia di coronavirus Covid-19? Questa è la domanda a cui vuole rispondere la mostra il mondo che verrà, la quale porterà la visione personale di 50 fotografi internazionali. Quella che ci viene offerta è un’esposizione importante, ricca di spunti e riflessioni da affrontare.
Il mondo che verrà: uno sguardo al futuro
Devo essere onesto: è molto difficile per me scrivere questo articolo perché come tutti voi sto vivendo la situazione legata al Covid-19 in prima persona, con amici che hanno subito questa malattia, ritrovandomi in prima persona a pormi una domanda cruciale: “Come sarà il mondo dopo questa pandemia?”. La mostra Il mondo che verrà, promossa dal mensile del Sole 24 Ore IL e dal Mudec Photo, spazio dedicato alla fotografia dello storico Museo delle Culture di Milano, punta propria a rispondere a questo quesito grazie alla visione personale di 50 fotografi che con le loro opere ci raccontano come pensano – e sperano – di vedere il domani.
Il mondo che verrà è una mostra esclusivamente digitale, nella quale ogni fotografo ha deciso di contribuire con la propria fotografia offrendo alle persone una personalissima visione dell’era post-coronavirus, realizzando inoltre un autoritratto a lavoro. Nella lunga lista di fotografi troviamo nomi altisonanti come quello di Giovanni Gastel, Christopher Morris, Federico Miletto e tanti altri. Il mondo che verrà è un’ascesa verso l’alto per Gastel, si rivela essere una mano avvolta in un guanto per Rankin mentre ha l’aspetto di una dama solitaria per Wendelien Daan.
Una nota molto importante della mostra è l’importanza che viene data al pubblico, dato che è protagonista e può raccontare la propria visione del futuro sui canali social del Mudec e di IL. Coloro che visiteranno l’esposizione potranno inviare una foto insieme ad un proprio pensiero per contribuire alla creazione di un’ulteriore raccolta virtuale che racchiude le loro immagini simbolo del domani immaginato.
Il mondo che verrà: conclusioni
Vorrei concludere l’articolo con una mia personalissima opinione, forse anche leggermente utopica: mi piacerebbe se il mondo che verrà fosse libero dai pregiudizi, dalle restrizioni mentali, pieno di amore e della consapevolezza che basti veramente poco per mandare tutto all’aria e ritrovarsi in una situazione impossibile da controllare e che può coinvolgere tutti quanti. Questo mi piacerebbe veramente, anche se so, nel profondo del mio cuore, di chiedere troppo.
La mostra è online presso questo link e, inoltre, è possibile scaricare il suo catalogo sul sito del Sole 24 Ore.