In attesa della stesura e pubblicazione del nostro reportage completo dedicato a Cortona on The Move 2021, che troverete online nei prossimi giorni qui sul sito, abbiamo avuto il piacere di intervistare Jo Ann Chaus, venuta apposta da New York a Cortona per raccontare il suo progetto fotografico esposto attualmente nello storico evento annuale in una delle cornici italiane più belle. Ecco i dettagli del progetto “Conversation with Myself”, dedicato non solo alla fotografa stessa ma anche a tutte le donne.
In una Cortona “bagnata ma fortunata” in cui non smette di piovere (seppur non in maniera così incessante), ho avuto il piacere, e l’onore, di intervistare Jo Ann Chaus per il progetto diaristico “Conversation with Myself” presso Palazzo Baldelli, al primo piano. Questo è uno di quei progetti che forse a prima vista potrebbe non stupire tutti fin da subito, ma scendendo nel profondo, nell’idea e soprattutto nella realizzazione, si capisce che sono foto tutt’altro che dedicate ad una persona e basta.
Jo Ann Chaus Cortona 2021: i dettagli del progetto Conversation with Myself
Grazie a Canon Italia, ho potuto avere un piccolo spazio per parlare con Jo Ann, che preferisce farsi chiamare semplicemente “Jo”. Per chi non la conoscesse, Jo Ann Chaus è nata a New York nel 1954 ed è una fotografa americana amante dei colori e della stampa, influenzata da grandi maestri come William Eggleston, Stephen Shore e Saul Leiter, ma anche dall’intima ritrattistica familiare e personale realizzata da Ellinor Carucci e Jen Davis. Jo Ann è diplomata presso l’International Center of Photography di New York.
Nel 2016 ha autopubblicato il libro “Sweetie & Hansom“, sessanta immagini con un testo originale dedicato ai suoi genitori, ai fratelli e al marito. Jo Ann ha esposto a livello nazionale e internazionale e ha ottenuto riconoscimenti e premi speciali, fra cui il PDN Emerging Photographer Fall 2019. I suoi scatti fanno parte della collezione permanente del Center for Creative Photography di Tucson, Arizona.
Conversation with Myself è un progetto diaristico che celebra le gioie e il pathos della vita in ogni suo stato d’animo. L’obiettivo della fotografa è stato quello di realizzare un lavoro che potesse riflettere le fasi della sua vita e i vari ruoli adottati come donna, infatti è stato incentrato sul tentativo di capire sé stessa in relazione alle persone e alle situazioni che la circondano.
All’interno dei suoi scatti analizza gli aspetti psicologici relativi alla continua evoluzione della persona, condizionata dall’esperienza di vita che lascia impronte nel subconscio.
Jo Ann è una persona molto socievole, disponibile, interessata a far capire ogni dettaglio dei suoi scatti. Stavo osservato le varie foto quando mi ha fermato dicendomi che sarebbe stata disponibile a darmi qualche informazione in più, così ho accettato. “Le foto sono venute un po’ più scure di quanto io volessi, ma in realtà mi piacciono, viste dal vivo sono più belle, io adoro stampare e non smetterò di farlo” e prosegue “mio marito è il classico uomo all’antica, per carità, lo amo, però non posso negare il fatto che non mi piaccia come ragioni, perché lui ha sempre visto la donna come quella di un tempo, a disposizione per curare casa e cibo, io ho voluto dimostrargli che so fare altro e che non c’è più spazio oggi per questi modi di ragionare” – così Jo Ann racconta l’incipit del progetto, ciò da cui tutto è partito, per diventare poi un’introspezione diaristica che vuole far capire all’osservatore un messaggio importante.
“Non ero sola durante la pandemia, ma in questi scatti volevo assicurarmi di esserlo, per raccontare me stessa agli altri” e prosegue “ho fatto tutto da sola, ho usato un treppiede, la mia fedele fotocamera e lo scatto dalla distanza, non mi piace di solito collaborare, sono una persona introspettiva che vuole dimostrare di essere in grado di fare tante cose“, ed è da qui che è iniziato il mio stupore, perché tutti gli scatti sono incredibilmente pensati, precisi, geometrici, con una perfetta luce calibrata, un lavoro che, in effetti, è difficile da giustificare come “fatto in solitaria”, perché di solito ritratti del genere prevedono almeno un’altra persona ad aiutare. Jo Ann ha poi svelato che in realtà un piccolo aiuto l’ha avuto, da un amico, ma gli ha semplicemente chiesto di assicurarsi che non arrivasse nessuno a disturbarla durante lo shooting.
Jo Ann Chaus Cortona 2021: la galleria fotografica
Il progetto Conversation with Myself è attualmente a Cortona, all’interno di Cortona On The Move 2021, presso Palazzo Baldelli, dove rimarrà esposto fino al 3 ottobre 2021, pertanto avete sicuramente tempo di pensare ad un piccolo weekend dedicato alla cultura, con un occhio verso la “ripartenza”.
Mentre intervistavo Jo Ann, disponibilissima, simpatica e gentile, ho anche scattato qualche foto alla location della sua mostra, ma poi mi sono soffermato sul suo viso, l’ho guardato e le ho chiesto “Jo Ann, may I take a picture of you near…a picture of you?” (Jo Ann, posso scattare una foto di te…vicino ad una foto di te? – la preferisco in inglese perché ha più senso, ndr) e lei ha prontamente risposto “Wow, that’s cool! Why not!” (wow, figo, perché no!), aggiungendo che in effetti un’idea così semplice funziona sempre.
Così ho scattato una foto a Jo Ann vicino ad una foto di Jo Ann, promettendole che poi gliel’avrei mandata su Instagram o via mail (lei ha risposto “If you send me that picture, i’ll follow you back of course!” – sfida accettata).
Ecco una galleria aggiuntiva della mostra Conversation with Myself di Jo Ann Chaus.
Restate “sintonizzati” su FotoNerd.it, nei prossimi giorni arriveranno altre interviste e un reportage completo di tutto l’evento.