Era il 1954, io non ero ancora nato, mio padre da pochissimo. Proprio quell’anno, al Photokina, venne annunciata Leica M3, una fotocamera che rivoluzionò, per quell’epoca e non solo, il modo di vedere le fotocamere fino a quel momento. Fu quello il grande inizio della serie “M” che negli anni ha visto l’arrivo di tantissime ottiche fenomenali che restano tali anche oggi e di tanti corpi macchina che si differenziano da altri prodotti non solo per i materiali, la costruzione, la classe e l’eleganza ma anche per i risultati ottenibili, unici ed inconfondibili. Proprio sulla base di M3 e di tante M uscite dopo, come anche le sorelle M10, M10-P, M10-D ed M10-Monochrom, nasce oggi Leica M10R, dove quella “R” io l’ho interpretata come “rivoluzione”. Ho avuto l’immenso piacere di averla con me per una settimana, sotto embargo, per provarla in tempo per il lancio e dirvi ogni singola emozione, parere, sensazione e mostrarvi i risultati delle mie numerose gite e dei vari shooting organizzati. Sarà una recensione diversa dal solito, vorrei premetterlo, vi darò i soliti dati tecnici, ma vorrei prendere la palla al balzo per essere più “emotivo” che “tecnico”, perché è questo il trattamento che merita la nuova Leica M10R, una fotocamera che senz’altro non è per tutti, ma per molti.
Leica M10R recensione: una storia d’amore raccontata a tempo di foto meravigliose
Adoro essere sincero, fa parte delle mie prerogative e, sebbene spesso le persone non siano sincere con me, io comunque continuo ad esserlo: non sono un esperto di fotocamere Leica, non sono un ambassador Leica, non sono un professionista che scatta con Leica, non ho una Leica. Tutto questo però, non significa che io non sia in grado di apprezzare una Leica, di stimare un’azienda unica al mondo e di capire la differenza tra questi prodotti ed altri. Chi ha una Leica lo sa bene che questi prodotti hanno molte differenze tecniche rispetto a tanti altri. Chi ha una Leica lo sa quanto costa. Chi ha una Leica conosce bene il valore di questo prodotto. Tempo fa feci un video su YouTube per cercare di spiegare il marketing Leica visto dall’esterno e permettere alle persone di comprendere la forza del marchio e le grandi differenze con produttori più blasonati. In risposta, come lecito aspettarsi purtroppo, ho visto troppi “si dice Leica, non LAICA” (anche se è Tedesco ragazzi, quindi si pronuncia “LAICA”), così come “costa troppo e non vale niente” – “tutti quei soldi e neanche l’autofocus” – “non fa i video” – “è tutto fumo e niente arrosto”. Posto il fatto che ognuno ha le proprie opinioni e come tali vanno rispettate, permettetemi di dirvi che non sono affatto d’accordo con tutto questo, perché la maggior parte delle volte certi commenti vengono fatti da persone che non hanno mai nemmeno preso in mano il prodotto, e questo è molto grave. Sono due le Leica che ho provato in vita mia: questa M10R e la sorella M10. Mio nonno scattava con Leica, ma non ho mai fatto in tempo a provare uno dei suoi modelli. Era un fotografo professionista d’altri tempi, amava quello che faceva ed era unico nel farlo. Sapeva cogliere l’attimo, cogliere i sorrisi, cogliere i momenti unici e rappresentarli nei momenti migliori. Lo faceva senza autofocus, senza schede SD, senza WiFi e Bluetooth, senza video in 4K. Leica M10R è così anche oggi, a differenza del fatto che ora ha uno slot SD e la connessione WiFi.
La verità è che la nostra generazione spesso “dorme troppo sugli allori”. Siamo comodi, non ci preoccupiamo. Abbiamo prodotti che mettono a fuoco da soli, calcolano il tempo di esposizione preciso, correggono alcuni problemi in automatico, scattano quando rilevano un sorriso. È fantastico vedere come la tecnologia vada avanti, e sono il primo ad esserne emozionato, ma a volte è bello staccare la spina, allontanarsi da un mondo talmente facile da non essere più capaci di fare le cose più basilari. Chi oggi usa tutti i giorni un mirino elettronico (me compreso) non è più capace di usarne uno ottico. Chi è abituato con la messa a fuoco automatica non riesce più a rendersi conto delle distanze. Chi è abituato a scattare con vari automatismi non ricorda più le regole del tempo di esposizione, o dell’apertura del diaframma. Spesso, semplicemente, premiamo un bottone e lasciamo che sia un processore a decidere la nostra immagine (composizione fotografica a parte – forse).
Provo tantissime fotocamere ogni settimana, mese, giorno, anno. La verità è che non sono un robot, ho anch’io delle emozioni, delle preferenze, la voglia di fare (o anche “non voglia” di fare). Non è sempre facile fare questo lavoro: esistono prodotti che non riesci ad avere voglia di provare. Vi sembrerà strano, ma è come se le fotocamere spesso “mi parlassero”. Ok, fermi, non rinchiudetemi: non parlo con i gatti e non ho visto gli alieni, sto solo dicendo che ogni fotocamera mi trasmette qualcosa, sensazioni che si possono tradurre in emozioni, gioia, felicità oppure anche tristezza e scarsità d’interesse. Sebbene io sia bravo a non farlo vedere, lo ammetto, ci sono dei prodotti che non voglio proprio toccare. Non mi ispirano, non riescono a rendermi creativo, non mi stimolano. Quelle sono le recensioni più difficili, perché comunque DEVI fare ma non vuoi, DEVI creare ma non riesci. Puoi essere il fotografo più bravo del mondo, ma non è scritto da nessuna parte che ogni quarto d’ora ti venga una nuova idea per fare delle foto e provare un prodotto, e non puoi sempre affidarti al gattino di turno.
Tutto questo, con Leica M10R, non è successo. Vi dirò, non appena è arrivato il pacco misterioso firmato Leica conoscevo già il contenuto e non vedevo l’ora di aprire la scatola “classica” da spedizione per scoprire e toccare con mano la confezione di questo prodotto. Ho sempre amato le fotocamere Leica a partire dalla scatola: curata, con eleganti cassettini, laccata, elegante, ordinata, meravigliosa. Ecco, questa volta sono rimasto un po’ deluso e triste, perché trattandosi di un sample sotto embargo non aveva ancora la confezione definitiva, e quindi è arrivata in una scatola molto generica. Questa iniziale tristezza però non mi ha distrutto più di tanto, perché aperta la confezione c’era lei: Leica M10R. L’ho guardata bene, toccata, accarezzata e appoggiata molto piano (pianissimo direi) sulla scrivania per osservarla meglio. Da quel momento è come se fossi stato catturato e catapultato in un mondo straordinario. Avete presente i video delle canzoni dei Beatles? Intendo quelli un po’ anni ’70 pieni di colori, divertimenti e un po’ di “peace and love”? Ecco, esattamente così. La differenza reale è che il mio stupefacente in quel momento era proprio M10R.
Ero un po’ teso prima di riceverla. Si trattava di una “missione” importante: avere un prodotto sotto embargo e recensirlo in tempi record cercando di esaltare ogni aspetto e capire Pro e Contro. Tutte queste ansie e paure sono svanite immediatamente dopo aver toccato con mano Leica M10R. Mi si è aperto un mondo, sono diventato super creativo e ho immaginato le mie giornate nel dettaglio da quel momento fino alla pubblicazione di questa recensione. E ora posso dirvelo: ci ho preso per tutto.
Sarà anche perché sono una persona follemente organizzata e metto sul calendario anche il momento in cui devo andare a fare pipì, ma mi è servito, perché sono riuscito a scattare la bellezza di 5490 foto con Leica M10R in una sola settimana (facciamo 5 giorni, contando che per due è rimasta purtroppo ferma immobile). La più grande novità di questa fotocamera è senz’altro il sensore da 40 megapixel, la vera Rivoluzione di questo prodotto, novità importante per Leica che si supera e inverte la tendenza del passato innalzando l’asticella della serie M10 come mai prima d’ora. 40 megapixel per me significano fondamentalmente due cose: fotografia paesaggistica e fotografia ritrattistica, e così è stato. Ho portato a spasso con me Leica M10R in alcune gite e camminate, l’ho usata in studio da me per vari shooting, ho fatto un po’ di street photography. Ed è stato tutto bellissimo.
Le ultime parole che ho detto a me stesso dopo aver riguardato gli scatti a computer sono state “Ricky, ricordati che non puoi permetterti questa fotocamera, smettila di pensarci, lascia perdere. Odiala, non amarla, altrimenti sarà un vero problema”.
Leica M10R recensione: design e materiali
Questo punto della recensione è il più importante e fondamentale per capire davvero il motivo del prezzo di questi prodotti. Forse molti non lo sapranno, ma Leica M10R, così come tutte le altre fotocamere Leica, è quasi interamente prodotta a mano, in Germania. Questo significa che la precisione e la cura nella scelta dei materiali non può avere paragoni di alcun tipo. Esteticamente, Leica M10R non differisce particolarmente dalle sorelle. Questo prodotto fa parte delle fotocamere a telemetro, cioè dotate di un particolare mirino formato da un cilindro con due fori distinti e che permettono la messa a fuoco tramite sovrapposizione, un sistema utilizzato tantissimo da Leica. Data questa caratteristica, vedrete subito, nella parte frontale, il grande spazio riservato proprio al mirino a telemetro, caratteristica originale degli anni ’50 e che ancora oggi attrae tantissimi appassionati di questo tipo di “visione”. Proprio così: Leica M10R non ha un mirino elettronico, e vorrei aggiungere “per fortuna”, perché non riesco ad immaginare una Leica M10R con un pannello Oled, Eye AF, registrazione video in 4K e altre caratteristiche odierne. Come già scritto poco sopra, una Leica non si compra per questo, si sceglie per l’esperienza d’uso, il valore e il risultato finale, difficile se non impossibile da replicare. Il corpo è realizzato completamente in magnesio pressofuso con rivestimenti in pelle sintetica. La calotta e il fondello sono in ottone e la finitura offre una cromatura nera o argento, a seconda della variante che scegliete. La fotocamera misura 139 x 38×5 x 80mm, motivo per cui è compatta, “piccola” e minuta. Ho nascosto molto bene Leica M10R in questi giorni applicando scotch nero sulla denominazione modello, pensando “male che vada dico che è una M10, è già sul mercato da tempo e la forma è molto simile”. Ad ogni modo, ogni singola persona che ha visto anche di sfuggita questo prodotto ha quasi sorriso, pensando fosse una banale compatta, uno “scherzetto”, un “giochino”. Ecco perché vi dico che l’apparenza inganna e le dimensioni non contano, il vero potenziale di questo prodotto è ben nascosto. L’ho ricevuta con l’obiettivo Leica Summicron-M 35mm f/2, un’ottica che da sola costa 3.000€ e che viene definita come “re del bokeh“. Usandolo, ho capito il motivo.
Leica M10R pesa 660 grammi batteria inclusa, caratteristica che, unita alle dimensioni, rende il prodotto estremamente comodo da portare con sé, anche per l’intera giornata. Per sperimentare questa particolarità, ho deciso di affrontare una camminata di 20km in giro per le cascate della Val Vertova (Bergamo), giornata impegnativa e sicuramente “pesante”, tuttavia, ciò che non mi ha pesato per tutto il giorno è stato proprio il fatto di avere Leica M10R al collo: non l’ho praticamente sentita. Il design è stato ereditato dalla leggendaria M10 ed è sottile come una Leica M4 analogica. Usandola, mi è quasi sembrato di percepire in ogni momento il fatto che si tratti di un prodotto fatto a mano. Lo si capisce dalla cura dei dettagli, anche banalmente togliendo la protezione della slitta Hotshoe: nemmeno il piccolo componente che protegge i contatti è realizzato in plastica o ABS, è tutto magnesio pressofuso.
Continuando l’analisi della parte anteriore, troviamo un rivestimento in pelle sintetica, il logo Leica, il tasto di sgancio dell’ottica, la classica “levetta” che vi permette di variare le impostazioni del telemetro e un tasto personalizzabile. Stop. Non c’è nient’altro nella parte frontale, ed è bello così. Il tasto di sgancio dell’ottica, per quanto concerne la versione nera di Leica M10R, è placcato di un colore metalizzato – argentato, lo stesso con cui è realizzata la versione argento di questo prodotto. Tale colorazione viene mantenuta circolarmente per il mount M, creando un contorno elegante e di classe per la parte posteriore dell’ottica. La sintonia e la scelta di questi dettagli è la prima vera caratteristica importante da notare in un prodotto come questo: nulla è lasciato al caso.
La fotocamera è arrivata con la consueta cinghia in pelle già montata e pronta all’uso: leggera, elegante, pratica e di classe, in linea con il prodotto. L’aggancio della cinghia è realizzato anch’esso in magnesio, mentre troviamo un classico metallo per l’anello di congiunzione. Pur stressando ripetutamente la cinghia, non c’è stato nessun segno di cedimento in quanto non è propriamente la pelle sintetica ad essere stressata: c’è un piccolo anello nascosto che fa da congiunzione tra la pelle e il corpo macchina, garantendo longevità alla cinghia ed evitando cedimenti o rotture nel corso del tempo. Vi sembrerà strano, ma la parte che ho apprezzato di più in questa fotocamera è proprio quella superiore: minimale, pulita, elegante e di una colorazione nera laccata e profonda tanto quanto i neri riprodotti all’interno degli scatti.
Non c’è molto in fatto di ghiere e tasti nella parte superiore, e va bene così: troviamo nella parte sinistra la ghiera della sensibilità ISO, che resta bloccata finché non decidete di sollevarla per variare la sensibilità. Tali valori passano da 100, 200, 400, 800, 1600, 3200 e 6400, ma grazie alla modalità “A” ed “M” possono comunque essere estesi fino a ben 50.000 ISO, e vi dirò, la grana che ne consegue a valori alti resta comunque affascinante e non fastidiosa come capita di solito. Forse l’unica cosa che mi ha fatto storcere il naso è proprio il fatto che la ghiera debba essere sollevata e risulta un po’ “dura” a volte, rendendo la procedura un po’ più macchinosa.
Mi rendo conto che una ghiera del genere, messa nella parte esterna, senza questo meccanismo di blocco avrebbe probabilmente portato a variazioni non previste o casuali, però penso che forse si potrebbe studiare un sistema di blocco / sblocco diverso e più rapido. Continuando nella parte superiore, che vi ricordo essere realizzata in ottone laccato, troviamo la slitta Hotshoe con la denominazione modello “Leica M10R” elegantemente posta sul carrello. La slitta supporta vari accessori, tra cui flash esterni ma anche trigger per la gestione di flash monotorcia da studio, prodotti che ho sfruttato proprio per alcuni shooting che ho realizzato per questa recensione. Si continua poi con la ghiera dei programmi, anch’essa elegante e ben rifinita e con una particolarità che ho apprezzato particolarmente: a metà tra 1/125 e 1/250 c’è una piccolissima saetta rossa che segnala al fotografo il famoso tempo di sincro X, cioè quello massimo ottenibile da un flash monotorcia standard. È ovviamente un apprezzabile richiamo alla fotografia da studio, situazione per cui Leica M10R è particolarmente adatta proprio grazie al nuovo sensore di cui vi parlerò tra poco. Sulla ghiera troviamo i vari tempi di scatto disposti ad una spaziatura costante e millimetrata, quasi come se fosse stata creata ad hoc da un geometra. Sono presenti anche le modalità “A”, come automatismo, e “B” cioè Bulb che vi permette di estendere l’esposizione oltre gli 8 secondi arrivando fino a ben 16 minuti. Questa è una novità per il segmento M10 di Leica e vi permetterà di catturare ottimi scatti notturni senza troppa fatica fino appunto a ben 16 minuti, qualora doveste averne bisogno, ovviamente. Troviamo infine il tasto di scatto, costruito sopra allo switch di accensione / spegnimento. Il tasto di scatto ha una costruzione con un foro centrale che vi permette, volendo, di acquistare alcuni kit aftermarket per aumentare la facilità di pressione dello scatto. Tali aggiunte possono essere montate proprio all’interno di questo foto e vi permettono di estendere lo spessore del tasto di scatto per agevolare la pressione.
Entrambi i lati di Leica M10R sono assolutamente minimali e spogli: troviamo la pelle sintetica presente frontalmente e posteriormente che effettua una leggera curvatura che esalta la forma del prodotto e rende la presa salda ed adattabile a qualsiasi tipo di mano, sia essa grande o piccola. Non ci sono connettori, niente porte, niente slot SD laterali, nulla. Rimane tutto poeticamente costante ed elegantemente contiguo.
La parte posteriore vede subito la presenza di un’importante firma per le fotocamere del brand: vi viene ricordato infatti che Leica Camera ha sede a Wetzlar e che il prodotto è costruito interamente in Germania. Consideratela una Porsche.
Sempre nella parte posteriore si può notare l’unica vera estrusione netta di questo corpo macchina: nella zona superiore, unitamente alla ghiera posteriore per regolare compensazione dell’esposizione oppure zoom del display posteriore al fine di migliorare la precisione di messa a fuoco (a vostra scelta, è una ghiera personalizzabile), troviamo infatti quella che può considerarsi come un aiuto all’ergonomia del prodotto, uno spazio su cui poggiare il pollice al fine di aumentare la presa e renderla più salda. Centralmente troviamo il display LCD TFT da 3″ con 16 milioni di colori e 1.036.800 pixel che offre il 100% del campo dell’immagine e un rivestimento antigraffio Gorilla Glass, lo stesso presente su molti smartphone di fascia alta proprio per evitare graffi. Lo spazio colore è di tipo sRGB. Non è un display touch, ma va bene così, perché in fondo il menù è molto ordinato, con poche opzioni utilizzabili facilmente tramite il D-Pad posto nella zona destra, che risulta comodo da usare proprio con il pollice.
A sinistra del display troviamo una luce di attività che ci mostra quando Leica M10R sta svolgendo qualche particolare operazione (ad esempio il buffering delle raffiche) così come tre tasti quadrati della stessa misura e posti con la stessa spaziatura necessari per attivare o disattivare il Live View, vedere le foto scattate ed entrare nel menù. La parte inferiore è un’altra delle caratteristiche che ho sempre amato della serie M10 di Leica: è presente infatti un fondello in ottore con finitura nera cromata che deve fisicamente essere svitato (in maniera molto agile e veloce) per accedere al vano batteria e allo slot SD: Togliendo il fondello e toccandolo bene si nota un peso importante ed una estrema cura per i dettagli anche in questo caso. La batteria è una BP-SCL5 da 1.300 mAh agli ioni di litio ricaricabile esclusivamente mediante un caricatore esterno fornito nella confezione. L’autonomia della batteria non è ancora così chiara in quanto non è ancora presente un valore CIPA di riferimento (trattandosi di una fotocamera praticamente appena uscita), tuttavia, in base alle mie personalissime impressioni, sono certo di aver superato ampiamente i 500 scatti senza nessun problema.
Ho amato anche alcuni piccoli dettagli software, come ad esempio il fatto che se smontate il fondello e accendete la fotocamera, comparirà un grande banner che vi dirà “fondello estratto” e non vi permetterà di proseguire, questo per garantire la corretta protezione e utilizzo del prodotto. La stessa cosa succede nel caso in cui manchi la scheda SD, con la differenza che però potrete usare il prodotto comunque (per navigare nei menù, ad esempio).
Leica M10R recensione: caratteristiche e specifiche tecniche
Sebbene io abbia premesso che non vorrei soffermarmi troppo sulle specifiche tecniche, c’è però da dire che le migliorie sono “poche ma giuste”, nel senso che molte specifiche vengono condivise con altri prodotti della serie M10, alcune vengono riservate a questa variante R, partendo appunto dal sensore. Si tratta di un chip CMOS full frame con superficie attiva di 24x36mm da 40 megapixel in grado di produrre immagini in RAW/DNG da 7864×5200 pixel e in JPEG da 7840×5184 pixel scalabili a 20 megapixel e fino a 6 megapixel, pertanto tranquilli, non siete obbligati a scattare sempre e solo a 40 megapixel. Che sia chiaro: non è la prima volta che vediamo un sensore da 40,89 megapixel su una Leica M, la prima fu, per esattezza, la Leica M Monochrom Typ 246, ma si tratta comunque di un sensore in bianco e nero, specifico per quel tipo di fotocamera e che, ovviamente, non scatta a colori. Scattare a colori significa avere molte più informazioni da gestire, ecco perché Leica si è presa il proprio tempo per sviluppare qualcosa di diverso, nuovo e dalle incredibili capacità.
I DNG prodotti da questa fotocamera sono a 14 bit non compressi, i JPEG a 8 bit. Il processore è un Maestro-II e garantisce una raffica da 5fps fino a 30-40 scatti in sequenza. La memoria del buffer è pari a 2GB. Il supporto per le memorie è di tipo SDXC/SDHC fino a 2TB, la misurazione dell’esposizione può essere fatta attraverso l’obiettivo in TTL e la sensibilità ISO, come già scritto, parte da ISO 100 fino a ISO 50.000. Il tempo di sincro del flash è pari a 1/180s e si possono usare più lenti operando al di sotto del sincro. Parlando di flash, troviamo anche il supporto alla funzione HSS per maggiori velocità di sincro, a patto di usare un sistema Leica compatibile, ovviamente. La cellula per la misurazione del flash è composta da due fotodiodi al silicio con una lente condensatrice alla base della fotocamera, mentre per la compensazione dell’esposizione del flash si parla di valori più o meno 3EV in incrementi da un terzo di EV. Il mirino è ampio con cornici luminose e compensazione automatica della parallasse. L’oculare è calibrato su -0,5 diottrie e sono disponibili lentine correttive da -3 a +3 diottrie. Per quanto concerne la compensazione della parallasse, la differenza orizzontale e verticale tra il mirino e l’obiettivo viene compensata in maniera automatica in base alla relativa impostazione della distanza, pertanto, la cornice luminosa nel mirino si allinea automaticamente con la parte della scena acquisita dall’obiettivo, esattamente come i migliori telemetri Leica.
Ad esempio, impostando la distanza a 2 metri, le dimensioni della cornice luminosa corrispondono esattamente al formato del sensore pari a circa 23,9 x 35,8mm. All’infinito invece, in base alla lunghezza focale, il sensore registra dal 7,3% (a 28mm) al 18% (a 135mm) in più di quanto indicato dalla relativa cornice luminosa. Variazioni diverse vengono registrate a distanze minori. Il telemetro offre quindi un’immagine spezzata o sovrapposta mostrata come campo luminoso al centro dell’immagine nel mirino. Ricordiamo poi l’importante presenza del vetro antigraffio Gorilla Glass sul monitor LCD TFT 3″ con 16 milioni di colori e 1.036.800 pixel di definizione pari anche ad un campo del 100% di visione. È poi presente un otturatore estremamente silenzioso, lo stesso di Leica M10-P che riduce il rischio di vibrazioni della fotocamera e permette di scattare anche in situazioni in cui non si può fare rumore (matrimoni, registrazioni di videoclip e quant’altro).
Ecco il nostro consueto riepilogone delle specifiche tecniche di Leica M10-R:
- Sensore CMOS Full Frame da 40 megapixel;
- Processore Maestro-II;
- Raffica fino a 5 fps per 30-40 scatti;
- Immagini in RAW DNG a 14 bit non compressi fino a 7864×5200 pixel;
- ISO da 100 a 50.000;
- Otturatore silenzioso che riduce le vibrazioni;
- LCD TFT 3″ con 16 milioni di colori, 1.036.800 pixel e Gorilla Glass per proteggere dai graffi;
- Telemetro Leica;
- WiFi funzionante con l’app Leica FOTOS per condivisione di scatti e controllo remoto;
- Tempi di esposizione fino a 1/4000 oppure fino a 16 minuti;
- GPS disponibile tramite accessorio opzionale Leica Visoflex;
- Pulsante di scatto a due stadi: attivazione dell’elettronica per la misurazione dell’esposizione / blocco esposizione e scatto;
- Corpo totalmente metallico in magnesio pressofuso, rivestimento in pelle sintetica, calotta e fondello in ottone con finitura cromata nera / argento (a seconda del colore scelto);
- Filettatura treppiede standard DIN A 1/4 in acciaio inossidabile;
- Condizioni operative a 0-40°C;
- Dimensioni: 139 x 38,5 x 80mm;
- Peso: 660 grammi con batteria;
- Contenuto della confezione: caricabatteria 100-240V con due cavi di alimentazione (Euro / USA), cavo di ricarica per auto, batteria agli ioni di litio, cinghia di trasporto, tappo baionetta fotocamera, coperchietto per slitta accessori;
Purtroppo non ho potuto testare in nessun modo la connettività Wi-Fi con l’app Leica FOTOS perché, dato che la fotocamera non era ancora uscita nel momento della stesura di questa recensione, non era ovviamente presente tra i modelli selezionabili. Ho comunque provato a collegarmi sfruttando il profilo di altre fotocamere della gamma M10, ma non è stato comunque possibile. A livello di esperienza, ciò che mi aspettavo e che succede con le altre “sorelle” vi permette ovviamente di passare i file scattati dalla fotocamera su smartphone e gestire anche il controllo remoto del prodotto, autofocus a parte.
Leica M10R recensione: menù
Tendenzialmente non approfondisco quasi mai i menù delle fotocamere, anche perché nella maggior parte dei casi dovrei fare una recensione a parte. Per Leica M10R tutto cambia, perché il menù risulta molto simile a quello delle altre sorelle M10 e pertanto ordinato, pulito, di facile consultazione e minimale. Tranquilli, non avrete due milioni di settaggi per l’autofocus, perché non c’è autofocus. Non avrete 849.679 diverse risoluzioni video, perché non fa video. Non dovrete dimenarvi tra migliaia di sezioni del menù, perché praticamente ne ha solo due. Contando la scelta di fare solo foto, credo che questa sia una grande facilitazione perché non avrete tempo da perdere nei menù, vi concentrerete esclusivamente sulla cosa più importante: lo scatto.
Premendo il tasto “menù” entrerete subito nella sezione “Preferiti“, dove ogni sezione è pienamente personalizzabile: potrete aggiungere o togliere funzioni a vostro piacimento, a seconda di quelle che vi servono. Di default troviamo il modo di scatto, a scelta tra singolo, raffica lenta, raffica rapida, intervallato, bracketing, autoscatto due secondi e autoscatto 12 secondi. Poi troviamo la voce per regolare la compensazione dell’esposizione, che volendo può essere configurata nella ghiera posteriore per una rapida gestione. Poi ci sono le impostazioni per il flash al fine di scegliere il modo di sincro e il tempo massimo di Sync. Si continua con le impostazioni ISO, dove potrete scegliere quelli massimi nella modalità “M” (fino a 50.000) oppure i valori massimi per l’Auto ISO. Troviamo poi il bilanciamento del bianco, il formato file (a scelta tra DNG, JPG oppure DNG + JPG. Proseguendo, è presente la voce “impostazioni JPG”, dove ho trovato un’amabile sorpresa: oltre alla possibilità di scegliere la risoluzione di scatto, il contrasto applicato, la nitidezza e la saturazione, è presente anche la voce “monocromatico”; attivandola, scatterete solo ed esclusivamente in bianco e nero, cosa decisamente interessante per gli amanti di questo genere. Certo, non sto dicendo che così diventa una M10 Monochrom, ci mancherebbe, ma il bianco e nero di Leica è comunque molto affascinante e suggestivo.
L’ultima voce di questo menù dei preferiti è proprio “menù principale”, che apre una seconda finestra dove ritroviamo la maggior parte delle voci descritte finora e alcune aggiunte, come la selezione dell’obiettivo, la modalità esposimetrica, la revisione automatica e gli assistenti di acquisizione, cioè il focus peaking (per aiutarvi nella messa a fuoco – potete scegliere colore e alcuni settaggi), l’istogramma, le griglie, l’esposizione simulata, il focus Aid e l’orizzonte verticale. Parlando di Esposizione simulata, non ho particolarmente apprezzato la possibilità di toglierla completamente: sarete obbligati a scegliere tra un’esposizione simulata attivata nel momento della pressione a metà del tasto di scatto oppure permanente. L’esposizione simulata è una caratteristica “madre” delle mirrorless per permettervi di vedere la foto ben prima di scattarla, ma in alcune condizioni avrei voluto provare senza questa funzione, cosa che però non è possibile. Troviamo poi varie altre impostazioni “minori” come le regolazioni del display, dell’EVF, i profili utente, lo spegnimento automatico (in base al tempo da voi deciso), la connessione all’app Leica FOTOS tramite Wi-Fi, le opzioni per il GPS (qualora acquistiate un mirino Leica Visoflex opzionale), l’impostazione della data e dell’ora, la lingua, la numerazione delle immagini, la formattazione della scheda e il reset della fotocamera. Tra le voci finali troviamo la pulizia del sensore e le info sulla fotocamera.
Ho amato e apprezzato molto questo menù proprio per la facilità d’uso, il minimalismo e la pulizia. Si legge tutto molto bene, la comprensione è ottima, non ci sono frasi “spezzettate” e la fruizione risulta rapida ed efficace, perché in un attimo arrivate dove volete a regolare ciò che desiderate sistemare o cambiare.
Leica M10R recensione: prestazioni
So che siete abituati agli standard delle nostre recensioni in cui, sotto alle prestazioni, trovate i vari capitoletti dedicati alla qualità di scatto, l’autofocus, la sensibilità ISO e il comparto video. Trattandosi di una Leica, e nella fattispecie di una M10R, non possiamo ovviamente parlarvi né di autofocus e nemmeno di video, perché sono due caratteristiche assenti in questo prodotto (e in tutta la serie M10R). È anche inutile lamentarsi dell’assenza di queste caratteristiche, perché se le cercate potrete averle a molto meno (parlando di prezzo) e anche molto performanti. Come già scritto, chi sceglie una Leica sa bene cosa vuole e sa anche quanto dovrà impegnarsi per catturare foto degne di nota. Certamente la grande differenza tra le Leica di una volta e quelle di oggi è la presenza del focus peaking, importante funzione che vi aiuta a trovare la giusta messa a fuoco, grazie alla quale comunque potrete essere rapidi e, permettetemi, anche abbastanza inesperti, perché non dovrete stare a guardare troppo i valori sull’obiettivo, vi basterà scattare quando il rosso (o un altro colore) del focus peaking si “poggia” nella zona di vostro interesse. Forse parlando di utilizzo di tutti i giorni ciò che mi è mancato particolarmente è un monitor reclinabile, almeno per scattare da punti diversi con più facilità, ma mi rendo conto che non sia propriamente una scelta “Leica style” e che non fa parte del minimalismo tedesco. Magari però un giorno lo vedremo, chissà. L’importante è evitare Video e Autofocus, non ce la vedo proprio un’azienda fotografica storica come Leica mettersi in moto per produzioni video o simili (parere personale).
Leica M10R recensione: qualità di scatto
La prima domanda decisamente plausibile da farsi è “come scatta Leica M10R”? La conseguente risposta può solo essere “hai presente la qualità Leica? Applicala a 40 megapixel”. Mi rendo conto che forse sia una visione un po’ troppo semplicistica, ma è così. Scrivo e parlo da persona che non può (e probabilmente non potrà mai) permettersi, ahimé, di acquistare una Leica del genere, ma grazie a Leica M10R ho davvero compreso le differenze principali. Parliamoci chiaro: non è di certo stata Leica la prima a portare un sensore con così tanti megapixel su una mirrorless full frame. Ricordiamo Sony, prima con A7RIII e poi con A7RIV che è addirittura arrivata a 61 megapixel. Tutto molto bello, ma ci sono delle differenze importanti: Sony è una fotocamera tuttofare che fa tante cose molto bene, Leica M10R fa solo foto, e le fa più che “molto bene”. Questo perché negli anni la qualità Leica è rimasta la vera ancora importante di differenza con altri prodotti, oltre ai materiali ovviamente. Scattare poi con il 35mm f/2 fa rendere conto ancora di più di cosa significa la frase “re del bokeh”, perché in effetti è così: lo sfocato prodotto da questa lente unitamente al sensore montato è incredibile. Si tratta di un bokeh morbido, ben stagliato, non troppo netto ma impressionante, e ovviamente la vostra esclamazione non può che essere “wow”. Ci sono due cose in particolare che mi hanno impressionato di questa Leica: il crop in post e la gamma dinamica.
Sebbene non ci siano dati particolari circa la gamma dinamica, è bene dire che alcuni recuperi fatti in post sono stati davvero eccellenti, come quella foto che pubblicai qualche giorno fa sui social: nessuno poteva sapere che era stata scattata da questa Leica M10R (ho cancellato i metadati e ogni tipo di EXIF, carini), però in effetti mi ha sorpreso. Ho scattato questa foto di una ragazza che apprezza la pioggia alle ore 14:30 circa del pomeriggio in un locale vicino a dove abito, peccato che lo scatto originale, in effetti, mostrava l’esterno del locale tendente al bianco (non propriamente bruciato, ma comunque bianco). In post sono riuscito a recuperare completamente le alte luci, unica vera modifica che ho fatto: il resto era estremamente cinematico, dettagliato e con neri estremamente profondi. Ecco, ho toccato un’altra “corda” cardine di questo prodotto e di tutte le Leica: i neri. In vita mia non ho mai visto neri così “profondi”, d’impatto, perfetti. Non si può praticamente dire nulla, anzi, probabilmente la verità è che fino ad oggi non avevo mai notato i neri…forse.
La verità è che guardare le foto scattate con questa Leica M10R non ha davvero prezzo, non è qualcosa di quantificabile, è un’esperienza di scatto e di osservazione che va ben oltre il “normale”, ed ecco perché da anni Leica è un marchio di lusso che si distingue per tanti motivi. Ho sempre fatto un paragone interessante per descrivere al meglio le fotocamere Leica: prendete come esempio il marchio Rolex; costa molto di più di un Apple Watch, e non ha le stesse funzioni, segna semplicemente l’ora e la data (cronografi a parte). Eppure, i Rolex costano davvero tanto, ma mantengono anche il valore in maniera importante e continuano ad essere usati e apprezzati da moltissimi utenti. Allo stesso modo, potrei dirvi che una Sony a7RIV costa molto meno di questa Leica M10R, oserei dire poco meno della metà, ha molte funzioni in più, l’autofocus e fa i video. Eppure la resa fotografica è immensamente diversa e, benché Sony sia comunque un prodotto eccezionale, Leica è difficile da raggiungere in termini di qualità.

Non è una questione di megapixel, e nemmeno troppo di tecnicismi, è qualcosa che va ben oltre, qualcosa che diventa un’esperienza totalmente glorificante racchiusa in un corpo macchina compatto e leggero. Ho avuto la possibilità di testare Leica M10R in più scenari diversi: paesaggistica, street, ritrattistica in esterno, ritrattistica in interno, il tutto ovviamente “limitato” alla sola ed unica lente che avevo e che potevo usare, il Summicron-M 35mm f/2 ASPH. Il fatto di avere questo tipo di ottica, la più vicina all’occhio umano, mi ha permesso quasi di avere un’esperienza “punta e scatta”, perché sapevo bene cosa avrei inquadrato ben prima di farlo.

Qualche nanosecondo per regolare il focus prima di avvicinarla all’occhio e “click”, scatti incredibili “portati a casa” in pochi secondi. Ecco come dev’essere intesa Leica M10R: una fotocamera che si spinge oltre i limiti dei modelli precedenti diventando interessante per più tipologie di fotografi che apprezzeranno le qualità del crop, la risoluzione, la gamma dinamica, le possibilità di recupero, le possibilità di scatto e l’esperienza finale. Per il resto, se coprite la scritta Leica con un nastro adesivo nero, agli occhi di una persona inesperta sembrerà che stiate scattando con un “prodottino economico e inutile”, ma la verità è ben diversa, e anche questo costituisce un punto di forza secondo me.
Non è una questione di megapixel, e nemmeno troppo di tecnicismi, è qualcosa che va ben oltre, qualcosa che diventa un’esperienza totalmente glorificante racchiusa in un corpo macchina compatto e leggero.
Leica M10R recensione: sensibilità ISO
Parlando di sensibilità ISO, argomento decisamente importante per un sensore del genere, chiaramente alzando i valori la grana inizia a farsi “viva”, ma è una specie di “pasta” completamente diversa dal solito, che si può apprezzare, comprendere e quasi andare a cercare. Quel look un po’ “old style” e storico la fa da padrone e pertanto non si può parlare di “problema” o “fastidio”, quanto più, in alcuni casi, di possibilità. La novità di questa Leica M10R è sicuramente la possibilità di spingersi oltre il “muro” dei 25.600 ISO arrivando fino a ben 50.000 ISO, e anche qui si potrebbe aprire una grande digressione a tal proposito: mi aspetto commenti come “eh ma la a7SII di 4 anni fa arriva a più di 400.000 ISO e si trova a 1/5 del prezzo di questa fotocamera adesso”, ma anche qui sbagliereste, non si tratta di ciò che Leica M10R non può fare, bensì di quello che può fare. Ho già ampiamente descritto la mia esperienza positiva con questo prodotto, e anche nel caso della sensibilità ISO devo ripetermi.
Chiariamo questo aspetto: la perfezione non esiste, e forse non esisterà mai, ma su una fotocamera di questa fascia di prezzo che fa solo foto ci si aspetta una qualità estremamente alta, cosa che, in effetti, viene vista particolarmente con Leica M10R.
Leica M10R recensione: galleria scatti
Leica M10R recensione: scarica i file RAW
La prima volta in cui ho messo i file DNG di Leica M10R sul mio computer avevo il grande timore di non poterli aprire, ecco perché ho scattato tutte le foto in DNG+JPG. La mia paura nasce da un concetto molto semplice: ogni fotocamera ha i propri profili, e se quella fotocamera non è ancora uscita, non può ovviamente essere già disponibile l’aggiornamento per Lightroom o per il vostro software preferito. Ad ogni modo, sono rimasto sorpreso nel notare che il profilo utilizzato dai RAW di Leica M10R è lo stesso di Leica M10, pertanto, Lightroom ha aperto tutti i file senza nessun problema e sono riuscito a vedere ed editare i singoli dettagli senza problemi. Come ogni recensione pubblicata su FotoNerd fin dal momento del lancio, mettiamo a vostra disposizione i file RAW presi dalla fotocamera per permettervi di rendervi conto della qualità, delle possibilità di post-produzione della reale gamma dinamica. Pertanto, ovviamente, anche in questo caso potrete scaricare i DNG di Leica M10R semplicemente cliccando qui oppure sul bottone qui sotto. Fateci poi sapere cosa ne pensate, magari nei commenti qui sotto, affinché sia possibile confermare (o smentire) le nostre ipotesi a riguardo.
Scarica i file RAW di Leica M10R
Leica M10R recensione: conclusioni
Ero teso, spaventato, in ansia. Era il 9 luglio 2020, una giornata normale, soleggiata, tranquilla (si fa per dire). Avevo da poco finito un evento Canon importante ed era da poco uscito il mio articolo a riguardo (oltre al video su YouTube). Sapevo che un pacco sarebbe dovuto arrivare di lì a poco, sapevo anche cosa avrebbe contenuto al suo interno. Sapevo inoltre il valore di quel pacco e le peripezie che avrei dovuto fare in così poco tempo per riuscire a creare una recensione degna di nota, degna di un prodotto importante.

È stato faticoso, “tirato”, difficile…ma è stato tutto incredibilmente bello e lo rifarei altre 1000 volte (almeno). Le persone a me più vicine mi dicevano “non hai paura a portare con te un prodotto di così alto valore?” e la mia risposta è sempre stata “si, ma con lo scotch sembra una Instant”. Scene divertenti a parte, provare una Leica è un’emozione che ogni fotografo dovrebbe vivere almeno una volta nella vita, e mi rivolgo soprattutto a quelli che dicono “costa troppo” “non vale quei soldi” “non ha tante funzioni”, perché in un attimo si renderebbero conto che si stanno sbagliando di grosso. Qui ovviamente non si può fare un discorso di necessità: forse a nessuno serve davvero una Leica, forse a nessuno serve davvero una fotocamera. È tutto relativo, è tutto discutibile, ciò che però non si discute è l’incredibile esperienza di scatto, la gamma dinamica e la qualità finale che questa Leica M10R riesce a regalare. Quindi grazie Leica per aver realizzato questo prodotto, grazie Leica Camera Italia per avermi onorato di questa possibilità, e grazie anche a voi, persone e paesaggi, che vi siete lasciati immortalare da un prodotto che comunque, a conti fatti, rimarrà nella storia.

La verità è questa: ci sono molti prodotti dimenticabili oggi o che vengono comunque dimenticati. Esce la Sony a7SIII? Tutti si dimenticano della S2. Esce la Canon EOS R5? Tutti si dimenticano della EOS R. Esce la Nikon ZQualcosa? Tutti si dimenticano della Z7. Funziona così, è la “legge” del mercato. Leica si differenzia proprio in questo: riesce sempre a creare fotocamere indimenticabili. Benché oggi sia possibile raccontare storie con ogni fotocamera, quella dello smartphone incluso, l’esperienza di scattare con un prodotto del genere non è replicabile, forse imitabile, ma non risulterà la stessa. Sebbene io e molti altri non potremo acquistare questo prodotto per una questione economica, chi potrà farlo, se lo farà davvero per il prodotto in sé e non perché vuole spendere dei soldi, allora potrà confermare quanto detto in questa recensione.
Leica M10R sarà disponibile in tutto il mondo a partire dal 20 luglio 2020 ad un prezzo di vendita consigliato al dettaglio di 8.125€ IVA inclusa per il solo corpo. Per maggiori informazioni potete fare riferimento al sito Leica Camera Italia oppure allo Store ufficiale di Leica. Volendo inoltre, potrete recarvi presso uno dei numerosi Leica Store sparsi in tutto il mondo per toccarla con mano dal vivo (e vi consiglio di farlo).
Recensione in breve
M10R
Leica M10R è l'evoluzione "finale" di una serie di prodotti unici ed iconici costruiti a mano e in grado non solo di regalare incredibile qualità fotografica ma anche emozioni durante lo scatto. Non c'è autofocus, non si possono registrare video, ma è bello così. Le sensazioni che proverete scattando con questo prodotto non hanno prezzo e nemmeno eguali. Adesso, grazie al sensore da 40 megapixel, anche paesaggisti e fotografi da studio potranno godere della possibilità di crop e di dettagli estremamente definiti.
PRO
- Una qualità incredibile
- Il focus peaking è comodissimo
- Corpo estremamente compatto e leggero
- Emozioni di scatto impagabili
CONTRO
- Ghiera ISO un po' scomoda
- Sarebbe stato fantastico un monitor reclinabile (non ribaltabile)
Negli ultimi mesi ho avuto l’occasione di provare alcune macchine fotografiche Leica. Una CL e la Monochrom. Anche la piccola ha una resa pazzesca i JPEG che risultano sono favolosi. Con la Monochrom ritorni a scattare come 40 anni fa. Anche se l’ho avuta fra le mani per un ora me ne sono innamorato. Peccato che costi quanto una 4 ruote. Con lei torni alla gioventù quando non c’erano ne autofocus e nemmeno automatismi. Avevi una lancetta o le lucine che ti dicevano se l’esposizione era giusta. Con la M10 torni a quei tempi. Sembra che sia io il recensore.
Grazie Ricky, ho posseduto diverse Leica (ora proprio la M10R). Devo dirti Bravo, sei l’unico recensore che non usa Leica ad aver capito questa camera, tutti quelli che l’hanno recensita senza conoscere a fondo Leica mi hanno deluso ma ho guardato il tuo video più volte e mi hai trasmesso una reale emozione che provo da anni ogni volta che uso una M. Hai scritto che non puoi permettertela ma per come scrivi e per la passione che ci metti dovresti aggiungere solo “per ora”… é il miglior augurio che posso farti.
Ciao Marco, il tuo commento mi onora. Grazie mille davvero!