Torna al cinema uno dei personaggi più amati dei film di animazione Disney Pixar e il grande amico che tutti avremo voluto avere. Lightyear – La vera storia di Buzz è un film che illustrerà l’origine del personaggio e costituisce il film che ha fatto innamorare Andy del giocattolo Buzz ai tempi dell’amatissimo Toy Story. Abbiamo avuto modo di vedere il film in anteprima e di seguito vi riportiamo le nostre considerazioni, come di consueto, senza spoiler alcuno.
Lightyear – la vera storia di Buzz recensione: Chi è Buzz
Impossibile non conoscere Buzz Lightyear. La conoscenza con il personaggio è avvenuta in Toy Story, il primo film d’animazione Pixar del 1995 realizzato completamente in CGI. In Toy Story è proprio Buzz che entra nella vita di Andy e del suo giocattolo preferito Woody. Proprio quest’ultimo si ingelosisce dell’arrivo di Buzz e di tutte le attenzioni che vengono rivolte a lui, ma da questa gelosia, come voi tutti saprete, nascerà una splendida e toccante amicizia.
Buzz è un giocattolo che inizialmente crede di essere un vero space ranger e di essere caduto accidentalmente sul pianeta terra con la sua navicella, che crede essere la scatola che lo conteneva. Il giocattolo è dotato di una tuta super tecnologica con una voce elettronica, ali che si aprono a molla e un laser finto integrato nel braccio.
È stato uno dei protagonisti di tutta la saga di Toy Story e l’ultima volta che abbiamo avuto il piacere di vederlo sul grande schermo è stata nel 2019 con l’uscita del quarto capitolo del franchise Disney Pixar. Ma non è la prima volta che Buzz ha una sua pellicola dedicata.
Con il successo ottenuto da Toy Story, Buzz si è guadagnato la prima pellicola dedicata nel 2000 con l’uscita di Buzz Lightyear dal Comando Stellare – Si parte!. Il film di animazione è nato come pilota per l’omonima serie Buzz Lightyear da Comando Stellare, andata in onda tra il 2000 e il 2001.
Lightyear – la vera storia di Buzz recensione: Cos’è successo a Buzz
Cercate di dimenticare il Buzz di Toy Story. Il film può essere considerato come un prequel, il film nasce per illustrare la storia originale di Buzz e quella che, secondo Disney, ha ispirato nel mondo di Toy Story la creazione del giocattolo, che poi fu regalato ad Andy.
Ma non solo questo. Buzz è visivamente diverso. Noi lo conosciamo in versione giocattolo e siamo stati sempre abituati a vederlo in una certa forma. Con la sua tuta perennemente indossata, con le classiche ali che si aprono tramite quel bel pulsante rosso sito in prossimità del cuore. In Lightyear – La vera storia di Buzz invece è come se avessimo una versione inedita del personaggio.
Paradossalmente nel film vedremo molto meno la presenza della sua tuta, ma questo non vuol dire che il cuore di Buzz sarà dedicato ad altro. La sua passione e il suo cuore sono sempre rivolti all’essere un ranger e occuparsi della custodia dello spazio.
La Pixar ha cercato di trovare un equilibro tra il Buzz che conoscevamo e uno nuovo, diverso e misterioso. Il design è completamente ripreso da quello di Toy Story, questo perché l’immagine di Buzz è così iconica da non poter stravolgere nulla, essendo comunque un personaggio amato e conosciuto da tutti. Quello che ha fatto Pixar è semplicemente umanizzare il personaggio. Ad esempio, in questa versione troviamo la presenza di capelli, cosa che non si è mai mostrata nel Buzz giocattolo, avendo sempre indosso la sua tuta iconica.
Anche il volto, che nella versione giocattolo ha una forma completamente squadrata, è stato rivisto e adattato alle sembianze di un essere umano. La tuta è stata ridisegnata, mantenendo la forma originale, gli stessi colori, gli stessi gadget e tantissimi altri aspetti ma con un adattamento al nuovo corpo, umano, di Buzz.
Lightyear – la vera storia di Buzz recensione: C’è un grande amico in me
Vero. Vi abbiamo detto di dimenticare il Buzz di Toy Story. Ma questo non vuol dire che l’anima del personaggio sarà diversa. Abbiamo già detto che il suo cuore è rivolto, anche qui, allo spazio e all’essere ranger per poterlo proteggere. Ma non solo. Il grande e grosso uomo si dimostrerà dal cuore ancora più grande. Ritroveremo il tema principale che probabilmente è la causa dell’amore incondizionato che abbiamo tutti per Buzz e Woody: l’amicizia.
In Buzz Lightyear – La vera storia di Buzz troveremo una triplice storia di amicizia. La prima che incontriamo immediatamente nella pellicola è quella tra Buzz e Alisha. Alisha Hawthorne è una collega di Buzz con cui ha affrontato innumerevoli missioni spaziali, i due dovranno trovare la soluzione per risolvere un grave problema. I due rimangono bloccati su di un pianeta abitato da creature che sbucano dal terreno e che saranno complici nel causare il loro blocco sul pianeta, insieme a tutte le persone ibernate nella navicella.
Alisha e Buzz lavoreranno insieme per cercare una soluzione che permetta di ripristinare il combustibile per poter tornare al loro pianeta. Buzz si offrirà volontario per rimediare alla situazione e affronterà tantissimi voli per testare i vari combustibili. Questo però sarà causa di un nuovo problema. Buzz, infatti, si ritroverà a essere catapultato avanti nel tempo e questa nuova condizione causerà diverse conseguenze, anche importanti.
A Buzz verrà consegnato Sox, un gatto-robot, programmato per aiutarlo nel completamento della missione. Il gatto sarà protagonista di tantissimi momenti comici e che vi faranno ridere naturalmente (almeno è la sensazione che ho avuto durante l’anteprima a cui abbiamo partecipato). Secondo chi vi scrive, Sox ha rappresentato un elemento fondamentale all’interno del film e darà sicuramente nuova linfa al merchandising di Disney. Buzz si affezionerà molto a lui e lo porterà con sè anche nell’ultima e fondamentale missione.
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Dopo aver affrontato l’ultimo viaggio, Buzz atterra nuovamente sul pianeta ma questa volta c’è qualcosa di diverso. Al suo atterraggio incontra Izzy, la nipote di Aisha, che lo informa della presenza dei robot sul pianeta e che sono trascorsi 62 anni dalla sua ultima partenza. A questo punto si unisce al bizzarro team di Izzy, decidendo di distruggere l’astronave robot e di eliminare la minaccia. Inizialmente Buzz tratterà il team con molta distanza e sarà volenteroso nel completare l’operazione senza l’aiuto di nessuno, escludendo il gruppo. Ma le cose cambieranno.
Ma non solo amici. Tornerà anche il suo grande nemico, Zurg che abbiamo visto già all’interno del secondo capitolo di Toy Story. Il giocattolo di Zurg rappresenta un imperatore malvagio, mentre nel film rappresenterà il capo dei robot. Su questo personaggio, purtroppo, non possiamo dirvi altro.
Lightyear – la vera storia di Buzz recensione: Comicità emozionale
Le storie di amicizia, quindi, non mancheranno e saranno il carburante che alimenterà Buzz e gli permetterà di andare avanti nel portare a termine la missione. Come visto in precedenza, quella con Aisha sarà l’amicizia più importante e sarà protagonista anche di un momento molto toccante. Non dimentichiamoci che stiamo pur vedendo un film della casa di animazione Pixar, dove non può mancar mica la lacrima che scende.
La parte emotiva non è predominante e a differenza di un classico film Pixar troviamo una componente di azione e, soprattutto, comica più marcata. La maggior parte dei personaggi hanno una caratterizzazione comica. Ad esempio, anche il “mostro” che inizialmente è parte della causa del problema crea alcune situazioni comiche, come quella che si vede nel trailer del film, dove avvolge un personaggio e lo trascina via, nel bel mezzo di una discussione.
Una delle componenti più comiche del film è sicuramente Sox. Il personaggio non verrà presentato inizialmente e arriverà nel mezzo del film, ma nonostante questo riuscirà a prendere possesso della scena e a catturare l’attenzione su di sé. Sox si comporta come un gatto vero e proprio ma ha decisamente funzioni speciali, derivanti dalla sua natura di robot. Alcune di queste saranno estremizzate tanto da risultare molto divertenti.
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Lightyear – la vera storia di Buzz recensione: Il doppiaggio, scelta sbagliata?!
Non è tutto oro quel che luccica e Lightyear: la vera storia di Buzz luccica tantissimo. Una delle pochissime cose che mi ha fatto storcere il naso è il doppiaggio. Abbiamo avuto modo di vedere la versione doppiata in Italiano e non quella in lingua originale. Quindi il mio commento si baserà solo sulla conoscenza della versione doppiata in Toy Story dal grande Massimo Dapporto.
Partiamo con il dire che il lavoro fatto da tutti è straordinario. Abbiamo avuto modo d’incontrare i doppiatori italiani dei personaggi di Buzz (Alberto Malanchino), Aisha (Estern Elisha) e Sox (Ludovico Tersigni) e tutti hanno cercato di portare una caratterizzazione particolare ai loro rispettivi personaggi doppiati. Personalmente penso che l’errore, se così possiamo chiamarlo, sia stato nella scelta di Disney.
Nonostante l’ottimo lavoro a livello tecnico e il tentativo di scurire molto la sua voce, effettuato da Alberto Malanchino, per il personaggio di Buzz sarebbe stato meglio scegliere una voce più dura e forte. Purtroppo, penso che la voce di Alberto sia risultata troppo “giovane” e chiara per il personaggio di un uomo “grande e grosso” come Buzz. Sinceramente non vedo l’ora che la pellicola sarà disponibile su Disney+, questo per vedere la versione in lingua originale del film (questo pensiero mi capita poche volte nei film). Sono curioso di capire se la scelta di Chris Evans, il doppiatore della pellicola originale, ha portato allo stesso risultato.
Ripeto, tralasciando questo aspetto, il lavoro fatto da Alberto, così come dagli altri, è veramente buono e sono riusciti a cogliere gli aspetti emotivi dei personaggi in maniera esaustiva.
All’interno della pellicola troveremo anche due doppiatori italiani d’eccezione. Vi sveliamo chi sono, ma non vogliamo dirvi quali saranno i personaggi che interpreteranno, per non rovinarvi la sorpresa. Il primo doppiatore speciale è Linda Raimondo, conosciuta meglio come Astro Linda. Linda è una divulgatrice scientifica che ha il sogno di diventare astronauta ed è proprio per questo che è stata scelta per un piccolo cammeo. Il secondo doppiatore speciale è Charles Leclerc, pilota di Formula 1 nella scuderia Ferrari, scelto proprio per l’affinità tra la velocità nell’iperspazio guidata da Buzz e la velocità dell’amatissima Ferrari.
Lightyear – la vera storia di Buzz recensione: Conclusione
Anche questa volta Pixar colpisce e affonda i nostri cuori. Ammetto che Toy Story è uno dei film di animazione che ho nel cuore, sempre considerando il primo capitolo come unico e assoluto. Riguardo Lightyear – la vera storia di Buzz ammetto che sin dai primi taser trailer avevo paura che il Buzz “diverso” potesse deludere e non essere all’altezza. Ma per fortuna è andato tutto liscio.
È vero che troviamo ovviamente un Buzz completamente differente, ma nella sua diversità riuscirà comunque a raggiungere i vostri cuori. La prima volta che sentirete “verso l’infinito ed oltre” non potrete fare in modo di rivedere, nella vostra testa, l’immagine del Buzz giocattolo con il dito che punta verso l’alto. Vi posso assicurare che non sarà l’unico momento che porterà la vostra memoria indietro nel tempo. Ovviamente scordatevi altri riferimenti a Toy Story, pariamo di due pellicole completamente diverse e, chi si aspetta collegamenti forzati, posso anticiparvi, rimarrà fortemente deluso.
Piccola altra nota di merito vorrei farla al comparto delle colonne sonore. Signori, siamo parlando di un film che fondamentalmente parla di spazio e la colonna sonora realizzata da Michael Giacchino sa proprio di spazio! Ricordiamo che Giacchino, che ha origini Abruzzesi, ha scritto le colonne sonore di tantissimi film tra cui Star Trek, Up, Inside Out, Doctor Strange, la trilogia Spider-Man di Holland e il film di prossima uscita Thor: Love and Thunder.
Vi ricordiamo che Lightyear – la vera storia di Buzz, il lungometraggio originale Disney e Pixar che segue il leggendario Space Ranger in un’avventura intergalattica, arriverà il 15 giugno nelle sale italiane. Il mio consiglio e di correre e godere di questo spettacolo sul grande schermo! Buona visione.
P.S.: Potrebbe essere banale per un film Marvel, ma non per uno Disney Pixar. Al termine del film rimanete in sala, ci saranno due scene aggiuntive. Una pre-credit molto simpatica e una decisamente più significativa nelle post-credit.
Recensione in breve
Lightyear - La vera storia di Buzz
Un film dedicato non solo agli amanti del giocattolo Buzz, conosciuto in Toy Story, ma anche per scoprire una storia inedita, ricca di azione e momenti toccanti. Difficilmente rimarrete delusi dal protagonista e conosceremo nuovi personaggi che lo aiuteranno nel completamento della missione.
PRO
- Musiche firmate da Michael Giacchino
- CGI spettacolare e nuova forma di Buzz ben riuscita
- Valore dell'amicizia marcato
- Componente comica molto presente
- Adorerete Sox
CONTRO
- Forse potevano scegliere una voce differente per Buzz
- Poca presenza di Aisha