La recensione de L’Incredibile Storia Dell’Isola Delle Rose non può che partire sottolineando il fatto che il film si basa su una storia incredibile perché veramente vera. E attingendo dalle parole del sommo poeta Francesco De Gregori, è una strana storia, di cui nei giorni nostri, si è persa la memoria, una storia d’altri tempi… perché in altro modo non saprei definirla, una storia che stupisce soprattutto perché chi ha vissuto quei tempi non la ricorda. Eppure da italiano sono orgoglioso dell’ingegner Giorgio Rosa e del suo tentativo di fondare una nazione libera, emancipandosi dall’ingiustizie italiane al largo delle coste di Rimini. Una roba che starebbe benissimo in una commedia hollywoodiana, se non ché è talmente assurda che nessuno sceneggiatore avrebbe potuto pensarla e a tal proposito, Sydney Sibilia, il regista italiano più americano, riesce a renderla su pellicola in maniera perfetta.
L’Incredibile Storia Dell’Isola Delle Rose recensione: la storia incredibile
Siamo a cavallo tra gli anni ’50 gli anni ’60, un mite ingegnere di Bologna, Giorgio Rosa, pensa che la sua patria, l’Italia, sia profondamente ingiusta, manca la libertà, manca l’umanità, manca di tutto quello di cui sente il bisogno, così decide che costruire un’isola 500 metri fuori dalle acque italiane, in acque internazionali e libere, sia un’idea meravigliosa.

Quindi, a poco più di 11 chilometri dalla costa (500 metri oltre le 5 miglia marine che segnano il limite le acque territoriale italiane), in linea d’aria da Rimini costruisce un’isola di 400 metri quadrati in metallo e cemento e la dichiara una nazione indipendente, con tanto di governo, lingua ufficiale, l’Esperanto, moneta ufficiale con cambio 1:1 con la lira e francobolli. Nasce così La Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose, in esperanto: Esperanta Respubliko de la Insulo de la Rozoj. Ovviamente al governo italiano dell’allora primo ministro Giovanni Leone, al suo secondo e ultimo mandato, la cosa non va giù e comincia una triste guerra di carte bollate e minacce che arriva fino a Strasburgo. Il cittadino del mondo Giorgio Rosa combatte contro le istituzioni per avere il diritto alla sua parte di mondo libero… che si è costruito da solo.
Questo è il plot, che sembra scritto proprio per il cinema, da cui Sydney Sibilia parte per confezionare il fantastico L’Incredibile Storia Dell’Isola Delle Rose.
L’Incredibile Storia Dell’Isola Delle Rose recensione: Sydney Sibilia
Per chi non conoscesse Sydney Sibilia e si stia chiedendo come mai io l’abbia definito il “regista italiano più americano” vado a presentarlo. È la mente e la regia dietro alla trilogia di Smetto Quando Voglio. Ha fondato, insieme a Matteo Rovere, la Groenlandia non il paese, ma la casa di produzione che ha tirato fuori film come Il Primo Re e La Belva che sta spopolando in tutto il Netflix mondiale. Insomma Sydney Sibilia sta tentando di fare film che abbattano la barriere italiane e possono essere venduti all’estero, che è la soluzione al problema che affligge il nostro cinema: facciamo film autoreferenziali, film che possono essere goduti e capiti solo da italiani e, di conseguenza, hanno meno incassi e meno visibilità all’estero.
Per fare questo ci vogliono innanzitutto storie trasversali che, pur avendo le radici nel paese d’origine, si slegano dalla cultura intrinseca di quel paese e assumano un respiro più ampio, trasversale appunto. Di pari passo deve andare la regia, la fotografia, la messa in scena, il gusto visivo e… ci siamo capiti, no?
Ecco, L’Incredibile Storia Dell’Isola Delle Rose è un fulgido esempio di quello che ho appena detto: è una storia italiana che però può essere ben compresa all’estero perché la voglia di libertà (soprattutto in un periodo di pandemia e lockdown mondiale come questo), la voglia di costruire qualcosa di proprio e di lasciare un segno del proprio passaggio nel mondo, sono temi universali, comprensibili e condivisibili a qualsiasi latitudine. E sono, ma guarda un po’, i temi di base del film di Sydney Sibilia.
Ovviamente la realtà è molto più prosaica e meno fantasiosa de L’Incredibile Storia Dell’Isola Delle Rose, che romanza i fatti veri ad hoc, li pompa per inserire tutti quegli aspetti che servono a tenere lo spettatore attaccato alla poltrona anche se sa già quale sarà il finale. Cose come la suspense, il colpo di scena, la storia d’amore, i personaggi assurdi, ma credibili e una dose di ironia e autoironia da stendere una mandria di critici ultranazionalisti in carica.
Sydney Sibilia, in modo quasi scientifico, prende una storia che è finita nelle noiose aule di tribunale e la trasforma nel più classico viaggio dell’eroe: il giovane Giorgio Rosa stufo marcio di quel poco che l’Italia, la famiglia ancorata al concetto del lavoro dipendente in fabbrica e l’amore della sua vita gli offrono, decide di crearsi un mondo suo dove funziona tutto come vuole lui, 500 metri fuori da tutto quello che, invece, non funziona. Ma si trova a scontrarsi con l’ottusa insipienza delle istituzioni, ancorate a ciò che dicono le carte, incapaci di pensare lateralmente e soprattutto in modo umano e aiutato da una sgangherata manica di outsider senza posto nel mondo, comincia una lotta per sostenere un’idea e una volontà intollerabili per l’ordine costituito.
L’Incredibile Storia Dell’Isola Delle Rose recensione: la scienza della commedia
Ne L’Incredibile Storia Dell’Isola Delle Rose tutto funziona come un orologio svizzero per raggiungere l’obiettivo di creare una commedia solida, funzionante e universale. A cominciare da un cast in stato di grazia su cui spiccano Elio Germano, nei panni di Giorgio Rosa, che per una volta sveste i panni dell’attore drammatico e sofferente e si mette quelli più leggeri e divertenti del sognatore che realizza un sogno troppo più grande di lui; Fabrizio Bentivoglio, interpreta un Franco Restivo, l’allora ministro dell’interno, passivo aggressivo, infantile e vendicativo, incapace di capire cosa sia un sogno e tutto impegnato a salvare la faccia con le amicizie altolocate e di conseguenza la carriera; Luca Zingaretti è Giovanni Leone un capo di governo un po’ scoglionato perché alla fine del secondo mandato e lanciato verso la presidenza delle Repubblica.
Poi c’è tutta la cricca di emarginati di Giorgio Rosa, tra personaggi veri e inventati per il film che fungono da comic relief, alleggerendo il dramma sempre in agguato dietro l’angolo e servono a montare un finale eroico, commovente e contemporaneamente comico. Perché è questa la cifra più alta de L’Incredibile Storia Dell’Isola Delle Rose: la commedia dolce e amara che non scade mai in gag facili e fini a se stesse e dall’altra parte non esagera mai nello stucchevole o nel drammatico, ma costruisce un perfetto equilibrio, godibile, lasciando il tempo di pensare, suggerendo sottobanco temi più grandi e soprattutto lasciando qualcosa nello spettatore una volta arrivati ai titoli di coda.
L’Incredibile Storia Dell’Isola Delle Rose recensione: conclusioni
Il tutto è condito da una colonna sonora perfetta e da una fotografia che riporta ai ruggenti anni ’60, quando i giovani stavano cambiando il mondo un pezzo alla volta, dai costumi al modo di pensare.
L’unica vera amarezza che lascia L’Incredibile Storia Dell’Isola Delle Rose è che nessuno si ricorda di Giorgio Rosa e della sua impresa. Il film di Sydney Sibilia, distribuito in esclusiva su Netflix, ha anche questo merito, riportare a galla una storia italiana immensa, persa nelle nebbie del tempo e questo dovrebbe farci riflettere anche sulla fallacità della nostra memoria e su quanto sottovalutiamo i grandi racconti che la nostra storia ha da offrire. In questo gli americani, checché se ne dica, sono molto più bravi di noi, hanno una storia brevissima, ma sanno valorizzare e raccontare ogni piega e sembra che succeda tutto lì. Noi abbiamo un passato maestoso, ma non lo diciamo in giro, come se non ce ne fregasse nulla o non fosse importante.
Siamo arrivati al 2020 senza sapere nulla di quello che è riuscito a mettere in piedi Giorgio Rosa nel 1968 e anche se nella realtà non è così avvincente come nel film, non posso non chiedermi in quanti e in che modo sarebbero stati ispirati da lui nelle generazioni successive. Siamo un popolo che dimentica in fretta, per fortuna ogni tanto arriva un Sydney Sibilia che ci ricorda che abbiamo tantissimo da raccontare e che ci sono storie che vale la pena di mettere su pellicola e farle girare. Una di queste è L’Incredibile Storia Dell’Isola Delle Rose che, pur romanzata, mantiene più di un fondo di verità (le cose che sembrano più assurde nel film sono le più vere di tutte) e soprattutto è una bellissima scusa per far passare un messaggio importantissimo in questo momento buio che ci sembra senza futuro.
Vi lascio con il trailer ufficiale de L’Incredibile Storia Dell’Isola Delle Rose disponibile su Netflix
Recensione in breve
L'Incredibile Storia Dell'Isola Delle Rose
L'Incredibile Storia De L'Isola Delle Rose è un film italiano che racconta una storia vera nostrana, ma che ci siamo dimenticati troppo in fretta. Sydney Sibilia costruisce un film godibile e apprezzabile a più livelli. Non è solo una commedia, ma un inno alla volontà di cambiare le cose e conquistare una libertà che forse non sappiamo di aver perso.
PRO
- Una commedia trasversale e apprezzabile a ogni latitudine
- Non è fine a se stesso
- Tutto il cast a cominciare da Elio Germano
- Sidney Sibilia sta cercando di rompere i rigidi schemi del cinema italiano
CONTRO
- Ci sbatte in faccia che abbiamo la memoria troppo corta